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lunedì 26 ottobre 2009

Mai piaciute le Cassandre

Un dono ricevuto da Apollo poneva Cassandra nelle condizioni di prevedere sciagure, ma al dono della profezia era collegata la condanna a restare sempre inascoltata. Tocca la stessa sorte di Cassandra a chi preannuncia, nella città di Mazara del Vallo, guai legati alla cattiva qualità dell'acqua e alla paventata privatizzazione del servizio idrico.

La sola differenza consiste nel fatto che la previsione, nel caso in questione, si fonda su dati e non su presunti doni divini: semplicemente documentandosi, osservando e deducendo c'è chi ha previsto che, continuando di questo passo, i mazaresi subiranno un duplice danno: alla salute e alla tasca.

In ordine al primo, se l'acqua è elemento vitale e bere gesto naturale, chi per vivere beve, può accadere che...per bere muoia, perché sono anni che a Mazara del Vallo si beve acqua inquinata da una presenza di nitrati superiore alla norma. Qui non si tratta di preveggenza: due più due fanno quattro e chi sa contare tira le somme.

Non meno grave il danno conseguente alla privatizzazione del servizio idrico, che agli speculatori ha consentito (e consentirà, se i Comuni non si opporranno in tempo) di arricchirsi a spese dei cittadini, che hanno visto l'acqua ridotta a merce, venduta a prezzi incontrollabili e negata a chi non può pagare.

I mazaresi sono stati allertati, sono stati invitati a firmare la richiesta al sindaco di azioni risolutive contro l'inquinamento e contro la privatizzazione, ma a nessuno piace ascoltare presagi foschi e più ne parli più la gente ti allontana perché preferisce pensare all'oggi e tirare a campare. Si fa come le cicale.

L'oggi non fa paura, per quanto riguarda i nitrati, infatti è meno minacciato del passato perché la percentuale in un litro di acqua dicono (?) sia rientrata nei limiti di norma. E questo basta. I più non si chiedono come e perché, né si preoccupano del fatto che, in assenza di ricerca delle cause e intervento su di esse, il fenomeno potrà ripresentarsi anche aggravandosi.

Sul versante della privatizzazione, invece, il pericolo oggi è aumentato, perché il 9 settembre il Consiglio dei Ministri ha apportato modifiche peggiorative al già contestato Art. 23bis della Lg. 133/2008: ha aggiunto l'art.15, che, di fatto, consegna definitivamente ai privati i servizi pubblici locali, definiti, quasi tutti, compreso il servizio idrico, "di rilevanza economica" e da affidare con "procedura ordinaria" tramite gara. Ma compete ai Comuni e non allo Stato stabilire quali servizi pubblici locali siano di rilevanza economica. Sta scritto nella Costituzione.

Sull'aggravarsi della situazione, c'è stata un'alzata di scudi da parte di tutto il popolo dell'acqua, primo fra tutti Padre Alex Zanotelli, leader carismatico del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che ha lanciato un grido di allarme con una lettera densa della più alta indignazione.

E che colpa hanno avuto e hanno, in fondo, quelli che prevedono sventure? Avvisano per tempo perché si pongano in atto rimedi e si viva tranquilli, eppure danno fastidio, si ascoltano malvolentieri, o rimangono del tutto inascoltati. È un destino.

Si desidera stare allegri e vivere da cicale, ma l'inverno è vicino.......e c'è chi sta sfidando il destino.

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