... a sinistra risponde uno squillo
ACQUA:IL  GRANDE  RIFIUTO  di Padre Alex ZANOTELLI
Non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d' Assisi     (Patrono d'Italia) che ha cantato nelle sue Laudi la bellezza di     "sorella acqua" diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare     l'acqua! Giorni fa abbiamo avuto l'ultimo tassello che porterà     necessariamente alla privatizzazione dell'acqua. Il Consiglio dei     Ministri , infatti, ha approvato il 9/09/2009 delle "Modifiche"     all'articolo 23 bis della Legge 133/2008 . 
Queste "Modifiche" sono     inserite come articolo 15 in un Decreto legge per l'adempimento     degli obblighi comunitari. Una prima parte di queste Modifiche     riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali , come gas,     trasporti pubblici e rifiuti. Le vie ordinarie- così afferma il     Decreto- di gestione dei servizi pubblici locali  di rilevanza     economica è  l'affidamento degli stessi, attraverso gara, a società  miste, il cui socio privato deve essere scelto attraverso gara, deve     possedere non meno del 40% ed essere socio" industriale". 
In poche     parole questo vuol dire  la fine delle gestioni attraverso SPA in     house e  della partecipazione maggioritaria degli enti locali nelle     SPA quotate in borsa.   Questo  decreto è frutto dell'accordo tra il Ministro degli Affari     Regionali, Fitto e il Ministro Calderoli. E questo grazie anche alla     pressione di Confindustria  per la quale  in tempo di crisi, i servizi pubblici locali devono diventare fonte di guadagno.   
E' la vittoria del mercato, della merce, del profitto. Cosa resta     ormai di comune nei nostri Comuni?E' la vittoria della politica     delle privatizzazioni ,oggi, portata avanti brillantemente dalla     destra .A farne le spese è sorella acqua .Oggi l'acqua è il bene      supremo che andrà  sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti     climatici, sia per l'incremento demografico. Quella della     privatizzazione dell'acqua  è una scelta politica gravissima che     sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese, ma     soprattutto dagli impoveriti del mondo( in  milioni di morti per     sete!)   
Ancora più incredibile per me è che la gestione dell'acqua  sia     messa sullo stesso piano della gestione dei rifiuti!Questa è la      mercificazione della politica! Siamo anni luce lontani dalla     dichiarazione del Papa Benedetto  XVI nella sua recente enciclica     Caritas in veritate dove si afferma che l'"accesso all'acqua" è"  diritto universale di tutti gli esseri umani senza distinzioni e     discriminazioni".Tutto questo è legato al "diritto primario della     vita".
La gestione dell'acqua  per il nostro Governo è assimilabile a     quella dei rifiuti! Che vergogna! Non avrei mai pensato che la     politica potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati     economico-finanziari. E' la morte della politica!   Per cui chiedo a tutti di:
-protestare contro questa decisione del governo tramite     interlocuzioni con i parlamentari, invio di e.mail ai vari ministeri.   
-chiedere ai parlamentari che venga discussa in Parlamento la Legge     di iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata  dell'acqua, che ha avuto oltre 400mila firme e ora 'dorme' nella  Commissione Ambiente della Camera;   
-chiedere con insistenza alle forze politiche di opposizione che dicano la loro posizione sulla gestione dell'acqua e su queste     Modifiche alla 23 bis;   
-premere a livello locale perché si convochino  consigli comunali     monotematici  per dichiarare l'acqua  bene comune e il servizio     idrico "privo di rilevanza economica";   
-ed infine premere sui propri consigli comunali perché facciano la     scelta dell'Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l'unica strada che ci rimane per salvare l'acqua.   
Sarà solo partendo dal basso che salveremo l'acqua come bene comune, come diritto fondamentale umano e salveremo così anche la nostra democrazia.
Alex           Zanotelli
giovedì 29 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Mai piaciute le Cassandre
Un dono ricevuto da Apollo poneva  Cassandra nelle condizioni di prevedere sciagure, ma al dono della profezia era collegata la condanna a restare sempre inascoltata. Tocca la stessa  sorte di Cassandra a chi  preannuncia, nella città di Mazara del Vallo, guai legati alla cattiva qualità dell'acqua e alla paventata privatizzazione del servizio idrico.
La sola differenza consiste nel fatto che la previsione, nel caso in questione, si fonda su dati e non su presunti doni divini: semplicemente documentandosi, osservando e deducendo c'è chi ha previsto che, continuando di questo passo, i mazaresi subiranno un duplice danno: alla salute e alla tasca.
In ordine al primo, se l'acqua è elemento vitale e bere gesto naturale, chi per vivere beve, può accadere che...per bere muoia, perché sono anni che a Mazara del Vallo si beve acqua inquinata da una presenza di nitrati superiore alla norma. Qui non si tratta di preveggenza: due più due fanno quattro e chi sa contare tira le somme.
    
Non meno grave il danno conseguente alla privatizzazione del servizio idrico, che agli speculatori ha consentito (e consentirà, se i Comuni non si opporranno in tempo) di arricchirsi a spese dei cittadini, che hanno visto l'acqua ridotta a merce, venduta a prezzi incontrollabili e negata a chi non può pagare.
I mazaresi sono stati allertati, sono stati invitati a firmare la richiesta al sindaco di azioni risolutive contro l'inquinamento e contro la privatizzazione, ma a nessuno piace ascoltare presagi foschi e più ne parli più la gente ti allontana perché preferisce pensare all'oggi e tirare a campare. Si fa come le cicale.
L'oggi non fa paura, per quanto riguarda i nitrati, infatti è meno minacciato del passato perché la percentuale in un litro di acqua dicono (?) sia rientrata nei limiti di norma. E questo basta. I più non si chiedono come e perché, né si preoccupano del fatto che, in assenza di ricerca delle cause e intervento su di esse, il fenomeno potrà ripresentarsi anche aggravandosi.
Sul versante della privatizzazione, invece, il pericolo oggi è aumentato, perché il 9 settembre il Consiglio dei Ministri ha apportato modifiche peggiorative al già contestato Art. 23bis della Lg. 133/2008: ha aggiunto l'art.15, che, di fatto, consegna definitivamente ai privati i servizi pubblici locali, definiti, quasi tutti, compreso il servizio idrico, "di rilevanza economica" e da affidare con "procedura ordinaria" tramite gara. Ma compete ai Comuni e non allo Stato stabilire quali servizi pubblici locali siano di rilevanza economica. Sta scritto nella Costituzione.
Sull'aggravarsi della situazione, c'è stata un'alzata di scudi da parte di tutto il popolo dell'acqua, primo fra tutti Padre Alex Zanotelli, leader carismatico del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che ha lanciato un grido di allarme con una lettera densa della più alta indignazione.
E che colpa hanno avuto e hanno, in fondo, quelli che prevedono sventure? Avvisano per tempo perché si pongano in atto rimedi e si viva tranquilli, eppure danno fastidio, si ascoltano malvolentieri, o rimangono del tutto inascoltati. È un destino.
Si desidera stare allegri e vivere da cicale, ma l'inverno è vicino.......e c'è chi sta sfidando il destino.
La sola differenza consiste nel fatto che la previsione, nel caso in questione, si fonda su dati e non su presunti doni divini: semplicemente documentandosi, osservando e deducendo c'è chi ha previsto che, continuando di questo passo, i mazaresi subiranno un duplice danno: alla salute e alla tasca.
In ordine al primo, se l'acqua è elemento vitale e bere gesto naturale, chi per vivere beve, può accadere che...per bere muoia, perché sono anni che a Mazara del Vallo si beve acqua inquinata da una presenza di nitrati superiore alla norma. Qui non si tratta di preveggenza: due più due fanno quattro e chi sa contare tira le somme.
Non meno grave il danno conseguente alla privatizzazione del servizio idrico, che agli speculatori ha consentito (e consentirà, se i Comuni non si opporranno in tempo) di arricchirsi a spese dei cittadini, che hanno visto l'acqua ridotta a merce, venduta a prezzi incontrollabili e negata a chi non può pagare.
I mazaresi sono stati allertati, sono stati invitati a firmare la richiesta al sindaco di azioni risolutive contro l'inquinamento e contro la privatizzazione, ma a nessuno piace ascoltare presagi foschi e più ne parli più la gente ti allontana perché preferisce pensare all'oggi e tirare a campare. Si fa come le cicale.
L'oggi non fa paura, per quanto riguarda i nitrati, infatti è meno minacciato del passato perché la percentuale in un litro di acqua dicono (?) sia rientrata nei limiti di norma. E questo basta. I più non si chiedono come e perché, né si preoccupano del fatto che, in assenza di ricerca delle cause e intervento su di esse, il fenomeno potrà ripresentarsi anche aggravandosi.
Sul versante della privatizzazione, invece, il pericolo oggi è aumentato, perché il 9 settembre il Consiglio dei Ministri ha apportato modifiche peggiorative al già contestato Art. 23bis della Lg. 133/2008: ha aggiunto l'art.15, che, di fatto, consegna definitivamente ai privati i servizi pubblici locali, definiti, quasi tutti, compreso il servizio idrico, "di rilevanza economica" e da affidare con "procedura ordinaria" tramite gara. Ma compete ai Comuni e non allo Stato stabilire quali servizi pubblici locali siano di rilevanza economica. Sta scritto nella Costituzione.
Sull'aggravarsi della situazione, c'è stata un'alzata di scudi da parte di tutto il popolo dell'acqua, primo fra tutti Padre Alex Zanotelli, leader carismatico del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che ha lanciato un grido di allarme con una lettera densa della più alta indignazione.
E che colpa hanno avuto e hanno, in fondo, quelli che prevedono sventure? Avvisano per tempo perché si pongano in atto rimedi e si viva tranquilli, eppure danno fastidio, si ascoltano malvolentieri, o rimangono del tutto inascoltati. È un destino.
Si desidera stare allegri e vivere da cicale, ma l'inverno è vicino.......e c'è chi sta sfidando il destino.
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