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sabato 18 dicembre 2010

PRIMA E DOPO CANCUN - A Sud Sicilia propone uno spazio di riflessione e confronto



A Sud Sicilia
propone
“Prima e dopo Cancun”
Uno spazio di riflessione e confronto su quanto è accaduto nella città di Cancun in Messico (29 nov.-10 dic. scorsi) con la 16a Conferenza Mondiale Onu sul clima (i governi dei paesi più ricchi del mondo dediti all’invenzione di falsi o pseudo rimedi ai planetari guasti climatici) e con il Controvertice dei Movimenti mondiali dei Popoli, uniti in nome di principi e proposte che hanno ispirato l’Accordo di Cochabamba (Bolivia, 22 aprile 2010).

DOMENICA 19 DICEMBRE
17,30
Conferenza-dibattito PRIMA E DOPO CANCUN
Il Vertice mondiale ONU sui cambiamenti climatici: le false soluzioni dei paesi sviluppati
Il Controvertice dei Movimenti dei Popoli: le soluzioni nelle mani dei popoli (Accordo di Cochabamba)
interventi: A Sud Sicilia
20,30
Proiezione documentario: “Los ultimos Zapatistas: heroes olvidados” (il racconto della Rivoluzione messicana attraverso le testimonianze dirette di coloro che vi parteciparono), del regista Francesco Taboada Tabone (Messico), seguita dal video-collegamento con il “Collettivo Jovenes en Resistiencia Alternativa (JRA)” di Città del Messico.
interventi: Officina rebelde (Ct); M. Grillo
LUNEDÌ 20 DICEMBRE
18,30
Giuseppe De Marzo (economista, giornalista e portavoce di A Sud) in video-conferenza:
“I giorni di Cancun e la situazione messicana”
[G. De Marzo ha partecipato alle aspre e sanguinose lotte boliviane che, muovendo dalla difesa dell’acqua, la cui gestione era stata consegnata dal governo a multinazionali USA, sono maturate in rivoluzione totale, con vittoria e affermazione di principi e diritti (Costituzione boliviana) che trascendono le più illuminate concezioni politiche occidentali. Da questa esperienza è nato il suo libro “BUENVIVIR per una democrazia della Terra”(già alla 2a ed.), vero e proprio Manifesto di A Sud e di ogni anticapitalista disposto a “mettere al centro delle proprie relazioni e analisi la Terra, bene comune primario”]

20,30
Proiezione documentario: “13 Pueblos. En defensa del agua, el aire y la tierra”(le vicende dei 13 popoli messicani uniti nella lotta contro le multinazionali straniere che devastano territori e comunità), preceduta dalla presentazione dell’autore F. Taboada Tabone in video-collegamento dal Messico.

Nei due giorni sarà allestita la mostra fotografica “Salviamo Wirikuta!” (luogo sacro per il popolo Huichol, minacciato da aggressioni estrattive di una multinazionale), a cura di Marina Salerno.

Tutto questo al LEFT, via degli Schioppettieri, 8 (ang. 4 canti v.Roma) – Palermo

www.asud.net
sicilia@asud.net
left-network@googlegroups.com

venerdì 17 dicembre 2010

Il nostro corpo è inquinato

Particolari analisi dimostrano il grado di inquinamento del nostro corpo, ma, per fortuna, particolari cure possono disinquinare il nostro corpo.
Qualcuno, per favore, ci vuole dire se noi mazaresi corriamo qualche pericolo, in modo tale che possiamo ricorrere ai rimedi?
Chi inquina è colpevole, ma chi non rende pubblici i dati analitici dell'acqua in distribuzione nella città di Mazara del Vallo non è meno colpevole.


Dovremmo tutti, a Mazara del Vallo, effettuare l'analisi suggerita da Medici per l'Ambiente, considerato che nella nostra acqua, oltre all'accertata presenza di nitrati, potrebbero anche rilevarsi alte percentuali di metalli pesanti. Ci risulta che dalla discarica consortile di Campana Misiddi si disperde percolato che giunge nella falda sottostante, inquinando l'acqua
Dalla data in cui il fenomeno è stato riscontrato ad oggi sembra che il grave problema non sia stato risolto.

mercoledì 15 dicembre 2010

Rifiuti zero, zero discariche, zero inceneritori

La faccenda di Napoli dovrebbe insegnarci qualcosa, il futuro dei rifiuti non è la discarica, non è l'inceneritore, perché non puoi stare sempre a fare buchi per un'ulteriore discarica e, per quanto riguarda gli inceneritori, anche chi è a favore di questi mostri mangiarifiuti deve convenire che passano quattro, cinque anni dall'inizio della costruzione al malaugurato uso.

Intanto, qui, a Mazara del Vallo, ai cittadini non è dato sapere se ci sono progetti in corso per questo futuro e quali. Non il prossimo buco da riempire, ma un modo moderno di smaltire i rifiuti, vedi Berlino, città pulitissima, dove i rifiuti sono trattati in un modo così moderno che più moderno non si può.

Ci si dovrebbe preparare, nella prospettiva dei cinque anni, guardando a studi che hanno una garanzia di durata del sistema, tenendo, però, anche un occhio al passato.

Se oggi, infatti, siamo ben lieti che una legge obblighi il fornitore di un nuovo elettrodomestico a ritirare il vecchio, ricordiamo che qualche tempo fa questo avveniva per le meno ingombranti bottiglie di birra, il cui vuoto era a rendere, se no, te lo addebitavano, così come tuttoggi avviene per le bombole di gas: alla consegna della nuova tu devi restituire la vecchia.

Il futuro si deve aggredire proprio così: obbligando al riuso, al riciclo e anche e soprattutto alla riduzione degli imballaggi.

In Italia, in un anno, si producono 100 miliardi di confezioni in tetrapak, per non parlare della plastica, che, se abbandonata, viaggia per mare e per terra divenendo veleno per foche, tartarughe e vacche. Per queste ultime fa testo la notizia secondo la quale, in India, nella pancia di una vacca sono stati rinvenuti 130 chili di plastica.

Un freno e successivamente una vera riconversione dei sistemi produttivi e del comportamento dei consumatori lo potrebbe dare la grande distribuzione, selezionando i prodotti in base al minore impatto ambientale e al corretto ciclo produttivo. Se un supermercato facesse questa scelta, non perderebbe certo i clienti, infatti è sempre più alto il numero dei consumatori disposti a pagare anche di più pur di tutelare l'ambiente e con esso se stessi.

Il suo esempio sarebbe seguito da tutti gli altri supermercati. Ricordiamo che le grandi marce cominciano da un primo passo. Mao Tse-Tung insegna.

Ma i veri protagonisti del cambiamento sono i consumatori più avvertiti, che, con la loro capacità di organizzarsi, devono cominciare con coraggio a dire alla gente perché è necessario cambiare stile nei consumi, spiegare la gravità del problema di cui essi stessi stanno prendendo coscienza e che stanno cercando di affrontare documentandosi.

Le soluzioni ci sono ed è facile reperirle, difficile è comunicarle, più difficile ancora farle mettere in pratica. Che i consumatori, allora, siano gli apostoli del cambiamento!

(dalla discussione del 2 dicembre 2010)

Discarica Campana/Misiddi - Allarme continuo

(doppio clic per ingrandire)

Le criticità rilevate dai tecnici dell'Arpa non saranno legate alla già nota dispersione di percolato nella falda acquifera che approvvigiona la città di Mazara del Vallo?

(articolo commentato nella seduta del 2 dicembre 2010)

domenica 12 dicembre 2010

Cancun: ignorati i popoli, vince il mercato


(riceviamo e pubblichiamo)
Se il pianeta ha la febbre a Cancun non è stata curata, anzi. Nulla di vincolante è stato deciso nell'accordo uscito all'alba di ieri, nonostante l'enfasi data dai governi riuniti e dalla stampa al testo conclusivo emerso dalle due settimane di lavori.

Cancun conferma sostanzialmente il consolidamento della logica emersa a Copenaghen, ampliando i meccanismi attraverso cui la gestione della crisi ambientale e climatica passa attraverso la finanziarizzazione e nuove speculazioni economiche. Il fondo verde, i mercati di carbonio e il meccanismo dei Redd+ non sono altro che false soluzioni che istituiscono una sorta di “diritto di inquinare”, in base al quale i paesi industrializzati continuano con le emissioni pagando “indulgenze” compensative che si risolvono nell'ennesimo ricatto verso i paesi del sud del mondo.

Che la logica di Copenaghen sia stata trasferita a Cancun è dimostrato anche dal ruolo centrale affidato qui in Messico alla Banca Mondiale, che paradossalmente, dopo esser stata tra i colpevoli della crisi economica ed ecologica, gestirà per i primi tre anni il Green Fund.

Ben lontani da incorporare nel proprio linguaggio espressioni come 'debito ecologico' , su cui invece i movimenti per la giustizia ambientale di tutto il mondo insistono, nei documenti si continua a puntare sull'urgenza del trasferimento tecnologico, ribadendo il ruolo centrale del settore privato e dei meccanismi finanziari.

Una “soluzione” palliativa che non risolve le cause principali, che facilita solo la creazione di nuovi mercati per le aziende già pronte a investimenti internazionali su larga scala e al mercato di nuove tecnologie definite 'appropriate per l'ambiente'. Tutto senza focalizzare l'impatto socio-economico, senza trattare degli effetti sulle popolazioni direttamente colpite e costrette alle migrazioni - che pure interesseranno anche i paesi più sviluppati, messi di fronte alla sfida posta dai nuovi e massicci flussi in entrata.

Dopo 5 anni di conferenza delle Parti nulla è stato risolto, anzi. Mentre a Cochabamba in soli tre giorni lo scorso aprile 40.000 delegati di 142 paesi e 40 rappresentanti di altrettanti governi avevano raggiunto un accordo che individuava le cause della crisi sistemica proponendo misure concrete per far fronte alla crisi climatica. Proposte che dopo essere state incluse nelle negoziazioni preliminari, sono rimaste lettera morta a Cancun, decisione che ha causato il no della Bolivia all'accordo finale.

La crisi ecologica non è fatta solo di cambiamenti climatici. È anche disastri ambientali, nuovi e massicci flussi migratori, distruzione di economie locali, violazione del diritto al cibo e alla salute e la distruzione di milioni di vite umane. Di fronte a questa consapevolezza nessun adattamento è possibile.

Parlare di giustizia climatica significa oggi in realtà parlare di relazioni di potere, di sistemi economici, processi produttivi e modelli di consumo. Per questo siamo più che mai convinti che per affrontare il maniera concreta la crisi sistemica (economica, ecologica, finanziaria, energetica, alimentare e migratoria ) occorra rimettere al centro la giustizia sociale ed ambientale.

È questa la scommessa concreta ed urgente che i movimenti e la società civile di tutto il mondo hanno iniziato ad assumere per unire sempre di più le lotte e le alternative in marcia dal nord ad sud del mondo, dalle fabbriche alle campagne, dalle città ai territori con un unico obiettivo comune:cambiare il sistema, non il clima.


RIGAS - Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale
www.reteambientalesociale.org

Vedi anche:

Dichiarazione di Cancun
(Pronunciamento di Via Campesina)
Pronunciamento di Dialogo Climatico
Dichiarazione Amici della Terra (America Latina e Caraibi)

venerdì 10 dicembre 2010

Referendum, via libera della Corte di Cassazione


La Corte di Cassazione ha comunicato oggi al Comitato Promotore dei Referendum per l'acqua pubblica, l'avvenuto conteggio delle firme necessarie alla richiesta dei referendum. Un passaggio scontato dopo la straordinaria raccolta firme che ha portato alla Corte, lo scorso luglio, 1 milione e 400 mila sottoscrizioni. Adesso tocca alla Corte Costituzionale dare il via libera ai quesiti entro la metà di febbraio, mentre la data del voto è prevista nella primavera 2011. Con l'avvicinarsi del voto popolare si fa sempre più pressante la richiesta di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi, almeno fino a quando gli italiani non i saranno espressi. Quello della Cassazione è un altro passo avanti nel percorso referendario e nella battaglia per la ripubblicizzazione dei servizi idrici. Siamo sempre più vicini alla liberazione del bene comune acqua dalle logiche del mercato e del profitto.
 
fonte www.acquabenecomune.org

lunedì 6 dicembre 2010

"Klimahouse" fiera dell'Edilizia Verde - Quella che vogliamo!

Grande fermento a Fiera Bolzano per la sesta edizione di “Klimahouse”, fiera leader in Italia nell’ambito dell’edilizia ‘verde’. In mostra le tecnologie più all’avanguardia di oltre 400 aziende espositrici e un ricco programma di contorno: dalle visite guidate a edifici CasaClima al sempre più articolato congresso ‘Costruire il futuro’, dai numerosi convegni organizzati con autorevoli associazioni di settore a rassegne fotografiche. Un concentrato di soluzioni eco-sostenibili per offrire risposte efficaci e concrete ai diffusi quesiti di un pubblico sempre più ampio interessato al tema del risparmio energetico.
 
La buona notizia arriva dall’Agenzia europea per l’Ambiente che ha recentemente divulgato dati positivi sulle emissioni di CO2, diminuite del 17,3% rispetto al 1990 e del 6,9% in un solo anno (nel 2009 rispetto al 2008), con dieci anni d’anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’Unione Europea per il raggiungimento degli obiettivi ‘20-20-20’. Forse anche conseguenza della recessione economica che ha determinato un calo dei consumi energetici, segnala la stessa Agenzia, ma questo dato rappresenta comunque un risultato sorprendente che nasce da un trend ecosostenibile in ascesa in particolare nel settore delle costruzioni. Gli edifici sono ritenuti responsabili del 40% del consumo globale di energia e a tutti i livelli, dalle istituzioni ai privati, si cercano risposte concrete e soluzioni tangibili per migliore le condizioni di salute dell’ambiente risparmiando energia.
 
Precursore e portavoce in Italia di una cultura eco-sostenibile in edilizia, “Klimahouse” è la fiera di riferimento a livello nazionale che, dal 27 al 30 Gennaio 2011, andrà in scena a Fiera Bolzano con la sua sesta edizione. Sin dal suo primo appuntamento, nel 2005, la manifestazione dimostra come in questo settore esistano molteplici alternative tecniche ed economiche in grado di garantire un consistente risparmio energetico.
In esposizione, infatti, le migliori soluzioni e tecnologie presenti sul mercato per una casa energeticamente efficiente, selezionate ad hoc da una giuria di qualità: finestre termoisolanti, porte e portoni, sistemi di isolamento termico, elementi per prefabbricati e prefabbricati, coperture, tetti, risanamento, strutture verticali e orizzontali, sistemi di riscaldamento, ventilazione, raffreddamento, energie rinnovabili, sistemi di regolazione e misurazione.
 
“Klimahouse” non è solo una vetrina per le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale ma rappresenta anche la piattaforma ideale per informarsi sulle normative nazionali ed europee, per aggiornarsi sull'andamento del mercato in Italia ed in Europa e in particolare sull’attualissimo tema delle certificazioni energetiche.
In occasione di “Klimahouse” le associazioni di settore più autorevoli in Italia ed esperti qualificati in ricerca e progettazione offriranno inoltre tutta la propria expertize in materia di sostenibilità in edilizia a quanti vogliano individuare le soluzioni ottimali da implementare per la propria abitazione, per la propria attività o, nel caso degli enti locali, da adottare sul proprio territorio sia per edifici ex-novo sia in caso di riqualificazione.
 
A partire dall’AGENZIA CASACLIMA, grazie al cui forte sostegno verrà presentato l’annuale Congresso ‘Costruire il futuro’ a cui parteciperanno autorevoli relatori di fama internazionale, ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento termico e Acustico) che proporrà un convegno sulle tematiche di sua specifica competenza, ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), ASSOVETRO (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro), EURAC (European Academy Bolzano), TIS Innovation Park (Centro promotore per l’innovazione), la cooperazione e il trasferimento di tecnologie per tutti gli attori del sistema innovazione altoatesino, APA (Associazione Provinciale dell’AltoAdige) e la PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO, Agenzia provinciale per l’ambiente.

(l'articolo su ARCHITETTI.com)
 

Successo della giornata di mobilitazione per l'acqua


COMUNCATO STAMPA

Decine di migliaia in piazza, in tutta Italia, contro la privatizzazione dell'acqua e per la richiesta di moratoria immediata

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza, in tutta Italia per l'acqua pubblica. La giornata di oggi è infatti una giornata di mobilitazione nazionale per l'acqua indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Una straordinaria mobilitazione per chiedere, a nome del milione e quattrocentomila sottoscrittori dei referendum, la moratoria immediata sulle scadenze del Decreto Ronchi almeno fino al voto referendario; per il diritto la voto referendario entro il 2011; per protestare contro l'abolizione degli Ato, per dimostrare vicinanza ai movimenti che da tutto il mondo sono arrivati a Cancun per il controvertice mondiale sul clima (con cui diverse piazze si sono collegate durante le manifestazioni).
Dal Piemonte alla Sicilia, la mobilitazione è stata diffusa, nelle grandi e piccole città. Ovunque cortei, concerti, eventi per chiedere che l'acqua resti pubblica, contro ogni forma di privatizzazione.
Solo per citare qualche esempio, a Roma in Piazza Santi Apostoli si sta svolgendo un'iniziativa con spettacoli e testimonianze dopo la critical mass ciclistica della mattina; a Firenze qualche migliaio persone stanno percorrendo le vie del centro al suono dei tamburi della Bandao; a Bologna il corteo dei manifestanti è partito dalla sede dell'azienda Hera e si è diretto verso il centro, ai circa tremila del corteo dell'acqua si è unito quello degli studenti; a Venezia, nonostante l'acqua alta, circa duemilacinquecento persone, stanno sfilando per le vie del centro tra la curiosità di turisti, mentre in mattinata grande successo per la gondolata che ha visto diverse imbarcazioni sfilare con striscioni pro acqua pubblica; a Napoli questa mattina circa tremila persone hanno percorso le vie della città. Tanti i sindaci in piazza, tanti i gonfaloni degli Enti Locali.
Le mobilitazioni di oggi hanno anche lanciato una grande campagna di autofinanziamento in vista della campagna referendaria (maggiori informazioni su www.referendumacqua.it).
Ancora una volta il popolo dell'acqua si è mobilitato e ha dato vita ad una splendida dimostrazione di vitalità e di partecipazione.
Oggi, come sempre, si scrive acqua, si legge democrazia.

Roma, 4 dicembre 2010

Ufficio Stampa Comitato Referendum Acqua Pubblica

domenica 5 dicembre 2010

Il 4 dicembre della delegazione RIGAS a Cancun




"...La delegazione della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale ha manifestato il suo 4 dicembre a Cancun.

Raccogliendo l'interesse dei partecipanti al Foro di Via Campesina che nelle presentazioni delle varie carovane che sono arrivate a Cancun questa notte hanno posto il tema della difesa dell'acqua dai processi di privatizzazione e uso mercantile come tema comune e bene da difendere e proteggere."

(dalla e-mail di Vittorio, giunta a noi alle 22:06 del 4 dicembre)

sabato 4 dicembre 2010

Impegniamoci per la MORATORIA!

Comunicato Stampa

COMITATO CITTADINO PER LA TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE ED AMBIENTALI DEL TERRITORIO DI MAZARA DEL VALLO


4 dicembre 2010: mobilitazione per l’acqua pubblica. In Italia come a Parigi

MORATORIA subito! È la richiesta che in queste ore viene avanzata da tutte le realtà che in Italia hanno partecipato alla campagna referendaria per l'acqua pubblica :1.400.000 firme raccolte per richiedere il referendum contro la privatizzazione dell'acqua per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Moltissime le iniziative che si terranno in tutta Italia ...ma anche a Parigi

La notizia è data dal Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo perché giunga in particolare ai 2000 mazaresi che hanno chiesto la modifica dello Statuto comunale per assicurare la proprietà pubblica dell'acqua e ai quasi 2000 che recentemente hanno firmato per il referendum.

Agli amministratori locali il Comitato chiede di ascoltare la richiesta di così tanti cittadini e di deliberare la modifica dello Statuto.


Per il Comitato
Silvana Mannone

Stop alle privatizzazioni fino ai referendum


Chiediamo la MORATORIA: un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze, previste dalla "Legge Ronchi", di tutte le norme che vanno verso la privatizzazione dei servizi idrici.

Dégustation d'eau publique

 
Posted by Picasa

Il Comitato Acqua Bene Comune parigino risponde all’appello lanciato dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua e organizza una "degustazione d’acqua pubblica", che si terrà alla Mairie del Secondo Arrondissement a Parigi.
Il Comitato, nato alla fine del mese di ottobre, ha l'appoggio di singoli cittadini e di diverse organizzazioni e associazioni (Acli, Associazione Inca Francia, Atelier France-Italie, Collettivo 5.12, la rivista Focus In, La fabbrica di Nichi Parigi, Libera, Les amis de Beppe Grillo, Lo sbarco Parigi, Associazione e Circolo Democratici Parigi).

venerdì 3 dicembre 2010

Arsenico e vecchi sospetti

Si parla dei dati analitici dell'acqua di Ramisella e Trasmazzaro, recentemente apparsi sui mezzi di informazione locali e non a cura dell'amministrazione, ma del Comitato Civico Trasmazzaro, che, interessato a seguire l'andamento dell'alta concentrazione di nitrati registrata da qualche anno, non solo se li è dovuto procurare, ma ha dovuto, prima di renderli pubblici, richiedere apposita autorizzazione.

L'informazione sulla qualità dell'acqua è un diritto e se non la dà il comune lo può fare benissimo il cittadino, senza per questo dover chiedere alcuna autorizzazione. Esiste, proprio per l'acqua, una specifica legge, il D.Lgs. 31/2001, che obbliga a rendere pubblici i dati analitici, specie se l'acqua in distribuzione è inquinata ed esiste una legge sulla trasparenza.
I comportamenti in contrasto con le suddette normative sono da ritenere abusi.

Ma a Mazara del Vallo i cittadini sanno che si ignora la legge e che è impunito chi la ignora.

E va bene così, anche per strade tortuose arriva all'orecchio dei cittadini qualche verità . Non tutte le verità.

Non esiste, infatti, solo una zona Trasmazzaro e una zona Tonnarella a Mazara del Vallo, la città è più grande e va controllato tutto il territorio. Non esiste una sola sostanza a minacciare la potabilità dell'acqua di Mazara del Vallo, i cittadini devono conoscere qualità e quantità di tutte le sostanze presenti nei campioni prelevati da tutti i punti di ispezione che l'ARPA analizza con cadenza regolare.

L'informazione è dovuta e si rende necessaria e urgente vista la perdita di percolato dalla discarica consortile di contrada Misiddi/Campana, per quale è minacciata la falda acquifera.

I dati ricavati dall'analisi dei campioni prelevati dai vari piezometri collocati nel perimetro della discarica evidenziano una presenza allarmante di metalli pesanti e ogni cittadino deve sapere se questa concentrazione, nel percorso che fa l'acqua prima di giungere al suo rubinetto, mantiene livelli così alti da minacciare la sua salute.

L'esempio di Napoli e i suoi problemi legati alle discariche non è sufficiente a smuovere i nostri amministratori?

Non è sufficiente l'allarme lanciato da associazioni ambientaliste, comitati e movimenti in tutta Italia e nel mondo?

Un attentato agli uomini e all'intero pianeta è stato messo in atto e i governi continuano ad assecondare industriali, multinazionali e faccendieri che si arricchiscono inquinando e disinquinando (a loro modo, con le macchine mortali degli inceneritori).

Noi plaudiamo al lavoro svolto dal Comitato Civico Trasmazzaro, ma non ci basta, insistiamo nel chiedere l'informazione completa e aggiornata sui dati dell'acqua in distribuzione in questa città a chi per legge è tenuto a farlo, perché un conto è decidere di volersi suicidare bevendo l'arsenico, un altro conto morire bevendo l'acqua che, a propria insaputa, contiene arsenico.

È bene che i cittadini sappiano che a Mazara del Vallo si attenta alla loro salute, cosicché ciascuno possa scappare e, se non lo vuole o non lo può fare, almeno sappia di che morte deve morire e il tempo che gli resta da vivere in base alla dose che gli viene somministrata giornalmente.

(dalla discussione del 24 novembre 2010)

giovedì 2 dicembre 2010

La conoscenza al potere. Il futuro è oggi

La società cresce solo se i singoli individui che la compongono hanno gli stimoli atti a sviluppare la dote naturale di cui al momento della nascita tutti gli individui sono dotati e cioè la capacità di apprendimento, grazie alla quale acquisiscono dall'esterno dati che li mettono nella condizione di accumulare conoscenze e sviluppare ad un tempo capacità di elaborazione delle stesse.

Ma la possibilità che questo processo si avvii dipende dagli stimoli che offre l'ambiente in cui gli individui sono inseriti (famiglia, scuola, società), così come per produrre soluzioni, che per la loro celerità e completezza potrebbero sembrare miracolose, un evoluto calcolatore, cervello elettronico, computer che dir si voglia, pur dotato di una sua capacità potenziale, dipende dall'inserimento di programmi e dati.

Quanto premesso, per una semplice considerazione: gli individui che hanno avuto la fortuna di crescere in una società o in un ambiente capace di trasmettere conoscenze è sicuramente nelle condizioni di crescere dal punto di vista intellettuale e, crescendo nell'interazione con gli altri, fare crescere la società tutta.

E, per converso, se un individuo molto dotato cresce in un ambiente senza stimoli culturali, si inaridisce, rimane improduttivo e la sua eccellenza potrà essere spesa, al massimo, nel piattume di un circolo, ad averla vinta nel gioco dello scopone o del sette e mezzo.

Questa è la regola, non smentita dalla nascita di un genio che, in modo isolato e soltanto per la sua dote personale, esplode anche in ambienti sfavorevoli, vedi Sciascia, Bufalino, Consolo, Tomasi di Lampedusa.

Qui il nocciolo della mancata crescita culturale, politica e sociale di questo paese dove i problemi non si risolvono.

Politici, funzionari e quanti preposti per loro funzione a risolverli sono figli di questa società inaridita e nello stesso tempo padri di quella futura che, per la loro inutile presenza, sarà marchiata della stessa condizione.

Abbiamo necessità di trasmettere ai giovani gli strumenti che li mettano nella condizione di potere sviluppare spirito critico e livelli alti di conoscenza, così che la loro crescita intellettuale faccia crescere il livello culturale della società intera e renda possibile la valorizzazione di tutte le eccellenze.

Il tempo è oggi.

Fino a quando questo non avverrà, gli uomini che vivono in questa società rimarranno nel pantano.

(A proposito delle attuali lotte studentesche. Dalla discussione del 17 novembre 2010, nella quale si è ripreso il tema della fuga dei cervelli.)

mercoledì 1 dicembre 2010

Un salvagente per la terra. Blitz di Rigas - Piazza di Spagna Roma



Blitz di Rigas in piazza di Spagna per difendere il clima. Anche le associazioni e i movimenti italiani a Cancun per il controvertice mondiale sui cambiamenti climatici.


In piazza con il salvagente, gli occhiali, le pinne, il canotto per richiamare l’attenzione sulla 16° Conferenza Mondiale Onu sul clima, che s’è aperta ieri a Cancun in Messico, durante la quale i capi di stato discuteranno della più grande minaccia che l'umanità di trova ad affrontare: i cambiamenti climatici.
Stamattina decine di militanti delle associazioni e dei movimenti che compongono Rigas, la Rete italiana per la Giustizia ambientale e sociale, hanno fatto un blitz in piazza di Spagna - al grido “cambiare il sistema, non il clima” - per denunciare il disinteresse del governo, delle forze politiche e dei media italiani per la grave crisi climatica del Pianeta e accendere i riflettori sull’importantissimo appuntamento di Cancun, che ha importanza globale e ricadute locali, su ogni angolo della Terra.
Perché il clima sta cambiando e le disastrose conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: sale vertiginosamente la temperatura del Pianeta e nel frattempo le nostre città e i nostri paesi sono vittime di alluvioni, tempeste, frane, uragani. Come dimostrano le calamità delle ultime settimane – dal Veneto alla Calabria – che indicano che la situazione ormai è fuori controllo. C’è un solo modo di reagire a questa situazione: affrontare una crisi mondiale, la più grave di sempre, costruita su più livelli - è ecologica, economica e sociale – e frutto di un sistema, ormai vicino al collasso, che va cambiato radicalmente.
In questo senso il vertice messicano è decisivo per il futuro del nostro Pianeta: perché i governi del mondo possono dimostrare – per una volta – di avere a cuore le sorti della Terra. A Cancun si sono dati appuntamento anche i movimenti sociali di tutto il mondo, per riaffermare la necessità - ignorata dai governi - di cambiare modello di sviluppo mettendo al centro il rispetto per la vita e la natura: l’unica strada percorribile per affrontare e cominciare a risolvere allo stesso tempo tutte le crisi e salvare il Pianeta. Dall'Italia sarà in Messico una delegazione di Rigas, la Rete italiana per la Giustizia ambientale e sociale, che riunisce oltre 70 realtà tra sindacati, organizzazioni, associazioni e comitati italiani.
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dal sito di RIGAS