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sabato 21 febbraio 2009

Si spegne una luce... si accende una speranza


Un giorno, un'ora per un segnale di cambiamento.
Contiamoci. Quanti siamo? Quanti avremmo potuto essere? Quanta gente di buona volontà si è messa all'opera per un passaparola? Quanti sono rimasti all'oscuro, cioè non l'hanno saputo e non hanno potuto aderire alla giornata del risparmio energetico? Se ci pensiamo siamo più di quelli che hanno aderito, siamo moltissimi i sensibili al risparmio energetico.

In verità non si può arrivare in modo capillare a sensibilizzare tutti, ma, se ne parli, appena ne parli, già ti accorgi che non è necessario spendere molte parole. C'è sensibilità, la gente è cosciente, lo sa, vuole il cambiamento. Paga e ha pagato per questo sviluppo che ha fatto danno.

Ma come si fa ad aggregare le singole volontà di cambiamento?

Esistono movimenti locali, nazionali, transnazionali, sono punte avanzate che sempre hanno visto più avanti e hanno dato segnali e tracciato linee di cambiamento.

Dietro i segnali deve operare una rete capillare che permea tutta la società e riesce a mettere in atto azioni reali di cambiamento.

Questa pianificazione, questa organizzazione deve poggiare sulle spalle dei più forti perché è pesante da sostenere, dei più disinteressati perché l'interesse generale è il solo obiettivo, dei più generosi perché si devono spendere tutte le energie, oltre il proprio orticello.

Questa è una generosità che include tutti senza differenza fra i più prossimi e i lontanissimi in termini familiari, spaziali e temporali. Così che il figlio appare trascurato in un'azione rivolta all'estraneo, eppure se ne avvantaggia perché il figlio e l'estraneo sono uguali agli occhi di chi sente i problemi della società e non può fare a mano di agire così in una periferia come al centro del mondo.
Questo è il sentire che muove.

La generosità dei forti e dei disinteressati ha prodotto molto, moltissimo, ma, per cambiare il mondo, il numero dei forti, dei disinteressati, dei generosi deve aumentare.

Per un passaparola a Mazara del Vallo il 13 febbraio si sono spente le luci dei negozi della via Garibaldi per cinque, dieci, quindici minuti (compatibilmente alla presenza dei clienti ) grazie a:
Ottica Amantia, Gioielleria Baldassare Mirabile, Shoes Maggio, Bar Daiquiri, Federico Moda Uomo, Narciso Profumeria, Piccione Abbigliamento, Arte della Pittura, Mirabile Musicheria, Le Sac, La Bottega delle idee, Gioielleria Giubilato, Gabriele Calzature, Billardello Gioielleria, Giovanni Ciraolo Abbigliamento.

In Piazza della Repubblica hanno spento le luci:
Chamade, Myst, Garden Bar, Palazzo Vescovile (luci interne).

Nella via XX Settembre: Bugie - Realizzazioni artigianali, La Bottega dell'Arte - Ceramiche artistiche.

Nell'aula consiliare, a richiesta giunta dal Comitato, presente come pubblico, sono state spente le luci per 25 minuti.

La palestra Agorà ha spento tutte le luci e ha fermato apparecchiature e macchinari per mezz'ora.

Avrebbero spento le luci, se il passaparola fosse arrivato in tempo, in via Garibaldi:
Fiorentino, Code, Joy, Antartidee, Cucchiara, Abbagnato, Marivè, Di Giovanni Iolanda. Cafè Garibaldi.

in via Itria:
Trattoria La Casbah, Ceramiche Signorello.

Di sicuro molti altri hanno concorso, ma non se ne ha notizia. Si può provare ad allungare l'elenco dei “meno illuminati” inviando una e-mail o un commento.

Silvana Mannone

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