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martedì 28 luglio 2009

Consegna di reti e impianti idrici? Moratoria dei Commissariamenti dei Comuni che si oppongono

Antonella Leto (FP cgil Sicilia - Gruppo EE.LL.) comunica al comitato che il 21 luglio scorso l'Assemblea Regionale Siciliana ha votato all'unanimità l'Ordine del Giorno presentato dall'On.le Panepinto per la sospensione, fino al 30 dicembre, dei Commissariamenti dei Comuni che si oppongono alla consegna delle reti e degli impianti idrici.

La richiesta era stata avanzata dai rappresentanti di circa cento Comuni siciliani del Coordinamento Regionale degli EE.LL. agli On.li presidenti dei gruppi Parlamentari ed al Presidente dell'Assemblea Regionale il 7 luglio scorso, durante l'incontro tenutosi presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, per la presentazione del Disegno di Legge Regionale di ripubblicizzazione del S.I.I.

L'OdG consente ai comuni delle province di Palermo, Agrigento, Catania - che hanno rifiutato di consegnare le reti ai gestori privati - di continuare a gestire direttamente il SII in attesa che la proposta di legge venga calendarizzata e vada in discussione in Assemblea.

lunedì 27 luglio 2009

Percolato di discarica - La richiesta di provvedimenti per limitare il danno ambientale

Il Comitato avvia un rapporto interlocutorio con il sindaco con l'invio di una richiesta di provvedimenti urgenti al fine di scongiurare il pericolo di un grave danno ambientale incombente sulla città.

(clicca sull'immagine per ingrandirla)


venerdì 24 luglio 2009

Perdita di percolato inquinante in discarica comprensoriale-L'ARPA analizza e informa- Qualcuno ha provveduto?



Questo comitato ha avuto notizia da parte di Girolamo Pietro Palermo, Responsabile Associazione ACLI ANNI VERDI "Gruppo Franciscus Cupani", che il territorio di Mazara del Vallo è minacciato da un grave pericolo: nella discarica comprensoriale di c/da Campana, territorio che fa capo alla zona di Campobello di Mazara confinante con Mazara del Vallo, è in atto una perdita di percolato per sua natura altamente inquinante.

L'Arpa, con suo apposito atto, in data 17.06.2009 ha diffidato il Sindaco del tempo del Comune di Mazara del Vallo e il Sindaco di Campobello di Mazara a provvedere con urgenza per scongiurare il perdurare del danno.

La diffida è intestata anche all' Autorità d'Ambito TP2 Belice Ambiente e, per conoscenza, alla Provincia Regionale di Trapani, all'Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque di Palermo, all'Assessorato Territorio ed Ambiente di Palermo, al Direttore Generale ARPA Sicilia.

Il Comitato ha già predisposto apposita nota che sarà inviata al sindaco del Comune di Mazara del Vallo.

giovedì 23 luglio 2009

Dopo il caos l'osservanza della legge diventa evento eccezionale

Finalmente, a Mazara del Vallo, in materia ambientale si muove qualcosa. La nuova amministrazione comunale ha attivato un massiccio controllo del territorio che ha portato a sei denunce per abbandono di rifiuti tossici e all'accertamento di numerose violazioni del testo unico ambientale da parte di ditte, con conseguenti sanzioni amministrative.

Basta volere per ottenere. Si controlla, si trova il danno e chi lo ha prodotto, si applica la legge. È semplice, eppure nessun sindaco aveva prima mosso un dito in questa direzione.

Questo comitato ha dovuto inoltrare richieste, esposti, denunce per richiedere quanto di diritto.

Troppo ha discusso degli attacchi al territorio, piccoli e grandi, ad opera di gente comune che non sa quel che fa e di gente che, pur sapendo, fa! E si è parlato di un limite alla capacità della natura di rigenerarsi, oltre il quale vengono rimandate al mittente le offese e, a Mazara del Vallo, magari restituite in forma di nitrati nell'acqua in distribuzione.

Tutti i veleni, dal terreno inquinato alle sue profondità e giù in falda da dove viene attinta l'acqua ad uso potabile, giungono da anni direttamente a casa di ogni cittadino, anche di quelli che non hanno avuto alcuna colpa.

Il sindaco è il garante della salute dei cittadini e deve provvedere. Questo si è chiesto al sindaco del tempo e questo non si è ottenuto. Ma il nuovo sindaco della città di Mazara del Vallo - lo ha detto in campagna elettorale e oggi lo fa - subito si è attivato, dimostrando che non sempre è vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

Il comitato ha trovato un interlocutore.

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martedì 21 luglio 2009

Acqua "sangue della terra" - La cultura andina insegna




La Scuola Andina dell’Acqua è nata.

La prima pietra è stata posta. Con una cerimonia sacra officiata dall’intera comunità indigena quechua di Flores Rancho, nella zona rurale di Cochabamba, Bolivia, l’inizio dei lavori è stato salutato con il ringraziamento della Pachamama, la sacra Madre Terra, il cui spirito accompagnerà il cammino della Scuola Andina “nel Qollasuyo, nel Tawantinsuyu, e in tutti i paesi dell’Abya Ayala”.

La Scuola Andina dell’Acqua è un progetto di cooperazione che vede molte realtà collaborare assieme in difesa dell’acqua come bene comune, come “essere vivo, sangue della terra”, come paradigna politico per un mondo libero dalle sole briglie di un’economia disumana, come simbolo della cultura andina che con la sua “visione” ci vuole insegnare a riappropriarci del concetto di bene comune.

La Scuola Andina dell’acqua è di più: è un sogno che ha accomunato donne e uomini di una parte del mondo e di quell’altra, uniti nella speranza e nella convinzione che un mondo più semplice, più felice, più giusto, fosse possibile. Partendo dalle lotte in difesa dell’acqua.

In Bolivia, la collaborazione fra la Coordinadora del Agua y la Vida di Cochabamba, con la Fundacion Abril, con le comunità quechua, con i contadini Regantes, i comitati di base per l’acqua, con l’appoggio del Ministero dell’Acqua boliviano; nell’area andina, con i rappresentanti dei movimenti e delle associazioni in difesa dell’acqua dei cinque Paesi andini – oltre la Bolivia, il Perù, la Colombia, l’Ecuador, l’Argentina; in America latina, l’appoggio della rete interamericana dei movimenti in difesa dell’acqua Red Vida; in Italia, per cui Yaku è referente, con la Provincia Autonoma di Trento, la Provincia di Napoli, quella di Milano, il comune di Trento e l’appoggio della Regione Toscana.

Una filiera di istituzioni, di movimenti di base, di persone combattive, di politici coraggiosi che si è messa in moto due anni fa. Domenica scorsa, la simbolica posa della prima pietra di un edificio che sarà molto di più che una casa, che verrà costruito in materiali tipici della cultura andina (adobe), utilizzando metodologie ecologiche (fitodepurazione), seminari, incontri internazionali ed attività di autopedagogia che privilegeranno le donne e i bambini delle comunità.
(dalla redazione di www.yaku.eu)

lunedì 20 luglio 2009

Acqua pubblica - Da Prizzi e Termini Imerese due buone nuove

Contro la privatizzazione dell'acqua altri due comuni imboccano la via giusta. Sono Prizzi e Termini Imerese.

Nel primo, la Giunta, presieduta dal sindaco Garofalo, ha presentato la modifica dello statuto comunale che dichiara l'acqua bene comune non mercificabile. Il Consiglio comunale dovrà deliberare la modifica nelle prossime settimane.
(la notizia viene fornita da Angelo Campagna,portavoce di Liberacqua a Prizzi ).

A Termini Imerese il nuovo sindaco, Salvatore Burrafato, schierato a favore dell'acqua pubblica, ha chiesto la restituzione delle reti ad APS SpA.(da Liberacqua - Provincia di Palermo)


Sulla strada tracciata dai primi sindaci che hanno maturato la consapevolezza che privatizzare l'acqua significa privare dell'acqua, si allunga la fila dei sindaci del NO ALLA PRIVATIZZAZIONE.

sabato 11 luglio 2009

Il vicesindaco all'ARS per l'Acqua Bene Comune


In occasione della presentazione del Disegno di Legge per la Ripubblicizzazione dell'Acqua, il vicesindaco Giovanni Quinci, martedi 7 luglio, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, con una delegazione del Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, ha dichiarato, su espressa delega del sindaco e dell'amministrazione tutta, di aderire incondizionatamente all'iniziativa espressa da tutti i sindaci aderenti al Coordinamento Regionale EE.LL. per l'Acqua Bene Comune e si è reso disponibile a porre in essere tutti gli atti che si vorranno concordemente intraprendere.

venerdì 10 luglio 2009

Presentato all'ARS il Disegno di Legge per la Ripubblicizzazione dell'Acqua



Comunicato stampa

Martedi 7 luglio, con una delegazione del Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, il vicesindaco Giovanni Quinci ha partecipato all'incontro organizzato dal Coordinamento Regionale EE.LL per l'Acqua Bene Comune, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni.

Intervenendo su espressa delega del sindaco e dell'amministrazione tutta, ha dichiarato di aderire incondizionatamente all'iniziativa espressa da tutti i sindaci aderenti al Coordinamento Regionale EE.LL. per l'Acqua Bene Comune e si è reso disponibile a porre in essere tutti gli atti che si vorranno concordemente intraprendere.

La stessa adesione era stata, prima, espressa, con delega di 16 Comuni del catanese, dall'assessora D'Aita del Comune di Riposto.

Con l'intervento del sindaco di Caltavuturo, che ha segnato la chiusura della prima fase dell'incontro, è risuonato l'allarme per il rischio di conflitto sociale lanciato in apertura da Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona e deputato all' ARS, quando, nel presentare il Disegno di Legge di Ripubblicizzazione del Servizio Idrico in Sicilia a nome di tutti gli aderenti al Coordinamento Regionale, ha sostenuto che " il Parlamento Regionale non può non agire in collegamento con il sentimento popolare, pena l'accendersi di un conflitto sociale di cui non è immaginabile la portata"

Al tavolo della discussione il Presidente dell'ARS, On Cascio e i Presidenti dei Gruppi Parlamentari On. Leontini, Cracolici, Maira, Leanza, i quali, intervenendo nella seconda fase dell'incontro, in modo unanime hanno affermato la necessità e l'urgenza di ritornare alla gestione pubblica dell’acqua.

Ha concluso il Presidente, On Cascio, impegnandosi ad avviare a settembre la discussione del Disegno di Legge.

All' importante momento di confronto istituzionale erano presenti un centinaio di Amministratori locali, in rappresentanza  di altrettanti comuni, provenienti dalle nove province dell’isola, fra essi, per Trapani, oltre al vicesindaco di Mazara del Vallo, il sindaco di Santa Ninfa e il sindaco di Poggioreale con quattro consiglieri.

Presenti anche comitati aderenti al Forum Regionale dei Movimenti per l´acqua: Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo(TP), Comitato Cittadino Troina (EN), Comitato Cittadino Leonforte (EN), Coordinamento c.c. ennesi, c.c. nopriv Castelbuono (PA), CEPES (PA), FP CGIL Sicilia.

giovedì 9 luglio 2009

Consegnate al sindaco 2000 firme a sostegno dell'acqua pubblica

Comunicato stampa

Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo lunedì 6 luglio 2009 è stato ricevuto dal sindaco, on. Nicola Cristaldi, al quale sono state consegnate 2000 firme a sostegno dell'acqua pubblica.

Nel riceverle, il sindaco ha riconfermato l'impegno, assunto in campagna elettorale, a far deliberare in consiglio comunale la modifica dello Statuto inserendovi il principio che " l'acqua è un bene comune non mercificabile". Nel merito si è espresso giudicando la modifica opportuna, ma con valore semplicemente simbolico, non accogliendo il differente giudizio del Comitato.

L'aver compilato il questionario, elaborato da nove comitati aderenti al Forum dei Movimenti Siciliani, lo impegna a partecipare alle iniziative e agli incontri promossi dal Forum, primo quello del 7 luglio, per la presentazione del Disegno di Legge di Iniziativa Popolare per la Ripubblicizzazione dell'Acqua.

Al Comitato, che lo ha sollecitato a partecipare, ha dichiarato la piena condivisione dell'iniziativa, ma anche l'impossibilità a presenziarvi, in quanto impegnato per motivi istituzionali a Roma. In sua vece, ha delegato il vicesindaco rag.Giovanni Quinci.

Durante l'incontro sono state affrontate le questioni legate al problema della presenza dei nitrati in falda e alle inefficienze, in genere, del servizio idrico.

Il sindaco ha illustrato le soluzioni che intende apportare e ha ascoltato le proposte del comitato, pervenendo alla decisione di segnalare, a quanti designati al compito, il patrimonio di conoscenze e competenze del comitato per un fattivo contributo.

lunedì 6 luglio 2009

In discussione all'ARS il Disegno di Legge di Ripubblicizzazione del SII in Sicilia

Superata la fase di elaborazione, dalla bozza alle modifiche, è oggi definito il Disegno di Legge di Ripubblicizzazione del SII in Sicilia e giungerà all' ARS, al tavolo della discussione, il giorno 7 di luglio, alle ore 11,30.

Ancora una volta la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni ospiterà i sindaci che, per tutelare il diritto all'Acqua Bene Comune, hanno avviato il coraggioso percorso di difesa dei cittadini che rappresentano.

In quella cornice presenteranno il Disegno di Legge all' On. Cascio, Presidente dell'ARS, e ai Capigruppo dell'Assemblea Regionale On.li Leontini, Cracolici, Maira, Leanza.

Il sindaco, On. Nicola Cristaldi, che, in campagna elettorale, si è impegnato con il Comitato ad attivarsi per la ripubblicizzazione del SII, è stato invitato da Antonella Leto, coordinatrice Gruppo EE. LL. Forum Movimenti per l'Acqua, insieme a tutti gli Amministratori Locali che aderiscono al Coordinamento Regionale EE.LL. per l'Acqua Bene Comune.

giovedì 2 luglio 2009

CEPES incontro - dibattito del 25 giugno Se ne parla su Il Manifesto

(fonte Il Manifesto 26.06.2009)

di Vito Bianco - PALERMO
TERRITORI altra italia

L'acqua DEL SUD LA SICILIA DEI PADRONI DEL COMUNE
Nonostante le sue 47 dighe, l'acqua nell'isola costa sempre più cara. A Palermo giornata di studi contro la privatizzazione dell'acquedotto pubblico regionale. Mentre il mare del Belpaese è mangiato dagli abusi e dal cemento

Dare l'acqua agli assetati. Avrebbe potuto essere questo il titolo della giornata di studio e confronto che si è svolta giovedì nella Sala delle Lapidi del Comune, voluta e organizzata dal Cepes, il Centro studi di politica economica diretto dall'instancabile novantenne Nicola Cipolla, figura storica della sinistra palermitana. Il titolo era invece No alla privatizzazione dell'acqua bene comune, e si proponeva di fare il punto della situazione a poco più di un mese dall'Assemblea nazionale che si è svolta all'Ars il 14 maggio (erano presenti i rappresentanti 65 comuni siciliani, i sindacati, molte associazioni culturali e i comitati per l'acqua), nel corso della quale è stato presentato lo schema di un progetto di legge di iniziativa popolare, sostenuto dal Movimento dei sindaci, che si propone di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico in Sicilia. I caposaldi della proposta sono: la soppressione degli Ato, gli organismi che per conto di Siciliacque (posseduta dalla francese Veolia, attiva anche nello smaltimento dei rifiuti) si occupa dell'approvvigionamento idrico facendone notevolmente aumentare il prezzo, l'istituzione di un organismo centrale che si assuma il compito della supervisione, e l'affidamento alla responsabilità dei municipi - attraverso la creazione di Consorzi ad hoc - della gestione dell'acqua nei suoi due principali usi, l'irriguo e il domestico.
L'assunto che muove l'azione di quello che nel frattempo è diventato il Coordinamento nazionale dei comuni è semplice ma inattuato: l'acqua è un bene primario che non può essere degradato a merce. Dovrebbe essere ovvio, ma nella regione del governatore "commissario straordinario per l'emergenza idrica" non lo è; qui al contrario la normalità è la speculazione e la penuria, nonostante che nell'isola, con le sue 47 dighe, l'acqua ci sia sempre stata; però costa cara, viene sprecata e si inseguono soluzioni mirabolanti per demagogia e per alimentare un rivolo inarrestabile di clientelismo.
Molti gli interventi, di sindaci, sindacalisti e tecnici che da anni studiano la questione idrica qui da noi e nel resto d'Europa; dai quali è forse possibile estrarre un comune denominatore, riassumibile nella argomentata presa d'atto del fallimento della privatizzazione e del suo mito, che ha fatto breccia anche a sinistra (lo ha ricordato Salvatore Bonadonna), a lungo opzione obbligata nel segno di una malintesa modernizzazione.
«Qualcuno ha pensato che il mercato si autoregolasse, che ne derivassero benefici per il consumatore, e invece ha fatto cartello» ha detto Antonella Leto, che coordina il Gruppo enti locali. Prima di lei Nicola Cipolla aveva svolto una rapida cronistoria del disastro, raccontando con dovizia di particolari l'assurdo destino di una terra che sembra condannata a patire la sete e a riempire di cisterne i tetti dei condomini (era una delle ultime immagini di Sete d'acqua in Sicilia, il bel documentario di Ottavio Terranova che ha aperto i lavori). Sul fronte dei sindaci erano molto attesi gli interventi di Rosario Gallo, primo cittadino a Palma di Montechiaro, di Giovanni Panepinto che guida il comune di Bivona, e di Domenico Giannopolo, che la stessa responsabilità a Caltavuturo. Gallo è il portavoce dei sindaci dell'agrigentino («rappresento la Sicilia più assetata e la più carente di acqua potabile»); nella sua provincia la rete idrica disperde il 70% dell'acqua, e ha il prezzo più alto. Per lui, «la questione fondamentale è avere la possibilità del governo del territorio, perché il privato aumenta i costi e abbassa la qualità del servizio. E tutto questo avviene a causa della totale assenza della politica. Sono convinto», ha aggiunto, che «acqua, energia e rifiuti costituiscano un unico fronte di lotta». Sui tempi di rifinitura e di presentazione nell'aula della proposta è netto: entro settembre.
Per il versante del problema che tocca la sussistenza e lo sviluppo dell'agricoltura sono intervenuti Maurizio Lunetta e Pippo Di Falco, sindacalisti della Cia. Entrambi hanno descritto gli scompensi e l'inefficienza degli 11 Consorzi che attualmente gestiscono l'acqua per l'irrigazione e lo stato di crisi acuta in cui si trova l'agricoltura siciliana, che vede una progressiva perdita degli addetti in fuga verso migliori condizioni di lavoro. «Ci vogliono 120 litri d'acqua per fare un bicchiere di vino» ha detto Lunetta, a sottolineare la preziosità del vino e l'apporto imprescindibile dell'acqua, e la conseguente necessità di rendere più razionale e mirata l'erogazione. Mentre Di Falco, in coda al suo intervento ha fatto aleggiare l'immagine della diga Gibesi, nei pressi di Ravanusa (Ag), costruita dall'Ente minerario cinquant'anni fa e mai messa in funzione: un simbolo inquietante di una politica sciagurata, ma anche uno stimolo a far presto e bene perché si muore (diceva Danilo Dolci) e perché non è scritto da nessuna parte che non si possa cambiare.
Anche per Giannopolo l'autonomia decisionale degli amministratori locali è la chiave di volta per la soluzione del problema, magari dando ai comuni la possibilità di partecipare ai cofinanziamenti nell'abbinamento pubblico-privato: dal 46% truffaldino che tagliava fuori gli enti locali a vantaggio della Regione che così aveva in mano il business e il foraggio per la clientela, a un più abbordabile 6, fatto però salvo il controllo dei municipi. Dopo di lui Antonio Marotta ha spiegato come si struttura il sistema delle holding, la complessa filiazione di scatole cinesi che garantiscono grandi affari quasi mai puliti a spese della comunità. Istruttivo e scoraggiante.
Il sindaco Panepinto è misurato ma non nasconde l'insofferenza per uno stato di cose che sfida la logica e il buon senso, ma nello stesso tempo fa una saggia professione di realismo: «La gente deciderà di stare con noi non sulla forza del principio dell'acqua bene comune e inalienabile, ma perché l'acqua è cara. È facendo perno sulla prospettiva dell'abbattimento dei costi che la spingiamo alla mobilitazione». E aggiunge: «Questa non è una guerra di posizione, che si combatte stando in trincea. La battaglia si vince o si perde da qui a novembre». Ma prima di quella data ci sarà tempo per altri confronti, per arricchire un progetto che ha un obiettivo ambizioso ma realistico: restituire ai cittadini siciliani un diritto fondamentale, il diritto all'acqua.