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24/09/2008
Acqua
Nasce a Malmoe la rete europea dei Movimenti per l´acqua pubblica
FIRENZE. Si è costituita domenica scorsa a Malmoe la rete europea dei movimenti per l´acqua pubblica. Questa è sicuramente una delle notizie più importanti che vengono dal quinto Forum Sociale Europeo che si è svolto nella città svedese. «Un accordo che va dalla Scandinavia alla Turchia- sottolinea Tommaso Fattori del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua, presente in terra svedese- una rete che si costituisce nel continente che ospita le più grandi multinazionali globali del settore, nel continente che ha visto popolari e socialisti a braccetto richiedere la liberalizzazione dei servizi pubblici ai paesi del Sud in sede di accordi Gats della Wto».
A Malmoe non si è parlato solo di lotta alla privatizzazione dei servizi idrici ma anche di acqua e biodiversità, foreste, energia, salute proprio per introdurre i temi che saranno centrali al prossimo Forum Mondiale di Belem a gennaio 2009. «D´altro canto- continua Fattori- la stretta interrelazione fra questioni sociali e ambientali è stato un elemento di fondo del Forum di Malmoe e una delle più nette direzioni di lavoro che, come movimento altermondialista, ci stiamo dando». In Svezia, dove tra l’altro è stata registrata l’adesione alla rete di importanti sindacati europei come l´European Public Services Unions en Public Services International, si è quindi costituito un movimento europeo per l’acqua che va ad affiancarsi alla forte rete dell´acqua dell´ America Latina e a quella nata in Africa al Forum Mondiale di Nairobi, una rete del “vecchio continente” che si è data un Manifesto fondativo di dieci punti che riassumono le basi comuni del lavoro e gli obiettivi da raggiungere.
«A partire dall´assunzione della dichiarazione congiunta dei movimenti per l´acqua (Carta di Città del Messico e le conclusioni del Forum di Nairobi) - prosegue Fattori - i movimenti europei chiedono il riconoscimento dell´accesso all´acqua potabile come diritto umano indivisibile, l´esclusione dell´acqua da ogni accordo di tipo commerciale e quindi la sua completa sottrazione alle logiche di mercato. L´Unione europea dovrà negare qualsiasi legittimità al prossimo World Water Forum, rispettando la volontà del Parlamento europeo che si espresse senza ambiguità in tal senso in una risoluzione del 2006. E naturalmente l´Ue dovrà considerare l´acqua un bene privo di rilevanza economica, da gestire in maniera pubblica e partecipata. L´assicurazione del diritto all´acqua ad ogni abitante del pianeta passerà attraverso un´assunzione collettiva di responsabilità, attraverso il partenariato pubblico-pubblico e la cooperazione solidale, non attraverso le forme di privatizzazione che il prossimo Forum ufficiale continuerà a proporre come soluzioni».
Concludendo Fattori tiene a sottolineare «Il Manifesto di Malmoe mostra allo stesso tempo una costante coscienza ecologica, segno della definitiva fusione della corrente ambientalista con quella sociale, nata contro i processi di privatizzazione».
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