ACQUA: TERZO POLO, DDL BERSANI COME EMENDAMENTO A COMUNITARIA
(AGI) - Roma, 27 giu. - Il Terzo Polo ha ripresentato oggi - in forma di emendamento alla Legge Comunitaria in discussione questa settimana alla Camera - il ddl Bersani sui servizi
idrici, depositato dal PD nel novembre 2010. L'emendamento porta le firme di Della Vedova, Lanzillotta, Galletti, Lo Monte e La Malfa.Lo si legge in una nota che spiega: "Come aveva sottolineato lo stesso Pierluigi Bersani, stante l'abrogazione per via referendaria delle norme sui servizi idrici, la proposta del PD puo' essere un'utile base di discussione per
una disciplina del settore che tenga conto della normativa comunitaria, delle esigenze del settore e dei risultati del referendum. La proposta prevede l'istituzione di un'autorita'
indipendente che regoli il servizio idrico, fissi i criteri per la remunerazione in tariffa degli investimenti e sanzioni eventuali irregolarita' da parte dei gestori"
"L'affidamento del servizio da parte delle assemblee di ambito territoriale ottimale avviene - si legge nella relazione introduttiva del ddl Bersani - secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicita' a soggetti privati, pubblici o misti, prevedendo obblighi stringenti in capo ai soggetti affidatari e precise disposizioni per la revoca dell'affidamento". Infine, la proposta istituisce un Fondo nazionale per il riequilibrio territoriale delle dotazioni e delle infrastrutture idriche e per la preservazione della risorsa acqua, a garanzia dell'accesso universale a un servizio di massima qualita'.(AGI)
La discussione è prevista per oggi alla Camera (a partire dalle ore 15.00).
Qui di seguito il comunicato stampa inviato dal Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune in risposta a questa iniziativa .
COMUNICATO STAMPA
Su l'acqua i cittadini italiani hanno già deciso. Il Terzo polo vuole andare in tutt’altra direzione. E il PD da che parte sta?
Con il referendum dello scorso 12 e 13 giugno i cittadini italiani hanno preso una posizione chiara sulla gestione del servizio idrico: deve essere pubblico e fuori dalle logiche di mercato e di profitto.
Ieri l'emendamento alla Legge Comunitaria presentato dal Terzo Polo anche con rappresentanti del Comitato per il No ai referendum, che riprende la proposta di legge del PD, va in un'altra direzione, costituendo una cortina fumogena dietro la quale far rientrare dalla finestra quello che era stato fatto uscire dalla porta. I movimenti dell'acqua, che hanno promosso i referendum, si oppongono a questa proposta che prevede ancora i privati come soggetti gestori e ripropone i profitti garantiti nelle tariffe .
Ieri l'emendamento alla Legge Comunitaria presentato dal Terzo Polo anche con rappresentanti del Comitato per il No ai referendum, che riprende la proposta di legge del PD, va in un'altra direzione, costituendo una cortina fumogena dietro la quale far rientrare dalla finestra quello che era stato fatto uscire dalla porta. I movimenti dell'acqua, che hanno promosso i referendum, si oppongono a questa proposta che prevede ancora i privati come soggetti gestori e ripropone i profitti garantiti nelle tariffe .
Abbiamo già detto che c'è una legge d'iniziativa popolare sepolta nei cassetti del Parlamento dove ci sono le risposte alle volontà della cittadinanza. Continuare ad ignorarla e, perdipiù, sostenere una legge che ripropone l'attuale status quo cavalcando la vittoria referendaria è decisamente inaccettabile.
A partire proprio dal Partito Democartico al quale chiediamo di prendere una posizione chiara come ha dichiarato durante la campagna referendaria.
Sia rispettata la volontà popolare e non ci siano strumentalizzazioni, è ora che si avvii un serio percorso di ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato.
Roma, 28 giugno 2011
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Luca Faenzi
Ufficio Stampa Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune
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