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domenica 17 maggio 2009

"Si li purtaru" I catafalchi in piazza



Esci dalla via San Giuseppe, superi l'arco che segna l'accesso alla piazza della Repubblica, e sei nel salotto della città. Palazzo Municipale e Palazzo Vescovile, Seminario e Cattedrale, Stato e Chiesa. La piazza della rappresentanza, la più bella piazza della città di Mazara del Vallo.

Ma il bello, nato da mano sapiente, in forma di monumento, palazzo e chiesa, costruito in un tempo lungo di anni e anni, divenuto patrimonio storico, può essere distrutto in un giorno. Si abbatte un palazzo e se ne costruisce uno “moderno”. Già la piazza ha conosciuto questo strazio con lo sconcio del palazzo municipale new.

Oggi lo strazio continua. In pochi giorni, a colpi di zappa, si può guastare l'armonia di una piazza e aggiungere in finale pennellate da artisti.

Hai varcato di recente la soglia del salotto della città?

Un cimitero, un allineamento di sagome scure, come dopo il terremoto nella spianata a L'Aquila.

Ma si scherza a Mazara del Vallo? Si scherza a vedere “l'effetto che fa”?

Dopo lo spreco per i pericolosi riflettori “mezzo-incassati” a illuminare biecamente le facciate degli edifici che perimetrano la piazza, dopo i birilli “a scomparsa” (che sempre a vista saranno), ecco il deposito dei catafalchi (fioriere?).

Da far rizzare i capelli!

Tantissimi! Neri! A forma non definibile, ingombrano la piazza e feriscono gli occhi.

Spendere il denaro tanto per spenderlo!
Denaro giunto a Mazara del Vallo per realizzare un'opera d'arte: la facciata del palazzo municipale a firma Pietro Consagra. Una quinta che avrebbe dovuto nascondere il danno creato da chi, a suo tempo, aveva deciso di abbattere il palazzo di città e costruirne uno nuovo.

Ma no. Amministratori, tecnici, architetti di Mazara del Vallo (chi sono? cosa hanno progettato e realizzato? hanno titolo per giudicare un artista?) tanto hanno fatto, tanto hanno detto che la facciata donata da Consagra alla sua città natale non si è realizzata, anche se qualche politico illuminato l'ha fatta finanziare. Oscuri personaggi, semplice gente comune ha espresso pareri, ha sentenziato e alla fine ha deciso. La facciata dell'artista Consagra “non s'ha da fare”.

E tuttavia, a firma di illustri sconosciuti, si progetta ora il “risanamento ambientale” (o disfacimento ambientale) della piazza più importante della città.

Tutti muti, ora. Nessuno si è preso la briga di esaminare preventivamente il progetto, nessuno lo ha messo in discussione. Non si scrivono pagine e pagine sui giornali, non si accendono discussioni di piazza. L'anonimo, l'orribile non fa ribrezzo, al contrario, l'opera d'arte, il bello, a Mazara del Vallo offende.

La gente ama il brutto.

Se è vero che il bello educa al bene (i greci insegnano), chi sceglie di creare il brutto a cosa educa?

E si può insistere sul ragionamento e infierire sugli autori di cotanto brutto: chi educa al bello è buono, e chi educa al brutto?.......
Attenti ai lupi!

1 commento:

Luigi Tumbarello ha detto...

Non solo i cittadini rimangono in silenzio nel loro mugugno, ma quel che più sconcerta è " Il Silenzio del Vescovato",forse troppo impegnato a presenziare e ad apparire in sintonia con l'amministratore dell'ATO TP 2.