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martedì 25 settembre 2007

IL SINDACO ISTITUISCE TAVOLO TECNICO “SITUAZIONE IDRICA”

Giovedì 27 settembre alle ore 16:00, nella sala Giunta del Palazzo dei Carmelitani, il Sindaco Giorgio Macaddino ha convocato un tavolo tecnico sulla “situazione idrica”.
Ci si domanda se i privati cittadini possano assistere alla discussione, e se ciò non fosse possibile, se le reti locali o il Comitato Civico saranno autorizzati a filmare la seduta...
C.M.L.


Comitato Civico per il Trasmazaro ha detto...
L'intero comunicato può essere letto in
26 settembre 2007 11.23

venerdì 14 settembre 2007

Risposta al commento di un anonimo al post "progetto condotta volante".

Anonimo scrive: ma ormai a cosa serve il vostro comitato il sindaco ha tolto la delibera e quindi l'acqua è potabile fino a 90.... avete fatto molto rumore per nulla


Rispondiamo:
L'Assessorato alla sanità non dichiara in nessun modo l'acqua "potabile", ne consente l'erogazione IN DEROGA fino al 31 dicembre (per il momento) per un Valore Massimo Ammissibile (V.M.A.) di 90 mg/l di nitrati, tutto ciò A PATTO che si cominci a lavorare per la RISOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA.
Per tamponare l'emergenza è stata pensata la costruzione di una condotta volante che consentirà di miscelare le acque provenienti dai tre pozzi (Pozzi Ramisella 1- 2- 3) con le acque provenienti da altri 3 pozzi (Busalotto – Ferla – Campo di Tiro a Volo) in modo da abbassare il livello di nitrati.
Ci teniamo a sottolineare che questo progetto NON può essere la soluzione al problema nitrati sul lungo termine. Occorre sensibilizzare i cittadini tutti al rispetto dell'ambiente, del suolo e del sottosuolo, del nostro ecosistema ecc...
E non vi sembrino patetici o ingenui i nostri discorsi, a livello mondiale - ora più che mai - l'ambiente è protetto per LEGGE e sono previste gravi sanzioni a carico di chi inquina!
C.M.L.

lunedì 10 settembre 2007

PROGETTO CONDOTTA VOLANTE

Il progetto che il Sindaco ha presentato al Prefetto e teso ad ottenere la "deroga" prevede:
2,5 km circa di condotte volanti su terreni liberi da abitazioni.
Il costo previsto è di 250.000 euro, somma che verrà recuperata grazie ad una variazione del piano di bilancio comunale.
Si attende ancora che la portata dei pozzi venga testata perchè questo progetto sia approvato.

Ci scusiamo per la scarsa precisione, ma ci è stato possibile solo consultare i documenti e non averne copia.

C.M.L.

I NOSTRI AMMINISTRATORI NON CONOSCONO LA LEGGE ! ! !

Si riporta, come pubblicato su internet, l'estratto della Convenzione di Aarhus ratificata dal Presidente della Repubblica, legge 16 marzo 2001 n.108

Abstract. La Convenzione di Aarhus sancisce, a livello internazionale, il diritto all’informazione ambientale.
E’ stata stipulata da 39 paesi e dall’Unione Europea ad Aarhus, Danimarca, il 25 giugno 1998. L’Italia l’ha ratificata con la legge 108 del 2001.

La Convenzione rafforza tale diritto, già sancito a livello comunitario (Direttive CE 90/313, 4/2003), ampliandone la portata e il campo di attuazione alla partecipazione pubblica ai processi decisionali e all’accesso alla giustizia in materia ambientale, che, insieme, ne costituiscono i pilastri.

Quest’ultimo aspetto sta a significare che ciascuno deve avere al possibilità di intervenire nei processi decisionali avendo poi la capacità processuale di agire per far valere il proprio diritto ad un ambiente sano. Per questo motivo, essa rappresenta oggi il principale strumento legislativo internazionale per dare attuazione a quella partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale che è uno degli elementi cardine della buona governance.

Per quanto riguarda l’informazione ambientale da diffondere (reporting), gli obblighi dei paesi aderenti riguardano principalmente i rapporti sullo stato dell’ambiente (da pubblicare periodicamente e che includano informazioni sulla qualità dell’ambiente e sulle pressioni ambientali), i testi di legge sull’ambiente o relativi all’ambiente, all’occorrenza, le politiche, i piani e i programmi sull’ambiente o relativi all’ambiente e gli accordi e “altre informazioni nella misura in cui la possibilità di ottenerle in questa forma faciliterebbe l’applicazione della legislazione nazionale il cui obiettivo è di dare effetto a questa Convenzione”.

La Convenzione insiste inoltre affinché vengano fornite, in una forma adeguata, informazioni sul modo in cui l’amministrazione, a tutti i livelli, esercita le funzioni pubbliche o fornisce i servizi pubblici relativi all’ambiente.

Un altro punto riguarda l’accessibilità, prescrivendo che le amministrazioni debbano assicurare che l’informazione ambientale, in particolare le relazioni sullo stato dell’ambiente, siano progressivamente rese disponibili. All’articolo 5 “Raccolta e divulgazione di informazioni sull’ambiente”, vengono definite le linee guida per la gestione dei dati ambientali, in particolare attraverso la promozione dell’utilizzo delle nuove tecnologie, come la creazione di banche dati elettroniche, facilmente accessibili al pubblico.

a cura di Silvana Mannone

venerdì 7 settembre 2007

Ad integrazione del post “Notizie utili 3 settembre 2007”

Se nella nostra provincia, a suo tempo, fosse stata presa una iniziativa simile a quella presa dalla provincia di Piacenza, oggi non staremmo a preoccuparci per l’alta presenza di nitrati nell’acqua distribuita a mezzo acquedotto comunale.
I preposti al controllo, in altre regioni, prendono in seria considerazione gli anomali valori registrati nell’acqua, si aggiornano sulla normativa vigente e, prima che si arrivi all’inquinamento delle falde acquifere, raccomandano ai cittadini, che per la loro attività possono contribuire al degrado ambientale, di attenersi alle buone pratiche, siano essi agricoltori, allevatori, proprietari di cantine o di oleifici ……...
Nel caso della provincia di Piacenza, dopo uno studio del territorio, sono state individuate le cause e sono stati approntati i correttivi e, per scongiurare il pericolo di inquinamento futuro, sono state elaborate delle schede che aiutano i cittadini, che per la loro attività possono attentare al territorio, ad agire nel rispetto dell’ambiente.
La trascrizione della presentazione e dell’introduzione all’opuscolo che contiene le schede elaborate dall’ARPA della provincia di Piacenza, postata il 3 settembre, è da considerarsi un invito e uno stimolo rivolto agli addetti ai lavori della nostra provincia e della nostra città, ma, a quanto pare, essi non hanno tempo per visitare il nostro blog.
A nostri visitatori abituali, che sono mossi da spirito costruttivo, potrà essere utile per richiedere con maggiore forza azioni serie e urgenti (siamo scandalosamente indietro rispetto ad altre realtà) volte alla riqualificazione ambientale del nostro territorio.

Silvana Mannone

giovedì 6 settembre 2007

Appelliamoci al Principio di precauzione per rivendicare il diritto alla salute

C’è chi pensa che a Mazara del Vallo non ci sia un problema di emergenza idrica. In effetti, se per emergenza idrica si intende la carenza di acqua, a Mazara l’acqua non manca.

Quello che manca è la potabilità di questa acqua, che continua ad essere distribuita ai cittadini a mezzo condotta idrica (anche se, è vero, sono stati collocati dei silos -inadeguati e insufficienti- per l’approvvigionamento idrico da parte degli abitanti delle zone più colpite dal caso “nitrati”).

Come dire che è peggio, perché, se è vero che un’acqua per essere immessa nella rete idrica deve essere potabile, questa -che non è più potabile- non può, non deve essere distribuita. Quindi è come dire che a Mazara del Vallo non c’è acqua, almeno nelle zone di Trasmazzaro e Tonnarella

Ma il sindaco ha ottenuto una deroga che gli permette di continuare a distribuirla, con valori che superano il limite massimo consentito dalla legge, fino al 31 dicembre.

E’ indubbio che nessuno vorrebbe trovarsi al suo posto, tanto è grave il problema da risolvere, tanto è difficile. .E i tempi sono lunghi, se si comincia a lavorare per risolverlo veramente.

Ma pare che di questo non si parli, e, su una maggioranza di cittadini che non si accorgono di nulla, l’amministrazione ha buon gioco.

Ma che gioco è questo, di avvelenare e avvelenarsi?! Cos’è questo fatalismo che fa pensare che su ogni cosa che accade niente possa essere fatto per correggerla?

La stragrande maggioranza della popolazione è indifferente o addirittura infastidita dal dibattito in corso fra amministrazione e cittadini responsabili, che si stanno attivando perché sia tutelata la salute pubblica.

E mentre, nella indifferenza dei più, le autorità minimizzano e alcuni degli allarmati si tranquillizzano, appare difficile, sempre più difficile l’azione legittima di chi vuole rivendicare il diritto alla salute.

Eppure non mancano i riferimenti legislativi cui ricorrere per averla vinta.

Per cominciare

ll Trattato di Maastricht del 1992, modificando il Trattato di Roma del 1957, all’art. 174, primo comma, prescrive alla politica comunitaria il compito e il dovere di promuovere misure di tutela per la salvaguardia dell’ambiente e la protezione della salute pubblica. E, al secondo comma, esplicita “La politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio chi inquina paga.

L’elenco è lungo,

si dovrebbe ricorrere, per chiarimenti, ai vari trattati di diritto internazionale. Sarà sufficiente ai nostri fini fare riferimento al Principio 15 della Dichiarazione su “Ambiente e Sviluppo”, adottata nel 1992 con la Conferenza delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro.

Esso richiama il Principio di precauzione, tentando di arrivare a una sua definizione “Il Principio di precauzione sarà applicato dagli Stati in maniera diffusa, secondo le loro rispettive capacità, al fine di proteggere l’ambiente, qualora vi sia la minaccia di un danno grave o irreversibile. La mancanza di piene certezze scientifiche non può costituire un motivo valido per ritardare l’adozione di misure al fine di prevenire il degrado ambientale”.

Chi minimizza, asserendo che non si ha certezza scientifica sulla nocività di un’alta percentuale di nitrati nell’acqua, dovrà dare ascolto ai cittadini preoccupati per la propria salute, e attenersi al Principio di precauzione, perché la salute umana rientra a pieno titolo fra gli obiettivi delle stesse politiche ambientali (art.174 comma1).

Silvana Mannone

martedì 4 settembre 2007

Comunicato

Cari amici,
stiamo lavorando per adattare i verbali di tutte le sedute del Comitato affinché possano essere agevolmente letti. Mercoledì 12 settembre verranno chieste le autorizzazioni a poter rendere pubblici i contributi ed interventi di coloro che hanno partecipato alle varie riunioni.
Vi preghiamo di voler pazientare ancora 2 settimane...
Il Comitato

lunedì 3 settembre 2007

NOTIZIE UTILI

L’ARPA, Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia Romagna, sezione provinciale di Piacenza, ha pubblicato nel febbraio 2002 un opuscolo informativo sulla corretta fertilizzazione dei suoli dal titolo “Fertilizzanti Azotati e Nitrati”.
L’opuscolo, redatto a cura del Team del Progetto “Nitrati”, è abbastanza interessante e, anche se a cinque anni di distanza, si presta ad essere utilizzato come modello da seguire nella nostra provincia
Riportiamo qui di seguito la presentazione e uno stralcio dell’introduzione
PRESENTAZIONE
La collettività piacentina gode di un importante privilegio, quello di poter disporre, in vaste aree della provincia, di acque sotterranee di buona qualità che, nella generalità dei casi, vengono distribuite a fini potabili senza necessità di trattamenti. Naturalmente questa quantità va mantenuta nel tempo e, quindi, questo vantaggio si traduce in una altrettanto importante responsabilità collettiva.
I controlli effettuati dall’ARPA evidenziano l’aumento in alcune aree della nostra provincia dello ione nitrato (un importante indicatore del livello di qualità idrico) nelle acque superficiali e sotterranee e che tale aumento può derivare da fonti diverse: apporti atmosferici (prodotti di combustione condotti al suolo tramite le precipitazioni), scarichi puntuali (fognari e industriali), spandimenti diffusi (liquami zootecnici, fanghi di depurazione e concimi di sintesi).
Il mondo agricolo, cui è rivolto questo opuscolo informativo, è ben consapevole che le pratiche di concimazione sono regolamentate e che la sovrafertilizzazione sarebbe innanzitutto antieconomica, oltre che inutile e controproducente (come peraltro hanno dimostrato sperimentalmente i risultati delle prove in campo recentemente pubblicati dalla Regione Emilia Romagna).
Tuttavia il quadro legislativo è complesso ed evolve rapidamente e quindi per agevolare il compito dei tecnici preposti all’assistenza alle aziende agricole e agli stessi imprenditori del settore, la Provincia, l’ARPA, la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Azienda Tadini hanno ritenuto opportuno aggiornare lo stato attuale delle conoscenze attraverso una serie di sintetiche schede tese a garantire l’apporto ottimale di sostanze fertilizzanti nel suolo senza rischi di impatto ambientale.
Provincia di Piacenza
L’Assessore all’Agricoltura
Alberto Fermi
INTRODUZIONE
(… ..)Il progetto risponde all’ esigenza di adempiere ai vincoli legislativi:
del D. Lvo 152/99 e succ. mod. (D. Lvo 258/2000) che fornisce, al Titolo III e nell’Allegato 7/A, indicazioni precise sui programmi di controllo da effettuare sulle zone vulnerabili ai nitrati;
del D. M. 19/4/1999 (Approvazione del codice di buona pratica agricola).
Obiettivi del progetto sono, fra gli altri, indagare le principali cause di contaminazione da nitrati della risorsa acqua, contenerne l’inquinamento, promuovere azioni a favore della rimozione dei fattori inquinanti attraverso progetti comuni, concordati ed integrati tra i diversi soggetti coinvolti: istituzioni, enti di gestione, associazioni di categoria, enti di ricerca, cittadini, agricoltori.
In quest’ottica è stato predisposto il presente opuscolo, destinato agli agricoltori, ai tecnici competenti, alle associazioni di categoria, agli studenti degli istituti agrari, con l’intento di raggiungere il proprio pubblico in modo diretto ed efficace: l’articolazione in schede monografiche di sintesi dovrebbe agevolarne la consultazione, l’utilizzo “in campo”, la diffusione.
Le schede riguardano l’inquadramento agrario ambientale, gli effetti sanitari, la normativa tecnica, le caratteristiche di fertilità dei suoli in provincia di Piacenza (cartografia allegata), i prodotti maggiormente coltivati nel territorio piacentino.
ARPA-Piacenza
Il Direttore
Dott. Sandro Fabbri

a cura di Silvana Mannone

domenica 2 settembre 2007

Riunione

Lunedi 3 settembre alle ore 18.00 è prevista la riunione del Comitato Cittadino presso lo studio dell'Ing. Ivan Angelo sito in via Castiglione, angolo via Valeria.
Vi aspettiamo!
Il Comitato