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mercoledì 27 giugno 2007

FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO

A proposito della presenza di nitrati nell’acqua del pozzo di Ramisella a Mazara del Vallo


La legge parla chiaro: i “parametri indicatori”, il cui superamento pur non determinando la non potabilità impongono una valutazione rimessa alle autorità sanitarie, le quali potranno disporre “che vengano presi provvedimenti intesi a ripristinare la qualità dell’acqua”, sono quelli relativi per es. al ferro. Vi sono invece sostanze per le quali sono prescritti valori massimi che non possono essere assolutamente superati, altrimenti l’acqua è considerata non potabile. Si tratta di sostanze nocive o indesiderabili e i valori massimi consentiti sono bassissimi e del tutto precauzionali. Questo è il caso dei nitrati.
Quando si interpreta “i nitrati sono sostanze considerate soltanto indesiderabili e i valori massimi consentiti sono bassissimi e del tutto precauzionali” a mio avviso si falsa la legge.
L’ultima frase non può essere isolata, perché quello che è importante sta nella precedente, nella quale si afferma che il limite, anche se è posto su un valore bassissimo, non può essere assolutamente superato, perché l’acqua diviene subito non potabile. Tanto sono nocivi i nitrati che basta una scarsissima presenza nell’acqua perché essa sia classificata come non potabile!
Si è anche detto che non dobbiamo preoccuparci se a Mazara del Vallo (non si sa da quanto tempo) si bevono un po’( il doppio e forse più) di nitrati al giorno, perché in alcuni alimenti e in molti cibi conservati la concentrazione di nitrati raggiunge livelli notevolmente superiori a quelli registrati nell’acqua del pozzo di Ramisella.
Io mi chiedo: non sarà per questa ragione che l’acqua non ne può contenere più del limite di legge? Certo i legislatori avranno valutato che nella dieta giornaliera possono entrare alimenti che contengono nitrati. E proprio per questo avranno ritenuto che non se possano aggiungere ancora attraverso l’acqua, una costante che entra nel nostro corpo giornalmente in quantità elevata con l’assunzione diretta o indiretta e di cui non è facoltativo l’uso.
Ma queste sono considerazioni di una cittadina comune, tuttavia il buon senso mi sembra una buona bussola per orientarmi e capire.
E capisco anche che gli addetti ai lavori, parlo di sindaco e amministratori, ma includo anche analisti e medici con responsabilità diretta in questa questione, con le loro dichiarazioni sembrano più interessati a nascondere la loro incapacità a prendere decisioni importanti, che pronti a servire i cittadini. Perché mi rifiuto di pensare che non sappiano interpretare la legge o che siano incompetenti.
Io credo che chi ha fatto una legge ha ben studiato la materia e se questa è la legge………………....
Mazara del Vallo 27 giugno 2007
Silvana Mannone

1 commento:

Gianni Cusumano, il professore, Carlo Alberto Fidi, il ragioniere. ha detto...

"Dura lex sed lex"
La legge non si deve interpretare ma applicare. E' dovere di ogni buon cittadino e principalmente di ogni buon amministratore