L’acqua è un bene comune universale ed un diritto umano inviolabile
NO alla privatizzazione
Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente ed ai Capigruppo dell’A.R.S.
Il Governo, con un colpo di mano e con l’ennesimo voto di fiducia, ha ottenuto l’approvazione parlamentare del D.L. n. 135/2009, il cui art. 15 impone di conferire a ditte esterne la gestione di tutti i servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico.
Noi contestiamo le molteplici violazioni della Costituzione operate con l’approvazione dell’art. 15, che sovverte l’assetto dei servizi pubblici locali, spogliando le Regioni ed i Comuni del potere costituzionale di decidere autonomamente.
Noi ci opponiamo a consegnare l’acqua potabile, il bene più prezioso, agli interessi delle grandi multinazionali e al business dei privati.
Lo scorso 7 luglio il Coordinamento dei Comuni, che raccoglie quasi cento adesioni in Sicilia, ha presentato all’ARS una proposta di legge per ripubblicizzare il servizio Idrico. Il prossimo 4 dicembre, con la riunione contemporanea di numerosi Consigli comunali - è la prima volta che accade in Sicilia - e dando inizio alla sottoscrizione popolare, avvieremo la procedura per presentare tale proposta di legge di iniziativa popolare, ai sensi della L.r. n. 1/2004. Per anticipare i tempi, la stessa proposta è stata sottoscritta e presentata da alcuni deputati regionali.
Chiediamo
Al Presidente dell’ARS ed ai capigruppo parlamentari
di avviare immediatamente l’esame del disegno di legge, in attesa della formalizzazione della duplice proposta di iniziativa popolare (dei comuni e con la sottoscrizione popolare).
Di prorogare, nelle more dell’approvazione della nuova legge, l’attuale moratoria (disposta con l’odg approvato dall’ ARS il 31 luglio 2009) della consegna di impianti e di nuovi affidamenti a gestori privati.
Al Presidente della Regione
di impugnare innanzi alla Corte costituzionale l’art. 15 del D.L. n. 135/2009, per
violazione dei requisiti di necessità ed urgenza (art. 77 Cost.);
violazione del principio comunitario tra servizi orientati al mercato e servizi non orientati al mercato (art. 14 TFUE e protocollo n. 26 del Trattato di Lisbona);
violazione del principio solidaristico e di eguaglianza (artt. 2 e 3 Cost.); violazione del principio comunitario della coesione economico-sociale e territoriale;
violazione del principio autonomistico di autodeterminazione dei comuni (artt. 5 e 18 Cost.);
violazione del riparto delle competenze tra Stato e regioni (art. 117, c. 2, Cost.);
violazione del riconoscimento dell’attività economica pubblica (art. 41 Cost.) e della centralità del ruolo dell’impresa pubblica nella gestione dei servizi pubblici essenziali (art. 43 Cost.).
L’acqua non ha colore politico
Chiediamo al Governo della Regione di impugnare l’art. 15 del D.L. n. 135/2009 ed a tutti i deputati regionali di approvare la proposta di legge per ripristinare in Sicilia la gestione pubblica dell’acqua.
Forum regionale Coordinamento degli Enti locali
dei movimenti per l'acqua bene comune e la
per l'acqua gestione pubblica del servizio idrico
Palermo, 25 novembre 2009, ore 10: Sit-in all’ARS ed alla Presidenza della Regione
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