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mercoledì 31 ottobre 2007

Verbale n.13

Il giorno 22 del mese di agosto alle ore 18,00, aperta la seduta, viene comunicato che una sostenitrice del Comitato ha versato la quota conferita dagli altri soci il 10 luglio e, con l’occasione, versa anche la sua quota uno dei presenti all’attuale seduta.

Per l’aggiornamento della situazione si ricorre alla lettura dei punti predisposti in agenda, forniti anche al presidente del Comitato Trasmazzaro, su espressa richiesta, in vista dell’assemblea dallo stesso indetta e alla quale è stato invitato il sindaco.

La discussione si avvia sulle azioni da compiere a breve, medio e lungo termine.

Si torna a parlare di ricorrere al metodo colorimetrico .per la rilevazione, su tutto il territorio, della quantità di nitrati presente nell’acqua, al fine di giungere ad una mappatura e renderla pubblica.

Viene ancora sollevato il problema della scarsa visibilità e conseguente difficoltà di comunicare anche all’interno del Comitato stesso.

Si sostiene che la gente è disorientata in quanto il sindaco e le autorità cittadine hanno pubblicamente dichiarato che non c’è da preoccuparsi. La cittadinanza, che sta dalla parte del sindaco, sostiene che lo stesso ha fatto tutto il possibile: è stato l’unico a interessarsi, avendo, non appena insediato, chiamato un geologo. Inoltre, corre voce che due consiglieri sono stati denunciati per falso allarme.

Per quanto riferito, si ritiene necessario accedere all’esame della deroga ottenuta dal sindaco.

Viene riconosciuto ancora una volta che esiste un problema di comunicazione, necessaria per esercitare una pressione sulla amministrazione.

Il blog non è sufficiente. Anche la proposta di analizzare i campioni rappresenta un modesto tentativo. E, tuttavia, il fenomeno che si tenta di analizzare è la punta di un iceberg. Bisogna individuare le cause che lo determinano.

C’è chi conosce a fondo il problema e ha riferito in questa sede interessanti notizie, frutto di lungo studio. Esistono pubblicazioni, come quella dell’Arpa di Piacenza, che potrebbero essere diffuse.

In altra sede e per altre riflessioni, alcuni di questo comitato hanno parlato di azionariato diffuso, perché non ricorrervi per la creazione di un “GIORNALE DEL CITTADINO”?


Sull’uso dei fertilizzanti in agricoltura, le amministrazioni sono in difetto da 7 anni, avrebbero dovuto fare un piano. Il nostro territorio è fragile, gli agricoltori avrebbero dovuto contenersi nell’uso dei fertilizzanti.

Scavare nuovi pozzi è un’operazione che fa ridere. Le cantine scaricano a cielo aperto, alcune scaricano nelle sciare, poi piove…… C’è chi ha documentato, Tele 8 ha effettuato riprese, la Finanza si è attivata, poi sono scomparsi i cumuli.

Sono tutte situazioni illegali, per cui esistono leggi che dovrebbero mettere al riparo i cittadini. Il Comitato non è un’autorità preposta, cerca di capire dove si può intervenire, non ha potere contrattuale.

Qualcuno è dell’avviso che è pura illusione costituire comitati per raggiungere obiettivi, e sostiene la necessità e l’urgenza di istituire i consigli di quartiere. Lo stesso fornisce documentazione utile a conoscere prerogative e compiti di questo organo elettivo, decentrato dal Comune.

A proposito di azioni future, c’è chi è del parere che ricorrono tutti i termini per una azione di denuncia.

Intanto si osserva che qualche piccolo effetto questo comitato l’ha raggiunto:
-l’amministrazione dopo parecchi anni si è attivata;
-la deroga ottenuta ha limiti di legge e quindi si dovrà arrivare alla soluzione;
-si è finalmente assodato che c’è qualche patologia.

Tuttavia, giungono voci che l’amministrazione sta pensando a soluzioni da considerare pannicelli caldi, mentre le casse comunali sono vuote. Mancano le somme occorrenti per la escavazione dei pozzi e la realizzazione della condotta volante, non hanno neanche i soldi per il depuratore di cui hanno parlato.

Queste cose alla città vanno dette.
Chi parla è disposto alla denuncia con il suo solo nome.

In appoggio, si aggiunge che esiste una nota ministeriale del 2002, sulla base della quale è possibile fare ricorso.

Si continua sull’esame delle inadempienze: l’amministrazione dovrebbe delimitare l’area, fare un’ordinanza, agire, rassicurare la popolazione che, dopo un periodo di tempo, madre-natura farà il suo corso.

Si potrebbe avviare una operazione di “riconversione ecologica” sensibilizzando tutti i cittadini.

Basta cercare su internet il registro dei tumori: Mazara spicca per numero di casi registrati.

Occorre fare un passo ancora: lavorare assieme, tutti i comitati.

Qualcuno obietta che, fin quando non si smussano alcuni atteggiamenti o non si chiariscono alcune posizioni, è difficile che i due comitati possano fondersi.

Esposte le ragioni dei comportamenti del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., giudicati di distacco verso l’amministrazione e non produttivi ai fini della soluzione del problema, e, da parte del Comitato Trasmazzaro, la posizione di chi è parte attiva nello stesso, pur avendo ricoperto un ruolo nell’amministrazione, viene riconfermata l’utilità di una fusione dei due comitati.

Si commenta che la discussione all’interno del Comitato è un esercizio di democrazia che sarebbe bello estendere e che si potrebbe ricorrere alla piazza, come luogo di pubblico dibattito. Si potrebbe, magari, proiettare un film sul tema e successivamente aprire il dibattito. Non mancano i film da scegliere. Vengono suggeriti alcuni titoli.

In conclusione si stabilisce di formulare l’esposto da presentare alle autorità, al fine di accertare le cause che hanno determinato l’inquinamento chimico delle acque e di conseguenza individuare i responsabili di tale disastro.
La seduta è tolta alle ore 20,00
Il Comitato

sabato 27 ottobre 2007

Sul Disegno di legge Levi Ricardo Franco, approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre.

Appena quattro mesi fa ci si rifugiava in un blog, stanchi di bussare alle porte di case inospitali o, comunque, arredate al gusto di altri. E, con il primo post “Spazi per la democrazia”, si entrava in una nicchia e si sperimentava il suo potere di diventare una piazza.
Così, volendo comunicare solo con i concittadini, ancora misconosciuti ai vicini, ci si ritrovava in comunicazione con i lontani, schizzati in America, dentro un sito personale di tale Vito M Zerilli che utilizza il post ai suoi fini, pur, comunque, mostrando di condividere una stessa esigenza di libertà.
Ebbene, mentre si sta ancora nel blog a faticare per comunicare con chi non può essere presente a riunioni organizzate da pochi cittadini per essere utili a tanti, ecco che suona all’orecchio un grosso alt.
C’è chi ha avuto la bella idea di tappare la bocca ai liberi cittadini, di libere città, in una libera Repubblica.
E non è da chiedersi se il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre è frutto di un Governo di destra o di sinistra. E’ del potere. Ieri lo aveva la destra, oggi lo ha la sinistra. Non fa differenza. Il potere può.
Il potere può tappare la bocca anche ad oscuri cittadini. Lo fa con i meno oscuri (come non pensare a De Magistris?), perché non può farlo con chi cerca nel suo piccolo di concorrere alla soluzione di qualche, non piccolo, problema locale?
Bisogna tacere, quando le verità sono scomode e rischiano di mandare al mittente chi è schizzato ai vertici senza meriti e con molti personali intenti (come non pensare a Beppe Grillo e ai temuti effetti del suo blog?).
Bene. E, allora adesso al Governo non resta che obbligare il cittadino a portare in tasca il suo direttore responsabile, che gli chiuda la bocca quando un pensiero osa diventare parola.
E, poiché la legge non ammette ignoranza (salvo quella di chi governa):
Agli arresti, se continuate, blogger d’Italia!
Occorre una autorizzazione a proferir parola!

Silvana Mannone

giovedì 25 ottobre 2007

Verbale n.12

Il giorno 9 del mese di agosto, alle ore 18,30 il Comitato torna a riunirsi per conoscere gli esiti della richiesta di accesso alla documentazione inoltrata dal sindaco al Genio Civile per la realizzazione della condotta volante, così come suggerito al presidente del Comitato Trasmazzaro, nella seduta del 6 agosto.

Viene riportato che presso gli uffici comunali esiste soltanto un progetto di massima per la realizzazione della condotta volante, con alcune voci di spesa. Non esiste alcun progetto esecutivo. A richiesta di documentazione, un dirigente ha risposto di non essere al corrente di nulla.

Si commenta la gravità del fatto, si osserva che, da parte dell’amministrazione, si sta agendo in modo a-scientifico e scomposto. Non c’è cultura di governo.

Urge concretizzare l’idea di un convegno in cui siano curati tutti gli aspetti del problema (sanitario, geologico, agrario, scientifico...etc) e i cui atti devono essere pubblicati.

Si passa quindi allo scambio di ulteriori informazioni in ordine all’approfondimento della “questione nitrati”.

Si è venuti in possesso di un interessante opuscolo informativo realizzato dall'ARPA di Piacenza, riguardante la corretta fertilizzazione dei suoli, dal titolo “Fertilizzanti azotati e nitrati”.

Si ritiene che sarebbe utile diffondere le informazioni in esso contenute, e si ritorna alla ricerca di soluzione alla difficoltà di comunicazione.

A proposito, viene comunicato che è stata verificata la disponibilità della redazione de “L’ARCO” a cedere quattro pagine nel numero in uscita a settembre, al costo di 400.00 euro, per cui si conviene che sarebbe necessaria una raccolta di fondi.
Urge un incontro allargato.

La seduta è tolta alle ore 19,30
Il Comitato

Verbale n.11

Il giorno 8 del mese di agosto, alle ore 18,30, il Comitato si riunisce per discutere dei metodi di misurazione dei nitrati nell’acqua.

Un analista, interpellato nel merito, ha informato che esiste la possibilità di effettuare la misurazione con un metodo approssimativo, denominato colorimetrico.

L’attrezzatura occorrente, se a richiederla è una azienda, ha un costo che si aggira intorno ai 170.00 euro, e il kit dei reagenti di 55.00 euro.

Si calcola che per una singola misurazione si spenderebbero 20 centesimi. Considerato il basso costo, i cittadini potrebbero usare questo metodo, di fronte al silenzio dell’amministrazione.

I cittadini allarmati sono legittimati a sapere, mentre aumentano i motivi di preoccupazione con le notizie inquietanti relative alla presenza di discariche abusive in zona S. Nicola.

Il Comitato, se lo decidesse, potrebbe incaricarsi di distribuire le strisce per la rilevazione a cittadini selezionati in base al domicilio, e, successivamente, analizzare i dati e comunicarli in una scheda da diffondere attraverso il blog. L’intera operazione potrebbe essere documentata dall’emittente Tele8.

Per la richiesta del kit alla ditta fornitrice, basta che la faccia chi ha una ditta, per l’acquisto si potrebbe richiedere ai cittadini un contributo volontario.

Si osserva subito che bisogna stare attenti a non creare allarmismi, che è necessaria una dichiarazione da parte del soggetto che richiede gli strumenti forniti dal Comitato per l’analisi, una dichiarazione in cui risulti che l’accertamento è fatto in modo empirico. Bisogna, inoltre, dare ai singoli il suggerimento di effettuare i controlli per il tempo di una settimana.

Si potrebbe procedere dando prima una alternativa al sindaco: se non fornisce i dati entro un tempo (che sarà stabilito), li ricaverà il Comitato.

Si passa, quindi, allo scambio di altre informazioni.

Viene comunicato che a livello mondiale il limite per i nitrati è di 45mg/l, negli Stati Uniti di 44,03. Per i pesci il valore consigliato si abbassa a 20 mg/l.

Queste informazioni dovrebbero essere diffuse, ma il Comitato non riesce a comunicare che con pochi cittadini, considerato che non tutti usano internet. Pertanto si ipotizza la stampa di un numero unico di un proprio giornale.
Si riflette sugli alti costi.

Altre considerazioni vengono fatte, anche, sul genere di commenti che arrivano attraverso il blog.

Si ha l’impressione che il Comitato Trasmazzaro non consideri amici gli aderenti al CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.

Alla considerazione si obietta che, se anche fosse, sarebbe un problema del Comitato Trasmazzaro e non di questo Comitato.

La discussione si chiude alle ore 19,30

Il Comitato

mercoledì 24 ottobre 2007

Verbale n.10

Il giorno 6 del mese di agosto, alle ore 18,30, aperta la seduta, viene comunicato che a poca distanza dai pozzi di S. Nicola è stata scoperta una discarica abusiva di sfabbricidi e amianto, in un’ex cava di proprietà del titolare di una impresa edilizia, che è stato già denunciato e condannato al risarcimento danni per un’altra discarica a Costiera.

In via Fanfarazzo, prima di Torretta, in direzione Circonvallazione, nel terreno si possono individuare numerose cave che rischiano di essere usate allo stesso scopo.

Si discute sull’opportunità di costituire una commissione permanente per l’ambiente con 5 componenti per il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.(Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo) e 5 per il Comitato Trasmazzaro.

Il presidente del Comitato Trasmazzaro, presente all’incontro con il Prefetto, riferisce dei toni forti con i quali il sindaco è stato sollecitato ad attivarsi sull’emergenza costituita dall’alta percentuale di nitrati nell’acqua distribuita nelle zone di Trasmazzaro e Tonnarella.

Il sindaco, in quella sede, ha assicurato che provvederà all’escavazione di quattro nuovi pozzi, e che, allo scopo, ha già avanzato richiesta al Genio Civile.

Con il progetto presentato ha ottenuto una deroga di tre mesi ( chi riferisce osserva che la deroga può essere data anche fino a tre anni e, se è stata data a tre mesi, è segno che il fenomeno presenta una certa gravità).

Alla domanda posta dal Prefetto, in ordine alla sostenibilità della spesa, il sindaco ha risposto che attingerà alle casse comunali.

Sulle comunicazioni si osserva che il sindaco, per auto-tutela, avrebbe dovuto chiudere le saracinesche, e non erogare più quell’acqua, ma, visto che ciò non è possibile, in attesa che si risolva il problema, ha fatto ricorso alla legge che gli consente la distribuzione dell’acqua, ma non per bere.
In questo consiste la deroga, che, comunque, gli impone l’avvio a soluzione definitiva del problema. Ma non risulta che si stia attivando in tal senso, non si ha notizia dell’avvio di uno studio sulle cause.

Si osserva ancora che una soluzione provvisoria, quale la razionalizzazione dell’acqua, sarebbe stata sopportabile: piuttosto che spendere tanti soldi per la condotta volante, si soffre tutti un poco, per il bene di tutti. Ma il sindaco, per l’ennesima volta, sta prendendo in giro 15.000 mazaresi con il progetto della condotta volante, per la cui realizzazione si avrebbe un ulteriore aggravio della spesa pubblica, per la quale il comune è già indebitato fino al collo.

Al presidente del Comitato Trasmazzaro si comunica che dal CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. sono stati vagliati gli atti burocratici necessari all’opera e si è riflettuto che si impiegherà molto tempo sia per ottenere le servitù passive sui terreni interessati all’attraversamento dei tubi da interrare, che per tutti gli atti burocratici necessari.

Si suggerisce di richiedere al sindaco il progetto presentato al Genio Civile, per la realizzazione della condotta. C’è, all’interno del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., chi è pronto ad analizzarlo. Bisogna chiedere il progetto esecutivo.

Si osserva, inoltre che, se i nuovi pozzi da scavare sono sempre in zona S. Miceli, dove già insistono altri pozzi, la falda si abbassa e si rischia di arrivare all’acqua salata. Ma, poi, non basta emungere dallo stesso pozzo?

Inoltre, il sindaco parla anche di attingere a pozzi privati, affittandoli, e si dimostra anche qui uno sprovveduto, in quanto non si deve pagare nessun affitto per emungere da pozzi privati: l’acqua è pubblica.

Si osserva che, comunque, l’acqua in zona Makara, servita dai pozzi di S. Miceli, contiene già nitrati oltre i 35 mg/l.

Si ribadisce ancora una volta, che, se questo è lo stato dell’arte, urge organizzare un convegno, riunendo le forze dei due comitati.

Il rappresentante del Comitato Trasmazzaro comunica di avere già avviato contatti con Legambiente

Il CO.CI.T.R.A. TE.MA pensa di attivarsi presso il mondo universitario e il Ministero.

Intanto si diffidi il sindaco a produrre l’elenco di tutte le fonti di approvvigionamento, in modo da poter verificare i dati analitici.

C’è chi sostiene che negli uffici comunali ci sono nove mesi di vuoto. Non si sanno i dati analitici.

Per svegliare l’opinione pubblica sulla dissennata gestione dell’attuale emergenza si propone di organizzare un’azione pubblica a settembre: CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. e Comitato Trasmazzaro, insieme.

Il rappresentante del Comitato Trasmazzaro non recepisce questo secondo invito ad agire in concomitanza e riferisce di aver organizzato una "serata della salute" da realizzarsi in via Peppino Impastato e di avere pensato alla costituzione di un gruppo di vigilanza, composto da cinque/sei persone, per il controllo sull’uso dell’acqua nelle scuole.

La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

lunedì 22 ottobre 2007

Verbale n.9

Il giorno 1 del mese di agosto alle ore 18,30, aperta la seduta, viene osservato che si sta creando confusione fra Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo e Comitato civico Trasmazzaro

Sul blog, inoltre, la scelta democratica di non moderare i post ha fatto nascere un putiferio di polemiche, quando qualcuno ha voluto precisare che questo comitato non fa politica.
A questo punto, viene chiesto se tutti sono d’accordo a precisare nel blog che il comitato ha scelto internet come spazio libero per raggiungere fini condivisi, accettando gli apporti da qualsiasi parte essi giungano.

Viene data carta bianca alla presidente.

Si riflette sui rapporti da tenere con il neo-comitato e sulle specificità dell’uno e dell’altro: il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, (che per brevità, da oggi, si comincerà a denominare usando l’acronimo CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.) si occupa di qualsiasi problema che riguardi l’ambiente, il comitato civico Trasmazzaro si occupa dell’acqua ai nitrati. Non c’è gerarchia, ci sono specificità.

Altre associazioni, come Legambiente, WWF, hanno strutture piramidali, gli aderenti al CO.CI.T.R.A.TE.MA sono democratici. La popolazione si organizza a prescindere dall’atto costitutivo. Il comitato è fatto di gente che spontaneamente si riunisce, anche senza apparato, senza strutture. Che è presente come il sale, che smuove le acque, purché l’azione sia incisiva e produca risultati.

Si può essere contagiosi, portatori di un virus che provoca l’influenza ciclicamente, che, senza forzare, contagia. L’importante è che le persone possano percepire il problema e possano sentirsi in grado di risolverlo, ricorrendo anche alla magistratura, alla prefettura, se occorre. E’ il cittadino che mette alla gogna, il cittadino risolve.

Il Prefetto ha avuto la bontà di scrivere al Comitato, anche se per conoscenza, si risponda per ringraziare, si aggiunga che si ha notizia che le cose che sono state fatte sono inconsistenti, in particolare i silos.

Con calcoli approssimativi, si stima che un silos possa soddisfare 100 famiglie per un giorno. Nelle zone toccate dal problema abitano attualmente 30.000 persone, come si pensa di soddisfarle se una persona, in media, consuma 100 litri di acqua al giorno?

Ci si deve chiedere, inoltre, da dove viene l’acqua che viene immessa nei silos, chi la fornisce, chi l’ha analizzata.

La soluzione approntata tardivamente viene giudicata non adeguata per quantità e qualità di acqua fornita: modesta la quantità e non garantita la qualità.

C’è chi pensa che all’indomani dell’assemblea in atto, quando il comitato di Trasmazzaro sarà ricevuto dal Prefetto, questi penserà di parlare con il CO.CI.T.R.A.TE.MA. Per superare il possibile equivoco, sembra opportuno, inviare al Prefetto una email che riporti le valutazioni sull’operato del sindaco e a quest’ultimo una copia, giusto per fargli capire che è in difetto, non avendo ancora risposto.

Se il sindaco risponde, si vaglierà quanto c’è di buono in quello che fa, per evitare che possa continuare a prendere in giro.

Si osserva ancora che, se il comitato ha lanciato il sasso e sui cerchi che si sono formati l’azione è portata avanti da altri, è giusto, comunque, che si segua, che si concorra.

Viene riferito che ciò è già avvenuto spontaneamente, infatti il presidente del comitato Trasmazzaro ha informato dell’incontro che avrà il 2 agosto con il Prefetto e ha domandato se questo comitato ha qualcosa da chiedere indirettamente.

Si ricorda che questo comitato ha scelto di agire su canoni istituzionali, mantenendo rapporti lineari con gli interlocutori, contrastando i politici con distacco.

A chi interviene per obiettare che i politici vanno avvicinati perché la soluzione viene dai politici, si risponde che la politica a volte può essere fatta anche da chi non persegue l’interesse pubblico e spesso, come oggi è sotto gli occhi di tutti, contrasta gli interessi dei cittadini. Dentro il Comitato la politica si fa in buona fede, per il beneficio di tutti.

Passando a commentare gli interventi, ascoltati durante l’assemblea del Comitato Trasmazzaro, nella quale si è parlato, da parte di responsabili della Consob, di risarcimenti, si osserva che il problema è altro: non è il soldo, è la potabilità dell’acqua.

Se ci fosse una fabbrica che immette cromo e in quella zona ci fossero morti, questi andrebbero a intervenire per la bolletta?

In conclusione si decide di inviare la lettera al sindaco e la e mail al Prefetto e si ricorda, pensando all’organizzazione del convegno, di cominciare a individuare le personalità a cui richiedere un intervento, nonché gli eventuali sponsor.
La seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato

domenica 21 ottobre 2007

Verbalen.8

Il giorno 25 del mese di luglio, alle ore 18,00 il Comitato si riunisce per
-socializzare le notizie e i dati raccolti
-discutere degli esiti del consiglio comunale svoltosi in data odierna
-decidere le azioni future.

Ad integrazione del verbale della seduta precedente, si aggiunge il punto relativo alla situazione contabile che, per le spese di stampa e affissione, risulta carente. Pertanto si è provveduto ad una seconda sottoscrizione di 5 euro, da parte dei presenti, uno dei quali ha versato anche la quota per il genitore assente. Con il totale raggiunto si rimane ancora in debito con la tipografia, pertanto, nelle sedute prossime saranno invitati alla sottoscrizione anche gli assenti alla seduta del 10 luglio.

In apertura, con uso del computer, vengono visitati i siti di alcune città italiane che rendono pubblici gli indici di potabilità dell’acqua. Dalla lettura emerge l’abisso che separa la situazione registrata a Mazara rispetto all’ultima città in classifica, fra quelle con indici ritenuti alti per presenza di nitrati.

Successivamente vengono comunicati gli indirizzi di consorzi di ricerca ai quali sarebbe utile afferire per l’analisi e la soluzione della grave situazione registrata a Mazara.

Si fa riferimento, in particolare, al Consorzio CORIBIA per la sua attività di ricerca, indirizzata, oltre che a garantire la sicurezza dei prodotti e a definire i relativi aspetti salutistici, anche alla valutazione del danno biologico causato dalle moderne tecnologie agro-zootecniche.

Il consorzio è preso in considerazione perché al momento la causa della presenza alta di nitrati pare collegata alla serricoltura.

La discussione si sposta sull’opportunità che il Comitato, per guadagnare in efficacia ed efficienza, si scinda in due sottocomitati: uno che focalizzi il contingente, l’altro che esamini a largo raggio il degrado ambientale.

Si ribadisce che l’azione del Comitato non mira a demonizzare gli agricoltori, piuttosto a conoscere e far conoscere le norme che regolano l’uso dei fertilizzanti in agricoltura. A tale scopo ci si impegna a reperire tutte le pubblicazioni relative alla campagna contro l’uso di pesticidi.

Si precisa, tuttavia, che la vera azione del Comitato è quella di sottolineare le responsabilità della politica che avrebbe dovuto per tempo regolamentare il settore dell’agricoltura.

I presenti non nascondono il pessimismo quando prevedono che il fenomeno si allarghi a tutto il territorio di Mazara e ritornano sulla considerazione che il Comitato non può assumere altro compito che quello di indicare strade.

Si fa riferimento al recente sequestro di camion, che sversavano a Mazara liquami provenienti dalla distilleria Bertolino di Partinico, per sostenere che certi attacchi al territorio sono in atto da tempo.

Viene ricordato che nei verbali di nove anni fa sono riportate le dichiarazioni di un cittadino marsalese che conosceva i camionisti che operavano in nome e per conto della Bertolino.

Da chi, dei presenti, ha seguito la trasmissione Viva l’Italia, nella quale è stata affrontata la grave situazione in cui si trova la città di Gela, viene suggerito di contattare l’esperta dell’acqua Irma Paris con e-mail a vivalitaliadiretta@rai.it.

Passando agli esiti del consiglio comunale della mattina, viene riferito che si è giunti a un nulla di fatto.

Viene criticata la proposta di costruzione di una condotta volante per portare acqua potabile al Trasmazzaro e a Tonnarella, sia perché per realizzarla occorre fare gli espropri e le pratiche per le servitù passive richiedono tempi lunghi, sia perché non è detto che i nuovi pozzi abbiano la portata necessaria o non presentino/ presenteranno anch’essi indici alti di nitrati.

Non si vuole capire che è necessario ricercare le cause che hanno fatto nascere il problema. Su una pressione antropica aggressiva, una parte del terreno ha ceduto, oggi è il caso della zona di Ramisella, domani tutto il territorio correrà lo stesso rischio.

Individuare altri pozzi a cui attingere non è la soluzione definitiva. Il Comitato non ha soluzioni, usa il computer, guarda cosa fanno gli altri, riflette sulla pochezza delle soluzioni approntate. Le condotte volanti non convincono.

Un delegato del Comitato Trasmazzaro, che si aggiunge al gruppo per la prima volta e che convive con il problema, sostiene la necessità, l’urgenza e l’opportunità di una proposta specifica da avanzare al sindaco che, dopo le due delibere del 4 aprile e del 5 maggio, non ha fatto nulla.

Si risponde che spetta al sindaco dare soluzioni, in quanto ha avuto l’onore di essere stato votato e deve sopportare l’onere di trovare la soluzione. Il Comitato può solo denunciare: i cittadini hanno subito un danno, che qualcuno paghi! C’è chi ha rinunciato a villeggiare a Tonnarella, pur avendo una casa, pur pagando l’ICI, l’acqua, i pali per la luce, le strade asfaltate. Bisogna pretendere la soluzione, si attivino i NAS, la magistratura. Da troppo tempo si registra questa situazione!

Per i dati in possesso, il problema esiste da 15 anni, anni in cui sono stati in carica altri sindaci, i quali avrebbero dovuto avviare studi, emanare direttive per tutti gli agricoltori: tanti ettari, tanta quantità di fitofarmaci da acquistare tramite tessera.

L’attuale sindaco ha minor colpa degli altri, in quanto ha ereditato il danno. La sua colpa è quella di non essere stato attento a porre un rimedio che non si può porre in maniera estemporanea.

Considerato che l’amministrazione non ha le risorse per affrontare il problema, il Comitato è dell’avviso che sarebbe atto responsabile sciupare meno denaro pubblico e utilizzarlo per mettere in piedi un comitato tecnico.

C’è tanta gente che si occupa a livelli alti di acqua: il Comune di Firenze è dotato di un centro di eccellenza e mette a disposizione competenze e attrezzature.

Viene ricordato che in occasione della prima assemblea cittadina, moderata dal proprietario dell’emittente Televallo, signor Dilluvio, in un intervento fatto a titolo personale, non come Comitato, è stato proposto di dotare l’ufficio acquedotto di chimici, geologi, biologi. Il solo geometra non ce la può fare.

Nessuna azione da parte del sindaco, neanche una risposta alla richiesta dei dati analitici dell’acqua, avanzata dal Comitato. Neanche il prefetto ha risposto. I dati si sono avuti per vie traverse. Certo gli uffici comunali li avevano.

Si ricorda che la situazione è esplosa solo per le dimissioni della Righetti, successivamente ci si è attivati, come Comitato, con l’esposto alla Procura, corredato di 315 firme, e finalmente il Prefetto si è mosso e ha fatto pervenire al Comitato, per conoscenza, il sollecito al sindaco ad attivarsi, secondo le richieste avanzate dal Comitato stesso.

E il sindaco? Oggi non era al consiglio comunale in cui all’ordine del giorno era anche la questione dell’acqua. Era alla Commissione edilizia per la variante del piano regolatore necessaria per la realizzazione di un centro commerciale.

Si ritorna alla individuazione di un’azione utile alla soluzione del problema.

Qualcuno pensa che, considerato che gli unici strumenti che il Comitato può usare sono quelli legali e che il sindaco non ha dato tutte le risposte nei tempi utili, si debba procedere alla denuncia. Ne parlino i giornali, sarà la fine del turismo. Che, almeno, il paventato scandalo produca l’attivazione dei rimedi!

C’è chi rimane fermo alla soluzione immediata del problema e sostiene che a settembre si debba avere l’acqua. Con l’apertura della scuola i bambini in quello spazio devono aver garantito il diritto all’acqua potabile.

Lo stesso sostiene che le azioni legali le fa il legale, l’esercizio intellettuale non serve, serve la rabbia popolare, lo dimostra il fatto che il Comitato Trasmazzaro è stato ricevuto dal Prefetto. Che il popolo scenda in piazza! Il Prefetto deve avere un problema di ordine pubblico.

La proposta non convince e si torna a considerare più utile richiedere al sindaco azioni volte a individuare le cause. Si osserva che per risolvere un problema bisogna prima saperlo individuare, occorre una sensibilità e poi trovare le vie per risolverlo.

Nelle democrazie più evolute le persone si dichiarano incompetenti, la loro capacità sta tutta nelle intenzioni a farsi collaborare. Se questa amministrazione non è nelle condizioni di operare al meglio, deve farsi collaborare da chi ha le competenze specifiche.

Il Comitato può fare da stimolo, può suggerire proposte di soluzione, non è possibile che l’amministrazione chieda ai cittadini di trovare la soluzione. L’Ente pubblico si riappropri del suo territorio. Che effettui il controllo.

L’amministrazione, con modestia si ritenga impreparata, accolga i suggerimenti, si rivolga alle Università, agli Enti affinché studino il territorio, individuino le cause che hanno determinato questo disastro.

Si ricorda che anticamente tutti avevano un pozzo privato per l’approvvigionato idrico, poi la città si è dotata di un acquedotto, e, a memoria dei presenti, i pozzi sono diventati fogne, cioé sono stati usati come pozzi neri.

Qual è la situazione oggi? C’è un controllo, esiste una mappa?

Ritornando alla notizia di cronaca, che vede il sequestro in contrada S.Nicola dei terreni di proprietà della Bertolino -inquinati dalla stessa con i liquami trasportati dalla sua distilleria di Partinico-, si ritiene che il sindaco debba assumere una posizione netta, che istituisca un comitato di esperti ad alto livello con l’incarico di produrre una relazione su quanto sta avvenendo. Che se ne parli alle televisioni, locali e nazionali!

A patto che i partiti non ne facciano una speculazione per acquistare consenso.
Perché c’è una differenza tra diritti e favori: il politicante usa parlare di favori, il Comitato di diritti. A nome dei cittadini, dignitosamente, con carattere, chiede il diritto. E’ questione di morale, di etica. Se non viene garantito il diritto, lo si deve reclamare. Con diritto.

Si riconferma la necessità di una denuncia contro ignoti, da indirizzare al sindaco che ha la competenza sul territorio, all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, che ha la responsabilità del controllo sugli atti del sindaco.

Il fatto è penalmente perseguibile, la responsabilità è di chi ha inquinato, non è del sindaco, che è responsabile soltanto delle omissioni. Ecco perché bisogna continuare a insistere nell’accertamento delle cause, perché da esse si arriva alla individuazione dei colpevoli. A questo punto il risarcimento diventa secondario, è la cosa ultima, prima bisogna fermare il degrado ambientale e avviare la bonifica a spese degli inquinatori, secondo legge. Bisogna non morire!

Ecco perché i provvedimenti-tampone, come la condotta volante, non servono.

Questi politici fanno esercizio abusivo di una professione, si stanno assumendo responsabilità che non sono proprie. La soluzione va preceduta da uno studio e poi presa dal politico.

Oggi in Consiglio comunale, si proponeva un atto politico di competenza dell’esecutivo: per la realizzazione della condotta volante si proponeva di modificare il bilancio di previsione. I bilanci di previsione vengono predisposti dall’amministrazione e poi sottoposti all’approvazione del Consiglio. Il Consiglio può solo approvare o respingere, o eventualmente, in quella sede e soltanto in quella sede,proporre e approvare emendamenti. Esaurito questo compito,nessun altro intervento il Consiglio può fare, motu proprio, sul bilancio o sulla modifica di bilancio già approvata.

Chi l’ha proposto aveva urgenza di mostrare agli abitanti di Trasmazzaro- presenti alla seduta consiliare con tanto di cartelloni in cui si reclamava per l’acqua- che c’era la volontà politica di risolvere il problema.

Una soluzione da dare in pasto a chi non se ne intende, e un cittadino comune non è detto che se ne debba intendere di amministrazione pubblica.

Dopo le considerazioni sulla farsa rappresentata in Consiglio comunale, per poi giungere a un nulla di fatto, la discussione riprende sulle azioni da compiere.

Si conviene che è opportuno continuare ad acquisire documentazione e mezzi per l’analisi del problema, fermo restando che, in assenza di azioni significative da parte dell’amministrazione, si raccoglieranno gli elementi utili all’azione di denuncia.

Viene, inoltre, confermata l’intenzione e l’opportunità che i due comitati procedano uniti nell’azione.
La seduta si chiude alle ore 21.00.
Il Comitato

venerdì 19 ottobre 2007

Verbale n.7

Il giorno 10 del mese di luglio, alle ore 18.00 si apre la riunione con la lettura del seguente ordine del giorno:
1) attività svolta dalla seduta precedente a oggi
2) proposte
3) rapporti con il neo-comitatoTrasmazzaro

Per quanto riguarda il primo punto all’ordine del giorno, viene comunicato che è andato fallito il tentativo di realizzare una assemblea allargata alla cittadinanza, in quanto il parroco della chiesa di S. Pietro, dopo aver dato la disponibilità dei locali, di fatto l’ha negata con la reiterata latitanza dell’addetta alla calendarizzazione degli incontri.

Sono stati curati i rapporti con il giornalista Salvatore Giacalone, dell’emittente locale Tele 8. e del Giornale di Sicilia, il quale ha reso pubblica l’attività del Comitato e ha diffuso il testo del volantino. Si è provveduto alla stampa del manifesto e dei volantini e al disbrigo delle pratiche per l’affissione.

A questo punto vengono distribuite ai presenti alcune copie del manifesto e del volantino.La lettura del testo del volantino subisce una critica relativa al riferimento alla Bertolino, che, a parere di chi interviene, non è l’unica ad inquinare il territorio.

Si precisa che il riferimento è stato ritenuto necessario solo per datare il Comitato -nato nel 1998 per contrastare l’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo- e così distinguerlo dall’altro, nato in questi giorni sul problema dei nitrati. Viene, comunque, ricordato che il testo era stato approvato nella seduta precedente.

Inoltre, viene aggiunto che a connotare il Comitato, è sufficiente il nome che autorizza la mobilitazione per un ampio raggio di azioni: se ieri ci si è battuti contro l’insediamento della distilleria Bertolino, oggi ci si batte per il pericolo costituito dalla presenza di nitrati nell’acqua, domani si dovrà necessariamente arrivare a combattere, purtroppo, per impedire altre aggressioni al territorio.

La critica è, comunque, considerata legittima. Il volantino, non essendo stato ancora distribuito, si può non distribuire. Se questa sarà la decisione, chi lo critica si incaricherà di riscrivere il testo del nuovo volantino e di farlo ristampare, purché il volantino non contenga accuse su fatti non dimostrati.

Si sostiene che si può lottare su più fronti, ma l’esperienza insegna che la contestazione globale non porta a niente. Spiacevole sarebbe affrontare altri problemi, accusando i contadini e altri presunti inquinatori. Difficile e spiacevole e, comunque, fuori dai compiti del Comitato.

Viene ribadito ancora una volta che il Comitato non ha la capacità tecnica di risolvere il problema, gli compete soltanto attivarsi perché le autorità preposte facciano una indagine e provvedano a garantire il ritorno alla norma in fatto di potabilità dell’acqua.

E, a proposito di indagine, viene riportato che, di recente, sono stati scoperti dei sacchi di juta e dei silos contenenti probabilmente sostanze inquinanti, pertanto si dovrà richiedere che i tecnici analizzino e forniscano i risultati delle analisi.

Dopo l’intervento critico -accettato come contributo alla definizione del campo di azione del Comitato e alla finalizzazione dell’attività attuale, che mira a inquadrare il problema e a concorrere alla sua soluzione nell’interesse della collettività-, si continua con l’illustrazione del 2° punto all’ordine del giorno.

Ci si augura che questo Comitato, non debba in eterno interessarsi dell’acqua, a patto che si inneschino dei meccanismi di soluzione.

Ma resta il problema generalizzato su tutto il territorio e cioè gli effetti della pressione antropica, determinati da industrie olearie, distillerie, uso di pesticidi in agricoltura.

Si è convinti che l’alta concentrazione di nitrati sarà presente, a breve, in tutta la falda, se questa regione non prenderà esempio da altre, come quella Toscana, che già dal 1993 ha emesso una direttiva, inviata a tutte le imprese agricole, con la quale stabiliva tipo e quantità di sostanze che potevano essere impiegate in agricoltura.

Il Comune di Firenze ha un laboratorio che offre consulenza, basta visitare il sito.

Qualcuno dei presenti è dell’avviso che, se il Comitato non può limitarsi a porre il problema, si deve impegnare a trovare soluzioni. Dice: Io insisto da un po’ di tempo, facciamo una denuncia al Ministero della Salute, l’ha fatto il neocomitato, ha fatto bene. Il Ministero interverrà, collegherà Trapani, mafia………darà seguito. Intanto noi continuiamo con il Ministero del Territorio e Ambiente. Il Sindaco deve comunicare in qualche modo cosa ha fatto, se non lo fa, inviamo altra lettera, se non rispondono Comune, Provincia, e Regione, arriviamo al livello nazionale!

L’intervento viene corretto e completato nel senso che la competenza in materia spetta alla Regione e che la diffida va fatta a norma dell’art.19 e 20 della 152 del 2006.

Si ritorna all’esame del problema a largo raggio. Esiste una pressione antropica sul territorio, esercitata in maniera uniforme e puntiforme, e per verificare le cause che determinano la presenza di nitrati occorre procedere alla costituzione di un inventario delle presunte cause. Viene considerata disastrosa l’azione degli erbicidi.

Il compito dell’indagine spetta ai NOE.

La questione è nota dal ’96, occorre chiedere al sindaco se si è attivato per fare applicare le norme di buona coltivazione secondo il Dlgs 152 del ’99, art. 19 e 20. Se non l’ha fatto, diffidarlo presso l’assessorato Territorio e Ambiente e attendere la risposta che deve pervenire entro 30 giorni. Bersaglio non solo la Bertolino, che mette a disposizione 100 ettari per la riqualificazione ambientale.

Si obietta, ancora una volta, che la Bertolino è stata citata solo per connotare il comitato, ma si coglie l’occasione per criticarla, ora che si darebbe alla produzione di bio-combustibili, per la cui produzione si affama tanta gente, con la conversione delle coltivazioni da mais a sorgo.

Si ritorna al problema attuale. Chi inquina commette un reato che deve essere perseguito. La lettera, inviata alla Procura della Repubblica da questo Comitato, dovrà sortire degli effetti. La procura obbligatoriamente deve procedere, tanto che il Prefetto, appena ha letto l’intestazione anche alla Procura, entro i 30 giorni ha sollecitato il sindaco e si è scrollato di dosso la responsabilità. La diffida c’è stata.
Siamo in Sicilia, regione a statuto speciale, con una carta costituzionale anteriore a quella nazionale, abbiamo messo le autorità nelle condizioni di agire. La speranza è che l’assessore intervenga. La Procura deve intervenire. Qui si tratta di disastro ambientale.

Sarà necessario formare un piccolo gruppo che produca gli atti necessari alla individuazione della strada giusta su cui procedere a passi fermi, senza affrontare di petto il problema.

La responsabilità, oltre le omissioni del sindaco, è individuale, occorre incaricare i carabinieri NOE per l’individuazione dei responsabili dell’inquinamento e poi procedere sulle persone che hanno inquinato. Potrebbe farlo l’assessore al Territorio e Ambiente, ma la Procura si sostituisce, se viene fatta una specifica denuncia.

A questo punto c’è chi dichiara di essere contenta di far parte del Comitato, che le dà l’occasione di impegnarsi per i giovani, che, interrogati sul problema, sono apparsi rassegnati, come se nulla si possa fare, come se il loro destino fosse quello di morire da giovani. Il Comitato dà un esempio ai giovani: è possibile lottare per rivendicare il diritto alla salute.

Si stabilisce, a questo punto della discussione, di aspettare i 30 giorni dalla lettera inviata il 20 giugno alle cinque autorità in intestazione, e, se nessuna risposta arriva, predisporre la nuova azione.

Per quanto riguarda il 3° punto all’ordine del giorno, e cioè i rapporti con il neo comitato, si stabilisce di mantenere l’apertura, partecipando in massa alla assemblea di mercoledì 11 luglio.

I presenti alla prima assemblea, organizzata dal neo comitato, comunicano di aver partecipato a nome di questo Comitato, in segno di apertura nei confronti della nuova forza, che dà un contributo notevole alla richiesta di soluzione del problema, perché composta da chi è direttamente danneggiato.

Viene riportato che in assemblea sono emersi dati interessanti attraverso le testimonianze dei presenti, che, nel disorientamento generale, sono ricorsi, a costi propri, all’analisi dell’acqua. I dati difformi, registrati in zona Trasmazzaro, pare abbiano una giustificazione in base all’esistenza di una vecchia condotta che ancora porta acqua dal pozzo di S. Miceli al Trasmazzaro.

Esauriti i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

giovedì 18 ottobre 2007

Verbale n.6

Il giorno 28 del mese di giugno, alle ore 18.00 la seduta del Comitato si apre con un commento sulla pseudo-assemblea-cittadina indetta dall’emittente Televallo, alla quale non si è ritenuto opportuno fare l’intervento predisposto.

Viene, quindi, comunicato che in data 20.06 2007 l’esposto, corredato di n.315 firme, è stato inviato ai seguenti indirizzi: Procuratore della Repubblica, Prefetto della Provincia di Trapani, Assessore Territorio e Ambiente Regione Siciliana, Direttore Ufficio di controllo delle risorse idriche AUSL n.9 Provincia di Trapani.

Sembra opportuno a questo punto definire un piano di azione, anche per rispondere alle aspettative di quanti hanno firmato e stanno continuando a firmare, perché si è avviato un passaparola.

Si comunica che, per le numerose richieste di notizie sulla grave situazione che si sta verificando a Mazara, si è deciso di costituire un blog e un indirizzo email del Comitato, che sono già attivi.

Appare non differibile la definizione del testo di un manifesto murale (200, 300 copie), al fine di informare i cittadini sulle azioni messe in atto dal Comitato per spingere l’amministrazione ad accelerare i tempi della soluzione del “problema nitrati”.
Lo stesso testo potrà essere utilizzato per la stampa di volantini, impiegando la somma raccolta tra i componenti il Comitato.

Il testo già predisposto viene definito con gli apporti dei presenti e approvato.

Successivamente, per ottemperare al problema della comunicazione fra cittadini, viene dato l’incarico di richiedere i locali della chiesa di S.Pietro, dove realizzare la prossima assemblea con comunicazione diffusa nello stesso manifesto e nei volantini.

A conclusione viene visitato il blog del Comitato e vengono letti i primi due post inseriti e i relativi commenti.
La creazione del blog è giudicata opportuna ai fini della condivisione delle informazioni.
La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

martedì 16 ottobre 2007

Verbalen.5

Il giorno 12 del mese di giugno dell’anno 2007, alle ore 18,30 il Comitato si riunisce per decidere dell’eventuale partecipazione all’assemblea cittadina indetta da Televallo.

La seduta è convocata in tutta fretta a seguito della notizia -appresa alle ore 14.00 di oggi, durante il telegiornale dell’emittente Televallo- relativa ad una assemblea cittadina indetta dall’emittente stessa per le ore 21.00.

Prima di avviare la discussione, si osserva che, mentre gli eventi incalzano, mancano ancora le firme di alcuni dei presenti sull’esposto da inoltrare alla Procura, e nel frattempo, essendosi diffusa la notizia dell’iniziativa, molti, oltre al gruppo costituito dal comitato, si sono attivati per corredare di ulteriori firme l’esposto e si è giunti al numero di 300.

A questo punto i presenti firmano e la discussione scivola in buona parte sulle possibili cause della presenza di nitrati nell’acqua proveniente dal pozzo n1 di Ramisella e sulle soluzioni per risolvere il problema, anche se più volte viene rivolto l’invito a concentrarsi sull’eventuale intervento da fare in assemblea, qualora si decidesse di partecipare.

Dopo aver osservato che democraticamente si possano far turnare i ruoli, scegliendo di volta in volta il portavoce, i presenti, espressa la volontà di partecipare all’assemblea e di valutare in quella sede l’opportunità di intervenire o meno, delegano a intervenire la presidente, la quale chiede che, ciascuno scelga di posizionarsi in modo che il gruppo sia facilmente individuabile e contattabile al momento di prendere la decisione. Il suo intervento consisterà nell’informare sull’attività svolta dal Comitato e nel ricevere informazioni sull’attività svolta dall’Amministrazione.

Sarà data notizia della lettera inviata al Sindaco e per conoscenza al Prefetto. Si renderà noto tutto lo sconcerto che deriva dalla constatazione della leggerezza con la quale il sindaco sta trattando il problema e si denuncerà l’arroganza con la quale si ignorano le richieste legittime dei cittadini.

Bisogna a gran voce reclamare diritti, ciò che ha sempre fatto il Comitato durante la battaglia contro l’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo e, dopo, quando il pericolo si è spostato nella vicina Campobello.

In tutte le occasioni il Comitato è stato portavoce delle legittime istanze dei cittadini. Questo è il suo compito, tutto il resto spetta agli amministratori e al sindaco, che ne ha la responsabilità diretta.
La seduta è tolta alle ore 19,30.
Il Comitato

Verbale n.4

Il giorno 05 del mese di maggio dell’anno 2007, alle ore 16,30 si apre la seduta dedicata alla lettura e alla approvazione dell’esposto da inoltrare alla Procura della Repubblica. Il testo è approvato. Si procederà alla sottoscrizione a partire dalla data odierna e per il tempo necessario a garantire la possibilità di firmare a tutti gli aderenti al Comitato. La seduta è tolta alle ore. 17,15.

Il Comitato

Verbale n.3

Il giorno 28 del mese di aprile dell’anno 2007, alle ore 16,30 si riunisce il Comitato per gli aggiornamenti relativi alla acquisizione dei dati analitici dell’acqua.

Dalla discussione emergono le informazioni, le riflessioni e le proposte che seguono.

Informazioni
-L’AUSL effettua controlli ogni 15 gg. in 10 punti e in alcuni di essi più spesso ( da informazioni non ufficiali).

-In questo periodo alle fontanelle di Tonnarella, alimentate con acqua proveniente dal pozzo di Ramisella, è stato superato il limite massimo di nitrati.

-I dati sui pozzi sono insufficienti, la colpa è da imputare all’AUSL e all’Ente Locale, i due ruoli sono indistinti, manca l’organicità. I tossici da monitorare, secondo la nuova legge, sono altri e fra questi i nitrati sono considerati solo indesiderabili.

Proposte e riflessioni
-All’ E.L.bisogna richiedere il rispetto dell’art. 6 del D.Lgs 22 febbraio 2001, Dal 1 febbraio tutto è a carico dell’AUSL, ma l’AUSL ha solo la stanza dove fare le analisi, manca di tutto.

-Attivarsi, come soci di Altro Consumo, per avere documentazione significativa sui pericoli che si corrono con l’uso di tale acqua.

-Da cittadini sensibili, che non vogliono certo fare gli esperti, chiedere al sindaco se Mazara ha un regolamento di somministrazione dell’acqua, come altri comuni, fra i quali Cefalù.

C’è, a questo punto, chi osserva che tutte le lettere sortiranno l’effetto delle prime, cioè rimarranno senza risposte. Mancano i presupposti perché il problema sia risolto. Ci si deve rivolgere alle autorità che presiedono uffici che funzionano.

La via è una: sulla base dell’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia, nel quale l’assessora Righetti sconsigliava l’uso dell’acqua e sulla base della lettera inoltrata al Sindaco e al Prefetto, predisporre un esposto alla Procura della Repubblica e sabato prossimo, concordarlo e sottoscriverlo.

La proposta è approvata all’unanimità, si concorda la riconvocazione a sabato 5 maggio ore 16,30. In chiusura viene sottoscritta un’altra la quota di 10.00 euro.
La seduta è tolta alle ore 18.00.
Il Comitato

lunedì 15 ottobre 2007

Comunicazione

Considerato che ad oggi nessuno ha ritenuto di ricercare efficacemente le cause e i responsabili dell'inquinamento chimico presente nei pozzi di Ramisella; preso atto che le autorità comunali non hanno, col suddetto negligente comportamento, scongiurato il pericolo che l'inquinamento si estenda a tutto il territorio; atteso che è necessario nominare un comitato di esperti qualificati per affrontare e risolvere il problema, conseguentemente abbiamo ritenuto di informare il Prefetto sulla reale situazione che si sta vivendo a Mazara.




CO.CI.T.R.I.E.TE.MA.
(Comitato per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo)

- Al Sig. Prefetto della Provincia di Trapani
e.p.c. Al Sig. Sindaco della Città di Mazara del Vallo

Mazara del Vallo lì 11.10.2007
Oggetto: partecipazione qualificata e pubblica ai processi decisionali in materia ambientale


Questo Comitato ha rilevato che le iniziative intraprese dal sindaco di Mazara del Vallo, tendenti all’osservanza delle prescrizioni indicate nel decreto di deroga, reso dalla Regione Siciliana, sono carenti.
Il sindaco, infatti, nell’osservanza delle predette prescrizioni, ha costituito un tavolo tecnico al quale, su invito, hanno partecipato dipendenti comunali (gli stessi che hanno gestito fino ad ora la distribuzione dell’acqua a Mazara del Vallo), politici e alcuni rappresentanti di due comitati. Sono state trascurate totalmente le associazioni ambientaliste presenti nel territorio e i cittadini interessati, nella loro generalità.

Poiché riteniamo, vista la gravità del problema, che è necessario istituire un tavolo tecnico al quale è opportuno che partecipino studiosi di chiara fama e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, invitiamo il Prefetto perché voglia comunicare al sindaco, con apposita direttiva, di provvedere con immediatezza alla costituzione di un nuovo tavolo tecnico, le cui sedute devono essere pubbliche e al quale devono partecipare principalmente e obbligatoriamente le personalità, gli studiosi e gli ambientalisti che abbiano particolare competenza nell’esame e nella gestione di problemi simili o uguali a quelli che noi mazaresi stiamo vivendo.

In attesa di cortese riscontro, porgiamo rispettosi saluti.

La Presidente
Silvana Mannone

giovedì 11 ottobre 2007

Interroghiamoci, concittadini!

Interroghiamoci sul perché il primo cittadino, primo inter pares, non si attiva, o meglio, finge di attivarsi per contrastare il fenomeno della alta presenza di nitrati nell’acqua della città di Mazara del Vallo.

Che gliene viene? Perché rendersi impopolare, perché rischiare di non essere rieletto?

Un cittadino, che vive come noi in questa città, perché, avendone i poteri, non corre ai ripari, non smuove mezzo mondo, non si collega al mondo della scienza per risolvere il problema?

Potrebbe richiedere fondi regionali, nazionali, europei, appellandosi a principi sanciti dalla costituzione italiana, ad accordi e patti stilati a livello mondiale e recepiti a livello nazionale.

Perché non è preoccupato? Perché non sono stati preoccupati tutti i sindaci che da 15 anni sanno che la potabilità dell’acqua di Mazara del Vallo è a rischio?

Perché hanno dovuto, voluto aspettare che questo indice fosse così largamente superato per darne conto ai cittadini?

Tutti sono allibiti, sono tanto allibiti a sentire la scandalosa notizia che alcuni non credono neanche che si corra pericolo.

Non sarà grave bere quest’acqua, pensano i più. Lo conferma il fatto che il sindaco ha revocato l’ordinanza che ne vietava l’uso nelle zone interessate,dopo aver ottenuto una deroga che gli consente di distribuirla, quest’acqua, anche con una percentuale di nitrati di 90 mg /l.

Il sindaco ha capito o vuole farci capire che l’acqua, con la deroga, è diventata potabile.
Può esserci della deroga una lettura più ottusa?

Poi si attiva per la realizzazione di una condotta volante che dovrebbe portare acqua potabile attinta ad altri pozzi. Ma non ha fatto preventivamente le prove di portata di questi pozzi e sa che in tutto il territorio la presenza dei nitrati è al limite del valore massimo consentito.
Inganna i cittadini.

Non sa che fra essi ci sono professori universitari, biologi, chimici, ingegneri, legali che conoscono l’iter corretto e i tempi per la realizzazione della condotta. Sanno anche che essa è inutile: uno spreco di denaro pubblico per non risolve il problema.
Prende tempo.

Perché? Perché istituisce un finto “tavolo tecnico” a cui siedono gli stessi tecnici che hanno accompagnato il processo di degrado ambientale?

E, infine, la domanda principe: perché continua a mantenere la posizione di nemico della cittadinanza, che a pieno titolo chiede che un bene di prima necessità, quale l’acqua, sia garantito?
Interroghiamoci, concittadini!

Silvana Mannone

mercoledì 10 ottobre 2007

Riceviamo e rispondiamo

Il 10/10/07,CAPELLO ha lasciato un nuovo commento sul post "10 ottobre
> Consiglio Comunale":
>
> l'uccellino di del piero oggi mi ha fatto visita, portandomI delle
> novità, visto che sono buono voglio rendervi partecipe di tali
> informazioni infatti ho la sensazione che i nitrati non siano
> circoscritti nella zona trasmazzaro:
FONTANELLA VIA UGO LA MALFA :
OTT 2006 NITRATI: 64
FEB 2007 NITRATI:50
ULTIMA ANALISI SETT 2007 : 47
MI HA DETTO ANCHE CHE A SETTEMBRE 2007 LA FONTANELLA DELLA PIAZZETTA DI SAN VITO A MARE DAVA NITRATI A 47.....TREMATE GENTE I NITRATI SON ARRIVATI !!!


NOI RISPONDIAMO

Ti ringraziamo. Questo è il genere di informazioni che devono passare
attraverso questo blog.
Ci servono ad avere dati a sostegno della tesi che il territorio ha
subito e subisce un attacco da inquinatori che vanno stanati e ai
quali chiedere il risanamento del disastro ambientale che hanno
creato.
Purtroppo il sindaco non capisce o non vuole capire che è urgente
istituire una commissione (altro che tavolo tecnico, con gli stessi
tecnici che hanno seguito passivamente l'avanzare del degrado) per uno
studio idro-geologico del territorio e per l'individuazione delle
cause che hanno determinato la presenza così alta di nitrati.
I nitrati ci son sempre stati, le percentuali sono state ora entro il limite,ora oltre il limite.
Lo ha detto candidamente la dottressa Sinacori nel corso della
assemblea cittadina gestita da Televallo;
Ed è per questo che non ci convince la soluzione-tampone proposta dal sindaco e per la quale ha ottenuto la deroga.

10 ottobre Consiglio Comunale

AFRODITE ci invia il seguente comunicato
AVVISO ALLA CITTADINANZA:
Seduta del Consiglio Comunale di Mazara del Vallo, in sessione straordinaria. La nuova adunanza e' stata fissata per il 10 Ottobre, presso l'aula consiliare "31 Marzo 1946", alle ore 17. All'odg e' stato iscritto un solo punto: "PROBLEMATICHE ACQUA A MAZARA DEL VALLO.

Noi ringraziamo e aggiungiamo:
Partecipiamo in massa, la nostra presenza segnerà il grado di attenzione della cittadinanza sul problema dell'acqua e le aspettative che si nutrono in ordine all'avvio di una soluzione definitiva.

domenica 7 ottobre 2007

Verbale n.2

Il giorno 21 del mese di aprile dell’anno 2007 alle ore 16,00 il Comitato si riunisce per discutere delle azioni stabilite nella seduta precedente e per lo scambio delle informazioni relative all’evolversi della situazione “nitrati”.

Si porta a conoscenza dei presenti che in data 19.04 è stata avanzata al Sindaco e per conoscenza al Prefetto la richiesta formale dei dati analitici dell’acqua, e che, a richiesta informale, il responsabile dell’ufficio acquedotto, geometra Giacalone, ha comunicato che alla data del 20.04 nell’acqua potabile, proveniente dal pozzo di Ramisella e distribuita in contrada Trasmazzaro e Tonnarella, è stata registrata una presenza di nitrati nella misura di 80 / 85mg/l.

Ha anche detto che, su ordine del Sindaco, detta acqua è stata miscelata con acqua non inquinata proveniente da altri pozzi. Allo stato pare che siano stati messi al corrente dell’accaduto il Prefetto, la Protezione Civile e l’Arpa, che ha operato i controlli. Non si ha notizia dei provvedimenti che nel concreto saranno adottati per risolvere in via definitiva il problema.

Viene comunicata la notizia che l’ARPA effettua i controlli ciclicamente, (forse mensilmente, ma non è sicuro) in punti precisi, ma si rimane in attesa di verifica con mappa alla mano. Si osserva che gli Organi di controllo sono sottodimensionati
A svolgere il lavoro, in alcuni casi, è il 15% dell’organico. Mazara è lo specchio della nostra Regione.

Ci si chiede come sia possibile che Sindaco, Prefetto e Protezione Civile siano inattivi. Spaventa l’inerzia, basta dire “non bevete l’acqua?” E un bambino legge i giornali? E se una mamma non ha ascoltato il telegiornale locale in quei due giorni in cui è stata data la notizia?

E poi, una emittente locale può essere considerata un organo ufficiale di informazione? Come può orientarsi un cittadino, se nello stesso giorno su Tele 8, che pure ha svolto una buona attività di informazione, in due distinti telegiornali, prima, si sconsiglia di bere e usare l’acqua ai soli residenti in zona Trasmazzaro, poi, nel successivo telegiornale, lo stesso avvertimento viene esteso a tutti i cittadini?

Ci sono cittadini che non sanno, continuano in questi giorni a approvvigionarsi alle fontanelle pubbliche proprio sul litorale di Tonnarella. C’è chi li ha visti.

Ci si chiede se è giusto che dei comuni cittadini si affannino a reperire dati e l’Amministrazione non si curi di informare. Non esiste un sito al quale attingere i dati che il Comitato potrebbe commentare per poi informare la cittadinanza.

I dati analitici devono essere messi in relazione, il problema va analizzato nel complesso. Dovrebbe essere istituita una commissione interdisciplinare. per capire i fattori che intervengono a determinare il fenomeno della presenza alta di nitrati nell’acqua del pozzo n.1 di contrada Ramisella.
E’ necessario uno studio idrogeologico del territorio.

E’ risaputo che i cavatori scavano fino all’acqua, se poi nella cava si butta qualcosa, questa entra direttamente nella falda. Anche se la Guardia di Finanza effettua dei controlli, poi non succede nulla.

Viene riportato che il probabile acquirente della cantina Concasio ha dichiarato di aver trovato un deposito di numerosi sacchi di juta contenenti reflui da distillazione.

Di fronte a questo disastro con quale animo un cittadino può pagare la bolletta?
L’acqua è vita.

Con questa amara riflessione alle ore 19,30 si chiude la seduta e viene fissata a sabato 29 c.m. la prossima.
Il Comitato

sabato 6 ottobre 2007

Verbale n. 1

Ci scusiamo per il ritardo con cui iniziamo a diffondere, con la sintesi del primo verbale, quanto emerso durante le riunioni che questo comitato ha tenuto sul problema della presenza di nitrati oltre i limiti di legge nell'acqua proveniente dal pozzo n.1 di Ramisella e distribuita a mezzo rete idrica nelle zone di Trasmazzaro e Tonnarella.

Sintesi del Verbale n. 1 Con convocazione urgente del 13.04.2007, motivata dalla notizia diffusa a mezzo stampa, relativa alla quantità di nitrati presenti nelle acque del pozzo n.1 di Ramisella, che serve le zone di Tonnarella e Trasmazzaro, si apre alle ore 16.00 del 14.04 2007 la seduta N1 dell’anno 2007. Si argomenta sui valori dei nitrati registrati nelle zone interessate. Attraverso notizie diffuse da fonti varie risulta che detti nitrati sono presenti nell’acqua potabile distribuita in rete nella misura di 100, 110 mg/l contro il valore limite di 50 mg/l previsto dalla legge. Con indici tratti da documentazione attinta via internet si commenta la gravità della situazione e si constata la leggerezza con la quale l’Amministrazione sta trattando il problema. Ad aggravare le responsabilità di chi governa e ha governato la città, viene ricordato che: a Il problema attuale è l’effetto finale di una nota questione: le acque del fiume sono inquinate per dilavamento delle acque superficiali, c’è uno studio dell’università di Palermo su un’azienda serricola di Marsala; b) dieci anni fa è stata effettuata una rilevazione aerea per accertare le cause dell’inquinamento delle falde acquifere; c) le serre creano l’inquinamento, con i vivai impiantati dopo la distruzione delle sciare; d) l’ARPA è stata allertata per l’inquinamento del pantano Leone; e) da Trapani i controlli dell’acqua distribuita a mezzo acquedotto comunale vengono effettuati ogni mese. L’analisi viene sospesa dietro invito a circoscrivere il tema, perché se si allarga, si allargano anche le responsabilità e si rischia che non si venga a capo di nulla. In questo momento è necessario sapere cosa esce dal rubinetto, e chiedere che le autorità facciano chiarezza. Si pensa che il danno potrà essere estinto nel lungo periodo, si parla di decenni, e ci si chiede se intanto la popolazione dovrà morire di sete, dal momento che abbassare il tasso di inquinamento miscelando le acque inquinate con le acque degli altri pozzi non appare la soluzione adeguata. Pertanto si critica l’Amministrazione che sta praticando questa via. Si registra la mancanza di informazioni, mentre sarebbe opportuno che la città fosse tappezzata di manifesti. Viene, quindi, proposta la mobilitazione della cittadinanza a mezzo stampa, con l’acquisto di tre pagine su “L’Arco”, giornale a tiratura locale, ma, per non creare falsi allarmi, si conviene sull’opportunità di farlo, dopo che il Comitato avrà assunto tutti i dati utili, consultando esperti. Solo allora una delegazione chiederà di essere ricevuta dal sindaco per inchiodarlo alle responsabilità. Per legge il sindaco è il garante della salute pubblica, bisogna presentargli una denuncia, deve dimostrare di essersi impegnato per la soluzione del problema e solo allora il Comitato potrà mettersi a disposizione, non sostituirsi al sindaco. L’iter da percorrere è quello che ha percorso il Comitato al tempo della battaglia contro l’istallazione della distilleria Bertolino, quindi sarà necessario produrre mappe del territorio con la collaborazione del geologo, chiedere l’accesso alla documentazione del caso presso gli uffici comunali attraverso una richiesta da inoltrare al sindaco. A questo punto viene proposta la costituzione di un comitato scientifico, anche se viene osservato che i tecnici possono essere di parte e, quindi, poco attendibili. A chiusura ci si chiede come l’Amministrazione possa rimanere inattiva sul pericolo di avvelenamento della popolazione. Chi ha figli deve avvertire maggiormente la gravità della situazione! I presenti si interrogano sulle azioni che spettano a un comitato, si conviene che le analisi e i progetti per la soluzione spettano ai tecnici, il comitato può solo denunciare, allarmare, stampare manifesti perché la popolazione si chieda che cosa ha fatto l’Amministrazione da febbraio ad aprile, cioè da quando è esploso il problema a oggi. Si deve arrivare ad un impatto. Si osserva che le dichiarazioni dell’assessora Righetti, riportate in un articolo uscito sul Giornale di Sicilia di venerdì 13.04, più che allarmare tendono a minimizzare, a tranquillizzare. A questo punto si procede alla raccolta di fondi con la sottoscrizione di una quota di 10 euro per la stampa di un manifesto. La somma di 180.00 euro pari alle quote dei 18 presenti, viene consegnata al tesoriere. Si stabilisce di cominciare ad elaborare il testo del manifesto. Di getto si suggerisce: VELENO DAI RUBINETTI DI CASA - CANCEROGENI DAI RUBINETTI DI CASA - BEVIAMO VELENO - VELENO AL CONTATORE - RISCHIO PER I NOSTRI FIGLI. Stabilito che un gruppo ristretto, giovedì 19 definirà il testo per il manifesto e fissato a sabato 21 ore 16.00 il prossimo incontro, la seduta è tolta alle ore 17,30 Il Comitato

giovedì 4 ottobre 2007

I CITTADINI SI SONO ADDORMENTATI

Difficile tenere alta l’attenzione quando si allunga il tempo della soluzione di un problema.
La gente si stanca, ma non dico i curiosi, che si interessano giusto per sapere le novità del giorno, parlo dei direttamente interessati, quelli che convivono con il problema.
Esiste l’arte dell’arrangiarsi, l’uomo si adatta, è duttile, ciò che prima gli è insopportabile diventa sopportabile, ci fa l’abitudine.
E così l’acqua ai nitrati continua a scorrere nelle condotte di Trasmazzaro e Tonnarella. Del resto già scorre da parecchi anni e non è morto nessuno.
Che sia tutta una montatura di cittadini che si divertono a creare falsi allarmi?
Il primo cittadino non può andare contro tutti gli abitanti di Trasmazzaro e Tonnarella e contro se stesso, che, cittadino di questa città, usa anche lui questa acqua, magari quando va in villeggiatura.
Ma poi, oggi che il sindaco ha ottenuto la deroga, l’acqua è diventata potabile per tutti, tranne che per i bambini fino ad un anno e per i soggetti sofferenti e debilitati.
Dunque, dimentichiamo tutto e continuiamo a fare come prima.
Non c’è pericolo, non è dimostrato!

Silvana Mannone