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sabato 7 febbraio 2009

Le politiche locali per lo sviluppo umano sostenibile


fonte:greenreport.it

06/02/2009 Comunicazione


Arezzo capofila di un progetto europeo sullo sviluppo umano sostenibile

AREZZO. L’amministrazione comunale mette al centro la sostenibilità dello sviluppo umano e si presenta come capofila di un progetto europeo i cui obiettivi sono spiegati dall’assessore alla cooperazione Alessandro Caporali:«è un progetto della durata di tre anni finanziato in gran parte dall’Unione Europea che ha lo scopo di promuovere politiche di sviluppo locale coerenti con lo sviluppo umano sostenibile. Politiche che, nell’assicurare la soddisfazione dei bisogni di tutte le persone e nel garantire la crescita delle opportunità di cui possono disporre, riducono la disuguaglianza e sono attente alle ricadute sull’ambiente».

Il progetto prevede anche l’organizzazione di dieci seminari di sensibilizzazione e tre edizioni di una summer school, cui amministratori e funzionari toscani saranno invitati a partecipare.

Tra i partner istituzionali partecipano al progetto la Regione Toscana e la provincia di Arezzo, mentre tra i partner operativi l’associazione Ucodep «abbiamo messo insieme funzionari, amministratori ed enti di ricerca per un progetto che si ispira ad un’idea di sviluppo che mette al centro l’uomo- dichiara la referente del progetto Federica Comanducci- Grazie al lavoro di studiosi come il premio Nobel Amartya Sen e all’operato dell’United Nation Development Programme, questa idea di sviluppo ha cominciato ad affermarsi in alcune sedi internazionali: la sua ulteriore diffusione e, soprattutto, la sua concretizzazione in politiche di sviluppo locale comporta un’importante azione culturale, cui il progetto intende contribuire».

Un contributo notevole al progetto è richiesto ai ricercatori italiani per realizzare studi e ricerche utili agli enti locali nel lavoro di analisi e di promozione di politiche coerenti con lo sviluppo umano sostenibile. Proprio per questo motivo sono previste tre giornate di studio e due attività di ricerca in cui sono coinvolti i ricercatori delle Università e dei Centri di ricerca partner del progetto, all’interno delle quali individuare e sperimentare indicatori di sviluppo applicabili nel contesto italiano.

Per le finalità suddette parteciperanno al progetto, oltre alla facoltà di Economia dell’Università di Firenze, anche la Human development, capability and poverty- international researche centre presso l’Istituto universitario di studi superiori di Pavia la cui direttrice Enrica Chiappero Martinetti ha dichiarato: «lavoriamo per trasferire conoscenze e attraverso laboratori come questo diamo concretezza a quello che studiamo portando anche da noi le esperienze ed i progetti nati per paesi in difficoltà».

Intanto una parte del lavoro è già iniziata come informa il ricercatore Tommaso Rondinella dell’associazione Lunaria di Roma: «stiamo completando il lavoro di definizione di un set di indicatori di sviluppo che vanno oltre le misure economiche classiche come il Pil. E lo metteremo a disposizione del progetto», che per alcune attività di ricerca vedrà il coinvolgimento in modo attivo anche degli stessi cittadini aretini, chiamati a esprimersi sulla propria idea di sviluppo del territorio.

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