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giovedì 12 febbraio 2009

Verbale n. 63

Il giorno 4 del mese di febbraio dell'anno 2009 il comitato si riunisce alle ore 18.00.
Si parla dell'eco suscitata dalla notizia relativa alla autorizzazione a sversare fanghi da depurazione in territorio di Mazara del Vallo, rilasciata dall'assessorato regionale alla titolare della distilleria Bertolino di Partinico.

All'indomani si è generato un vero e proprio allarme in città, alimentato dal sindaco in una intervista trasmessa dalle televisioni locali. Un allarme ad effetto assicurato.

È ancora viva, infatti, nei cittadini mazaresi la memoria di una battaglia dura e lunga, ma vinta, contro la delocalizzazione della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo.

La mega-distilleria oggi non c'è a Mazara del Vallo, ma, con questa autorizzazione ci potrebbero essere i pericolosi rifiuti dei suoi processi di lavorazione.

Di fronte alla assoluta assenza degli amministratori mazaresi, che non hanno provveduto in tempo a tutelare il territorio, si è verificato l'inimmaginabile. La ditta Bertolino ha scoperto la quadratura del cerchio: se Mazara del Vallo non ha potuto essere la sede della mega-distilleria distilleria, che, quantomeno, sia la città dove è lecito scaricare i pericolosi fanghi da depurazione.

Contenti e gabbati i mazaresi non avranno una distilleria, ma tutto ciò che di pericoloso essa produce.
No all'investimento sul territorio. No ai posti di lavoro.
Sì a tutto quello che si voleva scongiurare con quella lunga battaglia.
Il territorio di Mazara del Vallo sarà la discarica della distilleria Bertolino di Partinico.

Questo il pericolo che l'assessorato regionale ha caricato sul collo dei cittadini mazaresi. Da qui l'allarme, trasformato in occasione da questi politicanti da strapazzo, che si attivano, subito dopo il letargo, per inscenare ancora una volta l'osceno balletto.

Ed eccoli a vendere fumo, il nulla che diventa un fatto di merito, una conquista da esibire alla cittadinanza.

Così hanno strombazzato ai quattro venti un misero provvedimento di sospensione del decreto di autorizzazione. Ma la sospensione non è revoca. Non risulta che sia stata pubblicata, non si sa se contiene una motivazione, che, quantomeno, sarebbe la premessa della revoca.

In assenza di provvedimento di contrasto, la sospensione non elimina il pericolo che si continui a scaricare i pericolosi fanghi
, infatti la Bertolino potrebbe ricorrere al Tar e vincere il ricorso.

Serve, però, la sospensione, a darla da bere ai cittadini che, all'oscuro di atti amministrativi, inneggiano al politicante di turno e si preparano ad allungare le fila del suo elettorato.

In ultima analisi, questa tardiva mobilitazione, tradisce una incompetenza amministrativa che diventa difficile da sopportare da parte dei cittadini attenti. Correre al riparo, bussando alle porte, come a chiedere un favore, si adatta alla mentalità del pervenu, convinto che i problemi li risolve l'amico.
Mentalità paesana, mafiosa.

Il deputato serio chiede un atto ispettivo, ha coraggio, coscienza di essere al di sopra di ogni critica, cultura di governo.


In Francia esiste una scuola di formazione per la pubblica amministrazione. Dovremmo apprendere dalla Francia.

Ma intanto vivere a Mazara del Vallo si fa sempre più difficile.

La seduta è tolta alle ore 20.00.

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