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martedì 26 giugno 2007

Spazi per la democrazia

A margine dell'assemblea cittadina del 12.06.2007, organizzata dall'emittente TeleVallo sul problema dell'inquinamento dell'acqua del pozzo n°1 di contrada Ramisella

La mancanza di un luogo di confronto paritario non si registra solo localmente, dappertutto mancano gli spazi per un confronto democratico. Eppure, paradossalmente, questa è la società della conoscenza e della comunicazione, dove dunque circola l'informazione e si può intervenire e far circolare la parola. Non mancano i giornali, proliferano le televisioni. Ma non sfugge a nessuno che giornali e televisioni sono di qualcuno e a noi cittadini arriva il pensiero di chi possiede i mezzi di comunicazione. Riecheggia alla mente l'antica lotta a proposito dei mezzi di produzione: pochi proprietari e tanti al lavoro per qualcuno. La differenza è che oggi siamo precipitati in una situazione più grave: le masse sono asservite anche intellettualmente. Il vero spazio per la circolazione libera delle informazioni è Internet, ma, poiché non tutti possono fruirne (almeno attualmente), la maggioranza viene sempre esclusa. Esiste una via di uscita perché ciascuno non si senta spogliato del diritto di partecipare alla vita democratica del paese e si senta vivo e utile nelle periferie, dove si ripropongono le problematiche nazionali e anche internazionali? Una via da praticare è quella di costituirsi come massa, ma bisogna di volta in volta inventarsi i luoghi per l'esercizio della democrazia, dove non si alzi la voce e si possa ascoltare ed essere ascoltati, dove cercare insieme le soluzioni ai problemi e fermarsi là dove le possibilità di chi discute cessano e si è arrivati alla decisione migliore in quello spazio, in quel tempo, con quei soggetti. Questo modo civile di partecipare rispettando e facendosi rispettare, consente di arrivare, all'unanimità, a chiedere la cosa giusta e a pretendere e ottenerla non per gentile concessione, ma come diritto. Si deve chiedere il rispetto delle leggi. Questa la forza in un paese democratico. Per queste ragioni a quasi dieci anni di distanza dalla sua costituzione, il Comitato Cittadino per la difesa delle risorse idriche e ambientali del territorio di Mazara del Vallo, è stato costretto oggi a mobilitarsi ancora e questa volta non per un pericolo paventato ma per un pericolo che è già in atto. Tutti i cittadini che già hanno partecipato alla civile battaglia per evitare il pericolo dell'insediamento di una megadistilleria che avrebbe inquinato l'acqua di Mazara del Vallo, si chiedono come sia potuto accadere che l'acqua del pozzo n°1 di contrada Ramisella arrivasse ad una concentrazione così alta di nitrati (più del doppio dei limiti massimi di legge) e che dalla data delle prime registrazioni di tali livelli a oggi non si sia arrivati alla soluzione. Perché l'amministrazione ha taciuto, perché le mezze verità? Chi governa è delegato da noi e deve darci conto, è pagato da noi per trovare le soluzioni, ha i nostri soldi da utilizzare per noi. Quali sono le priorità di questa amministrazione in questo momento? I festini, le strade da asfaltare per l'ennesima volta, i parchi gioco(?), i viaggi in Giappone? I cittadini vogliono bere acqua potabile! Vogliono rimanere in salute, vogliono la salute dei loro figli! C'è indignazione! Mazara del Vallo 18.06 2007 Silvana Mannone

2 commenti:

Anonimo ha detto...

situazione scandalosa... cittadini mazaresi fatevi sentire!!!
amalia

Anonimo ha detto...

Al Direttore della Redazione Giornalistica
di TELEVALLO – Mazara del Vallo


p.c. Al Presidente del Consiglio Comunale
di Mazara del Vallo
p.c. agli Organi di Stampa
LORO SEDI

Mazara del Vallo 14 giugno 2007


Egregio Direttore,
con la presente intendo porLe le mie congratulazione per aver ideato ed organizzato, nella serata del 12 giugno u.s., quell’Assemblea Cittadina sul tema “Acqua ai nitrati” di Trasmazzaro e Tonnarella. Un ringraziamento va anche a tutta la Redazione ed ai Tecnici di Televallo. Ci avete dato la possibilità di interloquire personalmente con stimati professionisti esperti nelle varie sfaccettature del problema, essi ci hanno chiarito molti termini del problema.
E’ stata una assemblea partecipata, vivace ed a tratti anche vibrante ma sempre corretta, tutti gli interventi sono stati interessanti ed hanno portato un valido contributo al dibattito.
Tutto bene fino a quando Ella, data l’ora tarda e la mancanza di cassette di registrazione, dichiarò chiusa l’assemblea cittadina. In quel momento aveva la parola l’ex assessore Isabella Rigetti, poiché noi cittadini avevamo ancora “fame” di sapere, stavamo ad ascoltare.
A questo punto avviene il fattaccio: qualcuno, di sicuro non Ella, dà al tecnico dell’amplificazione l’ordine di spegnere i microfoni e si adopera anche a fare spegnere le luci in sala. Come a dire: TUTTI FUORI !


“Togliere d’impero la parola a chi sta parlando”
bell’esempio di democrazia!

“ buttare fuori i cittadini dalla Casa Comunale”.
bell’esempio di civica educazione!


Cordiali Saluti
Giacomo Anselmo

OVVIAMENTE,di questa lettera non si è avuta traccia nei mas-media locali, è stata pubblicata solo sul sito www.mazaracult.it .