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lunedì 3 novembre 2008

Verbale n.53

Il giorno 28 del mese di ottobre dell'anno 2008, il comitato si riunisce alle ore 18,30.
Aperta la seduta, si osserva che l'attività del comitato, pur essendo rivolta a chi governa, è senza dubbio rivolta anche e soprattutto ai cittadini, attraverso i quali può maturare una sensibilità, così che le parole si facciano azioni. In questo senso il secondo versante diventa primo in ordine di importanza e richiede continue modifiche e aggiustamenti in vista di quell'allargamento della base necessario alla creazione di un'opinione pubblica diffusa, capace di incidere sul destino della città.
Che significa fare e far fare le scelte giuste al momento giusto.

Tuttavia, sebbene sembri oggi più facile, rispetto al passato, creare una sensibilità verso i problemi ambientali, il sì della ragione non è il sì all'azione. E si rimane spettatori, come se a decidere le sorti della città non fossero i cittadini. Si insiste nel dire che le candidature sono quelle che sono..., che l'andazzo è quello che è..., che il singolo non ha il potere di incidere....

Eppure, ovvio anche ricordarlo, tanti singoli fanno una massa e una massa può incidere.

Si dovrà, dunque, fare in modo che alla prossima tornata elettorale i cittadini siano propositivi e facciano impegnare i candidati nelle direzioni che la cittadinanza ha condiviso.

La situazione locale e globale richiede che le scelte siano impegnative e decisive, perché, se non si va nella direzione della sostenibilità sociale e ambientale, si rischia la regressione verso la povertà assoluta e la malattia diffusa.

Non sembri esagerata la proiezione, perché si stanno toccando con mano, anche a livello locale, sia la crisi finanziario-economica che il progressivo degrado ambientale, figli entrambi di uno sviluppo sfrenato e sfruttatore di beni e persone, e non è da spettatori che si può invertire la rotta.

Dai comuni deve partire il rifiuto e l'inversione di tendenza.

Se i partiti propongono sempre gli stessi candidati, se anche ne proponessero di nuovi, che i cittadini propongano almeno i contenuti dei loro programmi elettorali, che li facciano impegnare sulle questioni fondamentali per la risalita dalla china e l'avvio dello sviluppo sostenibile.

Dal tipo di sensibilità che i futuri candidati dimostreranno, dalle risposte alle proposte, i cittadini sceglieranno chi votare e si impegneranno a controllare la fedeltà al patto per tutto il tempo del mandato.

Soltanto questo sarà possibile fare e questo si dovrà fare. Allora i nuovi candidati capiranno che al potere stanno i cittadini e che sindaco e amministratori, da delegati, devono attenersi a quanto pattuito.

Nessun diritto, nel dopo-elezioni, a lamentarsi se non si fa vivere la democrazia attraverso la partecipazione, perché, a quel punto, poiché non si può dubitare che la democrazia sia la migliore forma di governo, allora bisognerà dubitare che i governati siano i migliori cittadini.

Non dovrà più accadere che a governare la città si arrivi con delega in bianco, spinti da chissà quali forze e autorizzati al sacco.

Pertanto il comitato decide di sollecitare l'attenzione alle tematiche di fondo, chiedendo spazio sui mezzi di informazione, ricercando occasioni di confronto, anche con i futuri candidati a sindaco.

Puntare alto purché si faccia un passo.

La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

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