In questa guerra per l'acqua, dopo l'approvazione del decreto 135/09, il cui Art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell'acqua potabile, nuovi fronti si aprono a livello locale in tutta Italia, dove molti Comuni e alcune Regioni hanno scelto o si apprestano a scegliere la resistenza, riappropriandosi della podestà sulla gestione dell'acqua.
La campagna "Salva l'Acqua", lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, ha avuto i suoi effetti. Finalmente si è rotto il muro di silenzio sotto il quale rischiava di passare il decreto 135/09 e monta l'indignazione nella società civile.
Molte personalità si sono espresse contro la privatizzazione e migliaia di cittadini, oltre ai comitati e alle associazioni aderenti al Forum, hanno partecipato alla mailbombing sui parlamentari nei giorni in cui era in discussione il decreto.
Dal vertice, dove il fronte rimane aperto con la messa a punto di nuove strategie (referendum...denuncia di incostituzionalità ), ora la battaglia si fa più accesa nella periferia.
Assemblee cittadine, provinciali e regionali vengono convocate in tutto il territorio nazionale e si intensifica, nei comuni dove non è stato ancora fatto, la campagna di raccolta firme, allo scopo di presentare ai rispettivi sindaci e consigli comunali una petizione per il riconoscimento dell'acqua come "bene comune" e del Servizio Idrico Integrato quale"servizio pubblico locale privo di rilevanza economica"
A Mazara del Vallo questo percorso è iniziato nel mese di marzo e si è concluso a giugno, quando si era in piena campagna elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative. Il 6 luglio al sindaco sono state consegnate 2000 firme di appoggio alla richiesta di modifica dello Statuto, avanzata dal Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio e il sindaco ha rinnovato l'impegno, già assunto in campagna elettorale, a convocare un consiglio comunale per la modifica dello statuto.
Il vicesindaco in quella data fu delegato a partecipare l'indomani, martedi 7 luglio, alla presentazione all'ARS del Disegno di Legge per la Ripubblicizzazione dell'Acqua e in quella occasione, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, dichiarò di aderire al Coordinamento Regionale e Nazionale degli Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e a tutte le sue future iniziative.
Da allora il Comitato Cittadino ha pazientamente atteso, ed oggi, che a Mazara del Vallo si accendono gli animi per il nuovo attentato alla salute pubblica -costituito dal rinnovato decreto regionale di autorizzazione alla Ditta Bertolino a scaricare fanghi da depurazione in contrada San Nicola- ha ritenuto di non utilizzare l'occasione, rappresentata dalla seduta aperta di consiglio comunale del 19 scorso, per sollecitare la modifica dello statuto.
Inopportuna sarebbe stata la sovrapposizione delle due gravissime questioni.
La città di Mazara del Vallo combatte da più di un decennio contro l'ostinata scelta della ditta Bertolino, prima, a voler impiantare una megadistilleria in territorio di Mazara del Vallo, ora a volervi sversare i fanghi che produce nella distilleria di Partinico e l'attenzione dell'amministrazione e di tutti i cittadini è concentrata sul gravissimo rischio di ulteriore inquinamento della falda, la cui acqua spesso, troppo spesso ha superato i limiti consentiti dalla legge, per quanto riguarda la concentrazione di nitrati in essa presente.
Il Comitato, nato per combattere l'insediamento della distilleria Bertolino, si è intestato una battaglia che, purtroppo, ancora oggi continua e tuttavia, avendo scelto nella sua stessa intestazione la tutela delle risorse idriche e ambientali, tutte, da sempre ha allargato lo sguardo su quanto si connette al problema sul quale è nato.
Quindi considera l'inquinamento e la privatizzazione dell'acqua problemi altrettanto gravi e urgenti, da trattare parallelamente, anche se ha mostrato di rispettare la centralità che amministratori e cittadini hanno voluto riservare alla questione Bertolino. Cosa che ha dimostrato ampiamente l'avvocato Giovanni Giaramidaro, prendendo la parola a nome del Comitato, in occasione del recente consiglio comunale.
Se, dunque, sul pericolo in atto si sono accesi molti riflettori, altri se ne dovranno presto accendere sull'altro, non meno grave, che incombe sulla città.
L'ATO TP2, anche se costituito, non ha provveduto (fortunatamente per gli undici comuni di sua competenza, fra cui quello di Mazara del Vallo) ad affidare ad una società privata la gestione del Servizio Idrico Integrato, quindi è necessario e urgente approfittare del ritardo per intervenire sulla modifica dello statuto e impedire che le nuove norme approvate di recente abbiano l'effetto temuto.
In tal senso il Comitato si è attivato presso gli organi e le autorità comunali all'uopo preposti.
Nessun commento:
Posta un commento