Il giorno 23 del mese di aprile dell'anno 2008 il comitato si riunisce alle ore 19.00.
Aperta la seduta, si commenta l'incontro di giovedì 10 aprile presso l'Auser, al quale non è intervenuto il sindaco, ma il suo vice Giampiero Giacalone.
La conduzione dell'incontro, affidata a Giovanni Giaramidaro, ha sorpreso il vicesindaco che, anziché presentare una relazione, ha dovuto rispondere a precise domande in una incalzante successione di botta e risposta.
È riuscito a sottrarsi alla richiesta di precisazioni in ordine al numero esatto di pozzi scavati e alle date in cui ogni sondaggio è stato effettuato, ha parlato ancora di impianto per il trattamento dell'acqua e nuovi pozzi da scavare.
Ha ripetuto che il problema sarà risolto con il depuratore (il comitato vigilerà!!), ma è stato evasivo circa il tipo di depuratore, la potenza, il progetto di installazione.
Messo alle strette ha comunicato che i depuratori saranno tre e si è impegnato a risolvere il problema entro l'anno, escludendo tassativamente la promozione di un convegno e il bando di un concorso internazionale per il miglior progetto di risanamento ambientale.
Sulla domanda relativa all'Ato Idrico ha confermato che è stato costituito come da legge Galli, ma non ha specificato lo stadio delle procedure attuative. E a questo punto non si capisce come l'intera vicenda nitrati non sia stata trattata fin dall'inizio in quell'ambito.
Al Comitato risulta che l'Ato è una struttura che ha un presidente ed è già operativa, ed è inaudito che di un fatto così importante, che coinvolge il futuro dell'intera provincia, nessuno sia al corrente.
Ci si chiede se l'ente provinciale gestirà le risorse dei singoli comuni e le integrerà come ha fatto l'EAS. In questo caso, Mazara del Vallo, che rispetto ad altri comuni della provincia non manca di risorse idriche ( nell'analisi si esclude l'attuale emergenza ), rischierà di vedere ridotta la quantità di acqua disponibile? I nuovi pozzi, di cui si parla da un anno, rischieranno di essere gestiti dall'Ato?
Si pensa che, stante la moratoria sull'affidamento ad enti privati della gestione degli Ato e l'assenza a livello locale di risorse finanziarie, nessun piano potrà decollare e sono di là da venire sia i benefici che i danni. Dei primi si dubita, dei secondi si ha certezza : sono note le esperienze disatrose dove le Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale sono una realtà.
Nel frattempo, quali spazi di azione hanno i vari comuni che, come quello di Mazara, hanno delle emergenze da fronteggiare?
Nello specifico ci si chiede cosa il sindaco Macaddino ha in mente a proposito dell'emergenza nitrati.
C'è chi pensa che questi amministratori non hanno progetti, ma interessi da tutelare e l'interesse principe è quello di gestire gli appalti.
In assenza di progetto, sono stati stanziati dalle casse comunali 300 mila euro, poi divenuti 500, ora si parla di un milione di euro stanziati a livello provinciale (conferenza dei sindaci, Ato n.7 Trapani).
Non hanno progetti, ogni realizzazione è da considerasi un palliativo che comunque ha comportato una spesa.
Ci si chiede quale sia la strada che un cittadino debba percorrere per cercare la verità e arginare l'inutile sperpero di denaro pubblico, costringendo ad azioni risolutive.
Occorre collegarsi ai movimenti per l'acqua esistenti a livello nazionale, mentre a livello locale abbandonare l'interlocuzione con l'amministrazione e praticare la via dell'aggregazione sociale per promuovere azioni dal basso.
La seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato
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