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mercoledì 30 aprile 2008

Verbale n.38

Il giorno 23 del mese di aprile dell'anno 2008 il comitato si riunisce alle ore 19.00.
Aperta la seduta, si commenta l'incontro di giovedì 10 aprile presso l'Auser, al quale non è intervenuto il sindaco, ma il suo vice Giampiero Giacalone.

La conduzione dell'incontro, affidata a Giovanni Giaramidaro, ha sorpreso il vicesindaco che, anziché presentare una relazione, ha dovuto rispondere a precise domande in una incalzante successione di botta e risposta.

È riuscito a sottrarsi alla richiesta di precisazioni in ordine al numero esatto di pozzi scavati e alle date in cui ogni sondaggio è stato effettuato, ha parlato ancora di impianto per il trattamento dell'acqua e nuovi pozzi da scavare.

Ha ripetuto che il problema sarà risolto con il depuratore (il comitato vigilerà!!), ma è stato evasivo circa il tipo di depuratore, la potenza, il progetto di installazione.

Messo alle strette ha comunicato che i depuratori saranno tre e si è impegnato a risolvere il problema entro l'anno, escludendo tassativamente la promozione di un convegno e il bando di un concorso internazionale per il miglior progetto di risanamento ambientale.

Sulla domanda relativa all'Ato Idrico ha confermato che è stato costituito come da legge Galli, ma non ha specificato lo stadio delle procedure attuative. E a questo punto non si capisce come l'intera vicenda nitrati non sia stata trattata fin dall'inizio in quell'ambito.

Al Comitato risulta che l'Ato è una struttura che ha un presidente ed è già operativa, ed è inaudito che di un fatto così importante, che coinvolge il futuro dell'intera provincia, nessuno sia al corrente.

Ci si chiede se l'ente provinciale gestirà le risorse dei singoli comuni e le integrerà come ha fatto l'EAS. In questo caso, Mazara del Vallo, che rispetto ad altri comuni della provincia non manca di risorse idriche ( nell'analisi si esclude l'attuale emergenza ), rischierà di vedere ridotta la quantità di acqua disponibile? I nuovi pozzi, di cui si parla da un anno, rischieranno di essere gestiti dall'Ato?

Si pensa che, stante la moratoria sull'affidamento ad enti privati della gestione degli Ato e l'assenza a livello locale di risorse finanziarie, nessun piano potrà decollare e sono di là da venire sia i benefici che i danni. Dei primi si dubita, dei secondi si ha certezza : sono note le esperienze disatrose dove le Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale sono una realtà.

Nel frattempo, quali spazi di azione hanno i vari comuni che, come quello di Mazara, hanno delle emergenze da fronteggiare?

Nello specifico ci si chiede cosa il sindaco Macaddino ha in mente a proposito dell'emergenza nitrati.

C'è chi pensa che questi amministratori non hanno progetti, ma interessi da tutelare e l'interesse principe è quello di gestire gli appalti.

In assenza di progetto, sono stati stanziati dalle casse comunali 300 mila euro, poi divenuti 500, ora si parla di un milione di euro stanziati a livello provinciale (conferenza dei sindaci, Ato n.7 Trapani).

Non hanno progetti, ogni realizzazione è da considerasi un palliativo che comunque ha comportato una spesa.

Ci si chiede quale sia la strada che un cittadino debba percorrere per cercare la verità e arginare l'inutile sperpero di denaro pubblico, costringendo ad azioni risolutive.

Occorre collegarsi ai movimenti per l'acqua esistenti a livello nazionale, mentre a livello locale abbandonare l'interlocuzione con l'amministrazione e praticare la via dell'aggregazione sociale per promuovere azioni dal basso.

La seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato

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