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domenica 30 marzo 2008

Verbale n.36

Il giorno 25 del mese di marzo dell'anno 2008, alle ore 18.00 il Comitato si riunisce per discutere sui seguenti punti all'ordine del giorno:
1)data incontro Auser;
2)riunione di giunta comunale 3 aprile;
3) risultati escavazione pozzi per l'approvvigionamento idrico.

Aperta la seduta, viene comunicato che il prossimo incontro con i soci Auser si realizzerà giovedì 27 marzo. La data è stata concordata con il presidente, la relazione sarà tenuta da Giovanni Giaramidaro, il quale, sulla base delle azioni messe in atto dal comitato, illustrerà il corso della vicenda nitrati, aggiornato agli ultimi atti, e presenterà le prossime iniziative.

Si passa al secondo punto all'ordine del giorno e si discute dell'opportunità di essere presenti alla prossima seduta di giunta comunale, considerato che, fra i tanti punti all'ordine del giorno, ce n'è uno relativo alla crisi idrica. Per poter partecipare occorre sapere se la seduta è aperta.Si decide di verificare.

Per quanto riguarda il terzo punto all'ordine del giorno, e cioè i risultati dell'escavazione dei pozzi, si constata ancora una volta il silenzio dell'amministrazione: solerte nei grandi annunci e muta sui risultati.

Per sentito dire: nel primo pozzo scavato, è stata riscontrata una portata non sufficiente e, negli altri due, la concentrazione di nitrati registrata è al limite del valore massimo. Quindi, se le notizie rispondono al vero, sarà impossibile la miscelazione con l'acqua dei pozzi di Ramisella, per ottenere valori accettabili di concentrazione nitrati.

Ancora una volta “molto rumore per nulla”.

Il primo annuncio, relativo all'escavazione di pozzi salvifici, risale al giorno 1 agosto 2007 , data in cui è stata inviata in prefettura la relazione con la quale il sindaco ha richiesto la deroga (quasi otto mesi fa). Si legge nella relazione dell'individuazione di pozzi da cui emungere l'acqua “buona”e, con questa fandonia, il sindaco ha ottenuto non solo la deroga, ma anche la proroga della deroga, che ci condanna ai nitrati fino al 31 dicembre 2008!

Si ricorda che il sindaco sa inutile l'escavazione di nuovi pozzi, dopo i primi falliti tentativi, in quanto egli stesso ha dichiarato nella deliberazione dell'11 febbraio, in cui ha richiesto che fosse proclamato lo stato di emergenza idrica, che la falda acquifera sottostante il nostro territorio è gravemente inquinata.

Cosa annuncia ancora ai cittadini, quando da qualsiasi punto si effettui il sondaggio, il risultato non può che essere sempre negativo!

Di questi annunci sono stanche le nostre orecchie!

Se è vero che li hanno scavati questi pozzi, se ne sono spesi di soldi per tutti i tentativi falliti!

Con questi stessi soldi, che, ricordiamo, vengono spesi solo per tamponare l'emergenza e non per risolvere definitivamente il problema – non vogliamo pensare agli altri spesi per i ridicoli inutili antigienici silos- l'amministrazione avrebbe potuto subito dotare di depuratori a osmosi inversa ogni famiglia delle zone di Trasmazzaro e Tonnarella.

Se ne trovano a prezzi irrisori, si va dai 150 ai 450 euro, anche se i più costosi vanno dai 1.950 euro ad oltre, che, se fossero stati scelti, avrebbero potuto servire di “vera” acqua potabile interi condomini e comunità come l'ospedale, scuole e case di riposo, luoghi dove il sindaco avrebbe dovuto garantire subito l'acqua “veramente” potabile, perché accolgono soggetti a rischio.

Ci si chiede se l'amministrazione l'ha messa la testa su questa faccenda, per trovare davvero una soluzione, quella provvisoria e urgente almeno, e sempre più si rimane convinti che è mancata e manca tuttora la volontà politica.

Ma cui prodest ?

Su questo interrogativo abbiamo sbattuto veramente la testa: ogni azione è frutto di una scelta, perché l'amministrazione sceglie di non risolvere? Si deve, a questo punto, pensare che si vuole portare all'esasperazione e poi orientare l'opinione pubblica ad accettare ciò che è stato già deciso e cioè la privatizzazione dell'acqua.

Questi sospetti trovano una base nelle dichiarazioni rese dal vicesindaco Giampiero Giacalone, nell'incontro realizzato all' Auser il 28 febbraio, durante il quale ha detto che fra qualche anno tutto sarà risolto con la costituzione dell'ATO Idrico.

Vogliono portarci ad accettare ciò che rifiutano tutti quelli che hanno già subito l'ATO Idrico e cioè la privatizzazione dell'acqua. Non può che essere questa la ragione dell'ignavia di questi amministratori, altrimenti bisogna tacciarli tutti di vera ignoranza, oltre che di incapacità e arroganza.

Analfabeti, in un tempo in cui l'informazione viaggia su internet e la soluzione ai problemi si trova con un clic, sia quella a breve che a lungo termine. Per quest' ultima l'amministrazione è colpevole di non aver mosso, ancora, un dito.

Per la soluzione immediata e provvisoria, all'indomani degli allarmanti risultati delle analisi dell'acqua, effettuate dall'Arpa, sarebbe stato facile far giungere a Mazara del Vallo i depuratori sufficienti ad eliminare i nitrati dall'acqua che esce dai rubinetti delle case di tutti gli abitanti delle zone di Trasmazzaro e Tonnarella. A costo zero, perché, se il sindaco avesse dichiarato lo stato di emergenza (e non chiesto che fosse dichiarato), per la conseguente dichiarazione di stato di calamità, dalla Regione o dallo Stato sarebbero giunti i contributi adeguati.

Una semplice ricerca su internet, una valutazione qualità prezzo, un ordine di acquisto on line.

Ma tacciare di analfabetismo questi amministratori è giudicarli fin troppo bene.

La seduta si chiude alle ore 19,30.
Il Comitato

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