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giovedì 29 maggio 2008

Verbale n.41

Il giorno 27 del mese di maggio dell'anno 2008 alle ore 18,30 il comitato si riunisce dopo una pausa di quindici giorni, segnata dall'intervista a Stefano Bonacasa realizzata in data 13 maggio.

Aperta la seduta, si commenta l'intervista e si decide di inserirla nel blog.

Si riprende quindi la discussione alla luce dei nuovi apporti forniti da Stefano Bonacasa e si riflette sull'opportunità di inviare alle testate giornalistiche locali un comunicato stampa ad ogni nuovo post. Sembra infatti necessario mantenere viva l'attenzione sul pericolo che i cittadini corrono, anche se i mazaresi pare abbiano imparato a conviverci con il rischio, abituati come sono a sopportare e anche a lasciarsi ingannare.

Ma chi ha chiaro l'inganno e il pericolo non può sopportare il doppio silenzio: quello dei giornalisti che dovrebbero fare da cassa di risonanza e l'altro di chi dovrebbe provvedere a risolvere il problema. Anche se ai primi può essere riconosciuta l'obiettiva difficoltà di mantenere in prima pagina una notizia vecchia di un anno, ai secondi non si giustifica il fatto di aver lasciato invecchiare la notizia.

Proprio in questi giorni ci viene comunicato che a dimenticarsi dell'emergenza idrica è lo stesso sindaco, il quale, interrogato nel merito da un comune cittadino, risponde infastidito : -Ma c'è un problema “acqua” a Mazara?-

Cade dalle nuvole questo sindaco? O finge?
Non ha lui stesso richiesto lo stato di emergenza e pubblicizzato abbondantemente la richiesta?

Ancora una volta si rimane costernati dalle incoerenti dichiarazioni dalle quali si evince una distratta gestione del problema ( per non dire altro), una assoluta sconoscenza del fenomeno e di conseguenza una scarsa valutazione del pericolo immediato e futuro.

Ma pare che i demeriti servano a fare carriera: nel partito cresce il peso politico sia del sindaco che del suo pupillo, il vicesindaco Giampiero Giacalone, il quale ultimo è candidato alle provinciali. E dove finiranno gli impegni assunti con il comitato rispetto a depurazione, nuovi pozzi, forniture di acqua con autobotte comunale? Entro l'anno - ha detto - tutto sarà risolto!

“Piccoli uomini crescono”.

Il PD imbarca gente di questa "risma".
Nessuna meraviglia se cresce l'antipolitica, ma quanti hanno gli occhi aperti?

Si riconforma l'importanza della comunicazione, dell'informazione, in ultima analisi dell'azione strategica dei giornalisti.

La seduta è tolta alle ore 20,15
Il Comitato

martedì 13 maggio 2008

Abbiamo cercato e abbiamo trovato

Tecnologie per la filtrazione dell’acqua potabile a confronto
Save & Safe


Osmosi inversa
Si basa sulla inversione del processo naturale di osmosi. Viene fatta fluire l’acqua attraverso una membrana semi-permeable ricavando da una soluzione più concentrata una soluzione più diluita.

Vi sono svariati modelli di osmosi inversa che incorporano filtri sia prima che dopo la membrana osmotica. Rimuove tutti i minerali, tra cui quelli che sono essenziali per la salute.
Cari da acquistare e mantenere, i sistemi ad osmosi inversa non rimuovono tutti i batteri e le sostanze chimiche.
Consumano molta acqua: da 3 a 6 litri per ogni litro di acqua trattata prodotta. L'uso di un filtro a carboni attivi in combinazione è raccomandato.

Distillazione
Viene fatta bollire l’acqua e poi raccolto il suo vapore come condensa, separando molte sostanze tossiche come, ad esempio, i metalli pesanti. Molti inquinanti non vengono separati durante il processo di evaporazione, altre sostanze, che durante il processo si convertono in forma gassosa, possono poi tornare in soluzione nell’acqua condensata. Rimuove tutti i minerali, compresi quelli necessari al corpo umano. Richiede un notevole consumo energetico con grandi impatto economico ed ecologico.


Ultravioletti

Utilizza luce ultravioletta per disinfettare l'acqua. La sua efficacia dipende dalla potenza di lampada utilizzata e dalla torbidezza dell'acqua trattata: in presenza di acqua non chiara il processo non è totalmente efficace per l’effetto oscurante delle particelle disciolte. Non rimuove le sostanze tossiche chimiche.
Addolcitori a resine a scambio ionico
Si impiegano delle resine che vengono rigenerate con il sale ed eliminano i sali minerali (carbonati di calcio e magnesio) che generano i depositi di calcare. Gli ioni di tali molecole disciolti nell’acqua vengono sostituiti con ioni di sodio. I depuratori non sono dei filtri e sono utilizzati solo per ridurre la durezza dell’acqua.

Filtri ceramici
Non rimuovono le sostanze organiche volatili. Riducono drasticamente la portata d’acqua.

Carbone attivo granulare
L’acqua passa attorno i grani di carbone anziché transitare attraverso di essi. Tale caratteristica, che consente di trattenere sporcizia, ruggine, sabbia e limo e di rimuovere il cloro ed atre sostanze tossiche, però non garantisce un trattamento totale dell’acqua perché alcune parti possono non venire a contatto della superficie di carbone “girandoci attorno”.
Molte volte viene aggiunto del nitrato di argento (filtri batteriostatici) per inibire la crescita di batteri; tuttavia, la sua efficacia è discutibile. L'aggiunta di argento non migliora la capacità dell'unità di rimuovere fisicamente batteri o altri inquinanti, specialmente sostanze chimiche.

Carbone sinterizzato estruso
Il carbone è compattato in una struttura molto densa che costringe ogni singola molecola d’acqua a passare attraverso i suoi pori microscopici. E’ considerato il metodo più efficace per ridurre un'ampia gamma di inquinanti tossici. Rimuove le sostanze inquinanti, presenti nell’acqua senza togliere i sali minerali necessari all’organismo. Nelle versioni più avanzate il potere batteriostatico viene fornito da uno stadio di microfiltrazione che non consente il passaggio di alcun batterio svolgendo, pertanto un’azione meccanica senza aggiungere alcuna sostanza chimica.

European Solar day

venerdì 9 maggio 2008

Verbale n. 40

Il giorno 6 del mese di maggio, dell'anno 2008 alle ore 18,30 il Comitato si riunisce.
Si constatata che un anno di lavoro ha prodotto un solo frutto: il blog, più visitato da altri cittadini italiani, che dai mazaresi (una media che oscilla fra i 300 e i 400 visitatori al mese - compresi i casuali che si affacciano da altri stati -).

Il nostro dovere l'abbiamo fatto. Sul versante istituzionale, verso il quale l'azione è diretta, non si può dire altrettanto.

Non cambia nulla.

Su evidenti inadempienze, scorrettezze e conseguenti pericoli per la salute dei cittadini, chi di competenza non muove un dito, finge solo di farlo. Non muove un dito anche chi ha il compito di controllare e sanzionare.

Tuttavia nel panorama nazionale, qualcosa oggi cambia: le denunce di frodi e di illeciti vari, diffuse su tutto il territorio, trovano spazio nel grande contenitore costituito dal blog di Beppe Grillo, assurto a difensore di tutti i cittadini traditi.

A livello politico, solo un partito sembra raccogliere la protesta, assumendo la debita distanza dal PD: l'Italia dei Valori, con il suo leader Di Pietro. Anche la Lega fa la sua parte in questo senso. Sono i due partiti che nella recente tornata elettorale hanno incrementato il consenso.

Dispiace rilevare che, dei magistrati, molti in Italia fanno poco e pochi fanno moltissimo e la magistratura tutta oggi, invece di accelerare l'iter dei processi con un aumento di impegno, contro ogni buon senso, chiede provvedimenti perché i termini di prescrizione e di custodia cautelare vengano dilatati, dimostrando un interesse volto a coprire le responsabilità nel mancato impegno.

Ritornando a riflettere sulla situazione locale e sul da farsi, mentre comincia a delinearsi un più ampio quadro in cui inscrivere l'azione, che dovrà essere diversificata e convergente, si decide di intervistare Stefano Bonacasa, che con le competenze professionali e il pluriennale contatto giornaliero con il comparto agricolo, potrà informare sulle pratiche realmente attivate dai coltivatori nel territorio mazarese e dare un parere competente su di esse.

Affidato il compito di fissare l'incontro con Stefano Bonacasa, la seduta è tolta alle ore 20.30.
Il Comitato

martedì 6 maggio 2008

Se l'amministrazione.............


Se l'amministrazione fosse minimamente interessata al problema dei nitrati nell'acqua in distribuzione, avrebbe avviato un'azione di sensibilizzazione degli imprenditori in ordine alle buone pratiche di coltivazione, dato che nella determinazione del problema molto dipende dall'uso dei fitofarmaci in agricoltura.

Non per niente la Commissione Europea ha realizzato il Programma di sviluppo rurale 2007-2013!

Lavorare o fingere di lavorare sugli effetti, senza rimuovere le cause è come dire che togliere lo stimolo della tosse serve a curare la broncopolmonite.

Di nitrati si muore e anche di broncopolmonite.

Verbale 39

Il giorno 29 del mese di aprile dell'anno 2008 alle ore 18,30 il comitato si riunisce per discutere delle nuove strategie da mettere in atto.

Le risultanze dei recenti tentativi di ottenere informazioni direttamente dall'amministrazione (incontri Auser del 28 febbraio e 10 aprile con Giampiero Giacalone, in qualità di vicesindaco), costringono alla decisione di portare all'attenzione della cittadinanza lo scandalo della mancanza di trasparenza.

Anche attraverso la stampa è difficile ottenere informazioni: i giornalisti non riescono a strappare alcunché di chiaro e ogni loro articolo sembra uscito dall' ufficio stampa dell'amministrazione.

Nel patchwork dell'informazione fornita dal vicesindaco -di cui si ritorna a parlare- si rilevano comunque alcune novità: non si parla più di miscelazione, ora si parla di sostituzione di fonti. Ma anche questa soluzione viene giudicata una improvvisazione, frutto di pura fantasia, che, per essere più realistica, si presta a un equivoco di più lunga durata. E nel frattempo va avanti l'Ato Idrico e i cittadini senza avvedersene vengono portati all'accettazione del nuovo giogo.

Ha parlato di tre depuratori, il vice sindaco, in questo è stato più credibile: un solo depuratore non potrebbe fornire acqua sufficiente all'utenza che ne è priva.
Ma intanto si continuano a scavare pozzi e spendere denaro pubblico.

Ci si chiede come mai in tutto questo tempo nel quale l'emergenza si è sempre mantenuta alta non sia intervenuta e ancora non interviene la protezione civile.
E cosa impedisce alla magistratura di indagare, considerato che non sono mancate le denunce, sia di singoli cittadini che di interi comitati.

Perché l'amministrazione ancora non riconosce che l'ufficio acquedotto è sottodimensionato?

Tutto questo discende da una serie di inadempienze, leggerezze e incompetenze o piuttosto è studiato? Sembra che l'amministrazione abbia colto l'occasione per sfruttare l'intera vicenda al solo scopo di gestire appalti​, con il recondito progetto che il problema verrà risolto, ma da altri.

In assenza di trasparenza si legittima il sospetto. Molte le occorrenze che lasciano interdetti.

E, ritornando all'ultimo incontro con il vicesindaco, può, questi, impunemente dichiarare che il problema si risolverà entro l'anno? Può, dire seccamente” no “al convegno senza dare giustificazioni, mettendo quasi il comitato nelle condizioni di essere fischiato per una proposta decente, al punto da portarlo a chiedersi se questo problema interessa realmente i cittadini?

Pare che questa popolazione costituisca un sistema adattivo: si beve e non si muore subito, si può continuare a bere.

Si riapre la grande questio: riuscire a svegliare gli addormentati.

La seduta si scioglie, il comitato si assegna un difficile compito a casa: come trovare alleanze, in che modo diversificare le azioni, in quale nuovo contesto inserirle, come rimediare alla mancanza di cassa di risonanza.
Sono le ore 20,30.

Il Comitato