Il giorno 28 del mese di ottobre dell'anno 2008,  il comitato si riunisce alle ore 18,30.
Aperta la seduta, si osserva  che l'attività del comitato, pur essendo rivolta a chi governa, è senza dubbio rivolta anche e soprattutto ai cittadini, attraverso i quali può maturare una sensibilità, così che le parole si facciano azioni.   In questo senso il secondo versante diventa primo in ordine di importanza e richiede continue modifiche e aggiustamenti in vista di quell'allargamento della base necessario alla creazione di un'opinione pubblica diffusa, capace di incidere sul destino della città.
Che significa fare e far fare le scelte giuste al momento giusto. 
Tuttavia, sebbene sembri oggi più facile, rispetto al passato, creare una sensibilità verso i problemi ambientali,   il sì  della ragione non è il sì  all'azione. E si rimane spettatori, come se a decidere le sorti della città non fossero i cittadini. Si insiste nel dire che  le candidature sono quelle che sono..., che l'andazzo è quello che è..., che il singolo non ha il potere di incidere....
 
Eppure, ovvio anche ricordarlo, tanti singoli fanno una massa e una massa può incidere.
 
Si dovrà, dunque,  fare in modo  che alla prossima tornata elettorale i cittadini siano propositivi e facciano impegnare i candidati nelle direzioni che la cittadinanza ha condiviso.
La situazione locale e globale richiede che le scelte siano impegnative e decisive, perché, se non si va nella direzione della sostenibilità sociale e ambientale, si rischia la regressione verso la povertà assoluta e  la malattia diffusa. 
Non sembri esagerata la proiezione, perché si stanno toccando con mano, anche a livello locale, sia la crisi finanziario-economica che  il progressivo degrado ambientale,  figli entrambi di uno sviluppo sfrenato e sfruttatore di beni e persone, e non è da spettatori che si può invertire la rotta.
Dai comuni deve partire il rifiuto e l'inversione di tendenza. 
Se i partiti propongono sempre gli stessi candidati, se anche ne proponessero di nuovi, che i cittadini propongano almeno i contenuti dei loro programmi elettorali, che li facciano impegnare sulle questioni fondamentali per la risalita dalla china e l'avvio dello sviluppo sostenibile. 
Dal tipo di sensibilità che i futuri candidati dimostreranno, dalle risposte alle proposte, i cittadini sceglieranno chi votare e si impegneranno a controllare la fedeltà al patto per tutto il tempo del mandato.
Soltanto questo sarà possibile fare e questo si dovrà fare. Allora i nuovi candidati capiranno che al potere stanno i cittadini e che sindaco e amministratori, da delegati, devono attenersi a quanto pattuito.
 
Nessun diritto, nel dopo-elezioni, a lamentarsi se non si fa vivere la democrazia attraverso la partecipazione, perché, a quel punto, poiché non si può dubitare che la democrazia sia la migliore forma di governo,  allora bisognerà dubitare che  i governati siano i migliori cittadini.
 
Non dovrà più accadere che a governare la città si arrivi con delega in bianco, spinti da chissà quali forze e autorizzati al sacco.
 
Pertanto il comitato  decide di sollecitare l'attenzione alle tematiche di fondo, chiedendo spazio sui mezzi di informazione, ricercando  occasioni di confronto, anche con i futuri candidati a sindaco. 
Puntare alto purché si faccia un passo.
La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato
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