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venerdì 25 giugno 2010

Discariche affari e veleni

Ovvero Soldi O Salute, gli uni a discapito dell'altra

Far quadrare i conti a tutti i costi, con tutti i rischi, e se i soliti noti ci possono speculare è meglio. Questo è l' imperativo per tutti i governi, locali o nazionali che siano.

Ma ci fermiamo ai fatti di casa nostra. Partiamo dalla notizia che in questi giorni passano i TG e i giornali locali e regionali e che circola anche su facebook.

Parliamo di rifiuti, di come, da quando sono stati istituiti questi maledetti Ambiti Territoriali Ottimali, l'argomento che fa sempre più notizia in tutti i telegiornali e giornali nazionali e locali sia quello dei rifiuti.

Aumentano a dismisura e aumentano le richieste di conferimento anche in aree fortemente compromesse. Pare che questo sia il secolo della spazzatura, come se l'uomo in tutti i secoli passati non abbia prodotto e consumato nulla e improvvisamente si sia messo a produrre rifiuti e che essi non possano assolutamente ritornare in natura secondo la regola scientifica che niente si crea e niente si distrugge, ma tutto si trasforma.

Vero che, tra tutto ciò che si è creato, qualcosa non direttamente, non subito ritorna in natura, ma non è vero che non si possa separare e riutilizzare il riutilizzabile perché ritorni virtuosamente in circolo.

Che per farlo sia necessario spendere un'ira di dio è una bella invenzione di quanti, su questa faccenda, hanno pensato di speculare sulla scorta di una legge compiacente.

E si passa ai governi e a chi fa le leggi, a chi ha voluto i politici che fanno queste leggi, al potere reale del popolo, in democrazia, di mandare al governo i migliori, quelli che poi si chiamano onorevoli, da "onore", e a che fine ha fatto questa parola, se l'appellativo ha una ragione di essere, attribuito a chi poi viene di fatto attribuito, o si è perduto il concetto.

Discorso lungo per un approdo terra terra, a questa terra che improvvisamente non diviene più in grado di digerire quanto del suo prodotto l'uomo ha trasformato.

Un'invenzione, anche questa, degli uomini, di alcuni uomini per far paura a tutti gli altri, i quali dovranno accettare "senza ribellarsi" che alcuni, i furbi, si possano arricchire creando una mostruosa macchina organizzativa, fatta di altri uomini (schiavi), ingranaggi utili alla macchina stessa e anche ai furbi che attraverso essa si fanno potenti e entrano nell'altra mostruosa macchina che si chiama politica.

L'intera struttura, per funzionare, ha bisogno di mostruose macchine, queste sì nell'accezione più corrente del termine, che mangiano soldi, producono altri rifiuti che fanno più paura di quelli per i quali la struttura è nata.

Invece di operare a monte si opera a valle, non si elimina o corregge la causa prima, si lavora sull'effetto e quindi all'infinito, perché il sistema perverso assicuri sempre gli stessi utili a quelli che lo hanno voluto, a quelli che lo hanno inventato.

Soldi. E per i soldi si attenta alla salute.

È vero che ci siamo moltiplicati e che si sono moltiplicati i rifiuti, che sono aumentati i materiali riconosciuti, oggi, inquinanti. Ma quanti sono, rispetto a tutto il resto che l'uomo ha sempre prodotto come scarto? Perché da un po' di tempo a questa parte si fa tanto difficile la raccolta e smaltimento? Cos'è che spinge chi governa la materia a dare notizie allarmanti? Verso quali soluzioni orienta? Quali precondizioni crea perché alla fine si debba tutti convenire che una è la soluzione e costi quel che costa?

Qualcuno ha deciso che dovranno nascere i termovalorizzatori, ma prima dovranno nascere enormi aree di raccolta che i comuni dovranno mettere a disposizione per accogliere i rifiuti di molti altri comuni vicini.

Giganteschi centri di raccolta rifiuti, concentrati in una sola area, quella del comune furbo(?) che ha ceduto i terreni per far cassa.

Soldi. Poi le discariche, per far soldi, vengono costruite alla meno peggio e il resto me lo metto in tasca.

E le discariche, proprio perché costruite male, rilasciano nel terreno percolato, un concentrato di veleni che giunge in falda direttamente e cammina, diluito, fino al tuo bicchiere di acqua, bevuto a casa, dove te lo fa arrivare una preziosa rete idrica, costruita con i tuoi soldi per crearti un servizio utile alla tua esistenza.

Bere. Senza acqua si muore. L'intero ciclo si chiude con la privatizzazione di questa acqua, anche essa diventata business interessantissimo perché non si esaurisce mai, per l'uomo e per la natura tutta, il bisogno di acqua e quindi chi si impadronisce della gestione di questo servizio è assicurato a vita sul profitto che potrà ricavarne e sul maggiore profitto che sempre potrà essere in grado di ricavarne, agendo, come è il caso già registrato, in regime di monopolio.

Già in tutto il mondo le multinazionali si sono ben organizzante in questo senso e si stanno dividendo le zone dove fare profitto.

È una catena. La produzione di beni per la collettività e, in tempi di crisi mondiale, accaparrarsi di quelli di prima necessità, quando i superflui non sono più accessibili alle masse, diventa il vero businness.

Vogliamo ritornare al caso a noi vicino? È presto fatto e in due parole. Il Comune di Campobello di Mazara cede per soldi l'area, allarga a 11 undici comuni dell’Ambito TP2 e a sette dell'Ato Tp1 la possibilità di conferire rifiuti, il terreno si avvelena, non ci facciamo caso, chiediamo il rinnovo dell'autorizzazione e, dato che ci siamo, pretendiamo anche l'Autorizzazione Integrata Ambientale e chi muore muore. Soldi O Salute . L'SOS del secolo.

La notizia che passa è che è necessario e utile continuare a sversare e che è giusto richiedere il rinnovo dell'autorizzazione a conferire rifiuti nella stessa area. Non fa notizia il fatto che la falda è inquinata da percolato e che i comuni di Campobello di Mazara e Mazara del Vallo e l'Ato Tp2 Belice Ambiente sono stati diffidati a mettere in atto azioni di contrasto all'inquinamento.

Non fa notizia che il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche del Territorio di Mazara del Vallo ha sollecitato i provvedimenti ai due comuni e all'Ato Tp2. No.

Ma siamo in tempo per reagire, abbiamo visto chiaro, abbiamo in mano i dati dell'inquinamento della falda, proprio sotto la discarica, nella zona dove si spinge per il rinnovo dell'autorizzazione di conferimento agli undici più sette comuni della provincia. Li abbiamo resi pubblici, abbiamo sollecitato interventi di risanamento alle amministrazioni di Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Ato Belice Ambiente TP2.

Lo abbiamo potuto fare poiché abbiamo ancora, qui, a Mazara del Vallo, la possibilità di incidere, in materia di acqua, sui nostri rappresentanti al governo della città, in quanto in provincia di Trapani l'Ato Idrico esiste, ma la gestione dell'acqua non è stata affidata d alcuna società e se, come ci auguriamo, in Consiglio sarà approvata la modifica dello Statuto Comunale a favore dell'acqua pubblica e se, quando sarà indetto il referendum che mira a bloccare la privatizzazione della gestione dell'acqua, si voterà compatti, questo pericolo sarà scampato.

I cittadini si sono svegliati, non vogliono essere sudditi né clienti. In democrazia i cittadini governano. E se chi li rappresenta ha scelto la politica come un mestiere, quello più redditizio, il referendum rimane l'unico strumento per una azione diretta. Chiediamolo in tanti e poi votiamolo tutti. E, intanto pressiamo, facciamo corpo per ostacolare l'aggravarsi dell'inquinamento e ottenere un diritto: l'acqua potabile attraverso il risanamento della falda e la ricerca e rimozione delle cause che l'hanno inquinata.


Silvana Mannone

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