tag:blogger.com,1999:blog-60473806606024088602024-03-13T05:39:10.324+01:00Comitato Cittadino di MazaraCO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.comBlogger677125tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-72160056531048499132013-12-02T08:50:00.002+01:002013-12-02T09:25:33.769+01:00Una legge sugli alberi monumentali<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmokgdKtktXRtCxHUpYf2B8GbSsUci9dJTf4n00hBL2YiPRAuFRl94Hl97qSmHHqeKuM2ObKFqK-g3DymS80pFJnCng2rmBobmulKJhbTTQZ-tWxwDvQ_0cmn_B7rGl-utPSoGCgfEQqsT/s1600/20130218_ALBERO.jpg" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmokgdKtktXRtCxHUpYf2B8GbSsUci9dJTf4n00hBL2YiPRAuFRl94Hl97qSmHHqeKuM2ObKFqK-g3DymS80pFJnCng2rmBobmulKJhbTTQZ-tWxwDvQ_0cmn_B7rGl-utPSoGCgfEQqsT/s320/20130218_ALBERO.jpg" /></a>
Gli alberi sono essenziali per la nostra salute ed hanno anche un valore storico e culturale. La loro conservazione è fortemente collegata alla difesa del territorio. L’Italia ha finalmente una legge che tutela gli alberi monumentali: la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.
Ecco un estratto dell’articolo di Carolina Tagliafierro, Economista del Paesaggio.
Pubblicata in G.U. 01.02.2013, la legge arriva a colmare un vuoto legislativo a livello nazionale che metteva a rischio la stessa sopravvivenza dei “grandi patriarchi verdi”. La mancanza di una legge nazionale, infatti, aveva creato un’area di autonomia legiferativa da parte delle regioni e l’esistenza di leggi e regolamenti diversi, che di fatto rischiavano di indebolire tutto l’apparato di tutela.
L’art. 7 della nuova legge riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. A tal fine si definiscono i criteri per identificare un albero monumentale, rendendoli univoci ed omogenei su tutto il territorio nazionale. Si definisce, quindi, albero monumentale:
a) l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l’albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore, i comuni devono identificare principi e criteri per il censimento degli alberi monumentali nel proprio territorio e fornire questa informazione alla rispettiva Regione, la quale, a sua volta, entro i successivi sei mesi (quindi più o meno entro febbraio del prossimo anno), redige l’elenco regionale e lo trasmette al Corpo Forestale dello Stato (CFS). E’ il CFS che ha il compito di gestire l’elenco nazionale, che deve essere reso pubblico e disponibile a tutti sui siti internet delle competenti istituzioni. Per le Regioni afflitte da “persistente inerzia” il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attiva i poteri sostitutivi.
Questa legge costituisce, quindi, un’importante novità. <b>Per la prima volta in Italia, la tutela degli alberi monumentali e’ legge dello Stato e gode di un quadro normativo omogeneo per tutte le regioni.
Agli alberi monumentali e’ riconosciuto non solo un valore ambientale ma anche culturale: essi diventano simbolo di importanti eventi storici, culturali, tradizioni o semplicemente identificano l’identità di un luogo e della gente che vi vive.</b>
Se tutto va bene, tra un anno dovremo avere un database degli alberi monumentali italiani, ai quali potra’ essere applicata una tutela specifica.
La conoscenza dell’attuale presenza sul territorio di alberi monumentali, infatti, e’ prerequisito importante per l’attivazione delle misure di tutela e conservazione previste dalla nuova legge, quali la limitazione di attività nell’intorno che possano essere di danno, la identificazione di misure di gestione ordinaria e straordinaria ed il <b>sanzionamento con una multa da 5.000 a 100.000 euro in caso di abbattimento o danneggiamento, che costituisce comunque reato</b>.
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<i>dal link</i>
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/02/finalmente-anche-in-italia-una-legge-sulla-tutela-degli-alberi-monumentali/CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-24025156434552369752013-06-25T17:30:00.003+02:002013-06-25T17:42:52.134+02:00L'Europa per l'acqua pubblica. Dichiarazione ufficiale del Commissario Europeo Barnierdal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
COMUNICATO STAMPA
L'Europa fa marcia indietro sulla privatizzazione dell'acqua
Il Commissario Europeo Barnier dà ragione ai cittadini
Il Commissario Europeo Michel Barnier si dichiara contrario alla privatizzazione del servizio idrico e firma una dichiarazione che va incontro all'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Right2Water.
L'ICE per l'acqua pubblica è stata sottoscritta da un milione e mezzo di cittadini in tutta Europa, anche in Italia grazie al lavoro del Forum italiano dei movimenti per l'acqua e della FpCgil.
Con una dichiarazione ufficiale diffusa il 21 giugno scorso, Barnier esclude l'acqua dalla direttiva sulle concessioni e rassicura i cittadini dell'Unione Europea: “Capisco bene la preoccupazione che deriva da una privatizzazione dell'acqua contro la vostra volontà, anche io reagirei allo stesso modo”.
Per l'ennesima volta viene smentita la litania dei fautori delle privatizzazioni, quel “ce lo chiede l'Europa” continuamente ripetuto per giustificare la cessione ai privati del servizio idrico e già sconfitto dal voto popolare nel referendum del 2011.
In Italia è intanto iniziato lo sprint finale per raggiungere l'obiettivo di firme per l'Iniziativa dei Cittadini Europei citata da Barnier, affiancando così anche il nostro paese agli undici che l'hanno già fatto, per raggiungere un risultato storico.
È possibile firmare online su <a href="www.acquapubblica.eu">www.acquapubblica.eu</a>
Roma, 25 giugno 2013CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-26474232267002499142013-04-22T07:29:00.004+02:002013-04-22T08:14:20.365+02:00Giornata della terra
Ma i governi se ne ricordano?
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjszM3u4RtP8X8r_Lu8-IfdblUHLYM4ML5H8IhZLdzm9pDYKuaiCgZvcQRTMmOKxtwZMruV4z-xFsfeBMkwcvfnnOUg5WhzJKIEfIu2TmAVuZ76RAZE2MN5vwV8D4Zxp_uSw_LbMqr_55gX/s1600/canvas.png" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjszM3u4RtP8X8r_Lu8-IfdblUHLYM4ML5H8IhZLdzm9pDYKuaiCgZvcQRTMmOKxtwZMruV4z-xFsfeBMkwcvfnnOUg5WhzJKIEfIu2TmAVuZ76RAZE2MN5vwV8D4Zxp_uSw_LbMqr_55gX/s320/canvas.png" /></a>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-25694704839955834602013-04-18T10:30:00.001+02:002013-04-18T10:33:13.935+02:00Per Rodotà PresidenteCi piace chi ha istituito una Commissione dal nome "LA COSTITUENTE DEI BENI COMUNI".
<iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/hLpW1mWyHwM" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-57671568695647154102013-04-15T15:04:00.003+02:002013-04-15T15:09:34.857+02:00A Rossano Ercolini il Nobel alternativo per l'ambienteOggi, fra qualche ora, presso la San Francisco Opera Housea la consegna del premio a questo straordinario maestro elementare di Capannori
<iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/lhL8YCNHk8E" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-16332700645679313442012-12-26T16:21:00.000+01:002012-12-26T16:36:33.274+01:00 Scegliamo il Buon Vivere<b>Riportiamo un articolo da condividere</b>
Verso il voto - L'agenda Monti o la nostra agenda del buon vivere
Venerdì 21 Dicembre 2012 14:53 G. De Marzo su Il Manifesto
[G. De Marzo su Il Manifesto del 20 dicembre 2012] Negli ultimi giorni siamo travolti da notizie, facce, percentuali e slogan che rischiano di riportare il dibattito politico del nostro paese nel medioevo più che nel novecento. Ovunque ci viene ricordato che la politica economica si deve fondare sulle compatibilità, sul pareggio in bilancio e sul fiscal compact, anche quando questi riducono la democrazia, i diritti e la partecipazione ad aspetti marginali. Ci viene ossessivamente ripetuto che nulla cambierà a prescindere dall'esito delle prossime elezioni.
In molti si chiedono stando così le cose che senso abbia votare, così come parlare di sovranità, considerando il condizionamento subito dalla politica italiana. La stessa proposta politica che ha determinato la crisi in Europa e nel mondo ha conquistato l'appoggio anche di chi avrebbe dovuto rappresentare una alternativa. I dati del Censis offrono invece la fotografia di un paese in cui un terzo della popolazione non ce la fa più, mentre i rapporti OCSE indicano un costante aumento del debito e delle diseguaglianze. A questo si aggiungono le ultime analisi delle agenzie delle Nazioni Unite per lo sviluppo e l'ambiente e della BM, che denunciano la catastrofe ecologica, il fallimento del modello economico liberista fondato sulla crescita economica e l'immediata necessità di modificare attività produttive e consumi se vogliamo evitare la catastrofe per il genere umano. In Italia le due grandi crisi del nostro tempo, quella sociale e quella ecologica, sono purtroppo ignorate dall'attuale agenda politica. Chiunque a partire dalla propria situazione materiale provi invece a declinare un ragionamento che tenga insieme le questioni legate alla giustizia sociale ed ambientale viene sistematicamente ignorato o censurato. Come le decine di migliaia di tarantini che lo scorso 15 dicembre hanno attraversato una città martoriata, denunciando un modello di sviluppo ed una politica economica dannosa e criminale per tutti. Cancellati dai media e dalla politica pur di non guardare in faccia il conflitto e la gravità della situazione causata da ricette sbagliate e da un modello di civiltà ormai in crisi ovunque.
Le forze politiche in campo sembrano più preoccupate a “rassicurare” i mercati, le agenzie di rating, le grandi banche. Ma è rimasto qualcuno che voglia almeno ragionare, non dico rassicurare, noi italiani ed italiane? Negli ultimi 20 anni nel nostro paese non vi è stata solo la stagione del berlusconismo. Sono nate nuove soggettività della politica che in ogni territorio si sono impegnate a difendere democrazia e beni comuni, promuovendo pratiche ed alternative credibili che oggi potrebbero essere utili a tutta la comunità nazionale. Sono stati e sono i movimenti, i comitati, le associazioni, a rappresentare non solo un argine alla crisi della democrazia ma una vera alternativa alla crisi delle forme della politica. L'autogoverno, la democrazia partecipata e comunitaria, l'educazione popolare, l'autoformazione, sono alcune delle pratiche diffuse nel nostro paese grazie all'impegno giornaliero di milioni di italiani che costruiscono non solo resistenze ma nuovi metodi e categorie con cui relazionarci e guardare il mondo. Le politiche che le nuove soggettività propongono si fondano sulla necessità pratica di mettere insieme la giustizia e la sostenibilità ambientale e sociale. Per farlo abbiamo bisogno di una politica industriale ed energetica che garantisca la riconversione ecologica delle attività produttive e della filiera energetica, rispondendo contemporaneamente alle esigenze di creare lavoro, difendere i beni comuni e garantire la partecipazione democratica. Niente megaprogetti dunque ma un grande piano di riassetto del paese e di riconversione industriale. Niente privatizzazioni ma ripubblicizzazione dei servizi basici e rafforzamento delle economie locali e comunitarie. Niente cacciabombardieri ma risorse per il sociale, le scuole e gli ospedali. Niente tasse sui ceti più deboli ma reddito di cittadinanza per chi non trova lavoro e patrimoniale sulle grandi ricchezze. Niente incentivi ad imprese inquinanti ma sostegno all'innovazione ed alla ricerca. Sono alcune delle proposte delle nuove soggettività che costruiscono già l'agenda politica di chi vuole davvero cambiare. Sicuramente non rassicurano la BCE, ne le caste delle vecchie forme della politica, ma incontrerebbero il consenso della maggior parte del paese.
Ignorare quello che i movimenti facevano e dicevano venti anni fa poteva avere un senso per chi fa fatica ad accettare la realtà. Continuare ad ignorare oggi quello che fanno e propongono le nuove soggettività politiche non è solo delittuoso, vista l'irreversibilità della crisi con queste ricette sbagliate, ma ci appare incomprensibile su un piano pratico e scientifico. Il metodo e le proposte delle nuove soggettività sono il cuore pulsante dell'alternativa e rappresentano l'unica risposta in campo per uscire dall'oscurità della lunga notte liberista. Se vogliamo raggiungere il buon vivere e tornare a guardare con speranza e fiducia al futuro, la politica deve ripartire da qui per ribaltare la crisi imposta dal governo del mal vivere.
Giuseppe De Marzo
associazione A Sud
www.asud.net
trovato al link <a href="http://asud.net/it/news/6-italia/2098-verso-il-voto-lagenda-monti-o-la-nostra-agenda-del-buon-vivere.html"> http://asud.net/it/news/6-italia/2098-verso-il-voto-lagenda-monti-o-la-nostra-agenda-del-buon-vivere.html</a>
CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-34923414052487288682012-12-19T23:02:00.002+01:002012-12-20T11:58:03.500+01:00In Sicilia l'acqua torna ad essere pubblica!!! Approvato i ddl che lo prevedeSicilia: gestione acqua torna a essere pubblica, approvato ddl
Palermo, 19 dic.- (Adnkronos) - La gestione dell'acqua in Sicilia tornera' pubblica. Lo prevede il disegno di legge approvato ieri sera dalla Giunta siciliana presieduta da Rosario Crocetta. Il ddl, proposto dall'assessore all'Energia e Rifiuti Nicolo' Marino, permette in materia di servizio idrico integrato di provvedere entro il 30 giugno 2013 di "definire il riassetto complessivo del sistema idrico in ragione dell'esito referendario del 2011 che ha disposto il fondamentale principio che l'acqua e' patrimonio pubblico e che la gestione della stessa non puo' non tenere conto di questo assunto fondamentale, per la collettivita' amministrata".
(19 dicembre 2012 ore 12.48)CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-57342454655911651692012-11-01T18:16:00.004+01:002012-12-20T08:31:16.014+01:00Per l'Acqua Pubblica, una voce all'ARS!
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh07wdeSPxfIReUsuFlMoEpkNA_z1lDSybk_v-w6HNu3DYxjJgFh0RRI5ORhtVvvshhMcBHs-BPiM4Y5_F88UaUKlTQnSinDtmpbCB2t1IpE14aBkqbar_nvCSTJVnKq_TdY7bbfti6JdGS/s1600/matteo-mangiacavallo-m5s.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="288" width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh07wdeSPxfIReUsuFlMoEpkNA_z1lDSybk_v-w6HNu3DYxjJgFh0RRI5ORhtVvvshhMcBHs-BPiM4Y5_F88UaUKlTQnSinDtmpbCB2t1IpE14aBkqbar_nvCSTJVnKq_TdY7bbfti6JdGS/s400/matteo-mangiacavallo-m5s.jpg" /></a></div>
Matteo Mangiacavallo, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana per il MoVimento 5 Stelle
CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-34909806352707910142012-05-26T14:25:00.003+02:002012-05-27T01:12:01.744+02:00LA REPUBBLICA SIAMO NOI - Appello<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkG04n8npoqV2_TrE4WaE3PR834M9qtcTF8i3NwDNmCUH_muwyauFYMElGINcTQYXSGKbZ4A2vm3oNGe7LrZBATUifMy-W2xegW_qzPBu4wV8UrRM2WAQOvwb2c9w3XKt5jQl-NBlvG_f4/s1600/Roma-sabato-2-Giugno-2012-ore-15.00-P.zza-della-Repubblica-LA-REPUBBLICA-SIAMO-NOI_twniitype1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="288" width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkG04n8npoqV2_TrE4WaE3PR834M9qtcTF8i3NwDNmCUH_muwyauFYMElGINcTQYXSGKbZ4A2vm3oNGe7LrZBATUifMy-W2xegW_qzPBu4wV8UrRM2WAQOvwb2c9w3XKt5jQl-NBlvG_f4/s400/Roma-sabato-2-Giugno-2012-ore-15.00-P.zza-della-Repubblica-LA-REPUBBLICA-SIAMO-NOI_twniitype1.jpg" /></a></div>
Roma, sabato 2 Giugno 2012
LA REPUBBLICA SIAMO NOI
Manifestazione nazionale
Ore 15.00 P.zza della Repubblica
per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e
la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia,
per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa
Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti,
il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per
consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un
nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.
Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per
rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di
smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle
persone. Dall'altra le politiche d'austerità ridimensionano il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare
l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e
devastano il territorio.
E' in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle "esigenze dei mercati" sulla democrazia,
ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.
Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti
appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in
parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole
progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.
Ma la Repubblica siamo noi.
Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione
sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la
dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la
formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum
Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.
Le donne e gli uomini che, come nel resto d'Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un
nuovo modello produttivo e sociale.
Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova
democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso
futuro per la presente e le future generazioni.
Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.
Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.orgCO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-57507894954694850442012-03-23T14:40:00.005+01:002012-05-02T20:36:18.607+02:0022 marzo2012 Giornata mondiale dell'Acqua -Il coordinamento Romano Acqua Pubblica occupa il Ministero dell'Ambiente.<iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/vYIhnePH5DY" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br /><br /><br />Comunicato stampa<br /> <br />Oggi, nella Giornata Mondiale dell'Acqua, il Coordinamento Romano Acqua Pubblica ha occupato per la seconda volta nel giro di un mese il Ministero dell'Ambiente per poter dare avvio al percorso di confronto con il Ministro Clini in merito alle proposte relative al finanziamento del servizio idrico e all'attuazione degli esiti referendari, così come promesso durante l'incontro svolto il 23 febbraio scorso.<br /> <br />Un mese fa, infatti, il Ministro si era impegnato a fare nel breve periodo passi concreti in tale direzione.<br /> <br />Oggi registriamo una chiusura del Ministro rispetto alla prosecuzione dell'interlocuzione con il movimento per l'acqua e un conseguente sostanziale inadempimento degli impegni presi.<br /> <br />Siamo stanchi di esser costretti a forme di mobilitazioni così radicali, come è avvenuto oggi, per chiedere l'applicazione della democrazia. Siamo stanchi di essere identificati, intimiditi e di rischiare denunce, come avvenuto oggi, per chiedere che il Ministro riceva un soggetto costituzionalmente riconosciuto come le realtà promotrici di un referendum. Siamo stanchi delle promesse e delle parole, adesso vogliamo i fatti.<br /> <br />Il Coordinamento romano e il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si attendono che il Ministro rispetti e realizzi quanto si era detto disposto a fare nel precedente incontro. Se così non fosse siamo pronti a continuare e a rafforzare la nostra mobilitazione finché non vedremo rispettata la volontà popolare.<br /> <br />Roma, 22 Marzo 2012.CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-39639139883958118612012-02-10T16:17:00.004+01:002012-02-10T16:29:35.272+01:00Giulietto Chiesa e la sua via di uscita dalla crisi:Tanti uniti e potenti"Per opporre resistenza allo sfacelo della democrazia, serve una massa critica sufficiente: «Non basta la sommatoria di mille esperienze separate: questo avremmo dovuto capirlo da tempo, in molti». Circoli, club, associazioni, movimenti: milioni di italiani, che non si riconoscono nell’attuale offerta politica. «Non mi stanco di ripeterlo: dobbiamo unirci», insiste Giulietto Chiesa, «perché la crisi sta arrivando a grandi falcate, con la sua lama tagliente che ci scarnificherà tutti, se non sapremo difenderci»."<span style="font-weight:bold;"><br />Dobbiamo maturare una "visione politica generale"</span><br /><br /><iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/pBz4vbZO0Wo" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-82076177261029694342012-02-07T09:17:00.012+01:002012-02-07T22:01:09.527+01:00Se salvi la terra, salvi l'uomoNulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma<br />Se lasciamo fare alla natura, salviamo la terra e salviamo l'uomo.<br /><br />Niente pesticidi, niente concimi, solo cura della terra e delle piante attraverso la conoscenza delle sinergie di cui ogni elemento del sistema ha bisogno.<br /><br />Terra sana, cibo sano, acqua sana, aria sana, <br /><span style="font-weight:bold;">esseri umani sani</span>.<br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/s4shiyRER1w" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/EFBLknS81R8" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/MExP7Y_rIQM" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-75472100223304577412012-01-19T16:00:00.007+01:002012-01-19T22:42:05.314+01:00"Il mio voto non si tocca"<div style="text-align: justify;">A Roma, aderenti ai comitati per l'acqua pubblica hanno manifestato di fronte al ministero dell'Economia di via XX Settembre al grido "Il mio voto non si tocca". Chiedono lo stralcio, dal decreto sulle liberalizzazioni, delle norme che attaccano l'esito referendario e riporterebbero alla privatizzazione dell'acqua.<br /><br />Nessun impegno è arrivato dal funzionario del ministero che ha ricevuto una delegazione dei manifestanti che avevano effettuato un bliz all'interno del dicastero.<br />I comitati non si arrendono. Domani presidi sotto le prefetture in molte città d'Italia.<br /></div><br />al link <a href="http://youtu.be/0IZiSyTNHo8">http://youtu.be/0IZiSyTNHo8</a> il video<br />altro ai seguenti link<br /><br /><a href="http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_18/indignados-manifestano-ministero-economia_0d73844c-41c6-11e1-9408-1d8705f8e70e.shtml ">http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_18/indignados-manifestano-ministero-economia_0d73844c-41c6-11e1-9408-1d8705f8e70e.shtml </a><br /><a href=" http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/438805/ "><br />http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/438805/ </a><br /><br /><a href="http://www.repubblica.it/politica/2012/01/18/news/indigranti_nel_ministero_dell_economia_sgomberati_lanci_di_fumogeni-28352158/?ref=HREC1-5">http://www.repubblica.it/politica/2012/01/18/news/indigranti_nel_ministero_dell_economia_sgomberati_lanci_di_fumogeni-28352158/?ref=HREC1-5</a>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-76753176522403305932012-01-17T18:55:00.013+01:002012-01-17T20:48:52.653+01:00Un voto a garanzia e rispetto dell'esito referendario 12 13 giugno- La richiesta ai ParlamentariIl Governo intende aggirare i referendum: nella bozza di decreto legge sulle liberalizzazioni l’attacco al risultato referendario dello scorso giugno è diretto e soprattutto indirizzato verso la possibilità di ripubblicizzazione del servizio idrico. <br /><br />Abbiamo inoltrato ai parlamentari una lettera con la quale chiediamo di opporsi a provvedimenti che tradiscano la volontà popolare.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><br />Il testo della lettera</span><br /><div style="text-align: center;">COMITATO CITTADINO<br />PER LA TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE ED AMBIENTALI DEL TERRITORIO DI<br />MAZARA DEL VALLO<br /></div><br /><br /><div style="text-align: justify;">Gentile Onorevole,<br />le scrivo questa lettera dopo che, in diverse trasmissioni televisive e quotidiani, sono apparse dichiarazioni di più esponenti di Governo che attaccano esplicitamente il voto referendario dello scorso giugno, attraverso il quale la maggioranza assoluta del popolo italiano si è espressa contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato fuori da ogni logica di profitto.<br /><br />E' sempre più evidente come i provvedimenti allo studio dell'attuale Governo, che saranno discussi nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri, riprendano quelli già approvati dal Governo precedente, riproponendo l’idea di una gestione dell’acqua e dei servizi pubblici locali secondo logiche di mercato, azzerando di fatto l'esito referendario.<br /><br />Tale azzeramento può essere perseguito anche in forma indiretta, tramite provvedimenti, come l'art.20 della bozza di DL sulle liberalizzazioni, che mettano in discussione la possibilità di gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali: modalità che, ricordiamo, è espressamente prevista e consentita dalla vigente disciplina comunitaria e che è stata resa esplicitamente praticabile in Italia proprio a seguito dei voto di giugno.<br /><br />Di fatto dopo un esito referendario inequivocabile, frutto di una mobilitazione sociale che ha dimostrato il desiderio di protagonismo diretto di milioni di donne e di uomini di questo Paese, i governi e le istituzioni, invece di procedere in direzione della volontà popolare democraticamente espressa, procedono in direzione esattamente contraria.<br /><br />Un simile attacco ai fondamenti della democrazia richiede ad ogni parlamentare di schierarsi a garanzia e rispetto del voto del popolo italiano, aldilà della propria collocazione politica.<br />Le chiediamo quindi, in sede di discussione parlamentare, di esprimere la sua contrarietà nei confronti di ogni provvedimento che, direttamente o indirettamente, tradisca la volontà popolare, stravolgendo il quadro normativo emerso dai risultati del 12 e 13 giugno.<br /><br />Certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente e del Suo personale impegno in difesa della democrazia colgo l’occasione per porgerle i più cordiali saluti.<br /></div><br />Mazara del Vallo 17.01.2012<br /><br />Per il Comitato<br />Silvana Mannone<br /><br /><font size="1">Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo<br />via Monsignore Audino n. 9 - 91026 Mazara del Vallo<br />Sito web: <a href="http:/www.comitatocittadinomazara.blogspot.com/">www.comitatocittadinomazara.blogspot.com</a> - facebook:<a href="httpComitato%20Tutela%20Ambiente://">Comitato Tutela Ambiente</a><br /><br /></font>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-53887249361776047772012-01-16T15:23:00.002+01:002012-01-16T20:09:08.236+01:00Salviamo il referendum dell'acquaTradimento Monti - Salviamo il referendum dell'acqua<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8KHk8HP2YxjHEJkhIIXciS947rpk2cUTQJLde_8bYeXOCuMfwVN8HTfP1mPsaII8LLevX1Sf7El0G8uLGlKenIqflsO-90qYlTUS0zRP31sxf1PcH28GEJ2i5ifyvqWKzX9ck9l9YZqVh/s1600/Padre_Alex.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8KHk8HP2YxjHEJkhIIXciS947rpk2cUTQJLde_8bYeXOCuMfwVN8HTfP1mPsaII8LLevX1Sf7El0G8uLGlKenIqflsO-90qYlTUS0zRP31sxf1PcH28GEJ2i5ifyvqWKzX9ck9l9YZqVh/s400/Padre_Alex.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5698308810381849586" /></a>Era il 13 giugno, esattamente 7 mesi fa, quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune: ”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle cariche dei propri covoni!" (Salmo, 126).<br />E oggi, 13 gennaio ritorniamo a “seminare nel pianto...” (Salmo, 126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.<br />Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma mai, mai ci saremmo aspettati che un governo, cosidetto tecnico, osasse di nuovo mettere le mani sull’acqua, la Madre di tutta la vita sul pianeta.<br />E’ quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell’attuale Governo, che impone le liberalizzazioni in tutti i settori. Infatti le dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni, sembrano indicare che quella è la strada anche per l’acqua.<br />Iniziando con le affermazioni di A. Catricalà, Sottosegretario alla Presidenza, che ha detto che l’acqua è uno dei settori da aprire al mercato. E C. Passera, Ministro allo Sviluppo Economico, ha affermato: ”Il referendum ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai privati del servizio di gestione dell’acqua, ma non ha mai impedito in sé la liberalizzazione del settore.” E ancora più spudoratamente il sottosegretario all’economia G. Polillo ha rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l’acqua è e rimane un bene pubblico. E’ il servizio di distribuzione che va liberalizzato”. E non meno clamorosa è l’affermazione del Ministro dell’ambiente C. Clini: ”Il costo dell’acqua oggi in Italia non corrisponde al servizio reso…. La gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione”.<br />Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del Governo (che sarà votato il 19 gennaio) che all’art. 20 afferma che il servizio idrico - considerato servizio di interesse economico generale - potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando così la gestione pubblica del servizio idrico. Per dirla ancora più semplicemente, si vuole eliminare l’esperienza che ha iniziato il Comune di Napoli che ha trasformato la società per azioni a totale capitale pubblico (ARIN) in ABC (Acqua Bene Comune - Ente di diritto pubblico).<br />E’ il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica dell’acqua senza scopo di lucro. E’ il tradimento del Governo dei professori. E’ il tradimento della democrazia.<br />Per i potentati economico-finanziari italiani l’acqua è un boccone troppo ghiotto da farselo sfuggire. Per le grandi multinazionali europee dell’acqua (Veolia,Suez,Coca-Cola…) che da Bruxelles spingono il Governo Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la nostra vittoria referendaria, soprattutto il contagio in Europa.<br />“Un potere immorale e mafioso - ha giustamente scritto Roberto Lessio, nel suo libro All’ombra dell’acqua - si sta impossessando dell’acqua del pianeta. E’ in corso l’ultima guerra per il possesso finale dell’ultima merce: l’acqua. Per i tanti processi di privatizzazione dei servizi pubblici in corso, quello dell’accesso all’acqua è il più criminale. Perchè è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso per l’esistenza umana”.<br />Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli, mobilitandoci per difendere l’esito referendario, ben sapendo che è in gioco anche la nostra democrazia.<br />Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma perché questo Governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e che hanno votato perché l’acqua resti pubblica.<br />Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ciò che ci è stato negato finora.<br />Rilanciamo con forza la campagna di “obbedienza al referendum” per trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico disobbedendo così al Governo Monti).<br />Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla privatizzazione dell’acqua con striscioni e bandiere dell’acqua.<br />E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio dissenso esponendo dal proprio balcone, uno striscione con la scritta: ”Giù le mani dall’acqua”!<br />In piedi, popolo dell’acqua!<br />Ce l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso!<br />"E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia" (Salmo,126)<br /><br />Alex Zanotelli<br /><br />Napoli, 13 gennaio 2012CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-41974766875211471152011-12-02T15:37:00.001+01:002011-12-02T15:43:28.990+01:00SALVIAMOCI CON IL PIANETALA CONFERENZA DI DURBAN<br /><br />SALVIAMOCI CON IL PIANETA<br /><br />Il 28 novembre si apre a Durban (Sudafrica) la 17 Conferenza(COP 17), per rispondere alla sempre più drammatica crisi ecologica. I rappresentanti di tutti i governi del mondo dovranno in dieci giorni trovare delle vie per bloccare il surriscaldamento del Pianeta. Dopo i fallimenti della Conferenza di Copenhagen(2009) e di Cancun(2010), un’altra sconfitta a Durban l’umanità non se la può permettere. Con i governi del Nord del mondo concentrati sui problemi della finanza, la crisi ecologica è passata in second’ordine.Purtroppo anche i media (sia stampa che TV) non hanno acceso i riflettori su questo problema fondamentale, rivelandosi così profondamente funzionali a questo Sistema economico-finanziario.Siamo grati al Papa Benedetto XVI perché spesso ritorna sui temi ecologici.Siamo altresì grati ai vescovi del Sudafrica che in una lettera inviata recentemente e letta in tutte le parrocchie, “vedono questo importante evento di Durban come un’occasione per riflettere”.I vescovi sudafricani affermano:”Questa crisi climatica globale pone una grande sfida spirituale a tutti i cristiani, alle altre fedi e a tutti gli uomini e donne di buona volontà, dato che è la conseguenza della distruzione della creazione di Dio a cui tutti in vari modiabbiamo contribuito. Siamo tutti convocati a cambiare mentalità e ad assumere nuovi stili di vita per ridurre la nostra dipendenza dall’energia fossile come il carbone e il petrolio.”<br /><br />La situazione infatti climatica del Pianeta è grave.La comunità scientifica teme che, andando avanti così, la temperatura potrebbe salire del 3-4 gradi centigradi.E i tempi che abbiamo per evitare tale catastrofe sono brevi. Gli esperti affermano che, per evitare tale disastro, dobbiamo tagliare l’80% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Purtroppo i governi sono prigionieri sia dei potentati economico-finanziari che dei potentati agro-industriali che traggono enormi profitti da questo Sistema. La finanza poi è talmente scaltra che vuole guadagnare anche sulla crisi ecologica, con la cosidetta ‘economia verde’. Ne sono espressione il ‘mercato del carbonio’, il ‘Redd+’ (produzione agro-forestale per bio-carburanti), la geo-ingegneria che introducono l’assurdo principio del ‘diritto ad inquinare’ e finanziarizzano la crisi ecologica, per poterci speculare.<br /><br />Dobbiamo invece aiutare tutti i cittadini a capire che le ragioni fondamentali del disastro ecologico sono il nostro modello di sviluppo e il nostro stile di vita.Se tutti a questo mondo vivessero come viviamo noi occidentali ,avremmo bisogno di quattro pianeti terra come risorse e di altrettanti come pattumiere ove buttare i nostri rifiuti.<br /><br />C’è bisogno di un grande lavoro di informazione e coscientizzazione che porti a una rivoluzione culturale . E’ quanto stiamo tentando di fare come Rete per la Giustizia Ambientale e Sociale (RIGAS). Chiediamo a tutte le realtà che lavorano sull’ambiente di fare RETE come abbiamo fatto per l’acqua.Insieme si può! E chiediamo a tutti di impegnarsi:<br /><br />-a livello personale , con uno stile di vita più sobrio;<br /><br />-a livello locale, con un riciclaggio totale dei rifiuti opponendosi agli inceneritori;<br /><br />-a livello nazionale, con un bilancio energetico(mai fatto!) che riduca del 30% le emissioni dei gas serra entro il 2020;<br /><br />-a livello europeo, sostenendo il Piano della Commissione Europea che prevede una riduzione per tappe dell’80% delle emissioni dei gas serra entro il 2050;<br /><br />-a livello globale,iniziando un Fondo per le nazioni del Sud del mondo per fronteggiare i cambiamenti climatici; riconoscendo il debito ecologico delle nazioni del Nord nei confronti del Sud; estendendo il protocollo di Kyoto; tassando dello 0,05% le transazioni finanziarie; concedendo il diritto d’asilo per i rifugiati climatici; riconoscendo i diritti della Madre Terra.<br /><br />E’ su queste basi che noi ci mobilitiamo come Rete in vista di Durban e di Rio+20 ,la conferenza indetta dall’ONU per il prossimo giugno.<br /><br />E’ un momento gravissimo questo sia per il Pianeta sia per Homo sapiens.E la colpa è dell’uomo, soprattutto della nostra generazione! Giustamente il teologo cattolico americano Paul Collins ha scritto:” La generazione che ha vissuto dalla II guerra mondiale ad oggi sarà tra le più maledette della storia umana, perché nessuna altra generazione ha talmente danneggiato e sfruttato la terra come la nostra.”<br /><br />Oggi lo sappiamo :o si cambia o si muore. A noi tocca lavorare dal basso in Rete per portare il nostro paese e il governo Monti (nel suo discorso al Senato ha menzionato trenta volte la parola crescita !) a mettere al centro dell’impegno politico il salvarci tutti insieme con il Pianeta Terra.<br /> <br /> Alex Zanotelli<br /><br />Napoli, 26 novembre 2011CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-63289244051357303102011-11-07T14:44:00.006+01:002011-11-07T14:54:26.335+01:00Dissesto idrogeologico, la Prestigiacomo svela il bluff del governo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CnYF5Y5xUnUXobhxVsYamrGnOaaJJxplmEGjokxmk0HwbhAZEiJejSx8hCtJ8YVM6DpSjsCscD862s41C0OJ-Hxv7V1e6zxgdy92jlZOs4FI6AlRJEmLYQuXyRYvze05JBzsTMM6wks3/s1600/0MNB_SRequestManager.exe__10.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 255px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CnYF5Y5xUnUXobhxVsYamrGnOaaJJxplmEGjokxmk0HwbhAZEiJejSx8hCtJ8YVM6DpSjsCscD862s41C0OJ-Hxv7V1e6zxgdy92jlZOs4FI6AlRJEmLYQuXyRYvze05JBzsTMM6wks3/s400/0MNB_SRequestManager.exe__10.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5672250921363215762" /></a><br />La resa della ministra: «Fallita la prevenzione»<br /><br />MALTEMPO. «Il piano straordinario per il dissesto è fermo al palo». In commissione Ambiente la Prestigiacomo svela il bluff del governo.<br /><br />Meglio tardi che mai, verrebbe voglia da dire. Se non fosse che in gioco c’è l’incolumità di migliaia di persone. Sta di fatto che ieri, nel corso dell’audizione in Commissione ambiente del Senato, il ministro Prestigiacomo ha di fatto certificato il fallimento della politica ambientale dell’attuale esecutivo: «Di fatto il Piano straordinario per il dissesto in molte regioni è ancora fermo al palo. Ad oggi - aggiunge il ministro - al ministero dell’Ambiente non è stata assegnata alcuna risorsa». Come se non bastasse, «con il decreto legge di agosto, tutte le risorse Fas statali, incluse quelle per il dissesto, sono state cancellate». Obiettivo del Piano anti-dissesto, osserva Prestigiacomo, è quello di programmare in maniera unitaria le risorse disponibili realizzando «un complesso di interventi quanto più possibile organico e coordinato». Quello, insomma, che è mancato finora.<br /> <br />Il valore complessivo degli accordi di programma sottoscritti con le regioni è pari a circa 2.155 milioni di euro, così suddivise: 800 milioni delle risorse Fas statali destinate dalla Finanziaria del 2010, 400 milioni dal bilancio del ministero, 954 milioni delle risorse regionali. Il ministro precisa però che, «nel corso della discussione sul disegno di legge di Stabilità, ci sono state garanzie per un’assegnazione di 150 milioni». Risorse che, secondo Prestigiacomo, sono «assolutamente insufficienti». Infine nella legge di Stabilità - rileva il ministro - sono inclusi «gli interventi per il dissesto idrogeologico tra quelli finanziabili con il fondo per lo sviluppo e la coesione», oltre ad esserci «un’intesa per destinare a tale finalità 500 milioni». Situazione disperata, dunque, per un Paese dove il 9,8% della superficie «è ad alta criticità idrogeologica, mentre il problema del dissesto riguarda 6633 comuni in Italia». Ossia, l’81,9% del totale. Dura la reazione dell’opposizione alle parole del ministro. «Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha certificato che il Piano straordinario per la messa in sicurezza del suolo non esiste più».<br /> <br />A sostenerlo, a nome dei senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, esponenti del Partito democratico in commissione Ambiente a Palazzo Madama. «Meglio di qualunque esponente dell’opposizione - affermano i due senatori del Pd - il ministro ha formalizzato il fallimento principale dell’impegno che il governo ha assunto sull’ambiente». In questo modo, concludono Della Seta e Ferrante, «nei giorni in cui ancora si piangono le vittime dell’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana viene così messa in evidenza l’inadeguatezza dell’esecutivo». Divenuta «intollerabile» per Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd: «Sono anni - prosegue - che denunciamo il taglio metodico e continuativo delle risorse destinate alla manutenzione del territorio che, dai già insufficienti 500 milioni stanziati dal Governo Prodi, sono state in sostanza annullate». Secondo Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e vice presidente Anci «investire sulla prevenzione al dissesto idrogeologico è diventata un’esigenza imprescindibile».<br /> <br />Il primo cittadino di fatto risponde anche alle dichiarazione del prefetto Franco Gabrielli. Il Capo della Protezione civile infatti, parlando della tragedia che ha colpito la Liguria, ha puntato il dito sulla politica del condono, ribadendo l’importanza della prevenzione a discapito di una cultura fatalista dei disastri. «In questi anni- ha aggiunto Reggi - come Anci, abbiamo contrastato la politica del condono proposta e reiterata dal governo, proponendoci come soggetti attuatori della prevenzione del dissesto idrogeologico. Non ci stiamo - aggiunge Reggi - ad essere considerati corresponsabili, o peggio, responsabili diretti dei disastri di questi giorni, occorrono risorse straordinarie che non possono essere attinte soltanto dai bilanci comunali ma che piuttosto debbono essere programmate attraverso un Piano nazionale di prevenzione».<br /><br />Vincenzo Mulè<br /><br />al link http://www.terranews.it/news/2011/11/la-resa-della-ministra-%C2%ABfallita-la-prevenzione%C2%BB<a href="http://www.terranews.it/news/2011/11/la-resa-della-ministra-%C2%ABfallita-la-prevenzione%C2%BB"></a>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-11183710212871020112011-10-26T18:08:00.003+02:002011-10-26T18:14:39.206+02:00Napoli come Parigi, l'acqua è di nuovo pubblica<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-wk0UClpXpJisT9WqekvFPF3KZwerZ3o-ojG4Dma82nfAmHiJzPW7Wu1GV78KtdEOQ-HEePP5nyRc8_f0Mm7YNkiLUvahZhdkk_OELqyPiyn7zDdpv3E1QCuyvdrAg2b1X41SLYlS4BWm/s1600/testatinaforum.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 86px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-wk0UClpXpJisT9WqekvFPF3KZwerZ3o-ojG4Dma82nfAmHiJzPW7Wu1GV78KtdEOQ-HEePP5nyRc8_f0Mm7YNkiLUvahZhdkk_OELqyPiyn7zDdpv3E1QCuyvdrAg2b1X41SLYlS4BWm/s400/testatinaforum.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5667834708154211986" /></a><br /><br />COMUNICATO STAMPA<br /><br />Napoli come Parigi, l'acqua è di nuovo pubblica<br /><br />Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e il Comitato Acqua Pubblica Napoli salutano con gioia e soddisfazione il voto del Consiglio Comunale di Napoli che ha approvato, sostanzialmente all'unanimità, la trasformazione dell'azienda "Arin S.p.a." in “Acqua Bene Comune Napoli”, un ente di diritto pubblico che gestirà le risorse idriche.<br /><br />Si tratta delle prima effettiva attuazione del voto referendario, e della volontà di 27 milioni di cittadini, in una grande città: a Napoli l'acqua torna pubblica.<br /><br />Si compie il primo, storico, passo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico nel nostro paese.<br /><br />Ci aspettiamo adesso che tutte le altre città seguano l'esempio napoletano e che oltre alla ripubblicizzazione si vada nella direzione di una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nella gestione del Servizio Idrico Integrato.<br /><br />Da oggi, 26 ottobre, inizia il percorso della gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, a cui tutti i cittadini e tutte le cittadine saranno chiamati a contribuire.<br /><br />L'acqua torna ed essere un bene comune e nessuno, d'ora in poi, potrà dire che non si poteva fare. Su acqua e referendum indietro non si torna.<br /><br />Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua<br /><br />Comitato Acqua Pubblica Napoli<br /><br />Napoli, 26 ottobre 2011CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-81120626573475239772011-10-08T15:00:00.004+02:002011-10-08T15:10:20.449+02:00A Capannori "Ragioniamo con i piedi"<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPVjtkXllZK69YXnD1I_yhidrXJx61z_RHKfShnbQv6TPY8s0WPA9r96cuHyMj0Rxn1kvDRXa2SITHMyZRsB-EOwOjPJihyphenhyphencCVb94rAca7p2RtYKGkJdRll960PSiH_-RERo73HF7z3bR9/s1600/astorflex.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 259px; height: 195px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPVjtkXllZK69YXnD1I_yhidrXJx61z_RHKfShnbQv6TPY8s0WPA9r96cuHyMj0Rxn1kvDRXa2SITHMyZRsB-EOwOjPJihyphenhyphencCVb94rAca7p2RtYKGkJdRll960PSiH_-RERo73HF7z3bR9/s400/astorflex.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5661107318314709890" /></a><br />ARRIVANO LE SCARPE ECOLOGICHE. POTREBBERO ESSERE INSERITE NEL ‘PANIERE’ DEI GAS. SE NE PARLERA’ IN OTTOBRE ALLE GIORNATE INTERNAZIONALI SUI RIFIUTI ZERO. Il 9 ottobre un incontro di presentazione del progetto ‘Ragioniamo con i piedi’<br /><br />Sono realizzate con materiali biodegradabili a basso impatto ambientale (fodera conciata al vegetale, sottopiede in cuoio e suola in para), rispettano la filiera corta, hanno la tracciabilità e impiegano manodopera italiana.<br />Sono le scarpe ecologiche nate dal progetto ‘Ragioniamo con i piedi’ e prodotte da un’azienda del nord Italia, dal 2008, che negli anni è cresciuta dando oggi lavoro a 75 persone e che distribuisce il proprio prodotto principalmente attraverso i gruppi di acquisto solidale (Gas), così come si proverà a fare anche a Capannori.<br />Le calzature ‘verdi’ saranno presentate, domenica 9 ottobre nell’ambito delle ’Giornate internazionali: esperienze comuni verso Rifiuti Zero”, che si svolgeranno all’Auditorium di piazza Aldo Moro, a Capannori con un incontro al quale parteciperanno Gigi Perinello del progetto’ Ragioniamo con i piedi’, promosso dall’azienda calzaturiera Astorflex, Daniele Del Grande, direttore di Ceseca Innovazione srl, gli assessori all’ambiente e alle attività produttive, Alessio Ciacci e Maurizio Vellutini, insieme al direttore di Ascit, Roger Bizzarri e Arianna Buti del Progetto Active<br />Nella giornata conclusiva del convegno dedicato alle buone pratiche ambientali, che inizierà il 6 ottobre, si parlerà quindi della responsabilità estesa del produttore nella riduzione dei rifiuti e di alcuni ‘casi studio’ realizzati dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune coordinato da Rossano Ercolini. Tra questi ce n’è uno dedicato proprio alle calzature ecologiche. Da un’indagine compiuta dal Centro di ricerca, circa il 20% del rifiuto indifferenziato prodotto a Capannori è costituito da scarpe. Un dato significativo sul quale il centro di ricerca, che da tempo ha avviato uno studio sui materiali presenti nei sacchetti del cosiddetto residuo, conferiti alla piattaforma di Salanetti, insieme all’amministrazione comunale e al Ceseca intende lavorare per trovare soluzioni alternative alla calzatura classica con lo studio di una scarpa ecologica.<br />Per questo hanno avviato un percorso che porti Capannori ad essere capofila di un nuovo progetto sperimentale per lo studio di una scarpa ecologica, una scarpa, cioè, facilmente riparabile e quindi riutilizzabile e prodotta con materiali e processi di lavorazione del tutto naturali ed eco compatibili. L’importante occasione per lo ‘start up’ di un progetto sperimentale è data dal Polo Tecnologico di Segromigno che sarà ultimato entro l’anno. Al suo interno infatti conviveranno i laboratori del Ceseca e l’attività del centro di ricerca rifiuti zero.<br />“Il momento potrebbe essere proprio quello giusto – sostiene l’assessore alle attività produttive, Maurizio Vellutini -, poiché in Europa sta emergendo un filone produttivo di calzature eco compatibili e la Comunità Europea, anche per cercare di favorire lo sviluppo di queste calzature a produzione locale, interverrà con finanziamenti ‘ad hoc’. La produzione di scarpe ecologiche potrebbe essere una produzione di ‘nicchia’ in grado di favorire la nascita di nuove imprese del territorio”.<br />“Il nostro Comune, così come ha già fatto con la Strategia Rifiuti Zero –prosegue l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci – , vuole essere tra i primi a far parte di questo nuovo modo di concepire i processi produttivi, una linea di pensiero di cui si parlerà all’inizio di ottobre alle giornate internazionali su rifiuti zero, dalle quali sono certo usciranno collaborazioni e proposte molto importanti per il futuro”.<br />(la notizia al link <a href="http://www.ciaccimagazine.org/?p=6867">http://www.ciaccimagazine.org/?p=6867</a> )CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-58378126809527350672011-10-02T17:43:00.007+02:002011-10-02T17:54:51.041+02:00A Pisa il primo FESTIVAL DEL FUTURO MIGLIORE. 4 - 8 ottobre 2011<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu_Mj36Y8zouPqHZxnHIuPpVbBa6nbIywJn9gFS0Gy_S_rZ-wOmXizzZ4HTz96GFg94jOyYYsJRinzbnGP9TDizkSZjyUZ4gAIQXOiRgAFO5P28pysjP5sgI7Byu78FhEB75ACN3n0bsbR/s1600/logo-festival-Pisa-300x210.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 210px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu_Mj36Y8zouPqHZxnHIuPpVbBa6nbIywJn9gFS0Gy_S_rZ-wOmXizzZ4HTz96GFg94jOyYYsJRinzbnGP9TDizkSZjyUZ4gAIQXOiRgAFO5P28pysjP5sgI7Byu78FhEB75ACN3n0bsbR/s400/logo-festival-Pisa-300x210.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5658921267098057922" /></a><br /><span style="font-style:italic;"></span><br /><span style="font-weight:bold;">Interessantissimo!</span><br />Da martedì 4 a sabato 8 ottobre, presso le strutture dell'Università di Pisa, prenderà vita la prima edizione del FESTIVAL DEL FUTURO MIGLIORE<a href=" www.futuromigliore.org"> www.futuromigliore.org</a> .<br />Si tratta di una serie di iniziative che si svolgeranno nell'arco della prossima settimana e che vedranno coinvolti i migliori esperti nazionali, accomunati dall'interesse per l'economia, la società e la tecnologia viste da un punto di vista alternativo.CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-83422662881648805312011-09-29T09:05:00.001+02:002011-09-29T09:08:20.925+02:00Ai Comuni la difesa dei Beni ComuniDAI COMUNI PER I BENI COMUNI<br />Alberto Lucarelli e Gianfranco Bettin*<br />Non è stata sufficiente l’inedita manifestazione degli amministratori locali per le strade di Milano il<br />29 agosto scorso, né il primo “sciopero” dei sindaci, giovedì 15 settembre, contro i micidiali effetti<br />della manovra governativa per le autonomie locali: tagli, ancora tagli nei trasferimenti a Comuni e<br />Regioni e un ulteriore irrigidimento dei criteri del Patto di stabilità interno.<br />Sono drammatiche le prevedibilissime conseguenze sociali dell'operazione, approvata dal<br />Parlamento più delegittimato dell’intera storia repubblicana: riduzione dei servizi offerti ai cittadini<br />(dai trasporti pubblici al welfare) e contrazione della capacità di stimolare investimenti. Pagano<br />sempre gli stessi – è stato detto non a torto – e vengono messi in discussione non solo diritti<br />fondamentali, ma la possibilità stessa di affrontare la crisi economica e finanziaria con coraggiose<br />risposte alternative.<br />Nel dibattito pubblico delle ultime settimane, poca attenzione è stata però dedicata alla portata degli<br />articoli 4 e 5 del Decreto Legge 138. Articoli che contraddicono il pronunciamento di oltre<br />ventisette milioni di italiani (la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto) che, con i<br />referendum del 13 giugno scorso, avevano detto un secco NO alla gestione privatistica del servizio<br />idrico integrato, ma avevano anche segnato una netta inversione di tendenza nei confronti di tre<br />decenni di cultura e pratica della privatizzazione selvaggia di tutto ciò che è patrimonio comune.<br />Articoli che impongono, con la scadenza vincolante del prossimo 31 marzo 2012 e pochissime<br />eccezioni, la forzata vendita (perciò la svendita) della gestione dei servizi pubblici essenziali, che<br />oggi i Comuni, anche attraverso le aziende partecipate, assicurano ai cittadini. Decenni di<br />ubriacatura neoliberista hanno dimostrato come le privatizzazioni non abbiano affatto risolto i<br />problemi di inefficienza, burocratizzazione e spartizione partitica delle vecchie municipalizzate, ma<br />si siano invece tradotte in nuovi monopoli ed oligopoli, che hanno comportato aumenti<br />indiscriminati delle tariffe, peggiore qualità dei servizi e smarrimento di qualsiasi potere di indirizzo<br />e controllo democratico.<br />Per questo, proprio nel momento in cui sono sottoposti, al pari dei diritti e delle condizioni di vita<br />dei “molti”, al più pesante attacco mai registrato, non solo alle proprie finanze, ma alla capacità<br />stessa di esercizio della propria costituzionale autonomia, e quindi alla possibilità effettiva di<br />autogoverno dei beni comuni da parte delle comunità territoriali, si rivela più che mai necessaria<br />una nuova stagione di protagonismo politico dei Comuni.<br />Occorre ripartire dalla partecipazione diretta dei cittadini al governo locale e dalla costruzione di un<br />nuovo patto: anche da qui può nascere una reale alternativa, sociale e politica, alla crisi che abbiamo<br />di fronte. Per queste ragioni abbiamo partecipato, come amministratori locali, all’assemblea che si è<br />svolta sabato scorso a Roma in vista della grande mobilitazione del 15 ottobre. Per queste ragioni,<br />riteniamo sia giunto il momento di ritessere una fitta ed estesa rete che connetta chi, nei Comuni,<br />cerca di sperimentare la difesa e il governo, democratico e partecipato, dei beni comuni. Per queste<br />ragioni, vogliamo confrontarci con chiunque sia disponibile a “sabotare” praticamente gli effetti<br />della manovra governativa per le nostre città: dai ricorsi costituzionali alla costruzione di una<br />possibile proposta referendaria. Noi ci siamo.<br />Per contatti e adesioni: comuniperibenicomuni@gmail.com<br />* assessori comunali ai beni comuni di Napoli e VeneziaCO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-17650211548432804972011-09-25T02:27:00.017+02:002011-09-27T09:20:29.354+02:00Napoli si candida a Capitale dell'Acqua PubblicaLa Giunta comunale, il 23 settembre scorso ha approvato l'ABC, azienda di diritto pubblico "Acqua Bene Comune"<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Comunicato stampa</span><br />Napoli, 23 settembre 2011<br /><br />Il 23 settembre c.a. la giunta del Comune di Napoli ha deliberato per la trasformazione dell'Arin da SpA in Azienda di diritto pubblico, denominata: "ABC Napoli (ABC sta per Acqua Bene Comune)". Delibera a firma dell'Assessore ai Beni Comuni Alberto Lucarelli e dell'Assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo.<br /><br />Un passo in avanti, più in avanti certamente di altri Comuni d'Italia, che ancora non danno seguito a quanto 27 milioni di elettori hanno espresso, attraverso i referendum, nel giugno scorso, con il loro "No alle Società di capitali, perchè non fanno dell'acqua un bene comune bensì una merce.<br />Ora il passo successivo è l'approvazione in Consiglio Comunale, attraverso una delibera che ratifichi questa decisione.<br />Se tutto ciò accadrà. e ci auguriamo avvenga quanto prima, Napoli sarà, come auspicavamo da tempo, la capitale dell'acqua pubblica, traguardo per il quale sin dal 2004 i comitati napoletani per la gestione pubblica si sono battuti.<br /><br /> <br />Comitato Acqua Pubblica Napoli<br /><br /><a href="http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20110923/manip2pg/03/manip2pz/310383/">Il commento di Ugo Mattei su "il manifesto"</a>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-11115394331038222802011-07-21T11:00:00.003+02:002011-07-21T11:04:15.480+02:00Bruno Amoroso e le sue soluzioni alla crisi economica<span style="font-weight:bold;">Sante parole!</span><br /><br /><iframe width="425" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/AEIbbTRsjaw" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-29583306482817683162011-07-20T14:20:00.004+02:002011-10-05T14:21:03.102+02:00In Islanda il popolo insegna come riappropriarsi dei propri diritti<span style="font-weight:bold;">La rivoluzione silenziosa che ha sconfitto l'economia globale.</span><iframe width="425" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/shUiFXIxUs8" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6047380660602408860.post-33977178703618456592011-07-19T11:04:00.002+02:002011-07-19T11:10:32.785+02:00Campeggio di lotta a Lizzano (TA)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCtu0XY3WC2sAGVqoWXRZpm5nPC-pvTbEVCHizECDvVFXpDM7oezjisHQsk_GIPc9rB2Ux1FzPKQhFgfgMd0OTKm-XJulQ9ML51_ZvLlcWh7w1uZvK-ux_Hi57XqLwunXsinuTTFSC-Qby/s1600/manifestodefinitivoBLOG.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 287px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCtu0XY3WC2sAGVqoWXRZpm5nPC-pvTbEVCHizECDvVFXpDM7oezjisHQsk_GIPc9rB2Ux1FzPKQhFgfgMd0OTKm-XJulQ9ML51_ZvLlcWh7w1uZvK-ux_Hi57XqLwunXsinuTTFSC-Qby/s400/manifestodefinitivoBLOG.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5630987254766644034" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold;">Bella iniziativa!</span><br /><span style="font-weight: bold;">Tutti i comitati territoriali sono invitati</span>.<br /><br /><span style="font-style: italic;">( clicca sull'immagine per ingrandirla)</span>CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.1998http://www.blogger.com/profile/14051831950079830929noreply@blogger.com0