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mercoledì 24 giugno 2009

Organizzato dal CEPES importante appuntamento il 25 giugno a Palermo

Sono stati invitati a partecipare e intervenire:

I Sindaci: Diego Cammarata, Franco Vasta (Campofelice di R.), Michele Botta (Menfi), Pippo Sorbello (Melilli), Salvatore Costantino (Troina), Calogero Vaccaro (Marianopoli), Basilio Caruso (Sant’Angelo di Brolo), Filippo Contorno (Bisacquino), Mario Cicero (Castelbuono), Ferrantelli Vito (Burgio), Vittorio Sgarbi (Salemi), Giuseppe Nicosia (Vittoria), Leopardo Salvaggio (Poggioreale)

e tutti i Sindaci e Consiglieri Comunali presenti alla manifestazione del 14 maggio.

Giuseppe Barbera, Anna Bucca, Maurizio Calà, Adele Cinà, Letizia Colajanni, Daniela Dioguardi, Fabrizio Ferrandelli, Marco Giordano, Salvatore La Spisa, Vincenzo Lombardo, Giovanna Marano, Giuseppe C. Marino, Federico Martino, Fosca Medizza, Lillo Miccichè, Elvira Morana, Angelo Ribaudo, Ida Pidone, Antonio Riolo, Giorgio Schifani, Giuseppe Sunzeri, Nadia Spallitta, Ottavio Terranova, Fulvio Vassallo Paleologo







La proposta di legge è visionabile al seguente sito:

www.acquabenecomune.org/IMG/pdf/BOZZA_FINALE_DISEGNO_LEGGE_Sicilia.pdf

forum.acquasicilia@gmail.com

www.comune.palmadimontechiaro.ag.it

www.fpcgilsicilia.org


link utili:

www.liberacqua.org


Per l’invio di modifiche da apportare alla proposta di legge: cscepes@tiscali.it
www.comune.palmadimontechiaro.ag.it








Segreteria Organizzativa: Salvatore Durante, Barbara Grimaudo, Antonella Leto

c/o CEPES
Via Sampolo, 49
90143 PALERMO
tel. e fax 091 7308983
e-mail: cscepes@tiscali.it
www.notcepes.net






L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo dell’Assessorato Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione - Regione Siciliana



CEPES in collaborazione con

Coord. Reg.le Enti Locali per l’Acqua Bene Comune
Forum Regionale Movimenti per l’Acqua Liberacqua







NO ALLA
PRIVATIZZAZIONE
DELL’ACQUA
BENE COMUNE


Incontro-dibattito


IN SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA DEI SINDACI




Palermo 25 Giugno 2009 ore 9.00

Sala delle Lapidi – Comune di Palermo

Il 14 maggio nella Sala Gialla dell’ARS in occasione dell’Assemblea Nazionale “Enti locali per l’acqua bene comune” si sono riuniti i rappresentati di ben 65 Comuni siciliani, tra cui 30 sindaci in carica, di ogni tendenza sotto la parola d’ordine: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA BENE COMUNE
In questa riunione, partecipata anche da forze sindacali (in particolare la FP-CGIL), associazioni culturali e comitati per l’acqua è stato presentato lo schema di un progetto di legge che, partendo dal principio dell’acqua bene comune, ne affida ai municipi il compito della gestione pubblica, chiede la modifica fino alla soppressione degli ATO previsti nella legge regionale e ritagliati sui territori delle province e quindi dei collegi elettorali e delle esigenze del sottogoverno clientelare e l’istituzione di un organismo centrale per gestire le acque provenienti da sorgenti, dighe, depurazione, per gli usi alimentari, agricoli e industriali e in particolare l’energia idroelettrica.
Nell’incontro del 14 si è deciso di raccogliere entro il 30 giugno modifiche al testo presentato in modo da sottoporlo, elaborato, al voto dei Consigli Comunali, e presentarlo all’ARS come progetto di legge di iniziativa popolare con centinaia di migliaia di firme raccolte.
Si è organizzato questo incontro per approfondire l’esame del progetto proposto dal Comitato dei sindaci ed eventualmente suggerire modifiche.

In Sicilia l’acqua c’è!

Nelle 39 dighe costruite dall’ESE e dall’Ente di Colonizzazione, sulla base del Piano Ovazza del ‘47, si possono raccogliere 1 miliardo e 56 milioni di mc d’acqua che con quelli delle sorgenti, dei pozzi arte- siani e delle acque depurate potrebbero assicurare alla popolazione ed all’economia siciliana:

acqua 365 giorni l’anno per 24 ore a basso prezzo con 50 litri pro capite gratis
il rifornimento a costi contenuti dei 280 mila ha dei terreni già irrigati e di altre decine di migliaia di nuovi ha
la messa in funzione di impianti idroelettrici esistenti e non utilizzati e la costruzione di nuovi per sostituire l’energia prodotta dalle raffinerie e riequilibrare, attraverso le stazioni di ripompaggio la tensione e consentire l’immissione in rete dell’energia eolica e solare, per le quali l’Isola è particolarmente vocata, per decine di migliaia di MW.
PERO’…
Le dighe sono utilizzate per meno di 2/3 della loro capacità, sottoposte ad interramenti per la mancanza di rimboschimento e di sistemazione del terreno a monte. Le centrali idroelettriche, costruite dall’ESE, come l’Ancipa, sono state bloccate da guasti facilmente riparabili per favorire l’uso dei derivati del petrolio e la gestione di queste risorse, frutto di lotte popolari e di investimenti pubblici, è affidata ad una miriade di enti sottoposti al clientelismo ed alla mafia.
Per eliminare questi sprechi occorre:
- garantire la gestione pubblica comunale della distribuzione.
- Sopprimere e sostituire gli ATO con consorzi di comuni, di agricoltori e di industrie che utilizzano l’acqua di singole grandi opere o di gruppi di impianti tra loro connessi.
- Istituire un organo regionale controllato democra-ticamente che programmi e coordini l’utilizzo di tutte le acque disponibili e gli investimenti necessari, che sia titolare di tutte le nuove concessioni e abbia poteri sostitutivi nei confronti di enti pubblici e non che non rispettano le indicazioni del piano di utilizzazione delle acque.

ORE 9.00 Proiezione video

SETE DI ACQUA IN SICILIA

di Ottavio Terranova

ORE 9.30 Introduzione ai lavori

Nicola Cipolla – Presidente del CEPES

Antonella Leto – Coord. Reg. Gruppo Enti Locali
La proposta dei Sindaci

Rita Borsellino

Rosario Gallo – Sindaco di Palma di Montechiaro

Ernesto Salafia – Associazione Liberacqua
Come finanziare il Piano

Leoluca Orlando – Deputato Nazionale IDV

Barbara Grimaudo - Coord. Reg. Com. Acqua
Contro la privatizzazione: l’esperienza di Ragusa

Domenico Giannopolo – Sindaco di Caltavuturo

Maurizio Lunetta – CIA Reg.le
L’irrigazione e il piano delle acque

Nunzio Li Rosi- Sindaco Licodia Eubea Pres. ANCI – Prov. CT

Padre Gianni Notari - Dir. Centro “Pedro Arupe”
Contro la mercificazione del creato: il bene acqua

Antonella Monastra – Cons. Comune di Palermo
L’acqua a Palermo

Giovanni Panepinto - Sindaco di Bivona – Dep. ARS

Amico Dolci – Centro Sviluppo Creativo

Filippo Contorno – Sindaco di Bisacquino

Corrado Oddi – Forum Ital. Mov. per l’Acqua

13.30 Pausa 15.00 Ripresa

Pippo Di Falco – Dirigente Conf. Ital. Agric.
L’acqua e l’agricoltura

Alberto Lombardo – Conf. COBAS

Michele Palazzotto – Segr. Gen. FP CGIL Sicilia

Rosario Crocetta – Sindaco di Gela

Antonio Marotta - Consigliere prov.
La provincia di Palermo e l’acqua

Gianni Silvestrini – CEPES
Idroelettrico, solare e fotovoltaico: l’alternativa

Alfio La Rosa - CGIL Sicilia Dip. Energia e Amb.
La CGIL per l’acqua

Maria Campese – PRC Nazionale

Salvatore Bonadonna – Ass.ne ASSET

Santo Ingaggiato – Sindaco di Petralia Sottana

ORE 16.30 DIBATTITO

lunedì 22 giugno 2009

Vince l'acqua pubblica

Oggi, dei due candidati, rimasti a contendersi la carica di sindaco a Mazara del Vallo, al ballottaggio ha vinto l'On. Nicola Cristaldi, chi il 25 maggio ha ricevuto il Comitato e si è impegnato nel garantire la gestione pubblica dell'acqua.
(clicca il documento)

Una proposta a completamento dell'arredo urbano di piazza della Repubblica

La cittadina Marisa Burgio, a proposito dell'arredo urbano di piazza della Repubblica, ha maturato un'idea e chiede al Comitato di renderla pubblica.

'Propongo l'immediata demolizione del Seminario e del Palazzo Vescovile. Al loro posto altre strutture architettoniche, più consone al recente intervento di "riqualificazione ambientale", che l'amministrazione uscente ha voluto regalare ai cittadini. Così se ne potrà cogliere al massimo il pregio, senza rotture di stile.

E, a quel punto, la statua di San Vito dovrebbe essere spostata e portata "a lu timpuni di maranzanu".'

La cittadina Marisa Burgio, chiede che sulla sua proposta venga avviata una raccolta di firme a sostegno.

Nell'agone politico l'azione diretta e neutrale del Comitato

Da quando si è deciso di aderire alla settimana nazionale dell'acqua, il lavoro del Comitato è stato più intenso e coordinato quasi giornalmente, fuori dalla ritualità degli incontri del mercoledì, che si era deciso di interrompere per rispettare la tradizione che vuole il Comitato fermo in campagna elettorale.

Era avvenuto, infatti, nella tornata del 1999 -quando si era nel pieno della battaglia contro l'insediamento della mega-distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo- di doversi interrogare sull'opportunità di continuare l'attività in piena campagna elettorale. Saggiamente, in quell'occasione, fu deciso di interromperla, per consentire agli aderenti di liberamente agire all'interno delle formazioni politiche in cui si riconoscevano o nelle quali erano candidati.

Si evitarono strumentalizzazioni. Ciascuno portò le istanze del Comitato nelle sedi di partito, i problemi ambientali divennero oggetto di campagna elettorale. E fu un bene.

Quel deliberato è oggi patrimonio del Comitato, tuttavia, la proposta di mobilitarsi in piena campagna elettorale, avanzata dal Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua, ha messo in discussione tutto.

Agire sui candidati a sindaco, offrire all'attenzione un tema, sollevare una discussione e, rimanendo neutrali, aspettare le risposte al questionario, al comitato è sembrata una occasione da non perdere.

Emblematico il tema dell'acqua per provocare e scoprire la sensibilità dei candidati in ordine ai diritti del cittadino, fra cui, primo, il diritto all'acqua: si apre una discussione, se ne fa oggetto di campagna elettorale, il cittadino giunge ad una scelta più consapevole.

Questa volta, dunque, si è deciso di continuare l'attività.

Chiesto l'appuntamento ai quattro candidati a sindaco, resa pubblica l'opinione dei due che hanno rispettato l'appuntamento (Nicola Cristaldi e Giuseppe Marino, entrambi disposti ad attivarsi per la ripubblicizzazione dell'acqua), il Comitato aveva ritenuto chiusa l'iniziativa. Ma il responso elettorale lascia al ballottaggio due dei candidati, uno dei quali, non avendo rispettato l'appuntamento, non ha fornito ai cittadini la sua opinione intorno alla privatizzazione dell'acqua.

Il tema/problema sarà messo in campo nella battaglia finale?

Il Comitato si concede un tempo di riflessione per decidere se riproporlo alla discussione in questa seconda fase, terminata la quale si riaprirà l'interlocuzione con il sindaco, il nuovo, a cui saranno consegnate le firme raccolte a sostegno della richiesta di delibera a favore dell'acqua pubblica. Firme che, nel raduno del 29, si sono avvicinate al numero di duemila, che si decide di toccare con il recupero di tutti i fogli che ancora stanno nelle mani dei “portatori di acqua”.

Lavoro certosino, fatto di telefonate, passaparola e passamano, che ha impegnato tanto da rendere difficile programmare per tempo la presenza del Comitato alla Riunione Regionale dei Movimenti per l'acqua che si è tenuta a Caltanissetta il 31 maggio.
 
Per ovviare, si è deciso di dare al Comitato Cittadino di Menfi la delega a rappresentarlo e, all'indomani, con una telefonata, sono giunte le notizie salienti sulla riunione, una sintesi delle decisioni prese.

Per fortuna l'intera assemblea è stata ripresa integralmente e sarà presto possibile visionarla all’interno del sito regionale www.acquainsicilia.org.

Per quanto riguarda i rapporti con il Forum nazionale, si vaglia l'opportunità di essere presenti alla riunione del 27 giugno, importante per la verifica, la proposizione e il coordinamento delle iniziative future all'interno di un quadro nazionale e in un orizzonte internazionale.
 
Sul fronte provinciale, chiuso il momento elettorale, sarà bene riprendere i contatti con le città di Campobello e Marsala e lavorare coordinando e aggregando via via le altre città della provincia.


(Dal Verbale n.73 della seduta del 10 giugno 2009)

venerdì 19 giugno 2009

Per la sopravvivenza del diritto all'acqua nell'agonia di tutti i diritti


(...in ritardo, ma per mantenere la continuità del dibattito interno)


Venerdì 15 maggio, all'indomani dell'Assemblea nazionale del Forum dei Movimenti per l'acqua, che si è tenuta a Palermo, al Palazzo dei Normanni, si è reso necessario un incontro, per riportare a chi non era stato presente, la sostanza e il clima del dibattito.

È stata una vera boccata di ossigeno conoscere di persona gli attori di un movimento che, pietra su pietra, ha cominciato a costruire la strada che porta alla riconquista di un diritto. E pare un assurdo che, per contestare una legge che lo ha leso, sia stato necessario tanto di energia, di fatica e di tempo.

Sindaci da tante parti d'Italia, rappresentanti e aderenti a movimenti e comitati hanno riportato le loro esperienze, i successi e le battaglie ancora in atto per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Sono state prese decisioni che nei prossimi mesi impegneranno gli aderenti al Forum, e che, a Mazara del Vallo, consentiranno di riprendere il lavoro con rinnovata energia.

Qui, si torna ad analizzare la situazione locale, si parla dello stato della rete idrica, delle gravi dispersioni di acqua, della conseguente diminuzione della pressione. Per sopperire, il cittadino è costretto a dotarsi di motore e cisterna e così aumenta il suo consumo di energia elettrica, aumenta la spesa. Per non parlare delle altre disfunzioni che si generano quando sono attivi motori di differente potenza: quello più potente, lascia a secco gli altri.

Le società, che hanno già rilevato le reti idriche delle città che hanno dovuto cederle, (ad occhi chiusi, in quanto non se ne conoscevano le conseguenze) hanno fatto un bell'affare: non acquistano materia prima, non trasformano, non producono, non commercializzano. Molto peggio di quanto avvenuto con la telefonia: agiscono in regime di monopolio (vedi Telecom) nel microambiente.

Fino a qualche decennio fa, i servizi che interessavano il territorio nazionale, come le ferrovie, l'energia elettrica e tutti gli altri, erano in mano ai privati che chiedevano l'autorizzazione a fare la rete.

A Mazara del Vallo, il marchese Giambertone gestiva la distribuzione dell'energia elettrica. La stessa cosa era per la telefonia, che era gestita da Buonsangue.

Poi, quando il governo passò alla sinistra, si decise la nazionalizzazione. Basta con gli speculatori. Tutto pubblico. Sip per i telefoni, Enel per l'energia elettrica, e cosi via. Le proprietà passarono allo Stato. Chi le possedeva, nella cessione, fu pagato.

Tutto, fino a quel momento, a Mazara del Vallo, aveva funzionato bene. Il marchese Giambertone, qundo smise di gestire, era ultra miliardario, talmente il settore era remunerativo.

Da quel momento in poi, le società caddero nelle mani dei politici che, con la lottizzazione degli incarichi, si crearono i bacini personali a cui attingere per raccogliere voti.

Quando, sia per l'inadeguatezza degli incaricati - assunti per fedeltà ai partiti e non per merito -, sia per lo scandalo del voto/ricatto, la politica decise che si doveva fare una marcia indietro, ecco che si ritorna alla privatizzazione.

Ma questa marcia indietro segna soltanto il fallimento della politica, non mette in discussione il diritto dei cittadini ai servizi essenziali, garantiti dallo Stato, e, quindi, assicurati a tutti.

Oggi, avendo dimostrato di essere degli incapaci nella gestione pubblica dei servizi, i governanti chiedono a un Tronchetti Provera di gestire per lo Stato, a un Montezemolo di prendere tutto nelle mani e far correre i treni nella rete dello Stato.

È un furto.

Di fronte ai padri della patria, come può la sinistra parlare di privatizzazione?
Piuttosto dovrebbe dire chi ha sbagliato, sia cacciato.

Lo Stato sta abdicando alla sua funzione pubblica anche nelle istituzioni periferiche. A Mazara del Vallo l'istruzione delle pratiche di sanatoria edilizia viene affidata ad una ditta, la quale doveva esaurire tutto il lavoro nel dicembre del 2008, ma ancora nulla è stato fatto. Le poste, in mano a privati, a loro volta, danno da consegnare le lettere ad altri privati.

Sembra impossibile che la sinistra sia stata e continui ad essere complice di tutto questo e fa spavento che si sia giunti all'attacco dello stesso statuto dei lavoratori.

Di Pietro raccoglie lo scontento. Si assiste alla disintegrazione di tutti i partiti.
Dove sono finiti i giornali di partito?

Sull'acqua si capisce tutto in maniera semplice. Sugli altri campi, uno su cento non lo capisce, ma sul problema dell'acqua tutti lo capiscono: gli utili, se gestisce l'Ente Locale, vengono reinvestiti, i privati, invece, prendono un bene pubblico e se lo vendono, trattenendo per sé tutti gli utili.

Le acque sono dello Stato. Per legge.

Avviene l'assurdo: io, privato, posso estrarre un certo quantitativo di acqua, un altro privato, che la estrae per imbottigliare e vendere... può emungere a volontà. E poi, perché tra l'acqua Geraci e San Pellegrino c'è differenza di prezzo?​ Quale differenza c'è, fra le due, perché il prezzo vari?

L'acqua minerale non è indispensabile, se esiste quella pubblica.

Quante speculazioni, quante sopraffazioni! Ma i cittadini stessi, con il loro voto, hanno autorizzato al sacco.

La mancanza della sinistra produce il danno.

Partiti, come il comunista e il socialista, che esprimevano una maggioranza nel paese, per non assumersi la responsabilità di governare, con cadenza periodica, si sono frantumati con scandalose scissioni, fino a scomparire.

Il Comitato può considerarsi un minuscolo gruppo e conduce battaglie in nome degli altri. Le battaglie sono disinteressate, non c'è tornaconto. Nessuno porrebbe sospettare un tanto di interesse personale. Questa è una forza straordinaria, che giustifica l'impegno settimanale, i discorsi speculativi. Ma questa forza è anche una debolezza, perché il gruppo non può confrontarsi con nessuno.

Sembra assodato che il sindaco attuale (per poco) è insensibile e non solo lui, ma tutto l'entourage. Tutto rimbalza. Il Comitato parla alla gente, raccoglie le firme e poi c'è da attendere, nutrire delle speranze... con la nuova amministrazione.

La privatizzazione del Servizio Idrico, paradossalmente, è più grave dei nitrati nell'acqua in distribuzione, dei quali la gente non percepisce il pericolo, fin quando non muore subito e chi li teme compra l'acqua minerale. Ma i soldi, con la privatizzazione del Servizio Idrico, dalla tasca escono subito.


(Dalla discussione del 15.05.2009 Verbale n.72)

venerdì 5 giugno 2009

Si rifletta, in questa giornata mondiale dell'ambiente, vigilia delle elezioni amministrative

5 giugno giornata mondiale dell'ambiente, ma, a Mazara del Vallo, anche vigilia delle elezioni amministrative

"Sì...l'ambiente...ci pensi qualcuno all'ambiente...e una volta all'anno...poi noi facciamo come sempre abbiamo fatto. E chi sono, in fondo, questi ambientalisti? Gente che predica...fa convegni...denuncia e intralcia chi deve fare".

È vero, oggi impera “la politica del fare”. È vincente “chi sa fare”. Ma la valutazione del che cosa e del come è stato fatto chi la fa? L'uomo comune?

Anche il politico oggi è l'uomo comune. “Uno di voi” si è letto come slogan su manifesti elettorali che imbrattano la città e la deturpano (anche di questo si dovrebbe parlare nella giornata mondiale dell'ambiente, perché Mazara del Vallo è nel mondo, non è certo da qualche altra parte).

Lo sanno i politici, i candidati a sindaco lo sanno che la loro mano concorrerà a migliorare il mondo in questa piccola parte di mondo o concorrerà a distruggerlo?

Ma i politici di oggi non sanno, molti non sanno e bisogna veramente cercarlo il politico che sa.

Chi si affanna a cercare “il politico che fa” spesso non trova o non necessariamente trova “chi sa”.

Il politico deve prima sapere e poi fare. Che non equivale al “saper fare”. Se ne conoscono di politici del “saper fare” che non sanno cosa fanno, cosa fanno di danno a tutti per “saper fare” qualcosa di utile soltanto ad uno.

E questa è la questione. Locale, italiana e mondiale.

Troppi politici che “sanno fare”..... gli interessi di pochi.
Che sanno guardare il “particulare” diceva un certo Macchiavelli.

Nella giornata mondiale dell'ambiente, a Mazara del Vallo, è necessaria una riflessione centrata su una città che è divenuta brutta per mano di incolti, di gente che guarda senza orizzonti in cui collocare l'azione, che “fa” senza conoscere gli effetti del suo “fare”.

In una società del fare senza meditare, del “fare ciò che mi è comodo e utile” del “fare ciò che è utile al mio amico” si fa brutta un'Italia intera, un mondo.

L'impazzimento. Non c'è saviezza.

Analfabeti al potere toccano, intaccano equilibri locali che si traducono in disequilibri mondiali. Questo è ciò che è successo.

Il mondo della scienza, tutto il mondo della cultura a lanciare l'allarme da decenni, il mondo della politica (sottomesso al sistema economico-finanziario), sordo, in corsa, in affannosa e dannosa corsa, per accaparrare, defraudare, deturpare, mentre la salute diviene più a rischio e la povertà cala su aree più vaste di popolazione.

Questa è la politica di chi accontenta la gente, l'amico. E la gente e l'amico gli affidano una città, uno stato, un'Europa, un mondo.
E poi....il disastro.

Non pensiamo a noi stessi, quando andiamo a votare, pensiamo a tutti noi.

In uno sguardo allargato possiamo comprendere che, se il politico mi ha accontentato, qualcun altro è stato danneggiato.

Non fa politica chi accontenta te e me e l'amico mio.
Fa politica chi ha chiaro il quadro generale e vede ciò che è utile e giusto, qui e ora, per tutti, e lo realizza, come tassello in uno spazio più grande che è il mondo.

Si rifletta, in questa giornata mondiale dell'ambiente, vigilia delle elezioni amministrative, importantissime per il destino di questa città, che rischia di perdere tutto il suo verde perché nessuno ha visto un punteruolo rosso e a qualcuno è stata affidata una motosega pazza per capitozzare rigogliosi, centenari ficus, in una città che rischia di perdere tutto il suo patrimonio monumentale, oscurato da un proliferare scomposto di nuove costruzioni, di rifacimenti cui si addice solo l'attributo di orrido, dove non c'è geometria e armonia che si rispetti, non ci sono leggi e non vigono criteri e controlli.

L'ambiente non è un'idea, l'ambiente è quello che ci sta attorno, è questa città che ha bisogno di riconciliarsi con la natura di cui l'uomo è parte, di ritrovare i suoi equilibri.

Non vive bene l'uomo dove gli spazi divengono asfittici, dove il bello è intaccato continuamente fino a rischiare di scomparire, dove la vivibilità è messa a rischio dal traffico caotico, dove manca del tutto il controllo del territorio fino a compromettere il bene primario ACQUA.

Chi si propone a sindaco ha in mente tutto questo?

Noi gli stiamo affidando una città e noi stessi, la nostra vita e quella delle future generazioni.
Ciò che domani verrà fatto è per tutti e per sempre.

Si può distruggere in un giorno.
In un giorno si può impedire la distruzione. Con il voto.

mercoledì 3 giugno 2009

Sul "Bene Comune Acqua" l'opinione dei candidati a sindaco

Comunicato Stampa

Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo rende pubblica l'opinione dei candidati a sindaco intorno al “BENE COMUNE ACQUA”.

Un questionario, predisposto da nove comitati aderenti al Forum Siciliano dei Movimenti per l'acqua e, contestualmente, al Forum Nazionale dei Movimenti per l'acqua, fra cui il Comitato Cittadino, è stato consegnato in data 25 maggio a due dei quattro candidati a sindaco: l'on. Nicola Cristaldi del PDL e il geologo Giuseppe Marino di Italia dei Valori.

L'indomani, martedì 26, erano previsti altri due appuntamenti - uno con l'on.Tony Scilla, a capo di alcune liste civiche, l'altro con la dott. Vinnuccia Di Giovanni, candidata di un raggruppamento di centro/sinistra - rispettivamente alle ore 10,30 il primo, alle 18,30 il secondo, ma i rappresentanti del Comitato hanno atteso invano: ai due non è stato possibile rispettare l'appuntamento dato.

A otto giorni dalla consegna, sono state, dunque, ritirate solo due copie del questionario, che, con sei domande a risposta chiusa - un si /no da sbarrare - richiedeva a ciascun candidato a sindaco di esprimere “la Sua personale posizione e le azioni che intende intraprendere nei confronti dei cittadini ed elettori per garantire una gestione pubblica, partecipata e solidale da parte dei cittadini”.

Entrambi i candidati hanno risposto con un sì a tutte le sei domande:

- qualora eletti, si dichiarano disponibili ad affrontare, tra i primissimi punti del loro mandato, la questione relativa al “BENE COMUNE ACQUA' e alla sua gestione;

- si impegnano ad inserire nello Statuto comunale il riconoscimento che “l'acqua è un bene comune, un diritto universale e che, a tal fine, il Servizio Idrico Integrato (SII) deve essere sottratto alle logiche del mercato e considerato privo di rilevanza economica”;

- si impegnano, una volta eletti, a far aderire il Comune al Coordinamento Regionale e Nazionale degli EE.LL. per la gestione del servizio idrico;

- sono disponibili ad impegnare il Comune per difendere, a livello di Assemblea dell'ATO, la gestione pubblica dell'acqua attraverso società totalmente controllate dai comuni o l'affidamento a strutture consortili di Diritto Pubblico, condivise con altri comuni che prevedano meccanismi di partecipazione dei cittadini;

- si impegnano a sostenere, a livello di Regione Siciliana, la presentazione di una proposta di legge di ripubblicizzazione del Servizio Idrico che affidi ai Comuni la scelta dei modelli di gestione diretta del Servizio idrico attraverso Enti di Diritto Pubblico;

- si impegnano a contrastare con atti amministrativi ed iniziative politiche il processo di privatizzazione dell'acqua, in atto nella propria provincia.

Nello spazio riservato all'invio di un messaggio agli elettori sul “Bene Comune Acqua”, il candidato Cristaldi aggiunge ”Bisogna attuare una politica di salvaguardia delle falde acquifere. Occorrono adeguati dissalatori per il fabbisogno delle famiglie e delle imprese” (riportato fedelmente). Il candidato Marino lascia in bianco.

S i ricorda che la consegna del questionario ha segnato l'apertura della "Settimana nazionale dell'acqua", indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, volutamente fissata dal 25 al 31 maggio per attraversare la campagna elettorale e imporre il tema dell'acqua all'attenzione dei candidati a sindaco.

Al suo interno, a Mazara del Vallo, è stata centrale la giornata di venerdì 29, con il raduno in piazza della Repubblica, a conclusione della campagna-raccolta-firme di appoggio alla richiesta di una delibera a favore dell'acqua pubblica, avanzata dal Comitato.

L'azione, iniziata dal basso e indirizzata al vertice nella settimana dell'acqua, nei due versanti presenta un bilancio positivo e, nel caso degli elettori, concorre ad orientare nella scelta del futuro sindaco.