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giovedì 26 luglio 2007

Riflessioni a margine delle assemblee del Comitato spontaneo Trasmazzaro

Per contribuire all’azione del Comitato Spontaneo nato sull’emergenza idrica delle zone di Trasmazzaro e Tonnarella
Siamo scontenti, anzi siamo esasperati.Le voci diffuse da mesi intorno alla presenza di nitrati nell’acqua distribuita a mezzo rete idrica nelle zone di Trasmazzaro e Tonnarella ci preoccupano, anzi ci allarmano. Ma più ci fa star male lo stato di incertezza nel quale ci ha mantenuto l’amministrazione che non fa chiarezza, che non fornisce dati ufficiali, che non comunica l’iter avviato per la soluzione del problema. Il sindaco, personalmente affrontato dai rappresentanti del Comitato Spontaneo, non convince quando cita la documentazione di riferimento. Cresce la rabbia, si arriva all’indignazione.
Questa condizione, ristagnando o aggravandosi, di per sé non produce effetti risolutivi, ma può diventare punto di partenza per costruire un percorso civile di rivendicazione dei diritti lesi.
Sono intaccati i bisogni primari di bere e mangiare, allora approntiamo gli strumenti per inchiodare alle responsabilità chi è preposto al compito di garantirli. Qui si tratta di reclamare il diritto alla vita!
In ordine gerarchico ci saranno i responsabili! Individuiamoli e cominciamo a pressare.
Bisogna mettere mano al problema dell’acqua, non come fa chi ha una casa cadente e rifà la facciata o ripara la crepa all’ultimo piano. Bisogna cominciare dalle fondamenta.
Il problema è grosso, i competenti lo sanno. Bisogna intervenire con mani da chirurgo, non con mani da generico
Deve essere interrogata la comunità scientifica. Non accontentiamoci del primo impiegato comunale. Si faccia un bando per un concorso di idee. La comunità Europea può finanziare. Sull’acqua c’è un interesse nazionale, europeo e mondiale. “Ogni giorno, circa 6000 persone, per la maggior parte bambini, muoiono per cause legate all’acqua (la sua assenza o carenza di igiene).Per questo il decennio 2005-2015 è stato denominato dalle Nazioni Unite decennio internazionale per l’azione “Water for life”, per aver azioni maggiormente concertate a livello mondiale” (da ALTROCONSUMO, il portale al servizio dei consumatori). Cogliamo l’occasione. Tutti lo comprendiamo quanto è importante!
Lo capisce la gente semplice che si può rinunciare a tutto fuorché a mangiare e bere. Credo che tutti i cittadini sottoscriverebbero un accordo con l’amministrazione per rinunciare a tutte le estati mazaresi, a tutti i festini, a tutte le miss mare, e non continuo.
Bisogna organizzarsi: che si verbalizzi tutto quanto viene fuori da ogni assemblea, che si costituisca una banca dati (nome, domicilio, data dei risultati delle analisi dei campioni di acqua e quant’altro)
Il sito esiste, dei volenterosi che lo curino, che lavorino su quanto vien fuori. Bisogna distribuire compiti: chi registra, chi elabora, chi scrive, chi organizza, chi diffonde.
Bisogna incalzare, non demordere. Appoggiarsi a chi ha le competenze scientifiche, giuridiche.
Bisogna rifondare la città, partire proprio dalle fondamenta, scandagliare il sottosuolo di tutto il territorio di Mazara, controllare rete idrica e fognaria.
Individuare cause, imporre correttivi.
Tutti siamo colpevoli, in assenza di controlli, tutti abbiamo fatto a modo nostro, ma ora il danno del vicino colpisce me e chi l’ha prodotto. L’inquinatore è inquinato.
Mettiamo un punto, avviamo un processo virtuoso. Armiamoci di buona volontà per una Mazara Ecologica.
Facciamone una città modello, siamo ambiziosi! Il momento è favorevole, sullo scontento, sull’esasperazione si può lavorare per una presa di coscienza. E’ un cammino di civiltà, che mentre ci fa acquistare diritti ci fa più consapevoli dell’importanza del rispetto dei doveri!
25.07.2007
Silvana Mannone

1 commento:

Anonimo ha detto...

...ma siamo sicuri che tutti sarebbero pronti a rinunciare a qualche festino pur di affrontare questo problema? Conoscendo il contesto cittadino credo proprio di no!!! Il mio, PURTROPPO, non e' pessimismo, ma i fatti, nella storia di Mazara, evidenziano un'ignoranza radicata nella nostra cultura, anche per fatti cosi' gravi come quelli che state (stiamo) affrontando in questo momento, e contro l'ignoranza non esiste rimedio. :-(