Il giorno 21 del mese di ottobre dell'anno 2008 il comitato si riunisce alle ore 18,30.
Aperta la seduta, si commenta la notizia secondo la quale è stato approvato il progetto di collegamento dei nuovi pozzi di Fiumara con il fungo di Ramisella, dove è prevista la miscelazione della nuova acqua (concentrazione di nitrati pari a 24 mgl) con quella dei pozzi inquinati che ha presentato in taluni casi una concentrazione superiore ai 100 mgl (un clic sulla mappa a destra).
Si riflette che sarebbe meglio chiudere i pozzi inquinati e fornire direttamente la nuova acqua, razionalizzandola, se necessario, per evitare la miscelazione e lasciare riposare i pozzi inquinati.
In tal modo si permetterebbe alla falda di interrompere l'azione compensativa che tende a sopperire all'ammanco con il riassorbimento di acqua di superficie e annessi veleni.
Ma l'amministrazione non solo non sa fare, ma, con la soluzione adottata, impedisce che la natura faccia da sé.
Brancolando ancora nel buio, annuncia interventi a carattere provvisorio e non accenna a quelli definitivi.
Da un anno esiste un Piano di Tutela delle Acque, nel quale sono individuate le cause dell'inquinamento (da cui è facile risalire agli autori) e da più di un anno questo comitato ha avanzato denuncia contro ignoti, successivamente anche la stessa amministrazione ha deliberato di esporre denuncia (non è dato sapere se poi la denuncia è stata davvero avanzata) e dunque perché non si percorre la via più giusta che è quella di bloccare l'azione degli inquinatori, di punirli secondo legge e avviare le azioni di risanamento a loro carico?
Perché non si applica la legge?
In Italia ognuno fa quello che vuole: i magistrati non indagano, i politici agiscono alla cieca.
I cittadini, al contrario, si documentano, progettano una Mazara Verde, dove si interrompa l'uso dei fitofarmaci e dei concimi chimici per praticare l'agricoltura biodinamica, si riduca l'emissione di CO2, con l'uso di energie alternative, dove si intervenga seriamente sulle palme aggredite dal punteruolo rosso e nelle aiuole rinascano alberi e fiori, dove sia maggiore il rispetto per gli spazi pubblici e diffusa la pratica del riciclaggio, dove, attraverso il consumo critico, si boicottino i prodotti nocivi alla salute e si possa avviare la riconciliazione con la natura.
Troveranno, questi cittadini, un nuovo sindaco che si vorrà intestare queste azioni?
Su questo interrogativo e su questa speranza si chiude la seduta. Sono le ore 20,30.
Il Comitato
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