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giovedì 3 dicembre 2009

Chi ci salva dai nitrati?

L'acqua a Mazara del Vallo non è buona.
La falda è inquinata per la presenza di una altissima concentrazione di nitrati che, da più di dieci anni, per molti mesi continuativamente, oltrepassa i limiti di legge, e non di poco.

Ad oggi, le proteste dei cittadini, le richieste di intervento a tutela della salute pubblica, indirizzate ai sindaci di turno, non hanno sortito effetti risolutivi.

Si potrebbe dire che, se fino ad ora la gestione pubblica non si è dimostrata adeguata, passando alla gestione privata, si potrebbe avere finalmente l'acqua buona.

È quanto il Governo ha pensato per tutti i problemi riguardanti il servizio idrico nazionale, anche dietro richiami dell'Ue, antichi e recenti: far fare ad altri quello che i comuni non sanno fare o non possono fare per mancanza di fondi.

Per queste ragioni è nata la Legge Galli ed oggi l'Art. 15 del decreto Ronchi recentemente approvato, ne rafforza l'indirizzo verso l'assoluta privatizzazione.

Ma la legge Galli, 5 gennaio 1994 n.36, pensata come rimedio, si è tradotta in un danno peggiore.Con la nascita degli ATO, infatti, i Comuni che hanno consegnato le reti a società private hanno solo visto gli aumenti del canone e ancora aspettano il risanamento delle reti.

Questa è storia. Le tariffe, tra il 2002 e il 2008, sono aumentate del 30% e gli investimenti nei servizi nel decennio 1990-2000 sono calati del 70%).
E, d'altra parte, si è mai vista una società che reinveste tutti gli utili per il bene del cliente? Piuttosto risparmia sulla materia prima e sul processo produttivo per fare maggiori utili.

E dunque, nel caso in questione, premesso che il risparmio sulla materia prima non si pone perché la "materia prima acqua" non la si acquista in quanto l'acqua è in natura, la prassi seguita dalle società che si sono accaparrate la gestione del servizio idrico è quella di lasciare le reti colabrodo, ridurre i controlli sulla qualità e caricare sui cittadini-utenti la spesa per strutture, mezzi e personale, quest'ultimo aumentato, negli ATO, oltre misura per ragioni clientelari.

Solo le società pubbliche garantiscono il servizio senza utili e, se c'è volontà politica, possono pure indebitarsi per garantirlo al meglio.

Ma, con l'approvazione del decreto legge 135/09 (decreto Ronchi), avvenuta il 10 settembre, e la successiva conversione in Legge del 19 novembre, questa possibilità è morta.

Una volta che sarà formulato il regolamento attuativo, in data odierna all'esame del Consiglio dei Ministri, bisognerà fare i conti con l'Art.15 che prevede alla data del 31 dicembre 2011 la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) o la cessione del 40% del pacchetto azionario.

Ad oggi a Mazara del Vallo le reti non sono state consegnate ad alcuna società privata, abbiamo ancora, contrastando l'applicazione della legge Galli e dell'Art.15, la possibilità di agire nei confronti dell'amministrazione, fatta di concittadini che rispondono agli elettori, che bevono la stessa acqua, che, se abbiamo votato bene, possono sempre risolvere tutti i problemi e garantire un buon servizio e la qualità dell'acqua, per se stessi e per tutti i cittadini.

Potremmo nutrire le stesse aspettative se a gestire fosse una multinazionale che sta da un'altra parte del mondo, disconosce principi ed etica e per il denaro distrugge il mondo?

La città di Mazara del Vallo recentemente ha scelto un sindaco che in campagna elettorale e appena eletto si è impegnato con il Comitato per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio e tutti si attendono gli atti conseguenti.

Ha sottoscritto l'adesione al Coordinamento degli Enti Locali per l' Acqua Bene Comune e ha promesso la modifica dello statuto per dichiarare l'acqua bene comune non mercificabile, la cui proprietà è pubblica.

Quest'ultimo è il primo e più sicuro atto di contrasto, con effetto immediato, che ogni comune può compiere.
Tutto ciò per allinearsi agli indirizzi del Forum italiano dei movimenti per l'Acqua.

Sul fronte locale, contemporaneamente, ha dichiarato assoluto impegno a risolvere il "problema nitrati" e risulta abbia prodotto atti in questa direzione già prima di occupare la carica di sindaco.

Se non ci si affretta a vincolare la proprietà dell'acqua al Comune, oggi o mai più si potrà risolvere questo problema. L'inquinamento della falda acquifera, incombe pesantemente sui cittadini come una spada di Damocle e rischia di aggravarsi.

È incredibile l'immobilismo con il quale i preposti al controllo e la magistratura lasciano che i cittadini assistano all'impunita aggressione al territorio, tale da determinare l'inquinamento dell'acqua di falda.

Solo l'individuazione dei colpevoli permette di bloccare la causa e di conseguenza l'effetto. E solo ai colpevoli è da addebitare il risanamento, come legge vuole, a costo zero per il Comune.
Ma quante volte si è detto!
I cittadini sono stanchi di aspettare chi li salverà dai nitrati.

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