martedì 15 febbraio 2011
Diritto all'acqua potabile. Chi la dura la vince
Nell'ultimo consiglio comunale (come riportato dal Giornale di Sicilia alla pagina della cronaca di Mazara del Vallo di sabato 12 febbraio ) è stato discusso il gravissimo problema, da anni irrisolto, che attanaglia la nostra città.
Di cosa si tratta? L'acqua in distribuzione nella rete idrica del comune di Mazara del Vallo - così come risulta sia dalle analisi che nel tempo il nostro comitato ha effettuato, che dallo studio della Sogesid presentato a Trapani nell'ormai lontano 3 ottobre 2008 e successivamente dai dati forniti dall'ARPA al comune di Mazara del Vallo - è inquinata dalla presenza di nitrati in concentrazione superiore ai limiti di legge.
Per sensibilizzare la città e gli organi preposti a garantire la salute del cittadino questo comitato ha, con varie azioni e in particolare note, scritti, dibattiti televisivi, denunce,ripetuti interventi in consigli comunali aperti, cercato di sensibilizzare le autorità preposte al controllo del territorio e alla salute del cittadino perché si attivassero a ricercare le cause che hanno determinato il fenomeno e a individuarne i responsabili (con tutte le conseguenze di legge) così da risolvere il grave problema.
A questo pericolo, incontestabilmente accertato, se ne è aggiunto un altro ancora più grave, per il quale l'ARPA, fin dal 17.06.2009, con una lettera di diffida ha invitato il sindaco di Mazara del Vallo, il sindaco di Campobello di Mazara e l'amministratore unico dell'ATO TP2 perché provvedessero a scongiurarlo.
Si tratta della presenza di percolato nella falda acquifera sottostante la discarica consortile di contrada Misiddi/Campana.
Ancora una volta questo comitato, in sostituzione delle autorità che avrebbero dovuto farlo, in data 29 aprile 2010 ha reso pubblici i dati analitici che, su richiesta, gli sono stati forniti dalla Belice Ambiente. E lo ha fatto sia attraverso il suo blog che con le dichiarazioni rese in una intervista televisiva rilasciata alla emittente locale tele8.
Pare che nessuna azione in tal senso sia stata posta in essere, visto che nessuna delle autorità che avrebbero dovuto realizzare opere di bonifica ha alcunché comunicato.
Oggi un consigliere, dimenticando tutte le informazioni che sono state fornite, denuncia il problema come se fosse nuovo.
Anche se questo comportamento negligente ci spaventa, avendo speranza che nel futuro si possa risolvere l'annoso problema, plaudiamo, auspicando che l'azione, che il consiglio ha intrapreso con la discussione cui si fa riferimento, possa contribuire a una vera, necessaria e urgente soluzione del problema che deve essere affrontato nella sua globalità.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento