Per raccogliere le firme a sostegno della richiesta di delibera contro la privatizzazione dell'acqua è stato necessario incontrare gente, parlare, discutere anche per strada, essere in cammino, insomma, sia in senso reale che metaforico.
Infatti, intercettando le varie sensibilità e i vari livelli di conoscenza, si va avanti nell'elaborazione delle strategie di azione e si allarga la rete dei “portatori di acqua”.
Ecco perché gli incontri a tavolino, fatti per pensare, progettare e scrivere, si sono interrotti.
Ora si incontra la gente e si tocca il polso della situazione.
I cittadini, se non sapevano, ora sanno. Sull'acqua la discussione la tiene bene l'uomo semplice e il dotto. La questione è elementare, basta l'intelligenza e la personale esperienza.
Raccolte le prime firme è stato facile individuare le persone più sensibili e attive e così è nata la rete dei referenti di zona che si incaricano di raccogliere firme e consegnare i fogli. Sono nati anche i referenti di club, circoli, scuole, uffici privati e pubblici.
Le firme aumentano giornalmente e si punta al numero di 1.500.
Intanto è al vaglio la realizzazione di un seminario informativo, condizionato al potenziale organizzativo e alle disponibilità finanziarie.
Dal verbale n.71 della seduta del 22 aprile ( a causa delle festività pasquali e del lavoro per la raccolta firme sono saltati altri due appuntamenti)
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