Riceviamo e pubblichiamo
Dopo anni di continue lamentele e proteste, di noi cittadini verso le istituzioni, perché sostenevamo che ci avevano depredato di tutti gli uffici pubblici, ( vedi Ufficio di Registro, Catasto, Ente Riforma Agraria, Ufficio imposte, Tribunale, Uffici riscossione tributi, Consorzi,ecc…), finalmente sia la Regione che la Provincia, hanno dimostrato che la città di Mazara merita una grande attenzione, quasi a farla diventare il Centro. Ma di che?; Con un'ordinanza siamo diventati il centro più grosso della provincia per il conferimento della spazzatura RSU presso le nostre discariche di ben nove comuni. Mentre con un'ordinanza regionale, siamo diventati il centro dove è stato permesso alla ditta Bertolino di scaricare i residui di lavorazione in C/da San Nicola. Che vogliamo di più?
Biagio Hopps
Non ci resta che pregare data l'inerzia dei nostri rappresentanti politici, con l'unico santo che ci può ascoltare.
Santu Vitu di Mazara
Cu lu vrazzu 'nnarripare;
E lu populu divotu
Di nni scanza di terremotu;
E lu populu dilettu
Di unni scanzi d'ogni 'nfettu;
Via priamu cu cori piu
Di unni scanzi d'ogni castiu;
Tutti a vui facemu festa
Di unni scanzi d'ogni timpesta.
sabato 31 gennaio 2009
Verbale n. 62
Il giorno 28 del mese di gennaio dell'anno 2009 il comitato si riunisce alle ore 18.00.
La discussione è incentrata sulla scioccante notizia, appresa il giorno 26 dal TG locale e riportata l'indomani a mezzo stampa, secondo la quale Saverio Safina, caro, affettuoso e stimato amico sarebbe inspiegabilmente scomparso dopo essersi imbarcato a Palermo sul traghetto La Suprema di Grandi Navi Veloci, diretto a Genova.
Il fatto, nella sua cruda drammaticità, porta a riflettere e a constatare che con la scomparsa di Saverio Safina la città di Mazara del Vallo perde uno dei personaggi migliori. Uno degli uomini più competenti e preparati che la città abbia mai avuto.
Saverio Safina, a Mazara, instancabilmente e gratuitamente, con suo grande sacrificio intellettuale e economico si è intestato una miriade di iniziative che inspiegabilmente non sono state valutate comprese e apprezzate come meritavano. Come al solito, questa ingrata città rifiuta i figli migliori (ricordiamo Consagra, per il quale tanto si è speso Saverio), non li apprezza, non li valorizza, confermando il “nemo profeta in patria” di antica memoria.
Se la scomparsa è da attribuire a un atto estremo, così come riportato dai mezzi di informazione, è possibile che il peso delle fatiche sterili abbia schiacciato il nostro compianto amico, costretto a verificare giorno per giorno l'inutilità di ogni sforzo e a giungere alla triste consapevolezza dell'inutilità della esistenza stessa. Questa è la sofferenza dei migliori.
Se veramente di atto estremo si tratta, se tale è stato, è da interpretarsi anche come di ribellione e di condanna contro una comunità che non l'ha compreso e apprezzato.
La parentisi, all'interno dei temi oggetto dell'impegno del comitato, è doverosa e testimonia l'apprezzamento e la gratitudine nei confronti di una persona che il comitato ricorda con stima e affetto.
Il dovere, però, costringe a tornare a discutere sui fatti che continuano a verificarsi nella città.
Si è appreso, sempre a mezzo della televisione, che l'imprenditrice Bertolino, titolare della omonima distilleria - dietro sua espressa richiesta, presentata il 10.11.2008 alle autorità amministrative che dirigono questo territorio (regione e comune)- ha ottenuto da un anonimo funzionario della regione siciliana l'autorizzazione a scaricare nel territorio di Mazara del Vallo i fanghi da depurazione provenienti dalla sua produzione industriale.
Detta notizia, considerata nella sua grave essenzialità , induce alle seguenti considerazioni:
1. Perché un'autorità regionale (il funzionario che ha firmato l'atto autorizzativo) ha ritenuto di autorizzare la ditta Bertolino a scaricare i fanghi in questione a Mazara del Vallo e non nel territorio di Partinico, ove la ditta stessa ha i suoi stabilimenti?
2. Per quale motivo la ditta Bertolino, a cui è stato vietato dalle autorità del luogo di scaricare nel territorio di Partinico i fanghi da depurazione, ritenuti dannosi perché inquinanti, ha potuto ottenere l'autorizzazione a scaricarli nel territorio di Mazara del Vallo?
3. Per quale motivo detti fanghi a Partinico sono stati ritenuti dannosi e inquinanti e a Mazara del Vallo sono stati ritenuti non dannosi, anzi, utili alla concimazione dei terreni?
4. Perché l'amministrazione di Mazara del Vallo, informata del pericolo fin dal 1998, non ha ritenuto in tutti questi anni di vincolare la zona, dove la Bertolino intende scaricare i fanghi da depurazione, con precisa destinazione all'approvvigionamento idrico della città , considerato che la falda sottostante è quella che fornisce l'acqua potabile che viene distribuita nella rete idrica comunale?
I comuni, le province, le regioni e lo stato si governano producendo leggi o atti amministrativi. I discorsi a posteriori, anche se coloriti e violenti, come quelli fatti dall'amministrazione, e in particolare dal sindaco, sono quelli di quattro amici al bar, unico luogo dove possono essere ascoltati e apprezzati.
Chi amministra, a livello comunale provinciale, regionale e forse anche nazionale, per le dichiarazioni, e in assenza di atti apprezzabili dal punto di vista formale e utili per la comunità, dimostra di non avere la benché minima cultura di governo e per tale motivo i cittadini, costantemente sono costretti a discutere di queste ingiustizie e di queste sopraffazioni che potrebbero essere evitate, se, al posto di questi parvenu, ci fossero persone culturalmente preparate e adatte all'esercizio della funzione da esercitare.
I cittadini, prima organizzati in partiti, riuscivano a far sentire la loro voce, ora sono costretti a inventarsi i luoghi di aggregazione. I partiti sono scheletri che si reggono a mala pena, giusto per sopportare la campagna elettorale ad ogni scadenza di rito e assicurare ai politicanti di mestiere una delega in bianco.
Le sezioni si aprono solo alla vigilia delle elezioni, per captare voti e, siccome non c'è più alcuna motivazione etica a mettere insieme le persone, il collante è la promessa del soddisfacimento di un interesse individuale o di piccoli gruppi.
E a corrompere la gente è sufficiente anche una pizza.
I candidati non parlano più di programma. I cittadini non chiedono.
Occorre rivedere le nuove regole, che, pur contenendo alcune indicazioni a garanzia, quali la relazione del sindaco ogni sei mesi, di fatto non prevedono una sanzione per la mancata presentazione, e non prevedono verifica su relazioni poco serie, che sembrano uscire dalle mani di un ragioniere. Manca il controllo sugli atti amministrativi e, se si vuole perseguire giustizia, è necessario ricorrere al tribunale amministrativo regionale, con aggravio di ingenti oneri finanziari.
La legge è liberticida.
Ha funzionato nei primi tre anni, tanto che, in questo lasso di tempo, si è pensato, in nome della governabilità, di far nascere il partito dei sindaci.
Nel caso della città di Mazara del Vallo, si constata che il sindaco, come al solito, non si assume le responsabilità, e, per giustificare la sua incapacità amministrativa, la scarica sugli altri. Parla, parla.... nella convinzione che la stragrande maggioranza non è attenta e non lo ascolta, gli altri non capiscono, e i pochi che capiscono non hanno reale potere per contestarlo.
Parlando in modo criptato, indirizza i suoi discorsi agli uomini di potere. Non parla al cittadino.
La realtà è questa.
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato
La discussione è incentrata sulla scioccante notizia, appresa il giorno 26 dal TG locale e riportata l'indomani a mezzo stampa, secondo la quale Saverio Safina, caro, affettuoso e stimato amico sarebbe inspiegabilmente scomparso dopo essersi imbarcato a Palermo sul traghetto La Suprema di Grandi Navi Veloci, diretto a Genova.
Il fatto, nella sua cruda drammaticità, porta a riflettere e a constatare che con la scomparsa di Saverio Safina la città di Mazara del Vallo perde uno dei personaggi migliori. Uno degli uomini più competenti e preparati che la città abbia mai avuto.
Saverio Safina, a Mazara, instancabilmente e gratuitamente, con suo grande sacrificio intellettuale e economico si è intestato una miriade di iniziative che inspiegabilmente non sono state valutate comprese e apprezzate come meritavano. Come al solito, questa ingrata città rifiuta i figli migliori (ricordiamo Consagra, per il quale tanto si è speso Saverio), non li apprezza, non li valorizza, confermando il “nemo profeta in patria” di antica memoria.
Se la scomparsa è da attribuire a un atto estremo, così come riportato dai mezzi di informazione, è possibile che il peso delle fatiche sterili abbia schiacciato il nostro compianto amico, costretto a verificare giorno per giorno l'inutilità di ogni sforzo e a giungere alla triste consapevolezza dell'inutilità della esistenza stessa. Questa è la sofferenza dei migliori.
Se veramente di atto estremo si tratta, se tale è stato, è da interpretarsi anche come di ribellione e di condanna contro una comunità che non l'ha compreso e apprezzato.
La parentisi, all'interno dei temi oggetto dell'impegno del comitato, è doverosa e testimonia l'apprezzamento e la gratitudine nei confronti di una persona che il comitato ricorda con stima e affetto.
Il dovere, però, costringe a tornare a discutere sui fatti che continuano a verificarsi nella città.
Si è appreso, sempre a mezzo della televisione, che l'imprenditrice Bertolino, titolare della omonima distilleria - dietro sua espressa richiesta, presentata il 10.11.2008 alle autorità amministrative che dirigono questo territorio (regione e comune)- ha ottenuto da un anonimo funzionario della regione siciliana l'autorizzazione a scaricare nel territorio di Mazara del Vallo i fanghi da depurazione provenienti dalla sua produzione industriale.
Detta notizia, considerata nella sua grave essenzialità , induce alle seguenti considerazioni:
1. Perché un'autorità regionale (il funzionario che ha firmato l'atto autorizzativo) ha ritenuto di autorizzare la ditta Bertolino a scaricare i fanghi in questione a Mazara del Vallo e non nel territorio di Partinico, ove la ditta stessa ha i suoi stabilimenti?
2. Per quale motivo la ditta Bertolino, a cui è stato vietato dalle autorità del luogo di scaricare nel territorio di Partinico i fanghi da depurazione, ritenuti dannosi perché inquinanti, ha potuto ottenere l'autorizzazione a scaricarli nel territorio di Mazara del Vallo?
3. Per quale motivo detti fanghi a Partinico sono stati ritenuti dannosi e inquinanti e a Mazara del Vallo sono stati ritenuti non dannosi, anzi, utili alla concimazione dei terreni?
4. Perché l'amministrazione di Mazara del Vallo, informata del pericolo fin dal 1998, non ha ritenuto in tutti questi anni di vincolare la zona, dove la Bertolino intende scaricare i fanghi da depurazione, con precisa destinazione all'approvvigionamento idrico della città , considerato che la falda sottostante è quella che fornisce l'acqua potabile che viene distribuita nella rete idrica comunale?
I comuni, le province, le regioni e lo stato si governano producendo leggi o atti amministrativi. I discorsi a posteriori, anche se coloriti e violenti, come quelli fatti dall'amministrazione, e in particolare dal sindaco, sono quelli di quattro amici al bar, unico luogo dove possono essere ascoltati e apprezzati.
Chi amministra, a livello comunale provinciale, regionale e forse anche nazionale, per le dichiarazioni, e in assenza di atti apprezzabili dal punto di vista formale e utili per la comunità, dimostra di non avere la benché minima cultura di governo e per tale motivo i cittadini, costantemente sono costretti a discutere di queste ingiustizie e di queste sopraffazioni che potrebbero essere evitate, se, al posto di questi parvenu, ci fossero persone culturalmente preparate e adatte all'esercizio della funzione da esercitare.
I cittadini, prima organizzati in partiti, riuscivano a far sentire la loro voce, ora sono costretti a inventarsi i luoghi di aggregazione. I partiti sono scheletri che si reggono a mala pena, giusto per sopportare la campagna elettorale ad ogni scadenza di rito e assicurare ai politicanti di mestiere una delega in bianco.
Le sezioni si aprono solo alla vigilia delle elezioni, per captare voti e, siccome non c'è più alcuna motivazione etica a mettere insieme le persone, il collante è la promessa del soddisfacimento di un interesse individuale o di piccoli gruppi.
E a corrompere la gente è sufficiente anche una pizza.
I candidati non parlano più di programma. I cittadini non chiedono.
Occorre rivedere le nuove regole, che, pur contenendo alcune indicazioni a garanzia, quali la relazione del sindaco ogni sei mesi, di fatto non prevedono una sanzione per la mancata presentazione, e non prevedono verifica su relazioni poco serie, che sembrano uscire dalle mani di un ragioniere. Manca il controllo sugli atti amministrativi e, se si vuole perseguire giustizia, è necessario ricorrere al tribunale amministrativo regionale, con aggravio di ingenti oneri finanziari.
La legge è liberticida.
Ha funzionato nei primi tre anni, tanto che, in questo lasso di tempo, si è pensato, in nome della governabilità, di far nascere il partito dei sindaci.
Nel caso della città di Mazara del Vallo, si constata che il sindaco, come al solito, non si assume le responsabilità, e, per giustificare la sua incapacità amministrativa, la scarica sugli altri. Parla, parla.... nella convinzione che la stragrande maggioranza non è attenta e non lo ascolta, gli altri non capiscono, e i pochi che capiscono non hanno reale potere per contestarlo.
Parlando in modo criptato, indirizza i suoi discorsi agli uomini di potere. Non parla al cittadino.
La realtà è questa.
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato
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Verbali
Vittoria dei sindaci in Lombardia. L'acqua resta pubblica
da greenreport.it
Lombardia: l´acqua resta pubblica grazie alla battaglia dei sindaci contro la Regione
FIRENZE. I sindaci in Lombardia hanno vinto! L’acqua resterà pubblica e le reti non potranno essere messe sul mercato. I 144 amministratori lombardi avevano promosso un referendum contro i contenuti della legge regionale che in sintesi si sposavano bene con i contenuti dell’art.23 bis della legge 133/2008 approvata con il via libera della sinistra parlamentare proprio prima delle vacanze estive, che impone ai comuni di mettere sul mercato le reti idriche entro il 2010.
Ovviamente quanto successo in Lombardia può avere conseguenze anche nel resto del Paese e per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua canta vittoria: «L´iperliberista presidente della Regione ha dovuto prendere atto della profonda opposizione popolare al suo disegno di imporre per legge la privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato ed è stato costretto a modificare la legge regionale, riaffermando l´autodeterminazione degli enti locali nella scelta delle modalità di gestione di un bene comune e diritto umano universale come l´acqua».
Ora il Forum dei Movimenti per l’acqua chiede agli Enti locali protagonisti di questa battaglia vinta, un passo ulteriore «chiediamo che si approvino in tutti i Consigli comunali delibere in cui si dichiari l´acqua "bene comune e diritto umano universale" e il servizio idrico integrato come "servizio privo di rilevanza economica"- sottolineano dal Forum- e che si costruiscano dovunque tavoli di lavoro per progettare percorsi partecipativi per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, così come definiti dalla legge d´iniziativa popolare in questi giorni tornata all´esame del Parlamento».
In effetti è necessario costruire dal basso (bottom up) una vera democrazia partecipata dell’acqua che sappia però risolvere i problemi del settore che non riguardano solo il modello di gestione. Prima fra tutti chiarire il rapporto tra regolazione e gestione, tra soggetto controllore e controllato. C’è necessità di un organismo autonomo, competente, che sappia valutare attraverso specifici indicatori di sostenibilità l’efficienza di chi gestisce tenendo conto delle peculiarità della matrice di cui stiamo parlando.
Inoltre è necessario risolvere la questione degli investimenti per le infrastrutture necessarie (la tariffa da sola non li può sostenere) rivedendo anche la normativa. Detto questo però, vista la necessita di un Piano strategico di conservazione della risorsa, accompagnato da investimenti per la manutenzione delle reti e per il miglioramento qualitativo dell’acqua che arriva nelle nostre case e che restituiamo all’ambiente, riteniamo che tale filosofia possa essere condivisa fino in fondo solo da un soggetto pubblico.
greenreport
Newsletter del 29.01.2009
Lombardia: l´acqua resta pubblica grazie alla battaglia dei sindaci contro la Regione
FIRENZE. I sindaci in Lombardia hanno vinto! L’acqua resterà pubblica e le reti non potranno essere messe sul mercato. I 144 amministratori lombardi avevano promosso un referendum contro i contenuti della legge regionale che in sintesi si sposavano bene con i contenuti dell’art.23 bis della legge 133/2008 approvata con il via libera della sinistra parlamentare proprio prima delle vacanze estive, che impone ai comuni di mettere sul mercato le reti idriche entro il 2010.
Ovviamente quanto successo in Lombardia può avere conseguenze anche nel resto del Paese e per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua canta vittoria: «L´iperliberista presidente della Regione ha dovuto prendere atto della profonda opposizione popolare al suo disegno di imporre per legge la privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato ed è stato costretto a modificare la legge regionale, riaffermando l´autodeterminazione degli enti locali nella scelta delle modalità di gestione di un bene comune e diritto umano universale come l´acqua».
Ora il Forum dei Movimenti per l’acqua chiede agli Enti locali protagonisti di questa battaglia vinta, un passo ulteriore «chiediamo che si approvino in tutti i Consigli comunali delibere in cui si dichiari l´acqua "bene comune e diritto umano universale" e il servizio idrico integrato come "servizio privo di rilevanza economica"- sottolineano dal Forum- e che si costruiscano dovunque tavoli di lavoro per progettare percorsi partecipativi per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, così come definiti dalla legge d´iniziativa popolare in questi giorni tornata all´esame del Parlamento».
In effetti è necessario costruire dal basso (bottom up) una vera democrazia partecipata dell’acqua che sappia però risolvere i problemi del settore che non riguardano solo il modello di gestione. Prima fra tutti chiarire il rapporto tra regolazione e gestione, tra soggetto controllore e controllato. C’è necessità di un organismo autonomo, competente, che sappia valutare attraverso specifici indicatori di sostenibilità l’efficienza di chi gestisce tenendo conto delle peculiarità della matrice di cui stiamo parlando.
Inoltre è necessario risolvere la questione degli investimenti per le infrastrutture necessarie (la tariffa da sola non li può sostenere) rivedendo anche la normativa. Detto questo però, vista la necessita di un Piano strategico di conservazione della risorsa, accompagnato da investimenti per la manutenzione delle reti e per il miglioramento qualitativo dell’acqua che arriva nelle nostre case e che restituiamo all’ambiente, riteniamo che tale filosofia possa essere condivisa fino in fondo solo da un soggetto pubblico.
greenreport
Newsletter del 29.01.2009
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Buone nuove
venerdì 30 gennaio 2009
Verbale n.61
Il giorno 21 del mese di gennaio dell'anno 2009, il comitato si riunisce alle ore 18.00.
Mentre si osserva che è immane il lavoro da fare, perché troppi i fronti su cui operare, l' attenzione torna a concentrarsi sul pericolo che potrebbe correre la città , se si dovesse veramente realizzare un campo da golf.
Per scongiurarlo, occorre porre in essere una strategia a tal uopo finalizzata, e, in particolare, informare la cittadinanza su quello che comporta la realizzazione del campo da golf, quale spreco d'acqua e pericolo di inquinamento delle falde.
Sulla questione si è discusso in modo sufficientemente chiaro nei verbali n. 57 e 58, cui si rimanda.
Rendere anche edotti del pericolo tutti coloro che per la funzione che ricoprono sono preposti alla tutela del territorio e della salute dei cittadini di questa città e in particolare i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali, gli onorevoli regionali e nazionali che dai cittadini sono stati eletti.
Detti rappresentanti, di conseguenza, dovrebbero farsi portatori di tutti quegli atti amministrativi di loro competenza, utili a scongiurare il paventato pericolo. Non dovrebbero, quindi, agevolare o rendersi promotori del cambio di destinazione urbanistica o delle varianti urbanistiche funzionali alla realizzazione del paventato progetto.
L'azione che questi uomini politici dovrebbero intestarsi è auspicabile che diventi impegno anche del futuro sindaco e del futuro consiglio comunale. Detto impegno a tutela dell'equilibrio ecologico del territorio e a tutela della salute dei cittadini deve diventare centrale nel programma del futuro candidato a sindaco.
Messa a fuoco la strategia, si decide, intanto, di inoltrare al sindaco l'invito al rispetto del disposto indicato nel Decreto-Legge 19 agosto 2005, n.195, che sancisce l'obbligatorietà dell'informazione ambientale, dove per «informazione ambientale» si intende:
“qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente: 1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti, naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi; 2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero1); 3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attività di cui al numero 3); 6) lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 10 o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3).”
(da Gazzetta Ufficiale N. 239 del 13 Ottobre 2005 )
Detto invito, che viene abbozzato in seduta, va inoltrato anche alle autorità che per istituto sono preposte al controllo.
Poi si discute delle rivolte dei sindaci dell'agrigentino contro la privatizzazione dell'acqua. Si rileva che il sindaco della città di Mazara del Vallo non si rende conto dei problemi che si scatenano rinunciando alla gestione pubblica dell'acqua.
Sta attendendo che la gestione sia aggiudicata ad una società come si attende un evento ineluttabile. Evidentemente non conosce quali poteri ha un sindaco, né si sforza di imparare a fare il sindaco, guardando chi è migliore di lui.
Perché il sindaco dichiara che è inutile opporsi? Perché il sindaco è contro i cittadini?
La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato
Mentre si osserva che è immane il lavoro da fare, perché troppi i fronti su cui operare, l' attenzione torna a concentrarsi sul pericolo che potrebbe correre la città , se si dovesse veramente realizzare un campo da golf.
Per scongiurarlo, occorre porre in essere una strategia a tal uopo finalizzata, e, in particolare, informare la cittadinanza su quello che comporta la realizzazione del campo da golf, quale spreco d'acqua e pericolo di inquinamento delle falde.
Sulla questione si è discusso in modo sufficientemente chiaro nei verbali n. 57 e 58, cui si rimanda.
Rendere anche edotti del pericolo tutti coloro che per la funzione che ricoprono sono preposti alla tutela del territorio e della salute dei cittadini di questa città e in particolare i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali, gli onorevoli regionali e nazionali che dai cittadini sono stati eletti.
Detti rappresentanti, di conseguenza, dovrebbero farsi portatori di tutti quegli atti amministrativi di loro competenza, utili a scongiurare il paventato pericolo. Non dovrebbero, quindi, agevolare o rendersi promotori del cambio di destinazione urbanistica o delle varianti urbanistiche funzionali alla realizzazione del paventato progetto.
L'azione che questi uomini politici dovrebbero intestarsi è auspicabile che diventi impegno anche del futuro sindaco e del futuro consiglio comunale. Detto impegno a tutela dell'equilibrio ecologico del territorio e a tutela della salute dei cittadini deve diventare centrale nel programma del futuro candidato a sindaco.
Messa a fuoco la strategia, si decide, intanto, di inoltrare al sindaco l'invito al rispetto del disposto indicato nel Decreto-Legge 19 agosto 2005, n.195, che sancisce l'obbligatorietà dell'informazione ambientale, dove per «informazione ambientale» si intende:
“qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente: 1) lo stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti, naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati, e, inoltre, le interazioni tra questi elementi; 2) fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell'ambiente, individuati al numero1); 3) le misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell'ambiente di cui ai numeri 1) e 2), e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi; 4) le relazioni sull'attuazione della legislazione ambientale; 5) le analisi costi-benefici ed altre analisi ed ipotesi economiche, usate nell'ambito delle misure e delle attività di cui al numero 3); 6) lo stato della salute e della sicurezza umana, compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell'ambiente di cui al punto 10 o, attraverso tali elementi, da qualsiasi fattore di cui ai punti 2) e 3).”
(da Gazzetta Ufficiale N. 239 del 13 Ottobre 2005 )
Detto invito, che viene abbozzato in seduta, va inoltrato anche alle autorità che per istituto sono preposte al controllo.
Poi si discute delle rivolte dei sindaci dell'agrigentino contro la privatizzazione dell'acqua. Si rileva che il sindaco della città di Mazara del Vallo non si rende conto dei problemi che si scatenano rinunciando alla gestione pubblica dell'acqua.
Sta attendendo che la gestione sia aggiudicata ad una società come si attende un evento ineluttabile. Evidentemente non conosce quali poteri ha un sindaco, né si sforza di imparare a fare il sindaco, guardando chi è migliore di lui.
Perché il sindaco dichiara che è inutile opporsi? Perché il sindaco è contro i cittadini?
La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato
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Verbali
mercoledì 28 gennaio 2009
''eMPower'' Sulle dicisioni in materia ambientale piu' forza ai cittadini
AMBIENTE: AL VIA 'EMPOWER', PER DARE VOCE AI CITTADINI UE
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Ha preso il via e durera' per almeno due anni, ''eMPower'', progetto co-finanziato dall'Unione europea, nel programma eParticipation 2008, per ''dare modo ai cittadini europei di influenzare il processo decisionale e politico sui temi ambientali''. Al progetto, coordinato dall'Athens Technology Center, una societa' IT, partecipano tre organizzazioni ambientaliste, tre agenzie di stampa e due atenei universitari. Si tratta, rispettivamente di MedSOS, Circolo Festambiente, Liga para a Proteccao da Natureza, l'Agenzia ANSA, la Athens News Agency, l'Agencia de Noticias de Portugal, il Politecnico nazionale di Atene e il Politech Institute del Belgio. Il progetto ''EMPower'', che ha preso il via ufficialmente con l'inizio del 2009, intende motivare e rafforzare il coinvolgimento delle NGO e dei cittadini nel processo decisionale sui temi ambientali sia a livello nazionale che comunitario, ''fornendo - si legge in una nota - metodologie e strumenti per supportare la partecipazione dei cittadini nella promozione di iniziative pubbliche e d'interesse sociale''. (ANSA). VC
27/01/2009 20:47
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Ha preso il via e durera' per almeno due anni, ''eMPower'', progetto co-finanziato dall'Unione europea, nel programma eParticipation 2008, per ''dare modo ai cittadini europei di influenzare il processo decisionale e politico sui temi ambientali''. Al progetto, coordinato dall'Athens Technology Center, una societa' IT, partecipano tre organizzazioni ambientaliste, tre agenzie di stampa e due atenei universitari. Si tratta, rispettivamente di MedSOS, Circolo Festambiente, Liga para a Proteccao da Natureza, l'Agenzia ANSA, la Athens News Agency, l'Agencia de Noticias de Portugal, il Politecnico nazionale di Atene e il Politech Institute del Belgio. Il progetto ''EMPower'', che ha preso il via ufficialmente con l'inizio del 2009, intende motivare e rafforzare il coinvolgimento delle NGO e dei cittadini nel processo decisionale sui temi ambientali sia a livello nazionale che comunitario, ''fornendo - si legge in una nota - metodologie e strumenti per supportare la partecipazione dei cittadini nella promozione di iniziative pubbliche e d'interesse sociale''. (ANSA). VC
27/01/2009 20:47
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Buone nuove
lunedì 26 gennaio 2009
Verbale n.60
Il giorno 14 del mese di gennaio dell'anno 2009 il comitato torna a riunirsi dopo la pausa delle vacanze natalizie. La seduta si apre alle ore 18,30.
Si osserva che fra quattro mesi ci saranno le elezioni e non si può più correre il pericolo che venga eletto un quaquaraquà.
È necessario che il comitato si attivi per proporre ai futuri candidati a sindaco nuovi modi e mezzi per affrontare la campagna elettorale e vincerla, sicché, finalmente, per selezione si giunga al perfetto candidato a sindaco, a chi potrà veramente essere in grado di affrontare i temi che travagliano da troppo tempo la nostra città, ormai ridotta ad un insopportabile abbandono per l' incapacità degli amministratori che si sono susseguiti nel tempo.
Per seguire un metodo più democratico, è necessario che i candidati non propongano ai cittadini un fantasioso programma da loro articolato, ma, al contrario, è necessario - e, a questo punto, è corretto e utile - che il candidato a sindaco inverta l'uso fino ad ora praticato, promuovendo delle assemblee popolari e da queste, a seguito di articolato dibattito, desuma, raccogliendo le varie istanze, i punti che faranno parte del suo programma.
Il perfetto candidato a sindaco, in questa maniera, raccogliendo le istanze dei cittadini, assumerà la democratica veste di loro delegato e si impegnerà pubblicamente a risolvere nel modo più celere e qualitativamente migliore i problemi che dall'assemblea sono stati indicati.
Il perfetto candidato a sindaco si impegnerà ad intrattenere, nel lungo periodo del suo mandato, rapporti costanti con i cittadini che l'hanno eletto, a mezzo di periodici incontri assembleari, in modo da mantenere con essi un rapporto di fattiva collaborazione, intesa e comunicazione e da attuare la perfetta pratica democratica.
Il perfetto candidato a sindaco, atteso che i partiti non hanno più connotazione etica, né ideologica che possa giustificare gli inutili schieramenti, dovrà, quindi, essere scelto per gli impegni che egli avrà assunto - confrontandosi, in più occasioni, con i suoi elettori - per la sua personalità, per il suo alto livello culturale, per la sua specchiata integrità morale e per la sua volontà di contrasto al malaffare.
Il perfetto candidato a sindaco, se dimostrerà di avere queste qualità e porrà in essere questi comportamenti, sicuramente potrà avere la fiducia dei cittadini, i quali, siamo certi, non daranno fiducia a chi è vincolato da rapporti inconfessabili a quanti fino ad oggi sono stati responsabili dello sfascio.
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato
Si osserva che fra quattro mesi ci saranno le elezioni e non si può più correre il pericolo che venga eletto un quaquaraquà.
È necessario che il comitato si attivi per proporre ai futuri candidati a sindaco nuovi modi e mezzi per affrontare la campagna elettorale e vincerla, sicché, finalmente, per selezione si giunga al perfetto candidato a sindaco, a chi potrà veramente essere in grado di affrontare i temi che travagliano da troppo tempo la nostra città, ormai ridotta ad un insopportabile abbandono per l' incapacità degli amministratori che si sono susseguiti nel tempo.
Per seguire un metodo più democratico, è necessario che i candidati non propongano ai cittadini un fantasioso programma da loro articolato, ma, al contrario, è necessario - e, a questo punto, è corretto e utile - che il candidato a sindaco inverta l'uso fino ad ora praticato, promuovendo delle assemblee popolari e da queste, a seguito di articolato dibattito, desuma, raccogliendo le varie istanze, i punti che faranno parte del suo programma.
Il perfetto candidato a sindaco, in questa maniera, raccogliendo le istanze dei cittadini, assumerà la democratica veste di loro delegato e si impegnerà pubblicamente a risolvere nel modo più celere e qualitativamente migliore i problemi che dall'assemblea sono stati indicati.
Il perfetto candidato a sindaco si impegnerà ad intrattenere, nel lungo periodo del suo mandato, rapporti costanti con i cittadini che l'hanno eletto, a mezzo di periodici incontri assembleari, in modo da mantenere con essi un rapporto di fattiva collaborazione, intesa e comunicazione e da attuare la perfetta pratica democratica.
Il perfetto candidato a sindaco, atteso che i partiti non hanno più connotazione etica, né ideologica che possa giustificare gli inutili schieramenti, dovrà, quindi, essere scelto per gli impegni che egli avrà assunto - confrontandosi, in più occasioni, con i suoi elettori - per la sua personalità, per il suo alto livello culturale, per la sua specchiata integrità morale e per la sua volontà di contrasto al malaffare.
Il perfetto candidato a sindaco, se dimostrerà di avere queste qualità e porrà in essere questi comportamenti, sicuramente potrà avere la fiducia dei cittadini, i quali, siamo certi, non daranno fiducia a chi è vincolato da rapporti inconfessabili a quanti fino ad oggi sono stati responsabili dello sfascio.
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato
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