Pagine

martedì 25 gennaio 2011

RIFERTILIZZARE LA CITTA'

Un convegno a Lecco – 28/01/2011

IL VERDE URBANO E L’ACQUA, nelle diverse forme, giocano un ruolo potenzialmente determinante per dare significati, anche plurali, al concetto di fertilità associato al territorio urbano.
Non è solo la fertilità “biologica” dei suoli che può essere potenziata da una buona progettazione degli spazi aperti; gli spazi “fertilizzati” possono a loro volta essere “fertilizzanti”, sia in chiave simbolica che fattivamente, per il sistema culturale e produttivo di una città, per la qualità della vita di chi vi abita, del lavoro di chi vi opera, del soggiorno di chi vi transita per turismo.
Questi temi verranno affrontati nel corso del convegno attraverso diverse esperienze progettuali. Verranno presentati sia esempi di progettazione del verde, su piccola e vasta scala, di un progettista di fama internazionale (Gilles Clément – http://www.gillesclement.com), sia riflessioni in corso sui paesaggi urbani della realtà lecchese.

Al link:
http://www.bioarchitettura.it/informazione/rifertilizzare-la-citta

CON.FINE DESING - Un concorso sul desing "Eco-Democratico"

     
 
Concorso
 

Disciplinare di concorso
Biennale Democrazia è un laboratorio pubblico permanente aperto al dialogo e destinato a tutti i cittadini, i percorsi tematici vengono approfonditi sia nella loro dimensione teorica, sia attraverso esperienze dirette che offrano occasioni di riflessione sui significati e sui valori della democrazia.
In questa cornice viene organizzato il concorso CON.FINE DESIGN per indagare il tema del design “Eco-Democratico”.
In una società matura e democratica il cittadino e la collettività sono soggetti propositori, e al contempo destinatari di scelte e di progetti sul governo delle cose e del territorio. In questa dimensione la consapevolezza di sé e dell’altro, l’attenzione alle azioni proprie e altrui, sono ingredienti indispensabili per un “fare” democratico, fondato sulla partecipazione, sul rispetto delle persone e dell’ambiente.
Anche il design con il suo “fare” può contribuire alla diffusione di comportamenti e stili di vita compatibili con la libera espressione, la creatività e l’innovazione tecnologica, favorendo il passaggio ad una società sostenibile nella quale sia minimizzato l’impatto del nostro vivere sull’ambiente.

Altro al link:
http://www.confinedesign.it/it/concorso.html

lunedì 24 gennaio 2011

La crisi politica come causa della "devasazione dello spazio civile, prima ancora di quello ecologico"

"...basta la costruzione di un centro commerciale per uccidere decine di piazze; di un monumento archistar per spegnere la vita di un quartiere."
Fermiamoci, prima che sia troppo tardi.

Archiwatch
Il Blog di Giorgio Muratore
Urbanistica, politica, transizione …

"Riceviamo da Stefano Serafini e volentieri vi giriamo: …
“La lotta del Gruppo Salingaros e dei suoi amici, primi fra tutti AVOE e Civicarch, contro la dissoluzione delle città in periferie, è stata anticipata negli Stati Uniti da un’ampia frangia di contestatori di alto livello: professori universitari, ricercatori, teorici dell’architettura.
Nel cuore dell’impero l’impatto è infatti giunto prima e su scala assai più vasta che da noi, per cui si può asserire che il popolo americano è il primo testimone-vittima del sistema che gli USA hanno contributo a diffondere in tutto il mondo.
La situazione migliore dell’Europa si deve anche alla resilienza di una cultura – fatta soprattutto di architettura e urbanistica pre-moderne – che la seconda guerra mondiale e il dopoguerra non sono riusciti a demolire del tutto: da noi alcune città, piccoli centri, corsi e piazze resistono ancora (da qui il pellegrinaggio continuo di studiosi e istituzioni statunitensi presso le città d’Europa, per impararne una via di salvezza). Ma per quanto ancora? Ogni giorno un pezzo ulteriore di quella cultura viene abbattuto: basta la costruzione di un centro commerciale per uccidere decine di piazze; di un monumento archistar per spegnere la vita di un quartiere. Basta la deformazione del nostro senso dell’armonia in estetica del consumo, ad opera di una filosofia architettonica dichiaratamente sadiana (ad es. il decostruttivismo) al servizio di mercati colossali che dominano i media. Basta che enti di servizio dedichino le proprie risorse all’immagine, come ad es. certi Comuni con la cartellonistica a pagamento sopra i più bei monumenti d’Italia, o le Ferrovie dello Stato con le sue centinaia di schermi pubblicitari posizionati in tutte le stazioni del Paese, perché l’iperreale invada finanche gli ultimi ritagli civili di spazio e di tempo.
E’ assolutamente chiaro oltre Atlantico – assai meno in Europa e in Italia, dove appunto solo noi muoviamo una critica scientifica così diretta – che il problema urbanistico e architettonico ha un’immediata valenza politica. E tale crisi politica esemplificata dalla devastazione dello spazio civile, prima ancora di quello ecologico (“entropia resa visibile” dice J. H. Kunstler), è strettamente legata alla fine del sogno illuministico, trasformatosi in incubo nichilista.
Il nostro compito va perciò ben oltre il dibattito architettonico; e anche oltre il modo ormai inadeguato di concepire la politica adottato sino ad oggi. Dobbiamo raccogliere di nuovo la sfida addormentata della filosofia e delle scienze europee, qui, dove tutto è cominciato. E’ per questo che abbiamo fondato la Società Internazionale di Biourbanistica, volendone la sede principale a Roma, e ci rivolgiamo ai cittadini e agli esperti di tutte le discipline per un lavoro collettivo di rifondazione epistemologica, per rinnovare visioni, spazio, etica, politica, scienza, civiltà.
Nell’invitarvi a collaborare, innanzitutto visitando i nostri siti www.biourbanism.org e www.biourbanistica.org offriamo qui sotto alcuni “spot” americani sull’argomento spazio urbano e politica. Mostrano un’analisi semplice e concreta; non vi troverete Focuault né Lefebvre, ma un messaggio immediato dal quale cominciare ad articolare un discorso più elaborato e necessario.“"
S.S.

http://archiwatch.wordpress.com/2011/01/23/urbanistica-politica-transizione/

Pianta alberi 'anti-Co2'

Lo fara'a Latina un ristorante amico dell'ambiente

Ecco la notizia trovata al link:
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=653191

Roma, 23 gen. (Adnkronos) - Un ristorante 'amico dell'ambiente': biologico e attento al risparmio energetico. E' il 'Papero verde', il primo bioristorante aperto a Latina che - in nome della regola delle "3 R": risparmia, ricicla, riusa - ha deciso di razionalizzare i consumi energetici e di piantare alberi per compensare le emissioni di Co2 prodotte dai restanti consumi, indispensabili per mandare avanti l'attivita'.
"Entro un anno - spiega Massimo Sacco, titolare del ristorante - contiamo di avere prodotti al 100% biologici, certificati da Enti ad hoc, oltre a raggiungere l'abbattimento dei consumi. In altre parole, razionalizzeremo i consumi (acqua, luce, gas ecc.) al minimo, con particolare attenzione alla raccolta differenziata. Per la cosiddetta 'eccedenza', ovvero l'energia che utilizzeremo, faremo una sorta di compensazione, acquisteremo degli alberi da piantare in territori nei quali c'e' piu' bisogno".
Ovviamente sara' sotto controllo l'intera filiera: dal trasporto dei prodotti allo stoccaggio, conservazione e cottura, per far si' che gli alimenti perdano il minor valore nutrizionale possibile. "L'Italia - conclude Sacco - e' il primo Paese con il maggior numero di terreni coltivati a biologico, seguita dalla Spagna e dalla Germania. Purtroppo, pero', siamo fanalino di coda nel consumo; tuttavia il trend e' in crescita e questo fa ben sperare per il futuro".
23/01/2011

giovedì 13 gennaio 2011

Si va al referendum per l'acqua pubblica



COMUNICATO STAMPA


Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini


La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.

Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.

Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.

Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.


Roma, 12 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

Prove di ingegneria sociale gradualistica

La battaglia che questo comitato si vuole intestare è la battaglia dei cittadini del mondo tesi alla speranza di poter sopravvivere all'inquinamento che sta distruggendo la nostra terra. È la battaglia ecologica.

Con questa finalità, a lungo dibattuta nelle riunioni, siamo arrivati a queste conclusioni: i cittadini, sposando la battaglia ecologica, avrebbero due utilità: la prima è quella di vivere in un ambiente più salubre, dove l'acqua, la terra e l'aria saranno più compatibili con la loro salute e l'altra è relativa ad un guadagno che, dal punto di vista economico, a chiusura di ogni bilancio annuale, risulterà enormemente vantaggioso per tutti.

I cittadini, che sono la punta di diamante della lotta che abbiamo intrapreso, dovranno impegnarsi, per la parte che loro compete, a non inquinare l'ambiente così come fino ad oggi hanno fatto in modo indiscriminato, e, rispettando le più elementari norme del vivere civile, mantenere pulito anche lo spazio fuori di casa, perché le strade, le piazze, i cortili e il territorio tutto che ci circonda altro non sono che la propaggine della nostra casa che dobbiamo tenere in ordine e pulita.

I primi a persistere nel detto comportamento contageranno anche agli altri, e pian piano imporranno il rispetto delle regole boicottando e mettendo alla gogna coloro che inquinano e che hanno determinato il dissesto ecologico che è sotto gli occhi di tutti.

Le ditte che producono gli oggetti che inquinano saranno costrette a cambiare la loro strategia, modificando anche i sistemi di produzione e usando imballaggi compatibili con l'ambiente perché biodegradabili.

Se ditte e produttori, anche se invitati, non si saranno adeguati alle nuove regole tendenti al rispetto dell'ambiente, saranno messi da parte e i cittadini si dovranno organizzare in cooperative di consumo, approvvigionandosi direttamente alla fonte della produzione, privilegiando nelle scelte i fornitori che osservano le regole suddette e, comunque, i produttori di derrate più vicine ai centri di consumo.

In questa maniera i cittadini-consumatori, componenti le cooperative di consumo, ne avranno un notevole guadagno economico perché avranno eliminato tutti passaggi intermedi e affermato il principio del rispetto dell'ambiente, il che significa aver contribuito a salvare la natura.