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domenica 25 novembre 2007

Verbale n.23

Il giorno 22 del mese di novembre, dell'anno 2007, alle ore 18,00 si riuniscono i direttivi del CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. e del Comitato Civico Trasmazzaro (CO.CI.T.).

La seduta si apre con una notizia dell'ultima ora: un panificatore del Trasmazzaro si è meravigliato del fatto che il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. fosse ancora impegnato sul problema nitrati, in quanto gli risulta, per averne avuto notizia direttamente dal sindaco, che non esiste più un problema “nitrati” e , pertanto, le aziende del Trasmazzaro, che utilizzano l'acqua nei processi di produzione di alimenti, non vengono più fornite di acqua con autobotti comunali, come da delibera N.70.07 giugno 2007.

Alla luce di quanto appreso, l' incontro assume, quindi, maggiore validità, in quanto si ha la comprova che effettivamente è stato acquisito da tutti i cittadini il dato che il problema è risolto.

La cittadinanza si è acquietata sulle informazioni avute a titolo personale e per passaparola. Anche stampa e televisione hanno trascurato l'informazione, per non parlare del sindaco che continua a disattendere quanto prescritto dalla stessa deroga.

E' assolutamente necessario e urgente riportare all'attenzione pubblica il pericolo “nitrati”, che permane e anzi si diffonde in tutto il resto della città.

Quanto previsto da chi si è mobilitato fin dal mese di aprile si è oggi, purtroppo, verificato.

Il sindaco continua a trattare la questione con superficialità e lentezza, e niente di veramente serio e risolutivo è stato avviato.

“Si può convivere con il problema” questo è il dato che si vuol far passare.

I due comitati devono assolutamente mettere insieme conoscenze e competenze e, ciascuno, con il suo potenziale, proporre azioni che, vagliate, confluiscano in un programma fitto di interventi fino a giungere ad una manifestazione di piazza.

La manifestazione, ad avviso della presidente, deve essere pacifica e silenziosa, alla Gandhi.

Esposte le ragioni dell'incontro, la presidente invita i presenti a prendere la parola a turno, perché ciascuno faccia le sue valutazioni sullo stato dell'arte e formuli la conseguente proposta.

Chi, del CO.CI.T., per primo prende la parola, dichiara che il comitato, essendo stato invitato al tavolo tecnico istituito dal sindaco, ha già assunto una linea morbida nei confronti dell'amministrazione.

Viene aggiunto, da chi interviene successivamente, che il CO.CI.T. ha scelto di rimanere in posizione di attesa fino ai risultati delle prove di portata, per le quali, su un pozzo, si aspetta l'autorizzazione della Provincia.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. si sostiene che, ammesso che le prove di portata sortiscano gli effetti desiderati, dovrà necessariamente passare del tempo e sarà sicuramente superato il termine fissato dalla deroga. Pertanto il sindaco non potrà che richiedere la proroga della deroga.

Si verificherà, quindi, quanto fin dall'inizio sospettato, e cioè il rinnovo continuo della deroga.

C'è chi, del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA, riprendendo il discorso di apertura, invita a non esprimersi più, a partire da questo incontro, in termini di “nostro comitato” e “vostro comitato”, ma che ci si consideri un gruppo unico che vaglia, progetta, decide e opera insieme.

Ribadisce che le specificità vanno mantenute, perché rappresentano una ricchezza cui attingere nelle occasioni, che, per tipologia, determineranno la mobilitazione di chi ha le competenze o le potenzialita' richieste, a prescindere dalla appartenenza all'uno o all'altro comitato.

Di seguito si interviene, come CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., per rimarcare che il problema è serio, il pericolo persiste o aumenta. Il sindaco, per la brevità del mandato, ne ha poca responsabilità, ma, è colpevole di negligenza, in quanto, esercitando la funzione di ufficiale di governo, avrebbe potuto investirsi di tutta la sua autorità e ordinare azioni forti nell' interesse generale, come previsto in caso di necessità.

Come può dire che scavare il pozzo è la soluzione?! Manca lo studio geologico del territorio, che avrebbe dovuto affidare ad una équipe. In questo si è dimostrato incapace di capire il problema.

L'intervento è interrotto da chi del CO.CI.T. tiene a comunicare che il sindaco ha dichiarato di aver nominato, allo scopo, un geologo.

Continuando, si sostiene che, se la provincia si attarda a concedere l'autorizzazione all'escavazione del pozzo, il sindaco può requisirlo per motivi di urgenza e di estema necessità.

Perché non lo fa?

Perché si è messo in contrapposizione con i cittadini?

L'autorità che amministra la città forse non ha interesse o non ha la volontà di scoprire chi inquina. E' necessario capirne le ragioni!

L'autorità che amministra la città dovrebbe denunciare gli inquinatori, perché ne rispondano penalmente e provvedano, a carico personale, al risanamento ambientale.

Il CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. si è sostituito all'autorità che amministra la città, ed è stato costretto, in sua vece, a presentare denuncia alla stazione dei Carabinieri della Città chiedendo che si provveda ad individuare i responsabili dell'inquinamento e a perseguirli nelle forme di legge .

Dal CO.CI.T. si interviene per dichiarare, che da parte loro, si è invece stabilito un contatto con il sindaco, attraverso la partecipazione al tavolo tecnico.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA si obietta che si è perso troppo tempo, si critica il sindaco per aver tenuto gli incontri del tavolo tecnico (?) a porte chiuse, quando è obbligato a partecipare a tutti i cittadini le decisioni, anzi a prenderle insieme ad essi. In materia ambientale la decisione è pubblica.

Sempre da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. si interviene per dire che si ha la forza morale di dotarsi di un braccio tecnico, un esperto di chiara fama che offra la sua consulenza. Si può, inoltre, procedere al monitoraggio del territorio per individuare la percentuale di nitrati presente nell'acqua, attraverso il metodo colorimetrico, e poi rendere pubblici i risultati e svegliare l'opinione pubblica, così da spronare il sindaco.

A questo punto, la presidente chiede che si converga verso la definizione del piano di azione.

Il presidente del CO.CI.T. si ritiene vincolato alle date: a fine mese è fissato il terzo incontro del tavolo tecnico e a fine dicembre scadrà le deroga. Bisogna aspettare. Comunica la decisione di presentare al prossimo tavolo tecnico precise richieste. Se non saranno ascoltate, dichiara l'intenzione di abbandonare il tavolo tecnico.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. c'è chi è di altro avviso: il sindaco ha rispettato le scadenze, bisogna contestare le inadempienze.

Preso atto della posizione del CO.CI.T, la seduta è tolta alle ore 20,45.

Il Comitato

domenica 18 novembre 2007

Verbale n.22

Il giorno 14 del mese di novembre dell’anno 2007, alle ore 16,30, la seduta si apre sul seguente ordine del giorno:
1.nuovi contatti
2.risultati della richiesta di accesso ai documenti
3.pubblicizzazione
4.unione delle forze

Aperta la seduta, viene comunicato che, da recenti contatti , si è appreso che esiste una mappa, realizzata dai Rangers, sulle serre presenti nel territorio dove insiste la falda che alimenta i pozzi di Ramisella.
Nelle serre si pratica agricoltura intensiva, il che significa che viene fatto uso massiccio di azoto e acqua.
Risulta, inoltre, che, in zona, nascono a fungo sempre nuove serre. Sono abusive o autorizzate dalla Camera di Commercio e Agricoltura di Trapani? In zona sic?

Dalle testimonianze ascoltate si ha conferma dell’abbassamento della falda, dove da parecchi anni si registra salinità, attestata da uno studio dell’Università di Palermo effettuato negli ani 80.
L’altra falda non ha vita più tranquilla, dato che le cave presenti sul territorio sono così profonde da toccarla.

Per passare al secondo punto all’ordine del giorno, viene comunicato che la richiesta di accesso alla documentazione, protocollata il giorno 8 novembre, non è giunta ancora sul tavolo del dirigente dell’Ufficio Acquedotto, il quale in data odierna ha dichiarato che ha bisogno di un giorno per produrre le copie della documentazione richiesta.

Per quanto riguarda il terzo punto, è stato contattato il direttore dell’emittente Tele8 per aggiornarlo sulla attività di questo Comitato e per invitarlo a visitare il blog, al fine di attingere materiale per un servizio televisivo e un articolo sul Giornale di Sicilia relativo alla questione “nitrati” a Mazara del Vallo.

Sopraggiunge, a questo punto della discussione, il presidente del Comitato Trasmazzaro, che ha accettato l’invito, rivolto telefonicamente, a partecipare ai lavori di questa seduta.

Prima che lo si aggiorni sui punti già trattati, lo stesso fornisce subito copia di un comunicato-stampa, redatto dal Direttivo del Comitato Civico per il Trasmazzaro, all’indomani della partecipazione ai lavori del cosiddetto“tavolo tecnico”.

In esso si reclama:
-per le bollette dell’acqua, lievitate a cifre insopportabili, forse giustificate da un conguaglio;
-per il propagarsi del fenomeno “nitrati” in quasi tutta la città;
-per la mancata informazione alla cittadinanza;
-per l’assenza al “tavolo tecnico”di esperti di chiara fama.

Sulle bollette dell’acqua, in seduta, si rileva che la tassa per la depurazione non deve essere pagata, perché il depuratore non è mai entrato in funzione. Ci si può appellare ad una recente sentenza della Cassazione.

Situazioni critiche, simili a quella che si sta vivendo a Mazara del Vallo, sono all’attenzione dei parlamentari europei, che proprio in questi giorni hanno approvato il “pacchetto pesticidi”, con norme che ne regolamentano l’uso negli stati membri.

Ci potrebbe essere tutta l’attenzione al problema che assilla la cittadinanza e, se si progetta di realizzare un impianto a basso consumo energetico e con uso di energia alternativa, un finanziamento si ottiene!

Sempre che all’Ue si aprano bene gli occhi sui progetti veramente necessari e non si continui a finanziare quelli faraonici, utili solo alle tasche di chi li ha presentati.

Ma questo sindaco, che non riesce a tamponare l’emergenza, come potrà approntare un progetto per la soluzione definitiva?

Non ha fatto altro che nascondere la gravità della situazione che si sta vivendo, non vuole che si capisca da dove nasce il problema.

Dice che non vuole creare allarmismo.

Il garante della salute pubblica nasconde il pericolo!?

C’è chi sostiene che non è il sindaco a dover risolvere il problema, a lui spetta soltanto il compito di approntare direttamente gli strumenti per istituire un gruppo che lavori sulla soluzione del problema, senza indugio.

A questo punto si interviene per ribadire che bisogna unire le forze, che un’azione isolata può avere effetto, ma molte azioni concordate e continue assicurano gli effetti.

E’ necessario sperimentare la forza dell’unità.

Si concorda un incontro con i direttivi dei due comitati per giovedì 22 novembre.
Esauriti punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato

venerdì 16 novembre 2007

Sospetti cumuli

Il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. in data 8 ottobre ha segnalato alla Sezione di Polizia Giudiziaria dei Vigili Urbani di Mazara del Vallo la presenza, in contrada S. Maria-Paradiso, di due depositi di materiale nero, di grana sottile come la sabbia. Dai cumuli affiorano tracce dei sacchi e di una tuta, entrambi in materiale plastico, evidentemente utilizzati per il trasporto.

Il deposito è sospetto, in tempi di nitrati nell’acqua!

Chi ha depositato il materiale, e qual è la provenienza?

Dopo aver effettuato un primo sopralluogo, la P.G dei Vigili Urbani, in data 11 ottobre, ne ha effettuato un secondo, unitamente al responsabile della privata e pubblica incolumità del Comune, ai Vigili del Fuoco di Mazara del Vallo e al Nucleo NBCR dei VV. del FF. di Trapani che è intervenuto con sofisticate apparecchiature e personale per il monitoraggio dell’aria e dell’ambiente.

Dopo la assoluta esclusione di radiazioni Gamma, Beta ed Alfa, e ciò in diretto contatto con Trapani e Palermo, ha proceduto a mettere in sicurezza la zona, anche al fine di effettuare i prelievi della sostanza a mezzo personale ARPA di Trapani.

In data 12 ottobre sono stati prelevati due campioni per le analisi della sostanza.

Nei giorni scorsi presso la Sezione di P.G. dei Vigili Urbani di Mazara sono pervenute le risultanze delle analisi. Trattasi di “limatura di materiali ferrosi da abrasione di superfici metalliche”.

La sostanza, anche se impropria sul terreno agricolo, non è pericolosa. E’ stato assicurato, comunque, che i cumuli saranno rimossi nei prossimi giorni.

Se a tutte le piccole e grandi aggressioni al territorio fosse seguita una segnalazione e un pronto intervento, forse oggi non saremmo impegnati su un fronte così difficile da difendere.

Il Comitato

mercoledì 14 novembre 2007

Verbale n.21

Il giorno 9 del mese di novembre, dell’anno 2007, alle ore 18,30, aperta la seduta, si commenta e si annota l’ultimo adempimento con il quale si è completata la procedura relativa alla denuncia: in data odierna alle ore 15.00 è stata consegnata al Comando della Stazione dei Carabinieri di Mazara del Vallo la denuncia contro ignoti.

Si passa, successivamente, a valutare l’opportunità di inviare una relazione sul “problema nitrati a Mazara del Vallo” a Ermete Realacci, presidente di Legambiente Nazionale, nonché attuale deputato PD e al senatore Bulgarelli,, attuale segretario del gruppo Verdi-Comunisti Italiani, che ha presentato, al tempo in cui era deputato, una interpellanza parlamentare sulla annosa questione dell’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo.

Entrambi potrebbero, ancora una volta, prestare attenzione al problema che affligge attualmente i cittadini mazaresi e costituire una cassa di risonanza, considerato che si nutrono poche speranze sugli effetti che la denuncia appena presentata sortisca effetti. Non è la prima che questo Comitato presenta e non è l’unica ad essere stata presentata, in questa città, per lo stesso motivo.

Si riflette che è costume minimizzare i problemi e non perseguire, di conseguenza, i responsabili. Ma i mazaresi non sono più disposti a subire questo andazzo. Se lo scandalo supera i confini regionali forse può esserci una speranza.

Dopo queste valutazioni, si stabilisce di tentare ancora di unire le forze locali e di inviare, quindi, una lettera al presidente del Comitato Trasmazzaro per invitarlo ufficialmente a porre in essere iniziative concordate e comuni.

Esauriti gli argomenti in discussione, la seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato

Verbale n.20

Il giorno 8 del mese di novembre, dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta si parla di due notizie uscite in due giorni successivi, il 6 e il 7 novembre, sul Giornale di Sicilia. Si apprende così che è nato l’osservatorio “Vivere la città” e il movimento “Mazara al centro”.

Le due nuove aggregazioni intendono dare un contributo alla soluzione dei problemi che affliggono la città. Fra questi hanno compreso quello relativo alla presenza oltre i limiti di legge di nitrati nell’acqua in distribuzione.

Se aumentano i gruppi di pressione, è segno che i cittadini considerano l’amministrazione incapace di risolvere il problema e sentono il bisogno di mobilitarsi perché si appronti al più presto la soluzione provvisoria di cui si parla da mesi.

In questi giorni, infatti, si parla soltanto della soluzione provvisoria e si dimentica quella definitiva, quasi che tamponare momentaneamente significa risolvere il problema.

Nessuna soluzione provvisoria può escludere la ricerca delle cause che hanno determinato la comparsa del fenomeno e quindi l’individuazione dei responsabili a cui addebitare il risarcimento dei danni.

Altro che ricorso alle casse comunali, come ha stabilito il sindaco nella seduta in Prefettura!

Questa è la sostanza dell’esposto/denuncia che il CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. ha inoltrato in data odierna al Prefetto, all’Assessore per la Tutela del Territorio e dell’Ambiente di Palermo, e alla Direzione dell’Ufficio per il Controllo della Salubrità dell’Ambiente presso la AUSL di Trapani.

Contemporaneamente è stata presentata al sindaco formale richiesta per l’accesso alla documentazione relativa sia al piano di intervento presentato per “il rientro nei valori della concentrazione massima ammissibile”, che alla realizzazione di detto piano e alle “risultanze del monitoraggio analitico nei punti significativi della rete”, come richiesto all’art.4 della deroga stessa.

La consultazione della documentazione si rende necessaria, perché il sindaco continua a non rendere ufficiali i dati del monitoraggio, tanto da costringere il Comitato a fare da sé, nel senso che ci si sta attrezzando per procedere all’analisi dell’acqua in distribuzione, come stabilito nelle sedute precedenti.

Ma, visto che non si parla ancora di istituire commissioni o “tavoli tecnici” qualificati per risolvere sia in via provvisoria che definitiva il problema., né, tantomeno, si ipotizza la realizzazione di un convegno, occorrerà veramente mettere mano ad un’impresa che, pur spettando a chi governa la città, deve, giocoforza, essere assunta in carico dai cittadini: bisognerà pensare alla soluzione, quella provvisoria, prendendo in esame quella presentata e tentata dal sindaco e quelle proposte da cittadini a vario titolo.

Per quanto riguarda la condotta volante, quand’anche i risultati delle prove di portata ne giustificassero la realizzazione, i tempi di attuazione, fino alla messa a regime, sono considerati lunghissimi e i costi alti. Secondo le ultime notizie diffuse da emittenti locali, la spesa prevista è già lievitata a 350 mila euro.

Se davvero dovesse essere questa la soluzione, sarebbe, comunque, preferibile che la condotta venisse interrata, in quanto i proprietari dei terreni attraversati dalla condotta stessa, non perderebbero la possibilità di coltivare la superficie sovrastante.

Anche i depuratori, di cui si parla fin da quando è sorto il problema, sono considerati troppo costosi e poi dovrebbero essere tanto potenti da riuscire a depurare acqua sufficiente a un numero di 60.000 abitanti, in quanto non si esclude il pericolo che il fenomeno si estenda in futuro in tutto il territorio.

Si effettua, quindi, una ricerca su internet e si mettono a confronto depuratori e dissalatori. Dopo una analisi e una valutazione sommaria, che depone a favore del dissalatore, si conviene sull’opportunità di effettuare un attento studio della documentazione reperita, per procedere, successivamente, all’elaborazione di una proposta .
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato

sabato 10 novembre 2007

Una scelta obbligata

L’intensa attività svolta dai vari comitati cittadini, attivatisi per l’emergenza idrica o nati sull’emergenza idrica nei quartieri interessati alla presenza di nitrati oltre i limiti di legge, non si accompagna, a parere dei cittadini tutti, ad una analoga attività dell’amministrazione e di chi la rappresenta.

Tutti i pronunciamenti del sindaco, le sue ordinanze, gli adempimenti stessi, imposti dal decreto di deroga, appaiono alquanto improvvisati e superficiali. Atti eseguiti giusto per rispondere alle fastidiose richieste di chi non ha capito e non vuole capire che i problemi non si affrontano, non è comodo affrontarli, quando chi siede al potere ha ben altro da fare.

La vita amministrativa deve camminare su una routine che fa comodo pure ai funzionari. Il vero da fare è costituito dagli interessi personali che, una volta al potere, la classe politica deve assolutamente curare.

Se non fosse così retorico parlarne, si dovrebbe fare la storia degli attuali amministratori comunali e provinciali (troppo lungo parlare anche di quelli passati), per mettere alla luce quello che gli osservatori della storia politica di questa città hanno rilevato.

Fortune create dal nulla, progressi nella carriera politica non supportati da meriti adeguati e si potrebbe continuare nell’elenco.

In questo momento è utile focalizzare la vicenda “acqua ai nitrati”, essa è esemplificativa della pratica della classe dirigente di questa città.

In data 9.11.2007 il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. ha inviato un esposto/denuncia con il quale chiede che le autorità preposte, ognuna per le proprie competenze, provvedano a:
1.individuare le cause che hanno determinato l’inquinamento chimico delle acque potabili;
2.individuare e identificare i responsabili di detto inquinamento e perseguirli ai sensi di legge, dopo averli costretti a risanare il territorio inquinato e la falda acquifera sottostante.

Se nessun intervento da parte degli Organi Superiori viene attivato, la cittadinanza è autorizzata a pensare che le istituzioni sono malate e la società è sana, ma, per un assurdo effetto, a stare male è la società e a vivere di buona salute sono le istituzioni.
Silvana Mannone

Verbale n.19

Il giorno 25 del mese di ottobre dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta viene comunicato che in data 15.10 è stata inoltrata la lettera al Prefetto e, per conoscenza, al sindaco per richiedere la “partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale”.

Viene comunicato, inoltre, che è a disposizione del Comitato il kit commissionato per la rilevazione della percentuale di nitrati con il metodo colorimetrico.

Si affida l’incarico di mappare l’abitato a rete di 200 maglie, per l’individuazione del numero degli abitanti ai quali consegnare le strisce per la rilevazione della percentuale di nitrati.

Successivamente, un chimico, che ha già dato la sua disponibilità, si incaricherà di analizzare le rilevazioni.

I risultati saranno riportati sulla mappa, nella quale le singole maglie avranno colorazione differente in base alla concentrazione di nitrati rilevata. La mappa, con relativa legenda, sarà resa pubblica.

Definito l’iter da seguire per la conclusione dell’azione, si ritiene che sia giunto il momento di avviare parallelamente un’altra azione, volta, piuttosto che all’analisi, alla soluzione del problema.

Una soluzione che prescinde da quella che deve essere ricercata dalle autorità competenti, e che è affidata, piuttosto, al singolo cittadino.

Si tratta di una azione a lungo termine, che mira a modificare i comportamenti quotidiani al fine di interrompere il cerchio perverso in cui ci si sta chiudendo diventando produttori e consumatori di veleni.

Si deve avviare una vera e propria “riconversione ecologica”, per dirla con Alex Langer.

Allo scopo è necessario cominciare a pensare ai modi e ai tempi di una rieducazione al consumo alimentare e non solo. E pensare anche ai soggetti da coinvolgere per avviarla a tappeto, perché sia chiaro fin dal principio che l’azione è a vantaggio di tutti e contro nessuno.

Si tratta, insomma, di educare al consumo critico.

Si può subito iniziare inserendo nel blog, con l’etichetta “Le buone pratiche”, una serie di buoni consigli, anche semplici, da scambiarsi in base alle proprie conoscenze ed esperienze.

Viene proposto anche di cercare alleati a partire dai singoli cittadini, per arrivare ai rivenditori.

Si pensa di coinvolgere nell’azione la COOP 25 aprile e viene dato incarico di fissare un appuntamento per verificare la disponibilità dei responsabili locali.

Si passa a questo punto alla lettura dell’esposto/denuncia da inviare alla Procura, al Prefetto, alla AUSL.

I presenti appongono la firma sulle singole copie.
La raccolta delle firme procederà per una settimana, trascorsa la quale l’esposto/denuncia sarà spedito ai singoli intestatari.

La seduta è tolta alle ore 19,30.
Il Comitato

Verbale n.18

Il giorno 12 del mese di ottobre dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta si commenta l’attribuzione del Nobel per la pace ad Al Gore.

Il conferimento, mentre segnala la centralità della questione ambientale nell’attuale panorama mondiale, incoraggia chi nelle periferie agisce a piccoli passi sulla via della ”riconversione ecologica” (così come Alex Langer amava chiamare l’urgente azione di risanamento ambientale da avviare a tutti i livelli).

E, per concentrarsi sull’azione intrapresa, si ritorna a discutere del decreto di deroga e dell’interpretazione data dal sindaco, il quale spudoratamente l’ha ribadita in consiglio comunale, dopo aver ascoltato la diversa e certo più attendibile interpretazione del presidente dell’Ordine dei Chimici, invitato dal Comitato Trasmazzaro, il quale ha addirittura giudicato illegittima la deroga stessa.

Si osserva che il provvedimento dà limitazioni, pertanto l’acqua non può essere considerata potabile, così come sostiene il sindaco. La distribuzione è autorizzata, ma l’utilizzo è vietato ad alcune categorie di persone, quali anziani e bambini inferiori a un anno, e soggetti affetti da particolari patologie.

E qui bisogna assolutamente sapere quali sono queste patologie, bisogna che qualcuno fornisca l’elenco delle patologie in presenza delle quali quest’acqua è nociva.

Va aggiunto che non tutti sanno di essere affetti da patologie fin quando non si palesano sintomi tali da ricorrere al medico.

In via precauzionale bisognerebbe che tutti ci si mettesse in fila per un controllo sanitario. Paradossale!

Anche la categoria degli anziani è difficilmente definibile.

In una famiglia, insomma, dove sono presenti anziani e bambini, ed altri componenti che possono o no presentare patologie fra quelle a rischio, quanti possono bere l’acqua? Come se ne gestisce l’uso?

In conclusione, a parere del Comitato, sarebbe stato più giusto e responsabile vietare, in via precauzionale, l’uso dell’acqua, che è da denominare ”non potabile”, e razionalizzare quella proveniente da altri pozzi, non così altamente contaminati, ferma restando l’urgenza dell’avvio di un serio studio del fenomeno su tutto il territorio.
La seduta è tolta alle ore 18.00.

Il Comitato

Verbale n.17

Il giorno 3 del mese di ottobre, dell’anno 2007, alle ore 18,30 il Comitato si riunisce per discutere sui seguenti punti all’ordine del giorno:
1)denuncia; 2)tavolo tecnico.

Aperta la seduta, la discussione si avvia sull’urgenza di definire i termini della denuncia, anche in assenza della documentazione a supporto. In questo caso ladenuncia predisposta va corredata di una relazione che illustri nel complesso la questione “nitrati”.

Le autorità sono obbligate a intervenire. Si riportano esempi di azioni giudiziarie avviate a seguito di denunce.

Passando al secondo punto all’ordine del giorno, si rileva l’incosistenza del tavolo tecnico istituito,al quale, su invito, hanno partecipato dipendenti comunali (gli stessi che hanno gestito fino ad ora la distribuzione dell’acqua a Mazara del Vallo), politici e alcuni rappresentanti di due comitati.

Tutti sicuramente non adatti, dal punto di vista tecnico e professionale, ad affrontare il compito per il quale sono stati convocati.

Al tavolo tecnico avrebbero dovuto partecipare studiosi di chiara fama e tecnici, capaci di affrontare il problema e indicare soluzioni valide per risolverlo.


Si rende necessario l’invio di una ulteriore lettera per sollecitare le autorità a istituire un comitato tecnico permanente, facendo tesoro delle indicazioni sopra specificate.

In tal senso si ricorda che questo Comitato, attivo dal 1998, ha posto la sua attenzione a largo raggio sulle emergenze ambientali rilevate nel territorio di Mazara del Vallo ed è già intervenuto efficacemente nell’analisi di cause e nella ricerca di soluzioni.

Si rileva, inoltre, che il sindaco ha dimostrato di ignorare quanto gli prescrive la deroga che ha ottenuto e quanto, comunque, gli viene imposto dalla legge 108 del 2001, che, ratificando la Convenzione di Aarthus, prescrive la partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale.

Affidati i compiti di formulare la lettera al sindaco e stendere la relazione sulla “questione nitrati”, da allegare alla denuncia, la seduta è tolta alle ore 20,10.

Il Comitato

mercoledì 7 novembre 2007

Verbale n.16

Il giorno 19 del mese di settembre, dell’anno 2007, alle ore 18.00, aperta la seduta, si osserva che il sindaco sta agendo al minimo per garantire la sicurezza, mentre i comitati si stanno attivando al massimo perché pretendono il massimo.

Il sindaco ignora il principio di precauzione, secondo il quale “la mancanza di piene certezze scientifiche non può costituire un motivo valido per ritardare l'adozione di misure al fine di prevenire il degrado ambientale”.

Ad aggravare la situazione che si vive in città, giunge notizia che in un caseggiato di via Mons. Audino è stata richiesta la fornitura di acqua ad un privato. Analizzata l’acqua, è stata registrata la presenza di una alta percentuale di nitrati.

Ci si chiede perché vivere in questo stato di incertezza e pericolo, perché costringere a ingaggiare una battaglia fra cittadini e primo cittadino.

Il sindaco avrebbe potuto far intervenire la Regione e chiedere un contributo, come ha fatto quello di Campobello, che ha risanato le cave con un POR.

C'è chi una risposta ce l'ha: la legge sulla coltivazione all’interno delle cave obbliga gli amministratori a predisporre un progetto esecutivo per il risanamento del sito e, poiché in parecchi luoghi ci sono cave abusive, il sindaco non si attiva. Si è a conoscenza che un solo comune ha presentato un progetto all’assessorato regionale. Nessuno vuole assumersi le responsabilità.

Inoltre il titolare di una cava è obbligato a versare oneri per il recupero ambientale. Ci sono leggi che prevedono lo sbancamento del cappellaccio…l’acquisto delle terre......Se i cavatori facessero un consorzio.............

Comunque, nell'incertezza delle cause che hanno determinato l'eccessiva presenza di nitrati nell'acqua potabile in distribuzione, si deve pensare anche ad altre fonti inquinanti, come il dilavamento da fosse settiche, in quanto ci sono zone della città prive di rete fognaria. Sarebbe necessario accedere alla consultazione di una mappa per verificare la situazione.

L’atteggiamento del sindaco insospettisce. Per citare si riportano alcune notizie diffuse tramite il Giornale di Sicilia:

1.E' stata avanzata dal sindaco una denuncia per allarme sociale contro la Righetti (commentiamo: La Righetti è colpevole solo del fatto di aver comunicato, tramite stampa, le ragioni delle sue dimissioni);

2.Sono cominciati i lavori di restauro dell’asilo Corridoni su finanziamento ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti.(commentiamo: La Cassa Depositi e Prestiti non concede finanziamenti, ma solo prestiti e, quindi, i lavori in questione, per essere aderenti al vero, si stanno eseguendo con ricorso ad un prestito che dovrà essere pagato dai cittadini mazaresi.)

Tutti i lavori di questa amministrazione sono stati realizzati con ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti. Perché? Perché, percorrendo l'iter con i giusti canali, i tempi si allungano e, in questo caso, sarebbe probabilmente un'altra amministrazione a gestirli.

Questi comportamenti, che appaiono abbastanza lontani dall'essere di utilità ai cittadini, lasciano abbastanza sconcertati, e per questo non è da stupirsi se poi nascono azioni come quella di Moretti e ,oggi, quella di Beppe Grillo.

E' giusto che le idee giovani trovino spazio e che coloro i quali decidono per tutti siano migliori di tutti. Non uguali o peggiori, come avviene di fatto.

In chiusura, in vista dell'invito a partecipare ad una assemblea indetta dalla Caritas sulla salvaguardia dell'ambiente, viene nominato un delegato.

Rispetto agli sviluppi dell'azione intrapresa, ci si augura che si arrivi ad un incontro con i coltivatori per l'unità nella battaglia contro l'avvelenamento.

Anche se si è consapevoli che, purtroppo, ciascuno cerca il bene per sé, si riflette che la ricerca del bene per tutti, comprende anche il bene per sé.

La discussione si conclude alle ore 20,30.
Il Comitato

martedì 6 novembre 2007

Verbale n.15

Il giorno 12 del mese di settembre alle ore 18,30 si discute sul seguente ordine del giorno:
1.approvazione dei verbali delle sedute precedenti;
2.definizione dei termini di collaborazione con il Comitato Trasmazzaro;
3.integrazione della documentazione da allegare alla denuncia.

Aperta la seduta, viene letto e approvato il verbale della seduta precedente e si conviene sull’opportunità di dare per approvati i verbali di tutte le sedute, da inserire in sintesi sul blog. Una nota di invito a integrare i verbali con un commento sarà sufficiente ai presenti alle sedute di riferimento, per eventuali omissioni riscontrate o per puntualizzazioni.

Passando al secondo punto all’ordine del giorno, viene comunicata direttamente al presidente del Comitato Civico per il Trasmazzaro la disponibilità ad agire in sinergia e, allo scopo, viene mostrata la bozza della denuncia da inoltrare agli organi competenti. Gli si illustra, anche, l’intenzione di effettuare l’analisi dell’acqua ai fini di una mappatura del territorio.

Il presidente del Comitato Trasmazzaro, a sua volta, comunica di aver predisposto una sua denuncia e di aver richiesto, ma non ottenuto, presso gli uffici comunali e la AUSL, la documentazione utile a conoscere gli atti compiuti e i dati sulla presenza di nitrati nell’acqua in distribuzione.

Riferisce, ancora, di aver preso contatti con le scuole del Trasmazzaro per verificare la sensibilità dei dirigenti circa i rischi che possono correre i bambini con l’uso dei servizi all’interno degli edifici scolastici, e di aver ottenuto risultati positivi solo con uno dei due dirigenti contattati.

Un componente del Comitato Trasmazzaro esprime rabbia per la scarsa disponibilità sia degli impiegati comunali, che della AUSL. e chiede al CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. come pretendere la documentazione. Viene risposto che la pretesa è legittima, gli impiegati che non forniscono la documentazione richiesta pongono in essere un comportamento illegittimo e, comunque, contro legge e sono passibili di denuncia. Viene anche richiesto un parere legale su un video da mandare in onda. Dopo la visione, viene consigliata la modifica di una sequenza.

La discussione continua. Si analizzano alcuni fatti che negli ultimi tempi hanno segnato la storia della nostra città. In particolare, cominciando dal 1992, :
1) l’attentato a Germanà;
2) lo scioglimento del Consiglio comunale;
3) l'utilizzo delle cave di tufo dismesse come discariche per rifiuti tossici;
4) la presenza di residui di pesticidi nel fiume Mazzaro;
5) l'utilizzo in agricoltura di prodotti fito-sanitari e pesticidi;
6) la discarica a cielo aperto di residui da distillazione;
7) la presenza, come oggi si è verificato, di nitrati in misura eccessiva nell'acqua potabile in distribuzione;
8) il fermo di un moto-pesca mazarese con a bordo tonnellate di stupefacenti.

Su questi eventi, mille buone ragioni i sindaci pro tempore e quello attuale avrebbero avuto per richiedere interventi a livello nazionale, così come ha fatto Orlando, a suo tempo, per la rinascita di Palermo.

Ci si chiede perché i nostri sindaci non l’hanno fatto per il passato e non lo facciano oggi.

I responsabili dei fatti suddetti, nell'impunità piu' assoluta, si arricchiscono e i cittadini sono costretti a pagare in loro vece per il risanamento dell'ambiente da loro dolosamente degradato.

Far finta che non sia successo niente significa che non si vuole far saper chi inquina.

Su queste amare osservazioni e sulle riflessioni che ciascuno ha personalmente potuto fare, la seduta è tolta sciolta alle ore 20.00.

Per l’assenza degli incaricati all’integrazione della denuncia, il terzo punto all’ordine del giorno è rinviato a mercoledì 19 settembre.

Il Comitato

giovedì 1 novembre 2007

Verbale n.14

Il giorno 3 del mese di settembre alle ore 18,00 si discute sulla base delle tre parole-chiave emerse nella seduta precedente e cioè:
1.comunicazione;
2.denuncia;
3.unione.

Aperta la seduta, in via prioritaria, una delle presenti versa la sua quota (come da verbale 10 luglio) e, agli assenti alle sedute precedenti, viene illustrata la possibilità di raccogliere i dati analitici dell’acqua in distribuzione, attraverso il metodo colorimetrico.

Si tratta di distribuire le strisce reattive, per la rilevazione della percentuale di nitrati, a cittadini selezionati in base alla residenza, per arrivare ad una mappatura del territorio. Nel silenzio dell’amministrazione, potrà essere utile ai cittadini per conoscere la verità sulla presenza di nitrati nell’acqua che bevono.

Quindi si passa all’esame del primo punto all’ordine del giorno, e cioè come comunicare con tutti i cittadini.

E’ stato contattato padre Fiorino, responsabile della Caritas, per verificare la possibilità di usare i locali del seminario per riunioni allargate alla cittadinanza e per la ipotizzata proiezione di un film.

I risultati sono stati positivi: padre Fiorino è stato invitato alla prossima riunione e il Comitato gli ha dichiarato la disponibilità a partecipare alla assemblea aperta, dallo stesso organizzata sull’emergenza ambiente (il 23 settembre si raccolgono le adesioni).
Ancora, padre Fiorino ha offerto al Comitato la possibilità di pubblicare articoli su “Condividere”

Si decide quindi di:
A- aprire un dibattito con la cittadinanza, dopo la proiezione di un film da scegliere fra quelli proposti, allo scopo di sensibilizzare sui problemi dell’ambiente.

B- dare conto del dibattito interno al Comitato, postando nel blog i verbali, nella forma integrale o ricorrendo ad una sintesi, previa approvazione di tutti i verbali.
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Passando al secondo punto, vengono distribuite le copie della denuncia e si dà incarico di integrarla con la documentazione necessaria.

Sul terzo punto all’ordine del giorno si conviene sull’utilità di un incontro con il presidente del Comitato Trasmazzaro per uno scambio di informazioni e per intensificare la collaborazione.
Esaurita la trattazione dei punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato