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domenica 30 dicembre 2007

Acqua inquinata a Mazara del Vallo Tele8

Con questo primo video, gentilmente concesso dalla direzione di tele8, il blog si arricchisce di una nuova sezione. Nella colonna di destra sono ora distinti per tematica e tipologia i vari post. Attraverso questa nuova impostazione speriamo di poter rendere più agevole la fruizione e allo stesso tempo ottimizzare i vostri contributi.

Il Comitato.



martedì 18 dicembre 2007

Verbale n.24

Il giorno 11 dicembre dell'anno 2007, alle ore 18,30 si riunisce il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. 1998.

Si parla delle bollette dell'acqua giunte in questi giorni a molti utenti: la somma da pagare sarebbe relativa alle annate pregresse, dunque somme non riscosse che l'amministrazione è tenuta a riscuotere, anzi è obbligata a riscuotere per sanare le casse comunali, come da relazione a cura dell'ispettore del Ministero delle Finanze. Sono da controllare gli anni di riferimento, che non possono essere superiori a cinque.

Si passa a commentare la notizia dell'avvio dei lavori per l'escavazione di quattro nuovi pozzi e si accusa per l'ennesima volta l'amministrazione per la lentezza.

Questo comitato aveva previsto fin dall'inizio che la proposta del sindaco avrebbe avuto tempi lunghi di realizzazione e che pertanto non era una buona proposta.

E ne passerà ancora molto di tempo, visto che si dovrà analizzare l'acqua, si dovranno fare le prove di portata, si dovrà progettare la condotta volante, si dovranno espropriare i terreni interessati all'attraversamento, si dovrà realizzare l'opera.

Tutto ciò sempre che dati analitici e portata risultino positivi. Ma nulla lascia ben sperare: i quattro pozzi sono vicini fra loro e, se si emunge da uno, nell'altro si abbasserà la portata. Inoltre nessuno scommette sulla scarsa presenza di nitrati nei nuovi pozzi, in quanto in molte altre zone della città i valori sono aumentati.

Tutto il territorio è compromesso e si perde tempo e denaro a cercare ciò che non può essere trovato, quando l'unica e prima cosa da fare sarebbe stata quella di avviare la ricerca delle cause dell'inquinamento e procedere ad inchiodare i colpevoli alle responsabilità per poi obbligarli al risanamento ambientale. Come da legge.

Se il progetto risolvesse il problema, il tempo e il denaro spesi sarebbero giustificati. Se l' ufficio acquedotto fosse dotato di personale e attrezzature minimamente adeguate, qualche garanzia sugli effetti della miscelazione di acqua ad alta percentuale di nitrati con altra a bassa percentuale, ci sarebbe. Ma qui siamo lontani anni luce da quel modello di ufficio di cui altri comuni si sono dotati e non da oggi.

Intanto la deroga scadrà a fine dicembre e, come volevasi dimostrare, il sindaco non avrà le carte in regola, né per dimostrare di aver risolto il problema, né per aver concluso le operazioni che era obbligato a compiere.

Potrà ottenere la proroga della deroga? E, se anche la ottenesse, è questo che interessa ai cittadini? Bere ancora acqua dannosa alla salute in quanto una deroga autorizza il sindaco a erogarla?

Perché, diciamolo pure, a chi serve la deroga? Serve solo al sindaco.

A questo punto si riflette che la situazione è stagna.

E, a tal proposito, si riportano le proposte espresse da chi non ha potuto partecipare alla seduta odierna: è necessario ricontattare tutti i componenti il comitato per sensibilizzarli sulle nuove azioni da intraprendere e perché possano diffondere informazione a passaparola. Quindi pianificare le mosse distribuendo incarichi a tutti, per un coinvolgimento generale che rimetta in moto la macchina organizzativa.

Si condivide e si completa specificando che si possono costituire tre gruppi: dell'elaborazione, del vaglio, dell'attuazione.

Per riattivare tutti occorre individuare l'azione coinvolgente che non può che essere la campagna di controllo dell'acqua attraverso la misurazione dei nitrati, in modo da riaccendere l'attenzione e interrompere lo sperpero di denaro pubblico con operazioni inutili.

Bisogna raccogliere tutte le informazioni relative agli ultimi passi fatti dall'amministrazione, anche nelle sedute del "tavolo tecnico" e solo allora ricontattare tutti, per far notare che l'amministrazione prende in giro, procede a tentoni, dimostrando incompetenza.

Intanto una nuova questione si impone per gravità sul territorio di Mazara del Vallo: la ricerca di idrocarburi che starebbe per essere effettuata in zona. A Campobello i cittadini si oppongono, le trivellazioni, infatti, possono costituire pericolo.

A Campobello c'è un controllo della cittadinanza attiva. Bisogna consorziarsi per costituire un unico braccio, ritrovando il contatto realizzato al tempo delle battaglie contro l'insediamento della distilleria Bertolino.

In chiusura si decide di mettere in calendario:

a)un appuntamento con il direttore dell'emittente Tele 8 per la realizzazione di un servizio sulla campagna di monitoraggio dell'acqua

b)la partecipazione all'assemblea indetta dal Comitato Civico per chiedere a Rino Giacalone informazioni sull'ultima riunione del “tavolo tecnico”

c)la ripresa dei contatti con il comitato di Campobello

Il Comitato

lunedì 10 dicembre 2007

Benvenuta!

Ospitiamo volentieri nel nostro blog una mazarese lontana. I nuovi visitatori sono i benvenuti!!

Mazaresi vicini e lontani, uniamoci per combattere la battaglia contro l'inquinamento della nostra citta'.

Un bene primario come l'acqua e' minacciato dalla presenza di nitrati oltre i limiti di legge.

E' necessaria l'azione di tutti quelli che conoscono il probema e possono concorrere alla soluzione.

Inviate suggerimenti e proposte.

Segnalate persone e personalita' che ci possano aiutare.

Sensibilizzate gli insensibili.

domenica 25 novembre 2007

Verbale n.23

Il giorno 22 del mese di novembre, dell'anno 2007, alle ore 18,00 si riuniscono i direttivi del CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. e del Comitato Civico Trasmazzaro (CO.CI.T.).

La seduta si apre con una notizia dell'ultima ora: un panificatore del Trasmazzaro si è meravigliato del fatto che il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. fosse ancora impegnato sul problema nitrati, in quanto gli risulta, per averne avuto notizia direttamente dal sindaco, che non esiste più un problema “nitrati” e , pertanto, le aziende del Trasmazzaro, che utilizzano l'acqua nei processi di produzione di alimenti, non vengono più fornite di acqua con autobotti comunali, come da delibera N.70.07 giugno 2007.

Alla luce di quanto appreso, l' incontro assume, quindi, maggiore validità, in quanto si ha la comprova che effettivamente è stato acquisito da tutti i cittadini il dato che il problema è risolto.

La cittadinanza si è acquietata sulle informazioni avute a titolo personale e per passaparola. Anche stampa e televisione hanno trascurato l'informazione, per non parlare del sindaco che continua a disattendere quanto prescritto dalla stessa deroga.

E' assolutamente necessario e urgente riportare all'attenzione pubblica il pericolo “nitrati”, che permane e anzi si diffonde in tutto il resto della città.

Quanto previsto da chi si è mobilitato fin dal mese di aprile si è oggi, purtroppo, verificato.

Il sindaco continua a trattare la questione con superficialità e lentezza, e niente di veramente serio e risolutivo è stato avviato.

“Si può convivere con il problema” questo è il dato che si vuol far passare.

I due comitati devono assolutamente mettere insieme conoscenze e competenze e, ciascuno, con il suo potenziale, proporre azioni che, vagliate, confluiscano in un programma fitto di interventi fino a giungere ad una manifestazione di piazza.

La manifestazione, ad avviso della presidente, deve essere pacifica e silenziosa, alla Gandhi.

Esposte le ragioni dell'incontro, la presidente invita i presenti a prendere la parola a turno, perché ciascuno faccia le sue valutazioni sullo stato dell'arte e formuli la conseguente proposta.

Chi, del CO.CI.T., per primo prende la parola, dichiara che il comitato, essendo stato invitato al tavolo tecnico istituito dal sindaco, ha già assunto una linea morbida nei confronti dell'amministrazione.

Viene aggiunto, da chi interviene successivamente, che il CO.CI.T. ha scelto di rimanere in posizione di attesa fino ai risultati delle prove di portata, per le quali, su un pozzo, si aspetta l'autorizzazione della Provincia.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. si sostiene che, ammesso che le prove di portata sortiscano gli effetti desiderati, dovrà necessariamente passare del tempo e sarà sicuramente superato il termine fissato dalla deroga. Pertanto il sindaco non potrà che richiedere la proroga della deroga.

Si verificherà, quindi, quanto fin dall'inizio sospettato, e cioè il rinnovo continuo della deroga.

C'è chi, del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA, riprendendo il discorso di apertura, invita a non esprimersi più, a partire da questo incontro, in termini di “nostro comitato” e “vostro comitato”, ma che ci si consideri un gruppo unico che vaglia, progetta, decide e opera insieme.

Ribadisce che le specificità vanno mantenute, perché rappresentano una ricchezza cui attingere nelle occasioni, che, per tipologia, determineranno la mobilitazione di chi ha le competenze o le potenzialita' richieste, a prescindere dalla appartenenza all'uno o all'altro comitato.

Di seguito si interviene, come CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., per rimarcare che il problema è serio, il pericolo persiste o aumenta. Il sindaco, per la brevità del mandato, ne ha poca responsabilità, ma, è colpevole di negligenza, in quanto, esercitando la funzione di ufficiale di governo, avrebbe potuto investirsi di tutta la sua autorità e ordinare azioni forti nell' interesse generale, come previsto in caso di necessità.

Come può dire che scavare il pozzo è la soluzione?! Manca lo studio geologico del territorio, che avrebbe dovuto affidare ad una équipe. In questo si è dimostrato incapace di capire il problema.

L'intervento è interrotto da chi del CO.CI.T. tiene a comunicare che il sindaco ha dichiarato di aver nominato, allo scopo, un geologo.

Continuando, si sostiene che, se la provincia si attarda a concedere l'autorizzazione all'escavazione del pozzo, il sindaco può requisirlo per motivi di urgenza e di estema necessità.

Perché non lo fa?

Perché si è messo in contrapposizione con i cittadini?

L'autorità che amministra la città forse non ha interesse o non ha la volontà di scoprire chi inquina. E' necessario capirne le ragioni!

L'autorità che amministra la città dovrebbe denunciare gli inquinatori, perché ne rispondano penalmente e provvedano, a carico personale, al risanamento ambientale.

Il CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. si è sostituito all'autorità che amministra la città, ed è stato costretto, in sua vece, a presentare denuncia alla stazione dei Carabinieri della Città chiedendo che si provveda ad individuare i responsabili dell'inquinamento e a perseguirli nelle forme di legge .

Dal CO.CI.T. si interviene per dichiarare, che da parte loro, si è invece stabilito un contatto con il sindaco, attraverso la partecipazione al tavolo tecnico.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA si obietta che si è perso troppo tempo, si critica il sindaco per aver tenuto gli incontri del tavolo tecnico (?) a porte chiuse, quando è obbligato a partecipare a tutti i cittadini le decisioni, anzi a prenderle insieme ad essi. In materia ambientale la decisione è pubblica.

Sempre da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. si interviene per dire che si ha la forza morale di dotarsi di un braccio tecnico, un esperto di chiara fama che offra la sua consulenza. Si può, inoltre, procedere al monitoraggio del territorio per individuare la percentuale di nitrati presente nell'acqua, attraverso il metodo colorimetrico, e poi rendere pubblici i risultati e svegliare l'opinione pubblica, così da spronare il sindaco.

A questo punto, la presidente chiede che si converga verso la definizione del piano di azione.

Il presidente del CO.CI.T. si ritiene vincolato alle date: a fine mese è fissato il terzo incontro del tavolo tecnico e a fine dicembre scadrà le deroga. Bisogna aspettare. Comunica la decisione di presentare al prossimo tavolo tecnico precise richieste. Se non saranno ascoltate, dichiara l'intenzione di abbandonare il tavolo tecnico.

Da parte del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. c'è chi è di altro avviso: il sindaco ha rispettato le scadenze, bisogna contestare le inadempienze.

Preso atto della posizione del CO.CI.T, la seduta è tolta alle ore 20,45.

Il Comitato

domenica 18 novembre 2007

Verbale n.22

Il giorno 14 del mese di novembre dell’anno 2007, alle ore 16,30, la seduta si apre sul seguente ordine del giorno:
1.nuovi contatti
2.risultati della richiesta di accesso ai documenti
3.pubblicizzazione
4.unione delle forze

Aperta la seduta, viene comunicato che, da recenti contatti , si è appreso che esiste una mappa, realizzata dai Rangers, sulle serre presenti nel territorio dove insiste la falda che alimenta i pozzi di Ramisella.
Nelle serre si pratica agricoltura intensiva, il che significa che viene fatto uso massiccio di azoto e acqua.
Risulta, inoltre, che, in zona, nascono a fungo sempre nuove serre. Sono abusive o autorizzate dalla Camera di Commercio e Agricoltura di Trapani? In zona sic?

Dalle testimonianze ascoltate si ha conferma dell’abbassamento della falda, dove da parecchi anni si registra salinità, attestata da uno studio dell’Università di Palermo effettuato negli ani 80.
L’altra falda non ha vita più tranquilla, dato che le cave presenti sul territorio sono così profonde da toccarla.

Per passare al secondo punto all’ordine del giorno, viene comunicato che la richiesta di accesso alla documentazione, protocollata il giorno 8 novembre, non è giunta ancora sul tavolo del dirigente dell’Ufficio Acquedotto, il quale in data odierna ha dichiarato che ha bisogno di un giorno per produrre le copie della documentazione richiesta.

Per quanto riguarda il terzo punto, è stato contattato il direttore dell’emittente Tele8 per aggiornarlo sulla attività di questo Comitato e per invitarlo a visitare il blog, al fine di attingere materiale per un servizio televisivo e un articolo sul Giornale di Sicilia relativo alla questione “nitrati” a Mazara del Vallo.

Sopraggiunge, a questo punto della discussione, il presidente del Comitato Trasmazzaro, che ha accettato l’invito, rivolto telefonicamente, a partecipare ai lavori di questa seduta.

Prima che lo si aggiorni sui punti già trattati, lo stesso fornisce subito copia di un comunicato-stampa, redatto dal Direttivo del Comitato Civico per il Trasmazzaro, all’indomani della partecipazione ai lavori del cosiddetto“tavolo tecnico”.

In esso si reclama:
-per le bollette dell’acqua, lievitate a cifre insopportabili, forse giustificate da un conguaglio;
-per il propagarsi del fenomeno “nitrati” in quasi tutta la città;
-per la mancata informazione alla cittadinanza;
-per l’assenza al “tavolo tecnico”di esperti di chiara fama.

Sulle bollette dell’acqua, in seduta, si rileva che la tassa per la depurazione non deve essere pagata, perché il depuratore non è mai entrato in funzione. Ci si può appellare ad una recente sentenza della Cassazione.

Situazioni critiche, simili a quella che si sta vivendo a Mazara del Vallo, sono all’attenzione dei parlamentari europei, che proprio in questi giorni hanno approvato il “pacchetto pesticidi”, con norme che ne regolamentano l’uso negli stati membri.

Ci potrebbe essere tutta l’attenzione al problema che assilla la cittadinanza e, se si progetta di realizzare un impianto a basso consumo energetico e con uso di energia alternativa, un finanziamento si ottiene!

Sempre che all’Ue si aprano bene gli occhi sui progetti veramente necessari e non si continui a finanziare quelli faraonici, utili solo alle tasche di chi li ha presentati.

Ma questo sindaco, che non riesce a tamponare l’emergenza, come potrà approntare un progetto per la soluzione definitiva?

Non ha fatto altro che nascondere la gravità della situazione che si sta vivendo, non vuole che si capisca da dove nasce il problema.

Dice che non vuole creare allarmismo.

Il garante della salute pubblica nasconde il pericolo!?

C’è chi sostiene che non è il sindaco a dover risolvere il problema, a lui spetta soltanto il compito di approntare direttamente gli strumenti per istituire un gruppo che lavori sulla soluzione del problema, senza indugio.

A questo punto si interviene per ribadire che bisogna unire le forze, che un’azione isolata può avere effetto, ma molte azioni concordate e continue assicurano gli effetti.

E’ necessario sperimentare la forza dell’unità.

Si concorda un incontro con i direttivi dei due comitati per giovedì 22 novembre.
Esauriti punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato

venerdì 16 novembre 2007

Sospetti cumuli

Il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. in data 8 ottobre ha segnalato alla Sezione di Polizia Giudiziaria dei Vigili Urbani di Mazara del Vallo la presenza, in contrada S. Maria-Paradiso, di due depositi di materiale nero, di grana sottile come la sabbia. Dai cumuli affiorano tracce dei sacchi e di una tuta, entrambi in materiale plastico, evidentemente utilizzati per il trasporto.

Il deposito è sospetto, in tempi di nitrati nell’acqua!

Chi ha depositato il materiale, e qual è la provenienza?

Dopo aver effettuato un primo sopralluogo, la P.G dei Vigili Urbani, in data 11 ottobre, ne ha effettuato un secondo, unitamente al responsabile della privata e pubblica incolumità del Comune, ai Vigili del Fuoco di Mazara del Vallo e al Nucleo NBCR dei VV. del FF. di Trapani che è intervenuto con sofisticate apparecchiature e personale per il monitoraggio dell’aria e dell’ambiente.

Dopo la assoluta esclusione di radiazioni Gamma, Beta ed Alfa, e ciò in diretto contatto con Trapani e Palermo, ha proceduto a mettere in sicurezza la zona, anche al fine di effettuare i prelievi della sostanza a mezzo personale ARPA di Trapani.

In data 12 ottobre sono stati prelevati due campioni per le analisi della sostanza.

Nei giorni scorsi presso la Sezione di P.G. dei Vigili Urbani di Mazara sono pervenute le risultanze delle analisi. Trattasi di “limatura di materiali ferrosi da abrasione di superfici metalliche”.

La sostanza, anche se impropria sul terreno agricolo, non è pericolosa. E’ stato assicurato, comunque, che i cumuli saranno rimossi nei prossimi giorni.

Se a tutte le piccole e grandi aggressioni al territorio fosse seguita una segnalazione e un pronto intervento, forse oggi non saremmo impegnati su un fronte così difficile da difendere.

Il Comitato

mercoledì 14 novembre 2007

Verbale n.21

Il giorno 9 del mese di novembre, dell’anno 2007, alle ore 18,30, aperta la seduta, si commenta e si annota l’ultimo adempimento con il quale si è completata la procedura relativa alla denuncia: in data odierna alle ore 15.00 è stata consegnata al Comando della Stazione dei Carabinieri di Mazara del Vallo la denuncia contro ignoti.

Si passa, successivamente, a valutare l’opportunità di inviare una relazione sul “problema nitrati a Mazara del Vallo” a Ermete Realacci, presidente di Legambiente Nazionale, nonché attuale deputato PD e al senatore Bulgarelli,, attuale segretario del gruppo Verdi-Comunisti Italiani, che ha presentato, al tempo in cui era deputato, una interpellanza parlamentare sulla annosa questione dell’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo.

Entrambi potrebbero, ancora una volta, prestare attenzione al problema che affligge attualmente i cittadini mazaresi e costituire una cassa di risonanza, considerato che si nutrono poche speranze sugli effetti che la denuncia appena presentata sortisca effetti. Non è la prima che questo Comitato presenta e non è l’unica ad essere stata presentata, in questa città, per lo stesso motivo.

Si riflette che è costume minimizzare i problemi e non perseguire, di conseguenza, i responsabili. Ma i mazaresi non sono più disposti a subire questo andazzo. Se lo scandalo supera i confini regionali forse può esserci una speranza.

Dopo queste valutazioni, si stabilisce di tentare ancora di unire le forze locali e di inviare, quindi, una lettera al presidente del Comitato Trasmazzaro per invitarlo ufficialmente a porre in essere iniziative concordate e comuni.

Esauriti gli argomenti in discussione, la seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato

Verbale n.20

Il giorno 8 del mese di novembre, dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta si parla di due notizie uscite in due giorni successivi, il 6 e il 7 novembre, sul Giornale di Sicilia. Si apprende così che è nato l’osservatorio “Vivere la città” e il movimento “Mazara al centro”.

Le due nuove aggregazioni intendono dare un contributo alla soluzione dei problemi che affliggono la città. Fra questi hanno compreso quello relativo alla presenza oltre i limiti di legge di nitrati nell’acqua in distribuzione.

Se aumentano i gruppi di pressione, è segno che i cittadini considerano l’amministrazione incapace di risolvere il problema e sentono il bisogno di mobilitarsi perché si appronti al più presto la soluzione provvisoria di cui si parla da mesi.

In questi giorni, infatti, si parla soltanto della soluzione provvisoria e si dimentica quella definitiva, quasi che tamponare momentaneamente significa risolvere il problema.

Nessuna soluzione provvisoria può escludere la ricerca delle cause che hanno determinato la comparsa del fenomeno e quindi l’individuazione dei responsabili a cui addebitare il risarcimento dei danni.

Altro che ricorso alle casse comunali, come ha stabilito il sindaco nella seduta in Prefettura!

Questa è la sostanza dell’esposto/denuncia che il CO.CI.T.R.I.A. TE.MA. ha inoltrato in data odierna al Prefetto, all’Assessore per la Tutela del Territorio e dell’Ambiente di Palermo, e alla Direzione dell’Ufficio per il Controllo della Salubrità dell’Ambiente presso la AUSL di Trapani.

Contemporaneamente è stata presentata al sindaco formale richiesta per l’accesso alla documentazione relativa sia al piano di intervento presentato per “il rientro nei valori della concentrazione massima ammissibile”, che alla realizzazione di detto piano e alle “risultanze del monitoraggio analitico nei punti significativi della rete”, come richiesto all’art.4 della deroga stessa.

La consultazione della documentazione si rende necessaria, perché il sindaco continua a non rendere ufficiali i dati del monitoraggio, tanto da costringere il Comitato a fare da sé, nel senso che ci si sta attrezzando per procedere all’analisi dell’acqua in distribuzione, come stabilito nelle sedute precedenti.

Ma, visto che non si parla ancora di istituire commissioni o “tavoli tecnici” qualificati per risolvere sia in via provvisoria che definitiva il problema., né, tantomeno, si ipotizza la realizzazione di un convegno, occorrerà veramente mettere mano ad un’impresa che, pur spettando a chi governa la città, deve, giocoforza, essere assunta in carico dai cittadini: bisognerà pensare alla soluzione, quella provvisoria, prendendo in esame quella presentata e tentata dal sindaco e quelle proposte da cittadini a vario titolo.

Per quanto riguarda la condotta volante, quand’anche i risultati delle prove di portata ne giustificassero la realizzazione, i tempi di attuazione, fino alla messa a regime, sono considerati lunghissimi e i costi alti. Secondo le ultime notizie diffuse da emittenti locali, la spesa prevista è già lievitata a 350 mila euro.

Se davvero dovesse essere questa la soluzione, sarebbe, comunque, preferibile che la condotta venisse interrata, in quanto i proprietari dei terreni attraversati dalla condotta stessa, non perderebbero la possibilità di coltivare la superficie sovrastante.

Anche i depuratori, di cui si parla fin da quando è sorto il problema, sono considerati troppo costosi e poi dovrebbero essere tanto potenti da riuscire a depurare acqua sufficiente a un numero di 60.000 abitanti, in quanto non si esclude il pericolo che il fenomeno si estenda in futuro in tutto il territorio.

Si effettua, quindi, una ricerca su internet e si mettono a confronto depuratori e dissalatori. Dopo una analisi e una valutazione sommaria, che depone a favore del dissalatore, si conviene sull’opportunità di effettuare un attento studio della documentazione reperita, per procedere, successivamente, all’elaborazione di una proposta .
La seduta è tolta alle ore 20.00.
Il Comitato

sabato 10 novembre 2007

Una scelta obbligata

L’intensa attività svolta dai vari comitati cittadini, attivatisi per l’emergenza idrica o nati sull’emergenza idrica nei quartieri interessati alla presenza di nitrati oltre i limiti di legge, non si accompagna, a parere dei cittadini tutti, ad una analoga attività dell’amministrazione e di chi la rappresenta.

Tutti i pronunciamenti del sindaco, le sue ordinanze, gli adempimenti stessi, imposti dal decreto di deroga, appaiono alquanto improvvisati e superficiali. Atti eseguiti giusto per rispondere alle fastidiose richieste di chi non ha capito e non vuole capire che i problemi non si affrontano, non è comodo affrontarli, quando chi siede al potere ha ben altro da fare.

La vita amministrativa deve camminare su una routine che fa comodo pure ai funzionari. Il vero da fare è costituito dagli interessi personali che, una volta al potere, la classe politica deve assolutamente curare.

Se non fosse così retorico parlarne, si dovrebbe fare la storia degli attuali amministratori comunali e provinciali (troppo lungo parlare anche di quelli passati), per mettere alla luce quello che gli osservatori della storia politica di questa città hanno rilevato.

Fortune create dal nulla, progressi nella carriera politica non supportati da meriti adeguati e si potrebbe continuare nell’elenco.

In questo momento è utile focalizzare la vicenda “acqua ai nitrati”, essa è esemplificativa della pratica della classe dirigente di questa città.

In data 9.11.2007 il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. ha inviato un esposto/denuncia con il quale chiede che le autorità preposte, ognuna per le proprie competenze, provvedano a:
1.individuare le cause che hanno determinato l’inquinamento chimico delle acque potabili;
2.individuare e identificare i responsabili di detto inquinamento e perseguirli ai sensi di legge, dopo averli costretti a risanare il territorio inquinato e la falda acquifera sottostante.

Se nessun intervento da parte degli Organi Superiori viene attivato, la cittadinanza è autorizzata a pensare che le istituzioni sono malate e la società è sana, ma, per un assurdo effetto, a stare male è la società e a vivere di buona salute sono le istituzioni.
Silvana Mannone

Verbale n.19

Il giorno 25 del mese di ottobre dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta viene comunicato che in data 15.10 è stata inoltrata la lettera al Prefetto e, per conoscenza, al sindaco per richiedere la “partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale”.

Viene comunicato, inoltre, che è a disposizione del Comitato il kit commissionato per la rilevazione della percentuale di nitrati con il metodo colorimetrico.

Si affida l’incarico di mappare l’abitato a rete di 200 maglie, per l’individuazione del numero degli abitanti ai quali consegnare le strisce per la rilevazione della percentuale di nitrati.

Successivamente, un chimico, che ha già dato la sua disponibilità, si incaricherà di analizzare le rilevazioni.

I risultati saranno riportati sulla mappa, nella quale le singole maglie avranno colorazione differente in base alla concentrazione di nitrati rilevata. La mappa, con relativa legenda, sarà resa pubblica.

Definito l’iter da seguire per la conclusione dell’azione, si ritiene che sia giunto il momento di avviare parallelamente un’altra azione, volta, piuttosto che all’analisi, alla soluzione del problema.

Una soluzione che prescinde da quella che deve essere ricercata dalle autorità competenti, e che è affidata, piuttosto, al singolo cittadino.

Si tratta di una azione a lungo termine, che mira a modificare i comportamenti quotidiani al fine di interrompere il cerchio perverso in cui ci si sta chiudendo diventando produttori e consumatori di veleni.

Si deve avviare una vera e propria “riconversione ecologica”, per dirla con Alex Langer.

Allo scopo è necessario cominciare a pensare ai modi e ai tempi di una rieducazione al consumo alimentare e non solo. E pensare anche ai soggetti da coinvolgere per avviarla a tappeto, perché sia chiaro fin dal principio che l’azione è a vantaggio di tutti e contro nessuno.

Si tratta, insomma, di educare al consumo critico.

Si può subito iniziare inserendo nel blog, con l’etichetta “Le buone pratiche”, una serie di buoni consigli, anche semplici, da scambiarsi in base alle proprie conoscenze ed esperienze.

Viene proposto anche di cercare alleati a partire dai singoli cittadini, per arrivare ai rivenditori.

Si pensa di coinvolgere nell’azione la COOP 25 aprile e viene dato incarico di fissare un appuntamento per verificare la disponibilità dei responsabili locali.

Si passa a questo punto alla lettura dell’esposto/denuncia da inviare alla Procura, al Prefetto, alla AUSL.

I presenti appongono la firma sulle singole copie.
La raccolta delle firme procederà per una settimana, trascorsa la quale l’esposto/denuncia sarà spedito ai singoli intestatari.

La seduta è tolta alle ore 19,30.
Il Comitato

Verbale n.18

Il giorno 12 del mese di ottobre dell’anno 2007, alle ore 18,30, in apertura di seduta si commenta l’attribuzione del Nobel per la pace ad Al Gore.

Il conferimento, mentre segnala la centralità della questione ambientale nell’attuale panorama mondiale, incoraggia chi nelle periferie agisce a piccoli passi sulla via della ”riconversione ecologica” (così come Alex Langer amava chiamare l’urgente azione di risanamento ambientale da avviare a tutti i livelli).

E, per concentrarsi sull’azione intrapresa, si ritorna a discutere del decreto di deroga e dell’interpretazione data dal sindaco, il quale spudoratamente l’ha ribadita in consiglio comunale, dopo aver ascoltato la diversa e certo più attendibile interpretazione del presidente dell’Ordine dei Chimici, invitato dal Comitato Trasmazzaro, il quale ha addirittura giudicato illegittima la deroga stessa.

Si osserva che il provvedimento dà limitazioni, pertanto l’acqua non può essere considerata potabile, così come sostiene il sindaco. La distribuzione è autorizzata, ma l’utilizzo è vietato ad alcune categorie di persone, quali anziani e bambini inferiori a un anno, e soggetti affetti da particolari patologie.

E qui bisogna assolutamente sapere quali sono queste patologie, bisogna che qualcuno fornisca l’elenco delle patologie in presenza delle quali quest’acqua è nociva.

Va aggiunto che non tutti sanno di essere affetti da patologie fin quando non si palesano sintomi tali da ricorrere al medico.

In via precauzionale bisognerebbe che tutti ci si mettesse in fila per un controllo sanitario. Paradossale!

Anche la categoria degli anziani è difficilmente definibile.

In una famiglia, insomma, dove sono presenti anziani e bambini, ed altri componenti che possono o no presentare patologie fra quelle a rischio, quanti possono bere l’acqua? Come se ne gestisce l’uso?

In conclusione, a parere del Comitato, sarebbe stato più giusto e responsabile vietare, in via precauzionale, l’uso dell’acqua, che è da denominare ”non potabile”, e razionalizzare quella proveniente da altri pozzi, non così altamente contaminati, ferma restando l’urgenza dell’avvio di un serio studio del fenomeno su tutto il territorio.
La seduta è tolta alle ore 18.00.

Il Comitato

Verbale n.17

Il giorno 3 del mese di ottobre, dell’anno 2007, alle ore 18,30 il Comitato si riunisce per discutere sui seguenti punti all’ordine del giorno:
1)denuncia; 2)tavolo tecnico.

Aperta la seduta, la discussione si avvia sull’urgenza di definire i termini della denuncia, anche in assenza della documentazione a supporto. In questo caso ladenuncia predisposta va corredata di una relazione che illustri nel complesso la questione “nitrati”.

Le autorità sono obbligate a intervenire. Si riportano esempi di azioni giudiziarie avviate a seguito di denunce.

Passando al secondo punto all’ordine del giorno, si rileva l’incosistenza del tavolo tecnico istituito,al quale, su invito, hanno partecipato dipendenti comunali (gli stessi che hanno gestito fino ad ora la distribuzione dell’acqua a Mazara del Vallo), politici e alcuni rappresentanti di due comitati.

Tutti sicuramente non adatti, dal punto di vista tecnico e professionale, ad affrontare il compito per il quale sono stati convocati.

Al tavolo tecnico avrebbero dovuto partecipare studiosi di chiara fama e tecnici, capaci di affrontare il problema e indicare soluzioni valide per risolverlo.


Si rende necessario l’invio di una ulteriore lettera per sollecitare le autorità a istituire un comitato tecnico permanente, facendo tesoro delle indicazioni sopra specificate.

In tal senso si ricorda che questo Comitato, attivo dal 1998, ha posto la sua attenzione a largo raggio sulle emergenze ambientali rilevate nel territorio di Mazara del Vallo ed è già intervenuto efficacemente nell’analisi di cause e nella ricerca di soluzioni.

Si rileva, inoltre, che il sindaco ha dimostrato di ignorare quanto gli prescrive la deroga che ha ottenuto e quanto, comunque, gli viene imposto dalla legge 108 del 2001, che, ratificando la Convenzione di Aarthus, prescrive la partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale.

Affidati i compiti di formulare la lettera al sindaco e stendere la relazione sulla “questione nitrati”, da allegare alla denuncia, la seduta è tolta alle ore 20,10.

Il Comitato

mercoledì 7 novembre 2007

Verbale n.16

Il giorno 19 del mese di settembre, dell’anno 2007, alle ore 18.00, aperta la seduta, si osserva che il sindaco sta agendo al minimo per garantire la sicurezza, mentre i comitati si stanno attivando al massimo perché pretendono il massimo.

Il sindaco ignora il principio di precauzione, secondo il quale “la mancanza di piene certezze scientifiche non può costituire un motivo valido per ritardare l'adozione di misure al fine di prevenire il degrado ambientale”.

Ad aggravare la situazione che si vive in città, giunge notizia che in un caseggiato di via Mons. Audino è stata richiesta la fornitura di acqua ad un privato. Analizzata l’acqua, è stata registrata la presenza di una alta percentuale di nitrati.

Ci si chiede perché vivere in questo stato di incertezza e pericolo, perché costringere a ingaggiare una battaglia fra cittadini e primo cittadino.

Il sindaco avrebbe potuto far intervenire la Regione e chiedere un contributo, come ha fatto quello di Campobello, che ha risanato le cave con un POR.

C'è chi una risposta ce l'ha: la legge sulla coltivazione all’interno delle cave obbliga gli amministratori a predisporre un progetto esecutivo per il risanamento del sito e, poiché in parecchi luoghi ci sono cave abusive, il sindaco non si attiva. Si è a conoscenza che un solo comune ha presentato un progetto all’assessorato regionale. Nessuno vuole assumersi le responsabilità.

Inoltre il titolare di una cava è obbligato a versare oneri per il recupero ambientale. Ci sono leggi che prevedono lo sbancamento del cappellaccio…l’acquisto delle terre......Se i cavatori facessero un consorzio.............

Comunque, nell'incertezza delle cause che hanno determinato l'eccessiva presenza di nitrati nell'acqua potabile in distribuzione, si deve pensare anche ad altre fonti inquinanti, come il dilavamento da fosse settiche, in quanto ci sono zone della città prive di rete fognaria. Sarebbe necessario accedere alla consultazione di una mappa per verificare la situazione.

L’atteggiamento del sindaco insospettisce. Per citare si riportano alcune notizie diffuse tramite il Giornale di Sicilia:

1.E' stata avanzata dal sindaco una denuncia per allarme sociale contro la Righetti (commentiamo: La Righetti è colpevole solo del fatto di aver comunicato, tramite stampa, le ragioni delle sue dimissioni);

2.Sono cominciati i lavori di restauro dell’asilo Corridoni su finanziamento ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti.(commentiamo: La Cassa Depositi e Prestiti non concede finanziamenti, ma solo prestiti e, quindi, i lavori in questione, per essere aderenti al vero, si stanno eseguendo con ricorso ad un prestito che dovrà essere pagato dai cittadini mazaresi.)

Tutti i lavori di questa amministrazione sono stati realizzati con ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti. Perché? Perché, percorrendo l'iter con i giusti canali, i tempi si allungano e, in questo caso, sarebbe probabilmente un'altra amministrazione a gestirli.

Questi comportamenti, che appaiono abbastanza lontani dall'essere di utilità ai cittadini, lasciano abbastanza sconcertati, e per questo non è da stupirsi se poi nascono azioni come quella di Moretti e ,oggi, quella di Beppe Grillo.

E' giusto che le idee giovani trovino spazio e che coloro i quali decidono per tutti siano migliori di tutti. Non uguali o peggiori, come avviene di fatto.

In chiusura, in vista dell'invito a partecipare ad una assemblea indetta dalla Caritas sulla salvaguardia dell'ambiente, viene nominato un delegato.

Rispetto agli sviluppi dell'azione intrapresa, ci si augura che si arrivi ad un incontro con i coltivatori per l'unità nella battaglia contro l'avvelenamento.

Anche se si è consapevoli che, purtroppo, ciascuno cerca il bene per sé, si riflette che la ricerca del bene per tutti, comprende anche il bene per sé.

La discussione si conclude alle ore 20,30.
Il Comitato

martedì 6 novembre 2007

Verbale n.15

Il giorno 12 del mese di settembre alle ore 18,30 si discute sul seguente ordine del giorno:
1.approvazione dei verbali delle sedute precedenti;
2.definizione dei termini di collaborazione con il Comitato Trasmazzaro;
3.integrazione della documentazione da allegare alla denuncia.

Aperta la seduta, viene letto e approvato il verbale della seduta precedente e si conviene sull’opportunità di dare per approvati i verbali di tutte le sedute, da inserire in sintesi sul blog. Una nota di invito a integrare i verbali con un commento sarà sufficiente ai presenti alle sedute di riferimento, per eventuali omissioni riscontrate o per puntualizzazioni.

Passando al secondo punto all’ordine del giorno, viene comunicata direttamente al presidente del Comitato Civico per il Trasmazzaro la disponibilità ad agire in sinergia e, allo scopo, viene mostrata la bozza della denuncia da inoltrare agli organi competenti. Gli si illustra, anche, l’intenzione di effettuare l’analisi dell’acqua ai fini di una mappatura del territorio.

Il presidente del Comitato Trasmazzaro, a sua volta, comunica di aver predisposto una sua denuncia e di aver richiesto, ma non ottenuto, presso gli uffici comunali e la AUSL, la documentazione utile a conoscere gli atti compiuti e i dati sulla presenza di nitrati nell’acqua in distribuzione.

Riferisce, ancora, di aver preso contatti con le scuole del Trasmazzaro per verificare la sensibilità dei dirigenti circa i rischi che possono correre i bambini con l’uso dei servizi all’interno degli edifici scolastici, e di aver ottenuto risultati positivi solo con uno dei due dirigenti contattati.

Un componente del Comitato Trasmazzaro esprime rabbia per la scarsa disponibilità sia degli impiegati comunali, che della AUSL. e chiede al CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. come pretendere la documentazione. Viene risposto che la pretesa è legittima, gli impiegati che non forniscono la documentazione richiesta pongono in essere un comportamento illegittimo e, comunque, contro legge e sono passibili di denuncia. Viene anche richiesto un parere legale su un video da mandare in onda. Dopo la visione, viene consigliata la modifica di una sequenza.

La discussione continua. Si analizzano alcuni fatti che negli ultimi tempi hanno segnato la storia della nostra città. In particolare, cominciando dal 1992, :
1) l’attentato a Germanà;
2) lo scioglimento del Consiglio comunale;
3) l'utilizzo delle cave di tufo dismesse come discariche per rifiuti tossici;
4) la presenza di residui di pesticidi nel fiume Mazzaro;
5) l'utilizzo in agricoltura di prodotti fito-sanitari e pesticidi;
6) la discarica a cielo aperto di residui da distillazione;
7) la presenza, come oggi si è verificato, di nitrati in misura eccessiva nell'acqua potabile in distribuzione;
8) il fermo di un moto-pesca mazarese con a bordo tonnellate di stupefacenti.

Su questi eventi, mille buone ragioni i sindaci pro tempore e quello attuale avrebbero avuto per richiedere interventi a livello nazionale, così come ha fatto Orlando, a suo tempo, per la rinascita di Palermo.

Ci si chiede perché i nostri sindaci non l’hanno fatto per il passato e non lo facciano oggi.

I responsabili dei fatti suddetti, nell'impunità piu' assoluta, si arricchiscono e i cittadini sono costretti a pagare in loro vece per il risanamento dell'ambiente da loro dolosamente degradato.

Far finta che non sia successo niente significa che non si vuole far saper chi inquina.

Su queste amare osservazioni e sulle riflessioni che ciascuno ha personalmente potuto fare, la seduta è tolta sciolta alle ore 20.00.

Per l’assenza degli incaricati all’integrazione della denuncia, il terzo punto all’ordine del giorno è rinviato a mercoledì 19 settembre.

Il Comitato

giovedì 1 novembre 2007

Verbale n.14

Il giorno 3 del mese di settembre alle ore 18,00 si discute sulla base delle tre parole-chiave emerse nella seduta precedente e cioè:
1.comunicazione;
2.denuncia;
3.unione.

Aperta la seduta, in via prioritaria, una delle presenti versa la sua quota (come da verbale 10 luglio) e, agli assenti alle sedute precedenti, viene illustrata la possibilità di raccogliere i dati analitici dell’acqua in distribuzione, attraverso il metodo colorimetrico.

Si tratta di distribuire le strisce reattive, per la rilevazione della percentuale di nitrati, a cittadini selezionati in base alla residenza, per arrivare ad una mappatura del territorio. Nel silenzio dell’amministrazione, potrà essere utile ai cittadini per conoscere la verità sulla presenza di nitrati nell’acqua che bevono.

Quindi si passa all’esame del primo punto all’ordine del giorno, e cioè come comunicare con tutti i cittadini.

E’ stato contattato padre Fiorino, responsabile della Caritas, per verificare la possibilità di usare i locali del seminario per riunioni allargate alla cittadinanza e per la ipotizzata proiezione di un film.

I risultati sono stati positivi: padre Fiorino è stato invitato alla prossima riunione e il Comitato gli ha dichiarato la disponibilità a partecipare alla assemblea aperta, dallo stesso organizzata sull’emergenza ambiente (il 23 settembre si raccolgono le adesioni).
Ancora, padre Fiorino ha offerto al Comitato la possibilità di pubblicare articoli su “Condividere”

Si decide quindi di:
A- aprire un dibattito con la cittadinanza, dopo la proiezione di un film da scegliere fra quelli proposti, allo scopo di sensibilizzare sui problemi dell’ambiente.

B- dare conto del dibattito interno al Comitato, postando nel blog i verbali, nella forma integrale o ricorrendo ad una sintesi, previa approvazione di tutti i verbali.
.
Passando al secondo punto, vengono distribuite le copie della denuncia e si dà incarico di integrarla con la documentazione necessaria.

Sul terzo punto all’ordine del giorno si conviene sull’utilità di un incontro con il presidente del Comitato Trasmazzaro per uno scambio di informazioni e per intensificare la collaborazione.
Esaurita la trattazione dei punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

mercoledì 31 ottobre 2007

Verbale n.13

Il giorno 22 del mese di agosto alle ore 18,00, aperta la seduta, viene comunicato che una sostenitrice del Comitato ha versato la quota conferita dagli altri soci il 10 luglio e, con l’occasione, versa anche la sua quota uno dei presenti all’attuale seduta.

Per l’aggiornamento della situazione si ricorre alla lettura dei punti predisposti in agenda, forniti anche al presidente del Comitato Trasmazzaro, su espressa richiesta, in vista dell’assemblea dallo stesso indetta e alla quale è stato invitato il sindaco.

La discussione si avvia sulle azioni da compiere a breve, medio e lungo termine.

Si torna a parlare di ricorrere al metodo colorimetrico .per la rilevazione, su tutto il territorio, della quantità di nitrati presente nell’acqua, al fine di giungere ad una mappatura e renderla pubblica.

Viene ancora sollevato il problema della scarsa visibilità e conseguente difficoltà di comunicare anche all’interno del Comitato stesso.

Si sostiene che la gente è disorientata in quanto il sindaco e le autorità cittadine hanno pubblicamente dichiarato che non c’è da preoccuparsi. La cittadinanza, che sta dalla parte del sindaco, sostiene che lo stesso ha fatto tutto il possibile: è stato l’unico a interessarsi, avendo, non appena insediato, chiamato un geologo. Inoltre, corre voce che due consiglieri sono stati denunciati per falso allarme.

Per quanto riferito, si ritiene necessario accedere all’esame della deroga ottenuta dal sindaco.

Viene riconosciuto ancora una volta che esiste un problema di comunicazione, necessaria per esercitare una pressione sulla amministrazione.

Il blog non è sufficiente. Anche la proposta di analizzare i campioni rappresenta un modesto tentativo. E, tuttavia, il fenomeno che si tenta di analizzare è la punta di un iceberg. Bisogna individuare le cause che lo determinano.

C’è chi conosce a fondo il problema e ha riferito in questa sede interessanti notizie, frutto di lungo studio. Esistono pubblicazioni, come quella dell’Arpa di Piacenza, che potrebbero essere diffuse.

In altra sede e per altre riflessioni, alcuni di questo comitato hanno parlato di azionariato diffuso, perché non ricorrervi per la creazione di un “GIORNALE DEL CITTADINO”?


Sull’uso dei fertilizzanti in agricoltura, le amministrazioni sono in difetto da 7 anni, avrebbero dovuto fare un piano. Il nostro territorio è fragile, gli agricoltori avrebbero dovuto contenersi nell’uso dei fertilizzanti.

Scavare nuovi pozzi è un’operazione che fa ridere. Le cantine scaricano a cielo aperto, alcune scaricano nelle sciare, poi piove…… C’è chi ha documentato, Tele 8 ha effettuato riprese, la Finanza si è attivata, poi sono scomparsi i cumuli.

Sono tutte situazioni illegali, per cui esistono leggi che dovrebbero mettere al riparo i cittadini. Il Comitato non è un’autorità preposta, cerca di capire dove si può intervenire, non ha potere contrattuale.

Qualcuno è dell’avviso che è pura illusione costituire comitati per raggiungere obiettivi, e sostiene la necessità e l’urgenza di istituire i consigli di quartiere. Lo stesso fornisce documentazione utile a conoscere prerogative e compiti di questo organo elettivo, decentrato dal Comune.

A proposito di azioni future, c’è chi è del parere che ricorrono tutti i termini per una azione di denuncia.

Intanto si osserva che qualche piccolo effetto questo comitato l’ha raggiunto:
-l’amministrazione dopo parecchi anni si è attivata;
-la deroga ottenuta ha limiti di legge e quindi si dovrà arrivare alla soluzione;
-si è finalmente assodato che c’è qualche patologia.

Tuttavia, giungono voci che l’amministrazione sta pensando a soluzioni da considerare pannicelli caldi, mentre le casse comunali sono vuote. Mancano le somme occorrenti per la escavazione dei pozzi e la realizzazione della condotta volante, non hanno neanche i soldi per il depuratore di cui hanno parlato.

Queste cose alla città vanno dette.
Chi parla è disposto alla denuncia con il suo solo nome.

In appoggio, si aggiunge che esiste una nota ministeriale del 2002, sulla base della quale è possibile fare ricorso.

Si continua sull’esame delle inadempienze: l’amministrazione dovrebbe delimitare l’area, fare un’ordinanza, agire, rassicurare la popolazione che, dopo un periodo di tempo, madre-natura farà il suo corso.

Si potrebbe avviare una operazione di “riconversione ecologica” sensibilizzando tutti i cittadini.

Basta cercare su internet il registro dei tumori: Mazara spicca per numero di casi registrati.

Occorre fare un passo ancora: lavorare assieme, tutti i comitati.

Qualcuno obietta che, fin quando non si smussano alcuni atteggiamenti o non si chiariscono alcune posizioni, è difficile che i due comitati possano fondersi.

Esposte le ragioni dei comportamenti del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., giudicati di distacco verso l’amministrazione e non produttivi ai fini della soluzione del problema, e, da parte del Comitato Trasmazzaro, la posizione di chi è parte attiva nello stesso, pur avendo ricoperto un ruolo nell’amministrazione, viene riconfermata l’utilità di una fusione dei due comitati.

Si commenta che la discussione all’interno del Comitato è un esercizio di democrazia che sarebbe bello estendere e che si potrebbe ricorrere alla piazza, come luogo di pubblico dibattito. Si potrebbe, magari, proiettare un film sul tema e successivamente aprire il dibattito. Non mancano i film da scegliere. Vengono suggeriti alcuni titoli.

In conclusione si stabilisce di formulare l’esposto da presentare alle autorità, al fine di accertare le cause che hanno determinato l’inquinamento chimico delle acque e di conseguenza individuare i responsabili di tale disastro.
La seduta è tolta alle ore 20,00
Il Comitato

sabato 27 ottobre 2007

Sul Disegno di legge Levi Ricardo Franco, approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre.

Appena quattro mesi fa ci si rifugiava in un blog, stanchi di bussare alle porte di case inospitali o, comunque, arredate al gusto di altri. E, con il primo post “Spazi per la democrazia”, si entrava in una nicchia e si sperimentava il suo potere di diventare una piazza.
Così, volendo comunicare solo con i concittadini, ancora misconosciuti ai vicini, ci si ritrovava in comunicazione con i lontani, schizzati in America, dentro un sito personale di tale Vito M Zerilli che utilizza il post ai suoi fini, pur, comunque, mostrando di condividere una stessa esigenza di libertà.
Ebbene, mentre si sta ancora nel blog a faticare per comunicare con chi non può essere presente a riunioni organizzate da pochi cittadini per essere utili a tanti, ecco che suona all’orecchio un grosso alt.
C’è chi ha avuto la bella idea di tappare la bocca ai liberi cittadini, di libere città, in una libera Repubblica.
E non è da chiedersi se il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre è frutto di un Governo di destra o di sinistra. E’ del potere. Ieri lo aveva la destra, oggi lo ha la sinistra. Non fa differenza. Il potere può.
Il potere può tappare la bocca anche ad oscuri cittadini. Lo fa con i meno oscuri (come non pensare a De Magistris?), perché non può farlo con chi cerca nel suo piccolo di concorrere alla soluzione di qualche, non piccolo, problema locale?
Bisogna tacere, quando le verità sono scomode e rischiano di mandare al mittente chi è schizzato ai vertici senza meriti e con molti personali intenti (come non pensare a Beppe Grillo e ai temuti effetti del suo blog?).
Bene. E, allora adesso al Governo non resta che obbligare il cittadino a portare in tasca il suo direttore responsabile, che gli chiuda la bocca quando un pensiero osa diventare parola.
E, poiché la legge non ammette ignoranza (salvo quella di chi governa):
Agli arresti, se continuate, blogger d’Italia!
Occorre una autorizzazione a proferir parola!

Silvana Mannone

giovedì 25 ottobre 2007

Verbale n.12

Il giorno 9 del mese di agosto, alle ore 18,30 il Comitato torna a riunirsi per conoscere gli esiti della richiesta di accesso alla documentazione inoltrata dal sindaco al Genio Civile per la realizzazione della condotta volante, così come suggerito al presidente del Comitato Trasmazzaro, nella seduta del 6 agosto.

Viene riportato che presso gli uffici comunali esiste soltanto un progetto di massima per la realizzazione della condotta volante, con alcune voci di spesa. Non esiste alcun progetto esecutivo. A richiesta di documentazione, un dirigente ha risposto di non essere al corrente di nulla.

Si commenta la gravità del fatto, si osserva che, da parte dell’amministrazione, si sta agendo in modo a-scientifico e scomposto. Non c’è cultura di governo.

Urge concretizzare l’idea di un convegno in cui siano curati tutti gli aspetti del problema (sanitario, geologico, agrario, scientifico...etc) e i cui atti devono essere pubblicati.

Si passa quindi allo scambio di ulteriori informazioni in ordine all’approfondimento della “questione nitrati”.

Si è venuti in possesso di un interessante opuscolo informativo realizzato dall'ARPA di Piacenza, riguardante la corretta fertilizzazione dei suoli, dal titolo “Fertilizzanti azotati e nitrati”.

Si ritiene che sarebbe utile diffondere le informazioni in esso contenute, e si ritorna alla ricerca di soluzione alla difficoltà di comunicazione.

A proposito, viene comunicato che è stata verificata la disponibilità della redazione de “L’ARCO” a cedere quattro pagine nel numero in uscita a settembre, al costo di 400.00 euro, per cui si conviene che sarebbe necessaria una raccolta di fondi.
Urge un incontro allargato.

La seduta è tolta alle ore 19,30
Il Comitato

Verbale n.11

Il giorno 8 del mese di agosto, alle ore 18,30, il Comitato si riunisce per discutere dei metodi di misurazione dei nitrati nell’acqua.

Un analista, interpellato nel merito, ha informato che esiste la possibilità di effettuare la misurazione con un metodo approssimativo, denominato colorimetrico.

L’attrezzatura occorrente, se a richiederla è una azienda, ha un costo che si aggira intorno ai 170.00 euro, e il kit dei reagenti di 55.00 euro.

Si calcola che per una singola misurazione si spenderebbero 20 centesimi. Considerato il basso costo, i cittadini potrebbero usare questo metodo, di fronte al silenzio dell’amministrazione.

I cittadini allarmati sono legittimati a sapere, mentre aumentano i motivi di preoccupazione con le notizie inquietanti relative alla presenza di discariche abusive in zona S. Nicola.

Il Comitato, se lo decidesse, potrebbe incaricarsi di distribuire le strisce per la rilevazione a cittadini selezionati in base al domicilio, e, successivamente, analizzare i dati e comunicarli in una scheda da diffondere attraverso il blog. L’intera operazione potrebbe essere documentata dall’emittente Tele8.

Per la richiesta del kit alla ditta fornitrice, basta che la faccia chi ha una ditta, per l’acquisto si potrebbe richiedere ai cittadini un contributo volontario.

Si osserva subito che bisogna stare attenti a non creare allarmismi, che è necessaria una dichiarazione da parte del soggetto che richiede gli strumenti forniti dal Comitato per l’analisi, una dichiarazione in cui risulti che l’accertamento è fatto in modo empirico. Bisogna, inoltre, dare ai singoli il suggerimento di effettuare i controlli per il tempo di una settimana.

Si potrebbe procedere dando prima una alternativa al sindaco: se non fornisce i dati entro un tempo (che sarà stabilito), li ricaverà il Comitato.

Si passa, quindi, allo scambio di altre informazioni.

Viene comunicato che a livello mondiale il limite per i nitrati è di 45mg/l, negli Stati Uniti di 44,03. Per i pesci il valore consigliato si abbassa a 20 mg/l.

Queste informazioni dovrebbero essere diffuse, ma il Comitato non riesce a comunicare che con pochi cittadini, considerato che non tutti usano internet. Pertanto si ipotizza la stampa di un numero unico di un proprio giornale.
Si riflette sugli alti costi.

Altre considerazioni vengono fatte, anche, sul genere di commenti che arrivano attraverso il blog.

Si ha l’impressione che il Comitato Trasmazzaro non consideri amici gli aderenti al CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.

Alla considerazione si obietta che, se anche fosse, sarebbe un problema del Comitato Trasmazzaro e non di questo Comitato.

La discussione si chiude alle ore 19,30

Il Comitato

mercoledì 24 ottobre 2007

Verbale n.10

Il giorno 6 del mese di agosto, alle ore 18,30, aperta la seduta, viene comunicato che a poca distanza dai pozzi di S. Nicola è stata scoperta una discarica abusiva di sfabbricidi e amianto, in un’ex cava di proprietà del titolare di una impresa edilizia, che è stato già denunciato e condannato al risarcimento danni per un’altra discarica a Costiera.

In via Fanfarazzo, prima di Torretta, in direzione Circonvallazione, nel terreno si possono individuare numerose cave che rischiano di essere usate allo stesso scopo.

Si discute sull’opportunità di costituire una commissione permanente per l’ambiente con 5 componenti per il CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.(Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo) e 5 per il Comitato Trasmazzaro.

Il presidente del Comitato Trasmazzaro, presente all’incontro con il Prefetto, riferisce dei toni forti con i quali il sindaco è stato sollecitato ad attivarsi sull’emergenza costituita dall’alta percentuale di nitrati nell’acqua distribuita nelle zone di Trasmazzaro e Tonnarella.

Il sindaco, in quella sede, ha assicurato che provvederà all’escavazione di quattro nuovi pozzi, e che, allo scopo, ha già avanzato richiesta al Genio Civile.

Con il progetto presentato ha ottenuto una deroga di tre mesi ( chi riferisce osserva che la deroga può essere data anche fino a tre anni e, se è stata data a tre mesi, è segno che il fenomeno presenta una certa gravità).

Alla domanda posta dal Prefetto, in ordine alla sostenibilità della spesa, il sindaco ha risposto che attingerà alle casse comunali.

Sulle comunicazioni si osserva che il sindaco, per auto-tutela, avrebbe dovuto chiudere le saracinesche, e non erogare più quell’acqua, ma, visto che ciò non è possibile, in attesa che si risolva il problema, ha fatto ricorso alla legge che gli consente la distribuzione dell’acqua, ma non per bere.
In questo consiste la deroga, che, comunque, gli impone l’avvio a soluzione definitiva del problema. Ma non risulta che si stia attivando in tal senso, non si ha notizia dell’avvio di uno studio sulle cause.

Si osserva ancora che una soluzione provvisoria, quale la razionalizzazione dell’acqua, sarebbe stata sopportabile: piuttosto che spendere tanti soldi per la condotta volante, si soffre tutti un poco, per il bene di tutti. Ma il sindaco, per l’ennesima volta, sta prendendo in giro 15.000 mazaresi con il progetto della condotta volante, per la cui realizzazione si avrebbe un ulteriore aggravio della spesa pubblica, per la quale il comune è già indebitato fino al collo.

Al presidente del Comitato Trasmazzaro si comunica che dal CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. sono stati vagliati gli atti burocratici necessari all’opera e si è riflettuto che si impiegherà molto tempo sia per ottenere le servitù passive sui terreni interessati all’attraversamento dei tubi da interrare, che per tutti gli atti burocratici necessari.

Si suggerisce di richiedere al sindaco il progetto presentato al Genio Civile, per la realizzazione della condotta. C’è, all’interno del CO.CI.T.R.I.A.TE.MA., chi è pronto ad analizzarlo. Bisogna chiedere il progetto esecutivo.

Si osserva, inoltre che, se i nuovi pozzi da scavare sono sempre in zona S. Miceli, dove già insistono altri pozzi, la falda si abbassa e si rischia di arrivare all’acqua salata. Ma, poi, non basta emungere dallo stesso pozzo?

Inoltre, il sindaco parla anche di attingere a pozzi privati, affittandoli, e si dimostra anche qui uno sprovveduto, in quanto non si deve pagare nessun affitto per emungere da pozzi privati: l’acqua è pubblica.

Si osserva che, comunque, l’acqua in zona Makara, servita dai pozzi di S. Miceli, contiene già nitrati oltre i 35 mg/l.

Si ribadisce ancora una volta, che, se questo è lo stato dell’arte, urge organizzare un convegno, riunendo le forze dei due comitati.

Il rappresentante del Comitato Trasmazzaro comunica di avere già avviato contatti con Legambiente

Il CO.CI.T.R.A. TE.MA pensa di attivarsi presso il mondo universitario e il Ministero.

Intanto si diffidi il sindaco a produrre l’elenco di tutte le fonti di approvvigionamento, in modo da poter verificare i dati analitici.

C’è chi sostiene che negli uffici comunali ci sono nove mesi di vuoto. Non si sanno i dati analitici.

Per svegliare l’opinione pubblica sulla dissennata gestione dell’attuale emergenza si propone di organizzare un’azione pubblica a settembre: CO.CI.T.R.I.A.TE.MA. e Comitato Trasmazzaro, insieme.

Il rappresentante del Comitato Trasmazzaro non recepisce questo secondo invito ad agire in concomitanza e riferisce di aver organizzato una "serata della salute" da realizzarsi in via Peppino Impastato e di avere pensato alla costituzione di un gruppo di vigilanza, composto da cinque/sei persone, per il controllo sull’uso dell’acqua nelle scuole.

La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

lunedì 22 ottobre 2007

Verbale n.9

Il giorno 1 del mese di agosto alle ore 18,30, aperta la seduta, viene osservato che si sta creando confusione fra Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo e Comitato civico Trasmazzaro

Sul blog, inoltre, la scelta democratica di non moderare i post ha fatto nascere un putiferio di polemiche, quando qualcuno ha voluto precisare che questo comitato non fa politica.
A questo punto, viene chiesto se tutti sono d’accordo a precisare nel blog che il comitato ha scelto internet come spazio libero per raggiungere fini condivisi, accettando gli apporti da qualsiasi parte essi giungano.

Viene data carta bianca alla presidente.

Si riflette sui rapporti da tenere con il neo-comitato e sulle specificità dell’uno e dell’altro: il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, (che per brevità, da oggi, si comincerà a denominare usando l’acronimo CO.CI.T.R.I.A.TE.MA.) si occupa di qualsiasi problema che riguardi l’ambiente, il comitato civico Trasmazzaro si occupa dell’acqua ai nitrati. Non c’è gerarchia, ci sono specificità.

Altre associazioni, come Legambiente, WWF, hanno strutture piramidali, gli aderenti al CO.CI.T.R.A.TE.MA sono democratici. La popolazione si organizza a prescindere dall’atto costitutivo. Il comitato è fatto di gente che spontaneamente si riunisce, anche senza apparato, senza strutture. Che è presente come il sale, che smuove le acque, purché l’azione sia incisiva e produca risultati.

Si può essere contagiosi, portatori di un virus che provoca l’influenza ciclicamente, che, senza forzare, contagia. L’importante è che le persone possano percepire il problema e possano sentirsi in grado di risolverlo, ricorrendo anche alla magistratura, alla prefettura, se occorre. E’ il cittadino che mette alla gogna, il cittadino risolve.

Il Prefetto ha avuto la bontà di scrivere al Comitato, anche se per conoscenza, si risponda per ringraziare, si aggiunga che si ha notizia che le cose che sono state fatte sono inconsistenti, in particolare i silos.

Con calcoli approssimativi, si stima che un silos possa soddisfare 100 famiglie per un giorno. Nelle zone toccate dal problema abitano attualmente 30.000 persone, come si pensa di soddisfarle se una persona, in media, consuma 100 litri di acqua al giorno?

Ci si deve chiedere, inoltre, da dove viene l’acqua che viene immessa nei silos, chi la fornisce, chi l’ha analizzata.

La soluzione approntata tardivamente viene giudicata non adeguata per quantità e qualità di acqua fornita: modesta la quantità e non garantita la qualità.

C’è chi pensa che all’indomani dell’assemblea in atto, quando il comitato di Trasmazzaro sarà ricevuto dal Prefetto, questi penserà di parlare con il CO.CI.T.R.A.TE.MA. Per superare il possibile equivoco, sembra opportuno, inviare al Prefetto una email che riporti le valutazioni sull’operato del sindaco e a quest’ultimo una copia, giusto per fargli capire che è in difetto, non avendo ancora risposto.

Se il sindaco risponde, si vaglierà quanto c’è di buono in quello che fa, per evitare che possa continuare a prendere in giro.

Si osserva ancora che, se il comitato ha lanciato il sasso e sui cerchi che si sono formati l’azione è portata avanti da altri, è giusto, comunque, che si segua, che si concorra.

Viene riferito che ciò è già avvenuto spontaneamente, infatti il presidente del comitato Trasmazzaro ha informato dell’incontro che avrà il 2 agosto con il Prefetto e ha domandato se questo comitato ha qualcosa da chiedere indirettamente.

Si ricorda che questo comitato ha scelto di agire su canoni istituzionali, mantenendo rapporti lineari con gli interlocutori, contrastando i politici con distacco.

A chi interviene per obiettare che i politici vanno avvicinati perché la soluzione viene dai politici, si risponde che la politica a volte può essere fatta anche da chi non persegue l’interesse pubblico e spesso, come oggi è sotto gli occhi di tutti, contrasta gli interessi dei cittadini. Dentro il Comitato la politica si fa in buona fede, per il beneficio di tutti.

Passando a commentare gli interventi, ascoltati durante l’assemblea del Comitato Trasmazzaro, nella quale si è parlato, da parte di responsabili della Consob, di risarcimenti, si osserva che il problema è altro: non è il soldo, è la potabilità dell’acqua.

Se ci fosse una fabbrica che immette cromo e in quella zona ci fossero morti, questi andrebbero a intervenire per la bolletta?

In conclusione si decide di inviare la lettera al sindaco e la e mail al Prefetto e si ricorda, pensando all’organizzazione del convegno, di cominciare a individuare le personalità a cui richiedere un intervento, nonché gli eventuali sponsor.
La seduta è tolta alle ore 20,30.
Il Comitato

domenica 21 ottobre 2007

Verbalen.8

Il giorno 25 del mese di luglio, alle ore 18,00 il Comitato si riunisce per
-socializzare le notizie e i dati raccolti
-discutere degli esiti del consiglio comunale svoltosi in data odierna
-decidere le azioni future.

Ad integrazione del verbale della seduta precedente, si aggiunge il punto relativo alla situazione contabile che, per le spese di stampa e affissione, risulta carente. Pertanto si è provveduto ad una seconda sottoscrizione di 5 euro, da parte dei presenti, uno dei quali ha versato anche la quota per il genitore assente. Con il totale raggiunto si rimane ancora in debito con la tipografia, pertanto, nelle sedute prossime saranno invitati alla sottoscrizione anche gli assenti alla seduta del 10 luglio.

In apertura, con uso del computer, vengono visitati i siti di alcune città italiane che rendono pubblici gli indici di potabilità dell’acqua. Dalla lettura emerge l’abisso che separa la situazione registrata a Mazara rispetto all’ultima città in classifica, fra quelle con indici ritenuti alti per presenza di nitrati.

Successivamente vengono comunicati gli indirizzi di consorzi di ricerca ai quali sarebbe utile afferire per l’analisi e la soluzione della grave situazione registrata a Mazara.

Si fa riferimento, in particolare, al Consorzio CORIBIA per la sua attività di ricerca, indirizzata, oltre che a garantire la sicurezza dei prodotti e a definire i relativi aspetti salutistici, anche alla valutazione del danno biologico causato dalle moderne tecnologie agro-zootecniche.

Il consorzio è preso in considerazione perché al momento la causa della presenza alta di nitrati pare collegata alla serricoltura.

La discussione si sposta sull’opportunità che il Comitato, per guadagnare in efficacia ed efficienza, si scinda in due sottocomitati: uno che focalizzi il contingente, l’altro che esamini a largo raggio il degrado ambientale.

Si ribadisce che l’azione del Comitato non mira a demonizzare gli agricoltori, piuttosto a conoscere e far conoscere le norme che regolano l’uso dei fertilizzanti in agricoltura. A tale scopo ci si impegna a reperire tutte le pubblicazioni relative alla campagna contro l’uso di pesticidi.

Si precisa, tuttavia, che la vera azione del Comitato è quella di sottolineare le responsabilità della politica che avrebbe dovuto per tempo regolamentare il settore dell’agricoltura.

I presenti non nascondono il pessimismo quando prevedono che il fenomeno si allarghi a tutto il territorio di Mazara e ritornano sulla considerazione che il Comitato non può assumere altro compito che quello di indicare strade.

Si fa riferimento al recente sequestro di camion, che sversavano a Mazara liquami provenienti dalla distilleria Bertolino di Partinico, per sostenere che certi attacchi al territorio sono in atto da tempo.

Viene ricordato che nei verbali di nove anni fa sono riportate le dichiarazioni di un cittadino marsalese che conosceva i camionisti che operavano in nome e per conto della Bertolino.

Da chi, dei presenti, ha seguito la trasmissione Viva l’Italia, nella quale è stata affrontata la grave situazione in cui si trova la città di Gela, viene suggerito di contattare l’esperta dell’acqua Irma Paris con e-mail a vivalitaliadiretta@rai.it.

Passando agli esiti del consiglio comunale della mattina, viene riferito che si è giunti a un nulla di fatto.

Viene criticata la proposta di costruzione di una condotta volante per portare acqua potabile al Trasmazzaro e a Tonnarella, sia perché per realizzarla occorre fare gli espropri e le pratiche per le servitù passive richiedono tempi lunghi, sia perché non è detto che i nuovi pozzi abbiano la portata necessaria o non presentino/ presenteranno anch’essi indici alti di nitrati.

Non si vuole capire che è necessario ricercare le cause che hanno fatto nascere il problema. Su una pressione antropica aggressiva, una parte del terreno ha ceduto, oggi è il caso della zona di Ramisella, domani tutto il territorio correrà lo stesso rischio.

Individuare altri pozzi a cui attingere non è la soluzione definitiva. Il Comitato non ha soluzioni, usa il computer, guarda cosa fanno gli altri, riflette sulla pochezza delle soluzioni approntate. Le condotte volanti non convincono.

Un delegato del Comitato Trasmazzaro, che si aggiunge al gruppo per la prima volta e che convive con il problema, sostiene la necessità, l’urgenza e l’opportunità di una proposta specifica da avanzare al sindaco che, dopo le due delibere del 4 aprile e del 5 maggio, non ha fatto nulla.

Si risponde che spetta al sindaco dare soluzioni, in quanto ha avuto l’onore di essere stato votato e deve sopportare l’onere di trovare la soluzione. Il Comitato può solo denunciare: i cittadini hanno subito un danno, che qualcuno paghi! C’è chi ha rinunciato a villeggiare a Tonnarella, pur avendo una casa, pur pagando l’ICI, l’acqua, i pali per la luce, le strade asfaltate. Bisogna pretendere la soluzione, si attivino i NAS, la magistratura. Da troppo tempo si registra questa situazione!

Per i dati in possesso, il problema esiste da 15 anni, anni in cui sono stati in carica altri sindaci, i quali avrebbero dovuto avviare studi, emanare direttive per tutti gli agricoltori: tanti ettari, tanta quantità di fitofarmaci da acquistare tramite tessera.

L’attuale sindaco ha minor colpa degli altri, in quanto ha ereditato il danno. La sua colpa è quella di non essere stato attento a porre un rimedio che non si può porre in maniera estemporanea.

Considerato che l’amministrazione non ha le risorse per affrontare il problema, il Comitato è dell’avviso che sarebbe atto responsabile sciupare meno denaro pubblico e utilizzarlo per mettere in piedi un comitato tecnico.

C’è tanta gente che si occupa a livelli alti di acqua: il Comune di Firenze è dotato di un centro di eccellenza e mette a disposizione competenze e attrezzature.

Viene ricordato che in occasione della prima assemblea cittadina, moderata dal proprietario dell’emittente Televallo, signor Dilluvio, in un intervento fatto a titolo personale, non come Comitato, è stato proposto di dotare l’ufficio acquedotto di chimici, geologi, biologi. Il solo geometra non ce la può fare.

Nessuna azione da parte del sindaco, neanche una risposta alla richiesta dei dati analitici dell’acqua, avanzata dal Comitato. Neanche il prefetto ha risposto. I dati si sono avuti per vie traverse. Certo gli uffici comunali li avevano.

Si ricorda che la situazione è esplosa solo per le dimissioni della Righetti, successivamente ci si è attivati, come Comitato, con l’esposto alla Procura, corredato di 315 firme, e finalmente il Prefetto si è mosso e ha fatto pervenire al Comitato, per conoscenza, il sollecito al sindaco ad attivarsi, secondo le richieste avanzate dal Comitato stesso.

E il sindaco? Oggi non era al consiglio comunale in cui all’ordine del giorno era anche la questione dell’acqua. Era alla Commissione edilizia per la variante del piano regolatore necessaria per la realizzazione di un centro commerciale.

Si ritorna alla individuazione di un’azione utile alla soluzione del problema.

Qualcuno pensa che, considerato che gli unici strumenti che il Comitato può usare sono quelli legali e che il sindaco non ha dato tutte le risposte nei tempi utili, si debba procedere alla denuncia. Ne parlino i giornali, sarà la fine del turismo. Che, almeno, il paventato scandalo produca l’attivazione dei rimedi!

C’è chi rimane fermo alla soluzione immediata del problema e sostiene che a settembre si debba avere l’acqua. Con l’apertura della scuola i bambini in quello spazio devono aver garantito il diritto all’acqua potabile.

Lo stesso sostiene che le azioni legali le fa il legale, l’esercizio intellettuale non serve, serve la rabbia popolare, lo dimostra il fatto che il Comitato Trasmazzaro è stato ricevuto dal Prefetto. Che il popolo scenda in piazza! Il Prefetto deve avere un problema di ordine pubblico.

La proposta non convince e si torna a considerare più utile richiedere al sindaco azioni volte a individuare le cause. Si osserva che per risolvere un problema bisogna prima saperlo individuare, occorre una sensibilità e poi trovare le vie per risolverlo.

Nelle democrazie più evolute le persone si dichiarano incompetenti, la loro capacità sta tutta nelle intenzioni a farsi collaborare. Se questa amministrazione non è nelle condizioni di operare al meglio, deve farsi collaborare da chi ha le competenze specifiche.

Il Comitato può fare da stimolo, può suggerire proposte di soluzione, non è possibile che l’amministrazione chieda ai cittadini di trovare la soluzione. L’Ente pubblico si riappropri del suo territorio. Che effettui il controllo.

L’amministrazione, con modestia si ritenga impreparata, accolga i suggerimenti, si rivolga alle Università, agli Enti affinché studino il territorio, individuino le cause che hanno determinato questo disastro.

Si ricorda che anticamente tutti avevano un pozzo privato per l’approvvigionato idrico, poi la città si è dotata di un acquedotto, e, a memoria dei presenti, i pozzi sono diventati fogne, cioé sono stati usati come pozzi neri.

Qual è la situazione oggi? C’è un controllo, esiste una mappa?

Ritornando alla notizia di cronaca, che vede il sequestro in contrada S.Nicola dei terreni di proprietà della Bertolino -inquinati dalla stessa con i liquami trasportati dalla sua distilleria di Partinico-, si ritiene che il sindaco debba assumere una posizione netta, che istituisca un comitato di esperti ad alto livello con l’incarico di produrre una relazione su quanto sta avvenendo. Che se ne parli alle televisioni, locali e nazionali!

A patto che i partiti non ne facciano una speculazione per acquistare consenso.
Perché c’è una differenza tra diritti e favori: il politicante usa parlare di favori, il Comitato di diritti. A nome dei cittadini, dignitosamente, con carattere, chiede il diritto. E’ questione di morale, di etica. Se non viene garantito il diritto, lo si deve reclamare. Con diritto.

Si riconferma la necessità di una denuncia contro ignoti, da indirizzare al sindaco che ha la competenza sul territorio, all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, che ha la responsabilità del controllo sugli atti del sindaco.

Il fatto è penalmente perseguibile, la responsabilità è di chi ha inquinato, non è del sindaco, che è responsabile soltanto delle omissioni. Ecco perché bisogna continuare a insistere nell’accertamento delle cause, perché da esse si arriva alla individuazione dei colpevoli. A questo punto il risarcimento diventa secondario, è la cosa ultima, prima bisogna fermare il degrado ambientale e avviare la bonifica a spese degli inquinatori, secondo legge. Bisogna non morire!

Ecco perché i provvedimenti-tampone, come la condotta volante, non servono.

Questi politici fanno esercizio abusivo di una professione, si stanno assumendo responsabilità che non sono proprie. La soluzione va preceduta da uno studio e poi presa dal politico.

Oggi in Consiglio comunale, si proponeva un atto politico di competenza dell’esecutivo: per la realizzazione della condotta volante si proponeva di modificare il bilancio di previsione. I bilanci di previsione vengono predisposti dall’amministrazione e poi sottoposti all’approvazione del Consiglio. Il Consiglio può solo approvare o respingere, o eventualmente, in quella sede e soltanto in quella sede,proporre e approvare emendamenti. Esaurito questo compito,nessun altro intervento il Consiglio può fare, motu proprio, sul bilancio o sulla modifica di bilancio già approvata.

Chi l’ha proposto aveva urgenza di mostrare agli abitanti di Trasmazzaro- presenti alla seduta consiliare con tanto di cartelloni in cui si reclamava per l’acqua- che c’era la volontà politica di risolvere il problema.

Una soluzione da dare in pasto a chi non se ne intende, e un cittadino comune non è detto che se ne debba intendere di amministrazione pubblica.

Dopo le considerazioni sulla farsa rappresentata in Consiglio comunale, per poi giungere a un nulla di fatto, la discussione riprende sulle azioni da compiere.

Si conviene che è opportuno continuare ad acquisire documentazione e mezzi per l’analisi del problema, fermo restando che, in assenza di azioni significative da parte dell’amministrazione, si raccoglieranno gli elementi utili all’azione di denuncia.

Viene, inoltre, confermata l’intenzione e l’opportunità che i due comitati procedano uniti nell’azione.
La seduta si chiude alle ore 21.00.
Il Comitato

venerdì 19 ottobre 2007

Verbale n.7

Il giorno 10 del mese di luglio, alle ore 18.00 si apre la riunione con la lettura del seguente ordine del giorno:
1) attività svolta dalla seduta precedente a oggi
2) proposte
3) rapporti con il neo-comitatoTrasmazzaro

Per quanto riguarda il primo punto all’ordine del giorno, viene comunicato che è andato fallito il tentativo di realizzare una assemblea allargata alla cittadinanza, in quanto il parroco della chiesa di S. Pietro, dopo aver dato la disponibilità dei locali, di fatto l’ha negata con la reiterata latitanza dell’addetta alla calendarizzazione degli incontri.

Sono stati curati i rapporti con il giornalista Salvatore Giacalone, dell’emittente locale Tele 8. e del Giornale di Sicilia, il quale ha reso pubblica l’attività del Comitato e ha diffuso il testo del volantino. Si è provveduto alla stampa del manifesto e dei volantini e al disbrigo delle pratiche per l’affissione.

A questo punto vengono distribuite ai presenti alcune copie del manifesto e del volantino.La lettura del testo del volantino subisce una critica relativa al riferimento alla Bertolino, che, a parere di chi interviene, non è l’unica ad inquinare il territorio.

Si precisa che il riferimento è stato ritenuto necessario solo per datare il Comitato -nato nel 1998 per contrastare l’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo- e così distinguerlo dall’altro, nato in questi giorni sul problema dei nitrati. Viene, comunque, ricordato che il testo era stato approvato nella seduta precedente.

Inoltre, viene aggiunto che a connotare il Comitato, è sufficiente il nome che autorizza la mobilitazione per un ampio raggio di azioni: se ieri ci si è battuti contro l’insediamento della distilleria Bertolino, oggi ci si batte per il pericolo costituito dalla presenza di nitrati nell’acqua, domani si dovrà necessariamente arrivare a combattere, purtroppo, per impedire altre aggressioni al territorio.

La critica è, comunque, considerata legittima. Il volantino, non essendo stato ancora distribuito, si può non distribuire. Se questa sarà la decisione, chi lo critica si incaricherà di riscrivere il testo del nuovo volantino e di farlo ristampare, purché il volantino non contenga accuse su fatti non dimostrati.

Si sostiene che si può lottare su più fronti, ma l’esperienza insegna che la contestazione globale non porta a niente. Spiacevole sarebbe affrontare altri problemi, accusando i contadini e altri presunti inquinatori. Difficile e spiacevole e, comunque, fuori dai compiti del Comitato.

Viene ribadito ancora una volta che il Comitato non ha la capacità tecnica di risolvere il problema, gli compete soltanto attivarsi perché le autorità preposte facciano una indagine e provvedano a garantire il ritorno alla norma in fatto di potabilità dell’acqua.

E, a proposito di indagine, viene riportato che, di recente, sono stati scoperti dei sacchi di juta e dei silos contenenti probabilmente sostanze inquinanti, pertanto si dovrà richiedere che i tecnici analizzino e forniscano i risultati delle analisi.

Dopo l’intervento critico -accettato come contributo alla definizione del campo di azione del Comitato e alla finalizzazione dell’attività attuale, che mira a inquadrare il problema e a concorrere alla sua soluzione nell’interesse della collettività-, si continua con l’illustrazione del 2° punto all’ordine del giorno.

Ci si augura che questo Comitato, non debba in eterno interessarsi dell’acqua, a patto che si inneschino dei meccanismi di soluzione.

Ma resta il problema generalizzato su tutto il territorio e cioè gli effetti della pressione antropica, determinati da industrie olearie, distillerie, uso di pesticidi in agricoltura.

Si è convinti che l’alta concentrazione di nitrati sarà presente, a breve, in tutta la falda, se questa regione non prenderà esempio da altre, come quella Toscana, che già dal 1993 ha emesso una direttiva, inviata a tutte le imprese agricole, con la quale stabiliva tipo e quantità di sostanze che potevano essere impiegate in agricoltura.

Il Comune di Firenze ha un laboratorio che offre consulenza, basta visitare il sito.

Qualcuno dei presenti è dell’avviso che, se il Comitato non può limitarsi a porre il problema, si deve impegnare a trovare soluzioni. Dice: Io insisto da un po’ di tempo, facciamo una denuncia al Ministero della Salute, l’ha fatto il neocomitato, ha fatto bene. Il Ministero interverrà, collegherà Trapani, mafia………darà seguito. Intanto noi continuiamo con il Ministero del Territorio e Ambiente. Il Sindaco deve comunicare in qualche modo cosa ha fatto, se non lo fa, inviamo altra lettera, se non rispondono Comune, Provincia, e Regione, arriviamo al livello nazionale!

L’intervento viene corretto e completato nel senso che la competenza in materia spetta alla Regione e che la diffida va fatta a norma dell’art.19 e 20 della 152 del 2006.

Si ritorna all’esame del problema a largo raggio. Esiste una pressione antropica sul territorio, esercitata in maniera uniforme e puntiforme, e per verificare le cause che determinano la presenza di nitrati occorre procedere alla costituzione di un inventario delle presunte cause. Viene considerata disastrosa l’azione degli erbicidi.

Il compito dell’indagine spetta ai NOE.

La questione è nota dal ’96, occorre chiedere al sindaco se si è attivato per fare applicare le norme di buona coltivazione secondo il Dlgs 152 del ’99, art. 19 e 20. Se non l’ha fatto, diffidarlo presso l’assessorato Territorio e Ambiente e attendere la risposta che deve pervenire entro 30 giorni. Bersaglio non solo la Bertolino, che mette a disposizione 100 ettari per la riqualificazione ambientale.

Si obietta, ancora una volta, che la Bertolino è stata citata solo per connotare il comitato, ma si coglie l’occasione per criticarla, ora che si darebbe alla produzione di bio-combustibili, per la cui produzione si affama tanta gente, con la conversione delle coltivazioni da mais a sorgo.

Si ritorna al problema attuale. Chi inquina commette un reato che deve essere perseguito. La lettera, inviata alla Procura della Repubblica da questo Comitato, dovrà sortire degli effetti. La procura obbligatoriamente deve procedere, tanto che il Prefetto, appena ha letto l’intestazione anche alla Procura, entro i 30 giorni ha sollecitato il sindaco e si è scrollato di dosso la responsabilità. La diffida c’è stata.
Siamo in Sicilia, regione a statuto speciale, con una carta costituzionale anteriore a quella nazionale, abbiamo messo le autorità nelle condizioni di agire. La speranza è che l’assessore intervenga. La Procura deve intervenire. Qui si tratta di disastro ambientale.

Sarà necessario formare un piccolo gruppo che produca gli atti necessari alla individuazione della strada giusta su cui procedere a passi fermi, senza affrontare di petto il problema.

La responsabilità, oltre le omissioni del sindaco, è individuale, occorre incaricare i carabinieri NOE per l’individuazione dei responsabili dell’inquinamento e poi procedere sulle persone che hanno inquinato. Potrebbe farlo l’assessore al Territorio e Ambiente, ma la Procura si sostituisce, se viene fatta una specifica denuncia.

A questo punto c’è chi dichiara di essere contenta di far parte del Comitato, che le dà l’occasione di impegnarsi per i giovani, che, interrogati sul problema, sono apparsi rassegnati, come se nulla si possa fare, come se il loro destino fosse quello di morire da giovani. Il Comitato dà un esempio ai giovani: è possibile lottare per rivendicare il diritto alla salute.

Si stabilisce, a questo punto della discussione, di aspettare i 30 giorni dalla lettera inviata il 20 giugno alle cinque autorità in intestazione, e, se nessuna risposta arriva, predisporre la nuova azione.

Per quanto riguarda il 3° punto all’ordine del giorno, e cioè i rapporti con il neo comitato, si stabilisce di mantenere l’apertura, partecipando in massa alla assemblea di mercoledì 11 luglio.

I presenti alla prima assemblea, organizzata dal neo comitato, comunicano di aver partecipato a nome di questo Comitato, in segno di apertura nei confronti della nuova forza, che dà un contributo notevole alla richiesta di soluzione del problema, perché composta da chi è direttamente danneggiato.

Viene riportato che in assemblea sono emersi dati interessanti attraverso le testimonianze dei presenti, che, nel disorientamento generale, sono ricorsi, a costi propri, all’analisi dell’acqua. I dati difformi, registrati in zona Trasmazzaro, pare abbiano una giustificazione in base all’esistenza di una vecchia condotta che ancora porta acqua dal pozzo di S. Miceli al Trasmazzaro.

Esauriti i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

giovedì 18 ottobre 2007

Verbale n.6

Il giorno 28 del mese di giugno, alle ore 18.00 la seduta del Comitato si apre con un commento sulla pseudo-assemblea-cittadina indetta dall’emittente Televallo, alla quale non si è ritenuto opportuno fare l’intervento predisposto.

Viene, quindi, comunicato che in data 20.06 2007 l’esposto, corredato di n.315 firme, è stato inviato ai seguenti indirizzi: Procuratore della Repubblica, Prefetto della Provincia di Trapani, Assessore Territorio e Ambiente Regione Siciliana, Direttore Ufficio di controllo delle risorse idriche AUSL n.9 Provincia di Trapani.

Sembra opportuno a questo punto definire un piano di azione, anche per rispondere alle aspettative di quanti hanno firmato e stanno continuando a firmare, perché si è avviato un passaparola.

Si comunica che, per le numerose richieste di notizie sulla grave situazione che si sta verificando a Mazara, si è deciso di costituire un blog e un indirizzo email del Comitato, che sono già attivi.

Appare non differibile la definizione del testo di un manifesto murale (200, 300 copie), al fine di informare i cittadini sulle azioni messe in atto dal Comitato per spingere l’amministrazione ad accelerare i tempi della soluzione del “problema nitrati”.
Lo stesso testo potrà essere utilizzato per la stampa di volantini, impiegando la somma raccolta tra i componenti il Comitato.

Il testo già predisposto viene definito con gli apporti dei presenti e approvato.

Successivamente, per ottemperare al problema della comunicazione fra cittadini, viene dato l’incarico di richiedere i locali della chiesa di S.Pietro, dove realizzare la prossima assemblea con comunicazione diffusa nello stesso manifesto e nei volantini.

A conclusione viene visitato il blog del Comitato e vengono letti i primi due post inseriti e i relativi commenti.
La creazione del blog è giudicata opportuna ai fini della condivisione delle informazioni.
La seduta è tolta alle ore 20.00
Il Comitato

martedì 16 ottobre 2007

Verbalen.5

Il giorno 12 del mese di giugno dell’anno 2007, alle ore 18,30 il Comitato si riunisce per decidere dell’eventuale partecipazione all’assemblea cittadina indetta da Televallo.

La seduta è convocata in tutta fretta a seguito della notizia -appresa alle ore 14.00 di oggi, durante il telegiornale dell’emittente Televallo- relativa ad una assemblea cittadina indetta dall’emittente stessa per le ore 21.00.

Prima di avviare la discussione, si osserva che, mentre gli eventi incalzano, mancano ancora le firme di alcuni dei presenti sull’esposto da inoltrare alla Procura, e nel frattempo, essendosi diffusa la notizia dell’iniziativa, molti, oltre al gruppo costituito dal comitato, si sono attivati per corredare di ulteriori firme l’esposto e si è giunti al numero di 300.

A questo punto i presenti firmano e la discussione scivola in buona parte sulle possibili cause della presenza di nitrati nell’acqua proveniente dal pozzo n1 di Ramisella e sulle soluzioni per risolvere il problema, anche se più volte viene rivolto l’invito a concentrarsi sull’eventuale intervento da fare in assemblea, qualora si decidesse di partecipare.

Dopo aver osservato che democraticamente si possano far turnare i ruoli, scegliendo di volta in volta il portavoce, i presenti, espressa la volontà di partecipare all’assemblea e di valutare in quella sede l’opportunità di intervenire o meno, delegano a intervenire la presidente, la quale chiede che, ciascuno scelga di posizionarsi in modo che il gruppo sia facilmente individuabile e contattabile al momento di prendere la decisione. Il suo intervento consisterà nell’informare sull’attività svolta dal Comitato e nel ricevere informazioni sull’attività svolta dall’Amministrazione.

Sarà data notizia della lettera inviata al Sindaco e per conoscenza al Prefetto. Si renderà noto tutto lo sconcerto che deriva dalla constatazione della leggerezza con la quale il sindaco sta trattando il problema e si denuncerà l’arroganza con la quale si ignorano le richieste legittime dei cittadini.

Bisogna a gran voce reclamare diritti, ciò che ha sempre fatto il Comitato durante la battaglia contro l’insediamento della distilleria Bertolino in territorio di Mazara del Vallo e, dopo, quando il pericolo si è spostato nella vicina Campobello.

In tutte le occasioni il Comitato è stato portavoce delle legittime istanze dei cittadini. Questo è il suo compito, tutto il resto spetta agli amministratori e al sindaco, che ne ha la responsabilità diretta.
La seduta è tolta alle ore 19,30.
Il Comitato

Verbale n.4

Il giorno 05 del mese di maggio dell’anno 2007, alle ore 16,30 si apre la seduta dedicata alla lettura e alla approvazione dell’esposto da inoltrare alla Procura della Repubblica. Il testo è approvato. Si procederà alla sottoscrizione a partire dalla data odierna e per il tempo necessario a garantire la possibilità di firmare a tutti gli aderenti al Comitato. La seduta è tolta alle ore. 17,15.

Il Comitato

Verbale n.3

Il giorno 28 del mese di aprile dell’anno 2007, alle ore 16,30 si riunisce il Comitato per gli aggiornamenti relativi alla acquisizione dei dati analitici dell’acqua.

Dalla discussione emergono le informazioni, le riflessioni e le proposte che seguono.

Informazioni
-L’AUSL effettua controlli ogni 15 gg. in 10 punti e in alcuni di essi più spesso ( da informazioni non ufficiali).

-In questo periodo alle fontanelle di Tonnarella, alimentate con acqua proveniente dal pozzo di Ramisella, è stato superato il limite massimo di nitrati.

-I dati sui pozzi sono insufficienti, la colpa è da imputare all’AUSL e all’Ente Locale, i due ruoli sono indistinti, manca l’organicità. I tossici da monitorare, secondo la nuova legge, sono altri e fra questi i nitrati sono considerati solo indesiderabili.

Proposte e riflessioni
-All’ E.L.bisogna richiedere il rispetto dell’art. 6 del D.Lgs 22 febbraio 2001, Dal 1 febbraio tutto è a carico dell’AUSL, ma l’AUSL ha solo la stanza dove fare le analisi, manca di tutto.

-Attivarsi, come soci di Altro Consumo, per avere documentazione significativa sui pericoli che si corrono con l’uso di tale acqua.

-Da cittadini sensibili, che non vogliono certo fare gli esperti, chiedere al sindaco se Mazara ha un regolamento di somministrazione dell’acqua, come altri comuni, fra i quali Cefalù.

C’è, a questo punto, chi osserva che tutte le lettere sortiranno l’effetto delle prime, cioè rimarranno senza risposte. Mancano i presupposti perché il problema sia risolto. Ci si deve rivolgere alle autorità che presiedono uffici che funzionano.

La via è una: sulla base dell’articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia, nel quale l’assessora Righetti sconsigliava l’uso dell’acqua e sulla base della lettera inoltrata al Sindaco e al Prefetto, predisporre un esposto alla Procura della Repubblica e sabato prossimo, concordarlo e sottoscriverlo.

La proposta è approvata all’unanimità, si concorda la riconvocazione a sabato 5 maggio ore 16,30. In chiusura viene sottoscritta un’altra la quota di 10.00 euro.
La seduta è tolta alle ore 18.00.
Il Comitato

lunedì 15 ottobre 2007

Comunicazione

Considerato che ad oggi nessuno ha ritenuto di ricercare efficacemente le cause e i responsabili dell'inquinamento chimico presente nei pozzi di Ramisella; preso atto che le autorità comunali non hanno, col suddetto negligente comportamento, scongiurato il pericolo che l'inquinamento si estenda a tutto il territorio; atteso che è necessario nominare un comitato di esperti qualificati per affrontare e risolvere il problema, conseguentemente abbiamo ritenuto di informare il Prefetto sulla reale situazione che si sta vivendo a Mazara.




CO.CI.T.R.I.E.TE.MA.
(Comitato per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo)

- Al Sig. Prefetto della Provincia di Trapani
e.p.c. Al Sig. Sindaco della Città di Mazara del Vallo

Mazara del Vallo lì 11.10.2007
Oggetto: partecipazione qualificata e pubblica ai processi decisionali in materia ambientale


Questo Comitato ha rilevato che le iniziative intraprese dal sindaco di Mazara del Vallo, tendenti all’osservanza delle prescrizioni indicate nel decreto di deroga, reso dalla Regione Siciliana, sono carenti.
Il sindaco, infatti, nell’osservanza delle predette prescrizioni, ha costituito un tavolo tecnico al quale, su invito, hanno partecipato dipendenti comunali (gli stessi che hanno gestito fino ad ora la distribuzione dell’acqua a Mazara del Vallo), politici e alcuni rappresentanti di due comitati. Sono state trascurate totalmente le associazioni ambientaliste presenti nel territorio e i cittadini interessati, nella loro generalità.

Poiché riteniamo, vista la gravità del problema, che è necessario istituire un tavolo tecnico al quale è opportuno che partecipino studiosi di chiara fama e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, invitiamo il Prefetto perché voglia comunicare al sindaco, con apposita direttiva, di provvedere con immediatezza alla costituzione di un nuovo tavolo tecnico, le cui sedute devono essere pubbliche e al quale devono partecipare principalmente e obbligatoriamente le personalità, gli studiosi e gli ambientalisti che abbiano particolare competenza nell’esame e nella gestione di problemi simili o uguali a quelli che noi mazaresi stiamo vivendo.

In attesa di cortese riscontro, porgiamo rispettosi saluti.

La Presidente
Silvana Mannone