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mercoledì 14 novembre 2007

Verbale n.20

Il giorno 8 del mese di novembre, dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta si parla di due notizie uscite in due giorni successivi, il 6 e il 7 novembre, sul Giornale di Sicilia. Si apprende così che è nato l’osservatorio “Vivere la città” e il movimento “Mazara al centro”.

Le due nuove aggregazioni intendono dare un contributo alla soluzione dei problemi che affliggono la città. Fra questi hanno compreso quello relativo alla presenza oltre i limiti di legge di nitrati nell’acqua in distribuzione.

Se aumentano i gruppi di pressione, è segno che i cittadini considerano l’amministrazione incapace di risolvere il problema e sentono il bisogno di mobilitarsi perché si appronti al più presto la soluzione provvisoria di cui si parla da mesi.

In questi giorni, infatti, si parla soltanto della soluzione provvisoria e si dimentica quella definitiva, quasi che tamponare momentaneamente significa risolvere il problema.

Nessuna soluzione provvisoria può escludere la ricerca delle cause che hanno determinato la comparsa del fenomeno e quindi l’individuazione dei responsabili a cui addebitare il risarcimento dei danni.

Altro che ricorso alle casse comunali, come ha stabilito il sindaco nella seduta in Prefettura!

Questa è la sostanza dell’esposto/denuncia che il CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. ha inoltrato in data odierna al Prefetto, all’Assessore per la Tutela del Territorio e dell’Ambiente di Palermo, e alla Direzione dell’Ufficio per il Controllo della Salubrità dell’Ambiente presso la AUSL di Trapani.

Contemporaneamente è stata presentata al sindaco formale richiesta per l’accesso alla documentazione relativa sia al piano di intervento presentato per “il rientro nei valori della concentrazione massima ammissibile”, che alla realizzazione di detto piano e alle “risultanze del monitoraggio analitico nei punti significativi della rete”, come richiesto all’art.4 della deroga stessa.

La consultazione della documentazione si rende necessaria, perché il sindaco continua a non rendere ufficiali i dati del monitoraggio, tanto da costringere il Comitato a fare da sé, nel senso che ci si sta attrezzando per procedere all’analisi dell’acqua in distribuzione, come stabilito nelle sedute precedenti.

Ma, visto che non si parla ancora di istituire commissioni o “tavoli tecnici” qualificati per risolvere sia in via provvisoria che definitiva il problema., né, tantomeno, si ipotizza la realizzazione di un convegno, occorrerà veramente mettere mano ad un’impresa che, pur spettando a chi governa la città, deve, giocoforza, essere assunta in carico dai cittadini: bisognerà pensare alla soluzione, quella provvisoria, prendendo in esame quella presentata e tentata dal sindaco e quelle proposte da cittadini a vario titolo.

Per quanto riguarda la condotta volante, quand’anche i risultati delle prove di portata ne giustificassero la realizzazione, i tempi di attuazione, fino alla messa a regime, sono considerati lunghissimi e i costi alti. Secondo le ultime notizie diffuse da emittenti locali, la spesa prevista è già lievitata a 350 mila euro.

Se davvero dovesse essere questa la soluzione, sarebbe, comunque, preferibile che la condotta venisse interrata, in quanto i proprietari dei terreni attraversati dalla condotta stessa, non perderebbero la possibilità di coltivare la superficie sovrastante.

Anche i depuratori, di cui si parla fin da quando è sorto il problema, sono considerati troppo costosi e poi dovrebbero essere tanto potenti da riuscire a depurare acqua sufficiente a un numero di 60.000 abitanti, in quanto non si esclude il pericolo che il fenomeno si estenda in futuro in tutto il territorio.

Si effettua, quindi, una ricerca su internet e si mettono a confronto depuratori e dissalatori. Dopo una analisi e una valutazione sommaria, che depone a favore del dissalatore, si conviene sull’opportunità di effettuare un attento studio della documentazione reperita, per procedere, successivamente, all’elaborazione di una proposta .
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato

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