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mercoledì 19 maggio 2010

Energia eolica - Il vento della mafia spazza il sud

Mafia e vento tra i nuraghi «Lì faremo le pale come in Sicilia»
di Nicola Biondo

C’è un file investigativo che incrocia l’inchiesta sugli appalti del G8 e che potrebbe svelare come dietro i reati di corruzione spesso si cela l’ombra della mafia. Si tratta gli appalti per gli impianti eolici in Sardegna, un grande affare che abbraccia tutto il mezzogiorno. Il deus ex-machina che compare nell’inchiesta in corso è Luigi Franzinelli, imprenditore trentino. In teoria la mafia Franzinelli l’avrebbe dovuta vedere solo al cinema. E invece con i boss Franzinelli ha fatto affari d’oro proprio con gli appalti sull’eolico, tra il 2004 e il 2007. Fino a quando, nel febbraio dello scorso anno, viene arrestato insieme con un esponente locale ed assessore di Forza Italia a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, e due imprenditori legati al boss Matteo Messina Denaro. Il 9 marzo 2010 Franzinelli è stato condannato a due anni di reclusione per corruzione con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra. Nell’inchiesta sull’eolico in Sardegna, diretta dai Pm Ilaria Calò, Rodolfo Sabelli e dal Procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, il suo nome viene accostato a quello di Flavio Carboni con il quale Franzinelli ha uno stretto legame. Franzinelli in una telefonata intercettata si sarebbe detto convinto che «in Sardegna bisogna fare come in Sicilia». Proposito per nulla tranquillizzante alla luce delle sue disinvolte frequentazioni siciliane. Franzinelli è un esperto di energia eolica. Dalla Puglia alla Calabria, fino alle due isole maggiori, ha realizzato decine di impianti di energia pulita. Un successo, quello di Franzinelli, che di pulito però almeno in Sicilia non aveva nulla. L’imprenditore trentino infatti “ungeva le ruote” di amministratori e mafiosi: 150 mila euro e una Mercedes fiammante per garantirsi zero concorrenza e la giusta protezione. Le relazioni con i boss La sua storia giudiziaria parte nel febbraio 2009 nell'ambito dell'indagine trapanese denominata Eolo sulla costruzione del parco eolico intorno a Mazara del Vallo. Franzinelli viene arrestato insieme a un consigliere comunale mazarese Vito Martino (Forza Italia), a Giovan Battista Agate, pregiudicato e fratello del boss Mariano Agate; a Melchiorre Saladino, imprenditore di Salemi, ritenuto vicino al boss Messina Denaro e all’architetto del comune di Mazara, già detenuto per associazione mafiosa. È il metodo mafioso in salsa trapanese, quello per cui la mafia non impone il pizzo ma permette di fare affari a chi ama il successo ad ogni costo. Intanto sulla vicenda degli appalti per gli impianti eolici in Sardegna la Commissione parlamentare Antimafia si è già attivata per acquisire elementi di indagine. E un’inchiesta è stata aperta anche dalla DDA di Cagliari sulle possibili infiltrazioni mafiosi nel business dell’eolico. 
19 maggio 2010

(trovato al link)
http://www.unita.it/news/italia/98875/mafia_e_vento_tra_i_nuraghi_l_faremo_le_pale_come_in_siciliag

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