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giovedì 12 giugno 2008

Verbale n.43

Il giorno 11 del mese di giugno dell'anno 2008 il comitato si riunisce alle ore 18,30.
La seduta si prospetta breve per impegni di uno dei partecipanti e pertanto viene soltanto presa in considerazione la proposta di adattare il post “Verbale n. 42” ad articolo giornalistico per la pubblicazione su uno dei giornali locali.

Si commentano le apparizioni televisive dei candidati alle provinciali, negli spazi autogestiti, e si conviene sulla pochezza delle dichiarazioni, dalle quali si evince assenza di progetto, incapacità di inquadrare in un contesto provinciale e in un orizzonte nazionale gli squallidi e circoscritti interventi che si impegnano a fare.

Sotto le parole il saccheggio, vestito di servizio al cittadino, del quale non conoscono bisogni e sogni, se non quelli che essi stessi possono cavalcare per soddisfare e inseguire i propri.

Non conoscono, per le cose che dicono di voler fare, neanche quali sono le reali competenze assegnate alle province.

La quasi totalità dei propositi, che dicono essere a base del loro fantomatico programma, sono di competenza dei comuni, delle regioni o dello stato e non delle province.

Molti i candidati senza militanza né fedeltà politica. Alcuni di loro, infatti, negli ultimi dieci anni sono passati senza pudore, ripetutamente, da un partito all'altro ponendo in essere un comportamento giudicato ignominioso una volta, quando i partiti erano ritenuti inavvicinabili dai più superficiali.

I pochi che hanno competenza -che sono presenti nella società civile e che ancora credono nell'appartenenza politica- rinunciano a torto a proporsi in prima persona, a scendere nell'agone politico e così danno spazio a chi non è competente e non crede assolutamente in nulla.

Alla fine i cittadini, che pur si lamentano della politica, o meglio dei politicanti, ad ogni tornata elettorale aboccano all'amo e si lasciano sacrificare agli altari degli eletti.

Dove sono gli intellettuali? Perché non si assumono le responsabilità, perché non partecipano attivamente alla vita politica dando in tal modo speranza ai cittadini che hanno bisogno della loro presenza per avere una amministrazione giusta, competente e fattiva?

Si avvitano su se stessi, edonisticamente si compiacciono della loro sterile conoscenza e si limitano soltanto a produrre una sterile critica.

Sarà poi vero che tutti gli spazi della politica sono stati invasi dai barbari?

Non ci resta che piangere.

Sono le 19,30. La seduta è tolta.

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