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sabato 19 dicembre 2009

Il Parco delle Egadi e del Litorale del Trapanese

Il Pantano Leone di Campobello merita di essere accolto nel Parco delle Egadi e del Litorale del Trapanese



Raro esemplare di aquila minore ripreso al Pantano Leone



(clicca per ingrandire)

giovedì 17 dicembre 2009

Intervento del consigliere Mauro-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento di Leonardo Asaro-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento di Mons.Domenico Mogavero-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento del sindaco Ciro Carava'-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento di Pietro Vellutato-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento di Giovanni Giaramidaro parte I-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento di Giovanni Giaramidaro parte II-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

Intervento del consigliere Pecunia-Consiglio Comunale 19.11.2009

Seduta aperta su "Scarico di fanghi da distillazione da parte della ditta Bertolino in territorio di Mazara del Vallo"

martedì 15 dicembre 2009

Dibattito su privatizzazioni e beni comuni

Università La Sapienza

Facoltà di Fisica

Martedì 15 Dicembre
Ore 15.00

Nella settimana del vertice sul cambiamento climatico di Copenhagen

DIBATTITO SU PRIVATIZZAZIONI E BENI COMUNI


Cochabamba 2000:
la prima Guerra dell’Acqua.
In Bolivia un popolo ridotto alla sete dalle multinazionali si riappropria dell’acqua e della capacità di decidere.

Italia 2009:
il Governo privatizza l’acqua e i servizi pubblici. I cittadini e le comunità locali si mobilitano.

Copenhagen 2009:
i potenti del mondo si riuniscono nel vertice sull’ambiente per prendere ancora una volta decisioni inutili e insufficienti sul destino del mondo. Gli attivisti di tutto il mondo si ritrovano per contestarli e proporre alternative reali.

Incontro con:

* OSCAR OLIVERA, protagonista della Guerra dell’Acqua in Cochabamba, sindacalista e membro della Coordinadora del Agua y la Vida di Cochabamba, Bolivia.

* RAQUEL GUTIERREZ, scrittrice e attivista messicana.

* JOHN HOLLOWAY, docente di sociologia all’Università di Puebla, Messico. Esperto di movimenti sociali. Autore di “Cambiare il mondo senza prendere il potere”


Partecipa:

* MARCO BERSANI, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua


Intervengono: attivisti e studenti di ritorno dalle mobilitazioni di Copenhagen


Durante l’incontro verrà presentato “La Rivoluzione dell’Acqua, la Bolivia che ha cambiato il mondo” Ed. Carta a cura di Yaku e verranno proiettate e messe a confronto le immagini della rivolta di Cochabamba e delle mobilitazioni di Copenhagen.


Assemblea di Fisica
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Associazione Yaku (www.yaku.eu)


BIOGRAFIE OSPITI INTERNAZIONALI

Oscar Olivera Foronda. Segretario del sindacato operaio di Cochabamba, Bolivia. Esponente del Coordinamento in Difesa dell’Acqua e la Vita (Coordinadora en defensa del Agua y la Vida), l’organizzazione popolare nata all’indomani della Guerra dell’Acqua di Cochabamba (aprile 2000)per difendere il diritto all’accesso all’acqua, e per promuovere la gestione orizzontale e partecipata dei beni comuni (tipico anche della stessa cultura indigena andina), Oscar è stato insignito nel 2002 dal premio Goldman (il cosiddetto “nobel per l’ecologia”), un riconoscimento a livello mondiale per il suo impegno a favore della lotta in difesa dell’acqua come diritto umano, ambientale e bene comune. Con tale premio, Oscar ha fondato la Fundacion Abril, che si occupa di cooperazione internazionale sulle tematiche dell’acqua e del diritto dei lavoratori.
Dal 2006 la Fundacion Abril è partner dell’associazione Yaku in diversi progetti ed iniziative, e dal 2008 è referente del progetto Scuola Andina dell’Acqua.

Raquel Gutiérrez Aguilar. Matematica, sociologa, autrice di numerosi saggi (L’ultimo, del 2008, è “Il ritmo del Pachakuti”), fondatrice del Centro di Studi Andini e Mesoamericani, A partire nel suo Messico, poi in San Salvador, un lungo ed intenso percorso di battaglie ed attivismo per i diritti civili l’ha esposta all'esilio, ventenne, in Bolivia, e al carcere, nell'aprile del 1992, quando senza processo è stata detenuta per cinque anni a La Paz. Con lei c’era anche Alvaro García Linera, attuale vicepresidente del governo Morales. Raquel Gutiérrez è stata scarcerata il 25 aprile 1997 dopo un lungo sciopero della fame che attirò l'attenzione internazionale sul suo caso favorendone la liberazione. Nel 2001 ha potuto far ritorno in Messico, dove attualmente vive e lavora come scrittrice e docente e con un gruppo di donne ex detenute.

John Holloway. E’ un giurista, sociologo e filosofo irlandese. Si è interessato con i suoi lavori all’esperienza del movimento zapatista messicano. Nato a Dublino, è stato a lungo docente di Scienze Politiche all’Università di Edimburgo. Dal 1991 vive in Messico, dove insegna all’Università per le Scienze Umane e Sociali di Puebla. Tra gli altri, ha pubblicato il libro “Cambiare il mondo senza prendere il potere” ed Carta

giovedì 10 dicembre 2009

Il movimento dei sindaci contro la privatizzazione dell'acqua

"...Nei prossimi giorni ci si attende che si riuniscano i consigli comunali di tante altre città medio-piccole, come Vittoria nel ragusano e altri comuni delle province di Catania e Trapani come Mazara del Vallo. La speranza è che il movimento dei sindaci trovi la forza anche nelle città maggiori...". Alessandra Fava su il manifesto
(leggi tutto l'articolo, clicca per ingrandire)


lunedì 7 dicembre 2009

Rifiuti tossici nelle cave in disuso

(clicca per ingrandire)


Ma come si fa a sopportare la passività sulle emergenze?
Sempre così a Mazara del Vallo, poi, quando il peggio è avvenuto, si grida, si cerca il colpevole e si fa a scarica barile.

Amministratori e consiglieri dove eravate, dove siete adesso che nella vicina Marsala si agisce per indagare sulle piaghe di questo territorio? Quante volte si è dovuto dire che le cave tra Marsala e Mazara del Vallo nascondono scorie radioattive! Quanta gente deve ancora morire per accorgervi che "forse" qualcosa "dovete" fare!

Dovete lavorare!

Siete pagati per questo. Come potete dormire la notte, sapendo che da voi dipende la salute dei cittadini? Se non siete capaci, studiate, se non capite ciò che studiate, fatevelo spiegare, ma non continuate, per favore, non continuate a chiedervi che cosa sta accadendo e chi mai l'ha fatto accadere.

Questo lo fanno i cittadini, voi dovete produrre atti. E, invece, convocate consigli comunali e provinciali nei quali vi mostrate sprovveduti e buoni solo a fare dichiarazioni di principio.

Ma finiamola! I cittadini chiedono perché l'acqua è inquinata, chi l'ha inquinato, cosa si nasconde nelle cave, cos'altro attenta alla loro salute oltre ai nitrati. E chiedono soprattuto, anzi pretendono, perché è un loro diritto, l'eliminazione del pericolo.

E voi non rispondete.

Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio ha dovuto raccogliere 4.016 firme, nel lontano 1998, per bloccare l'insediamento di una megadistilleria che avrebbe avvelenato terra, acqua e aria.

Nel 2007 ne ha raccolto 315 a sostegno dell' esposto-denuncia sull"effetto nitrati" in falda.

Nel mese di maggio di questo anno, ha avviato ancora una raccolta firme per contrastare un nuovo problema: la privatizzazione dell'acqua e sempre chiedere la soluzione del "problema nitrati" (ancora nulla è stato fatto). E sono 2000 le firme consegnate a luglio per la soluzione dei due problemi, dei quali non si sa quale sia il peggiore.

Ma, insomma, cosa devono fare ancora questi cittadini?

È possibile che lavorino da assessori e consiglieri, mentre gli assessori e i consiglieri fanno i cittadini?

E guardatevi attorno una buona volta! Quantomeno imitate quello che fanno le amministrazioni dei comuni vicini.
Li leggete i giornali?

venerdì 4 dicembre 2009

Due rubinetti in strada per centocinquanta famiglie

...con le parole di Alex Zanotelli

Napoli, 4 DICEMBRE 2009
Acqua privatizzata
“ANCORA UNA VOLTA, MALEDETTI VOI….!”

Quanto sta accadendo in queste ore a Zingonia, in provincia di Bergamo, è sconvolgente. Cento cinquanta famiglie di migranti - che abitano in sei condomini - sono da due giorni senza acqua, dopo l’azione di distacco del gestore A2A. L’azienda lombarda - che è la stessa che gestisce l’inceneritore di Acerra - non ha tenuto in nessun conto la difficilissima situazione economica delle famiglie di Zinconia, molte delle quali con bambini piccoli, tagliando i tubi e mettendo due rubinetti pubblici in strada. Ieri sera erano tanti i senegalesi e i magrebini che gridavano nelle strade di Zingonia “acqua, acqua”, ignorati dall’intera stampa nazionale. Hanno provato a racimolare tutti i loro piccoli risparmi, offrendo di pagare subito quello che era possibile. Ma il comune di Ciserano e A2A hanno chiesto decine di migliaia di euro solo per poter iniziare la trattativa.
E’ dunque chiaro ora cosa nasconde l’articolo 15 del decreto Ronchi approvato dal parlamento. Questa è la vera faccia della privatizzazione dell’acqua, che creerà altra esclusione sociale, attaccando gli ultimi, i più deboli, costringendo centinaia di famiglie a lavarsi in strada in pieno inverno. Tagliare l’acqua ai più poveri è un atto contro l’umanità che non ci potrà lasciare indifferenti

Alex Zanotelli

giovedì 3 dicembre 2009

Chi ci salva dai nitrati?

L'acqua a Mazara del Vallo non è buona.
La falda è inquinata per la presenza di una altissima concentrazione di nitrati che, da più di dieci anni, per molti mesi continuativamente, oltrepassa i limiti di legge, e non di poco.

Ad oggi, le proteste dei cittadini, le richieste di intervento a tutela della salute pubblica, indirizzate ai sindaci di turno, non hanno sortito effetti risolutivi.

Si potrebbe dire che, se fino ad ora la gestione pubblica non si è dimostrata adeguata, passando alla gestione privata, si potrebbe avere finalmente l'acqua buona.

È quanto il Governo ha pensato per tutti i problemi riguardanti il servizio idrico nazionale, anche dietro richiami dell'Ue, antichi e recenti: far fare ad altri quello che i comuni non sanno fare o non possono fare per mancanza di fondi.

Per queste ragioni è nata la Legge Galli ed oggi l'Art. 15 del decreto Ronchi recentemente approvato, ne rafforza l'indirizzo verso l'assoluta privatizzazione.

Ma la legge Galli, 5 gennaio 1994 n.36, pensata come rimedio, si è tradotta in un danno peggiore.Con la nascita degli ATO, infatti, i Comuni che hanno consegnato le reti a società private hanno solo visto gli aumenti del canone e ancora aspettano il risanamento delle reti.

Questa è storia. Le tariffe, tra il 2002 e il 2008, sono aumentate del 30% e gli investimenti nei servizi nel decennio 1990-2000 sono calati del 70%).
E, d'altra parte, si è mai vista una società che reinveste tutti gli utili per il bene del cliente? Piuttosto risparmia sulla materia prima e sul processo produttivo per fare maggiori utili.

E dunque, nel caso in questione, premesso che il risparmio sulla materia prima non si pone perché la "materia prima acqua" non la si acquista in quanto l'acqua è in natura, la prassi seguita dalle società che si sono accaparrate la gestione del servizio idrico è quella di lasciare le reti colabrodo, ridurre i controlli sulla qualità e caricare sui cittadini-utenti la spesa per strutture, mezzi e personale, quest'ultimo aumentato, negli ATO, oltre misura per ragioni clientelari.

Solo le società pubbliche garantiscono il servizio senza utili e, se c'è volontà politica, possono pure indebitarsi per garantirlo al meglio.

Ma, con l'approvazione del decreto legge 135/09 (decreto Ronchi), avvenuta il 10 settembre, e la successiva conversione in Legge del 19 novembre, questa possibilità è morta.

Una volta che sarà formulato il regolamento attuativo, in data odierna all'esame del Consiglio dei Ministri, bisognerà fare i conti con l'Art.15 che prevede alla data del 31 dicembre 2011 la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) o la cessione del 40% del pacchetto azionario.

Ad oggi a Mazara del Vallo le reti non sono state consegnate ad alcuna società privata, abbiamo ancora, contrastando l'applicazione della legge Galli e dell'Art.15, la possibilità di agire nei confronti dell'amministrazione, fatta di concittadini che rispondono agli elettori, che bevono la stessa acqua, che, se abbiamo votato bene, possono sempre risolvere tutti i problemi e garantire un buon servizio e la qualità dell'acqua, per se stessi e per tutti i cittadini.

Potremmo nutrire le stesse aspettative se a gestire fosse una multinazionale che sta da un'altra parte del mondo, disconosce principi ed etica e per il denaro distrugge il mondo?

La città di Mazara del Vallo recentemente ha scelto un sindaco che in campagna elettorale e appena eletto si è impegnato con il Comitato per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio e tutti si attendono gli atti conseguenti.

Ha sottoscritto l'adesione al Coordinamento degli Enti Locali per l' Acqua Bene Comune e ha promesso la modifica dello statuto per dichiarare l'acqua bene comune non mercificabile, la cui proprietà è pubblica.

Quest'ultimo è il primo e più sicuro atto di contrasto, con effetto immediato, che ogni comune può compiere.
Tutto ciò per allinearsi agli indirizzi del Forum italiano dei movimenti per l'Acqua.

Sul fronte locale, contemporaneamente, ha dichiarato assoluto impegno a risolvere il "problema nitrati" e risulta abbia prodotto atti in questa direzione già prima di occupare la carica di sindaco.

Se non ci si affretta a vincolare la proprietà dell'acqua al Comune, oggi o mai più si potrà risolvere questo problema. L'inquinamento della falda acquifera, incombe pesantemente sui cittadini come una spada di Damocle e rischia di aggravarsi.

È incredibile l'immobilismo con il quale i preposti al controllo e la magistratura lasciano che i cittadini assistano all'impunita aggressione al territorio, tale da determinare l'inquinamento dell'acqua di falda.

Solo l'individuazione dei colpevoli permette di bloccare la causa e di conseguenza l'effetto. E solo ai colpevoli è da addebitare il risanamento, come legge vuole, a costo zero per il Comune.
Ma quante volte si è detto!
I cittadini sono stanchi di aspettare chi li salverà dai nitrati.

mercoledì 2 dicembre 2009

Lago di liquami nella piana di San Nicola

Da ACLI Anni Verdi riceviamo e pubblichiamo

Nella Piana di San Nicola, in direzione della contrada Campana Misiddi, nei pressi della discarica del comune di Campobello di Mazara, proprio nella zona SIC e ZPS che per le specie animali dovrebbe costituire il corridoio naturale di connesione tra il Pantano Leone e la Riserva Lago Preola e Gorghi Tondi, in seguito allo scarico di liquami di ogni sorta si è formato un nuovo specchio d'acqua putrida e maleodorante.



Gli automobilisti che transitano per la strada che costeggia questo lago di liquami spesso sono colti dal dubbio che possano essere gli scarichi della distilleria Bertolino. Non è così, perché questi sono scarichi abusivi di cui nessuo parla e che nessuno si preoccupa di bloccare.
I naturalisti di ACLI Anni Verdi e dal 2007 che in maniera pressante invitano sia il Comune di Campobello di Mazara, sia il Distaccamento Forestale di Castelvetrano, ad adoperarsi affinché pongano fine a quest'altro sconcio che, tra l'altro, rispetto ai fanghi della Bertolino, minacciano più da vicino i pozzi comunali di San Nicola.
ACLI Anni Verdi

Comunicazione al sindaco

Ill.mo Signor Sindaco
On. Nicola Cristaldi
Comune di Mazara del Vallo


Mazara del Vallo li 01.12.2009
Oggetto: Modifica dello Statuto




Ill.mo Signor Sindaco,

noi del Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo abbiamo seguito la sua attività dal momento del suo insediamento e sappiamo che sta lavorando per realizzare quanto promesso in campagna elettorale. Assorbito dai numerosi impegni, forse non ha ancora avuto il tempo di ricordarsi di averne assunto uno con il Comitato. Avremmo atteso ancora, ma quanto è avvenuto a livello di governo nazionale ci impone di richiederLe di onorare al più presto l'impegno.

Mercoledì 18 novembre è stata votata la fiducia alla Camera sul decreto 135/09 e giovedì 19 novembre è stato approvato definitivamente il testo del decreto (302 voti a favore e 263 contrari).

La sua conversione in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto.

Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

In piena campagna elettorale questo Comitato Le ha sottoposto un questionario con sei domande a risposta chiusa - un sì /no da sbarrare – con il quale Le richiedeva di esprimere “la Sua personale posizione e le azioni che intendeva intraprendere nei confronti dei cittadini ed elettori per garantire una gestione pubblica, partecipata e solidale da parte dei cittadini”.

Lei ha risposto con un sì a tutte le sei domande:

- qualora eletto, si è dichiarato disponibile ad affrontare, tra i primissimi punti del Suo mandato, la questione relativa al "BENE COMUNE ACQUA" e alla sua gestione;

- si è impegnato ad inserire nello Statuto comunale il riconoscimento che “l'acqua è un bene comune, un diritto universale e che, a tal fine, il Servizio Idrico Integrato (SII) deve essere sottratto alle logiche del mercato e considerato privo di rilevanza economica”;

- si è impegnato, una volta eletto, a far aderire il Comune al Coordinamento Regionale e Nazionale degli EE.LL. per la gestione del servizio idrico (cosa che ha già fatto, con la delega al vice sindaco a dichiarare l'adesione nell'incontro che si è tenuto il 7 luglio a Palermo, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni ;

- si è reso disponibile ad impegnare il Comune per difendere, a livello di Assemblea dell'ATO, la gestione pubblica dell'acqua attraverso società totalmente controllate dai comuni o l'affidamento a strutture consortili di Diritto Pubblico, condivise con altri comuni che prevedano meccanismi di partecipazione dei cittadini;

- si è impegnato a sostenere, a livello di Regione Siciliana, la presentazione di una proposta di legge di ripubblicizzazione del Servizio Idrico che affidi ai Comuni la scelta dei modelli di gestione diretta del Servizio idrico attraverso Enti di Diritto Pubblico;

- si è impegnato a contrastare con atti amministrativi ed iniziative politiche il processo di privatizzazione dell'acqua, in atto nella propria provincia.

Lunedì 6 luglio le sono state consegnate 2000 firme a sostegno della richiesta di delibera per inserire nello statuto l'affermazione che l'acqua è un bene pubblico e per sua natura non soggetto a speculazione o a commercio.

Nel riceverle, Lei ha riconfermato l'impegno assunto in campagna elettorale e si è dichiarato disponibile ad adottare i provvedimenti a tal uopo conseguenziali e che con la presente sollecitiamo.

Come è a sua conoscenza, da quando il Forum italiano dei movimenti per l'Acqua ha lanciato la campagna "Salva l'Acqua", molti Comuni hanno già deliberato in tal senso e molti sono quelli che si accingono a farlo in questi giorni.

Le comunichiamo che in data odierna siamo stati convocati dalla Commissione Consiliare per le Garanzie Statutarie e in quella sede abbiamo consegnato tutta la documentazione in nostro possesso, utile per procedere alla modifica dello statuto, così come avevamo già fatto in data 26 marzo 2009, consegnandola al sindaco pro tempore. Documentazione che è sicuramente a sua conoscenza.


Rispettosi saluti

Per il Comitato
Silvana Mannone

Per l'acqua pura e per l'acqua pubblica

Comunicato Stampa
Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo - in attesa di essere ricevuto dal sindaco, che in campagna elettorale si è dichiarato a favore dell'acqua pubblica - ha accettato l'invito del presidente della Commissione Consiliare per le Garanzie Statutarie.

Ieri, 1 dicembre, alle 11.00, una delegazione del Comitato composta da Silvana Mannone e Giovanni Giaramidaro si è incontrata con la Commissione per fornire le informazioni utili a contrastare la privatizzazione dell'acqua attraverso la modifica dello statuto, oltre che illustrare tutte le iniziative programmate dal Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua, cui il Comitato aderisce, e dal Coordinamento degli Enti locali per l'Acqua Bene Comune.

I componenti la Commissione sono apparsi abbastanza determinati a portare in consiglio la proposta di modifica dello statuto.

Successivamente, alle ore 18.00, la delegazione ha tenuto una relazione all'Auser per informare i soci sui problemi locali relativi alla minaccia di nuovi sversamenti di fanghi da distillazione in territorio dove insistono i pozzi di approvvigionamento idrico.

Ha proseguito aggiornando sull'Art. 15 del decreto Ronchi recentemente approvato e sulle azioni messe in campo a livello nazionale dal Forum e localmente dal Comitato in sintonia con il Forum stesso.

Ancora una volta è stata riscontrata sensibilità e partecipazione da parte dei soci.

Sono stati programmati ulteriori incontri e il presidente, prof. Vito Ingrasciotta, si è impegnato a verificare la disponibilità di rappresentanti dell'amministrazione ad intervenire presso la sede dell'Auser, in interlocuzione con i soci e con i rappresentanti del Comitato, allo scopo di convenire sulle azioni utili a scongiurare i pericoli derivanti sia dall'inquinamento che dalla privatizzazione dell'acqua.

Oggi, martedi 2 dicembre, è stata inviata al sindaco una lettera per sollecitarlo a dare seguito agli impegni assunti in campagna elettorale.
Il Comitato
.

martedì 1 dicembre 2009

Le reti idriche siciliane fanno gola

di Rosario Battiato

http://www.qds.it/index.php?id=2333


Consumo. La gestione idrica nello scenario siciliano.
Il decreto. La Camera dei deputati ha approvato la legge che recepisce una direttiva europea sui servizi pubblici. Uno degli articoli riguarda la regolarizzazione delle partecipate pubbliche.
La conseguenza. Tutti i servizi in house cessano il 31 dicembre 2011, compresi quelli dell’acqua: parte delle Spa che gestiscono i servizi idrici dovranno essere in quota a società private.

Tags: Acqua, Servizi Idrici, Licia Minacapilli, Roberto Cota, Raffaele Fitto


PALERMO - Il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Roberto Cota, ha spiegato agli italiani che, nonostante l’approvazione blindata del decreto Ronchi, dove si prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali compresa la gestione dell’acqua, non ci sarà nessuna multinazionale che verrà in Italia a rubare l’acqua.
La realtà è invece del tutto differente se si prende in considerazione la situazione siciliana dove si prevedono rincari clamorosi delle bollette, il distacco dei contatori per le famiglie inadempienti, mentre alle spalle dell’intero sistema agiranno gli enti gestori in mano alle le grandi multinazionali italiane e straniere che già da tempo si sono insediate nell’isola. L’approvazione del dl Ronchi da parte dei deputati ha idealmente concluso il percorso iniziato dalla Legge Galli nel 1994.

Adesso la gestione del sistema idrico integrato sarà privatizzata e le società già presenti all’interno degli enti gestori nell’Isola sono pronte a lanciarsi in un mercato che promette consumi di acqua in crescita ed aumento delle tariffe che diventeranno tra le più alte d’Italia. Nel 2011 sarà dato il via agli appalti cui potranno partecipare anche società miste. Il ministro Raffaele Fitto difende la maggioranza affermando di aver ottemperato agli obblighi europei e annuncia che entro il 31 dicembre il governo varerà il regolamento di attuazione della riforma.

“Adesso accadrà che la considerazione di acqua come bene comune e quindi oggetto di bisogno diverrà oggetto di business e soprattutto per i siciliani si prevedono tempi duri”. Le parole di Licia Minacapilli, avvocato e attivista del Forum per l’Acqua pubblica, annunciano la prosecuzione di una battaglia che le associazioni stanno già affrontando da diverso tempo. Il decreto Ronchi, seppur mantenendo formalmente l’acqua una risorsa pubblica, di fatto ne affida la gestione ai privati dal momento che la quota di capitale in mano pubblica non potrà essere superiore al 30%. Si è così compiuto il processo iniziato nel lontano 1994 con la Legge Galli attraverso il full recovery cost e la definizione di Ato e del ciclo integrato dell’acqua.

Attualmente in Sicilia si pagano 1,36 euro al metro cubo, una delle tariffe più alte d’Italia, conferma l’ultimo rapporto Utilitas di Federutility, e nel giro di pochi anni, entro il 2015, questa cifra toccherà quota 1,52 euro a metro cubo. La media attuale è tra le più alte del Meridione, ma spicca anche nel Nord del Paese, superando, ad esempio, Veneto, Friuli, Lombardia e Piemonte. Anche nel dettaglio ad Agrigento, ad esempio, secondo Cittadinanza Attiva e Osservatorio dei prezzi, dati del 2008, l’acqua è costata 445 euro annui, una tariffa quattro volte superiore a Milano (106 euro annui). “In Sicilia - ha commentato Minacapilli - gli enti gestori dovranno ammortizzare gli investimenti per le infrastrutture carenti e per la necessità di mantenere in organico anche il personale in esubero”.

Di diverso avviso Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni, che ha specificato come quella sugli aumenti “sia una polemica strumentale e priva di contenuti perché viene fatta da chi ha provato a fare negli anni scorsi la stessa cosa senza riuscirci”. Ma chi si muove nella foresta degli enti gestori dell’acqua, al punto che lo scorso luglio Francesco Cascio, presidente dell’Ars, aveva esplicitamente chiesto di mantenere pubblico il servizio idrico come risorsa imprescindibile per i cittadini? I grandi gruppi nazionali e internazionali, già ben piazzati all’interno dell’attuale sistema di gestione, potranno adeguatamente affondare i loro interessi nel sistema idrico.

Ad esempio attualmente a Palermo l’ente gestore del servizio sono le Acque Potabili Siciliane, 82 comuni per 1,2 milioni di abitanti ed investimenti complessivi per oltre 850 milioni di euro, di cui 324 nei prossimi 5 anni, una partecipata al 52% da Acque Potabili spa di Torino, che lo scorso 7 ottobre ha firmato il contratto di servizio con l’Amap Spa, una ex municipalizzata. La S.A.P. è costituita dalla Iride Acqua Gas spa (30,86%) di Genova e dalla Smat (30,86%), la Società Metropolitana Acque di Torino.
A Caltanissetta il servizio idrico integrato è invece affidato alla Società Acque di Caltanissetta Spa, che si legge come Società Aqualia - Gestion Integral del Aqua s.a. di Madrid, capofila delle società che compongono Caltacque. Anche a Siracusa non ci si discosta molto da tutto il resto dell’isola visto che la Sogeas Ato Idrico 8 s.p.A è costituita dalla Sogeas Spa (82%) e dalla Saceccav Depurazione Sacede S.p.A (18%). Quest’ultima è interamente privata, costituita da Saceccav Costruzioni, Saceccav Servizi, Architetture Informatiche, Consorzio Seprium, Acque Rieti, Ecologica e Villa Alba e ha sede a Milano, mentre la prima, escludendo la partecipazione al 60% del Comune di Siracusa, appartiene alla Sorgesa Spa di Milano.

I principali sistemi acquedottistici dell’isola sono gestiti da Siciliacque spa, subentrata nel 2004 all’Eas, e che godrà di questa concessione fino al 2044. Il 25% del pacchetto azionario è mano alla Regione Sicilia, che all’inizio ne deteneva il 5% ma poi ha assorbito il 20% dell’Eas, e per il 75% da Veolia, che è una utility francese. I sistemi acquedottistici precedentemente gestiti da E.A.S. e oggi da Siciliacque sono tredici: Alcantara, Ancipa, Blufi, Casale, Dissalata Gela - Aragona, Dissalata Nubia, Fanaco - Madonie Ovest, Favara di Burgio, Garcia, Madonie Est, Montescuro Est, Montescuro Ovest e Vittoria - Gela.


Articolo pubblicato il 01 dicembre 2009

La manifestazione di sindaci, assessori e consiglieri comunali contro il decreto Ronchi di fronte all'Assemblea regionale siciliana

Da lasiciliaweb

Ddl popolare per l'acqua pubblica

All'Ars sit in di centinaia di amministratori comunali di tutta la Sicilia contro la privatizzazione. In prima linea anche un prete di Menfi con una pistola giocattolo: "E' un bene per la vita, bisogna resistere". Tutti chiedono una legge regionale contro il decreto Ronchi

PALERMO - Sindaci, assessori e consiglieri comunali in rappresentanza di circa 100 comuni siciliani hanno manifestato di fronte l'Assemblea regionale siciliana per dire "no" alla privatizzazione delle reti idriche.

Insieme a loro anche i rappresentanti di alcuni comitati cittadini. Tutti chiedono l'approvazione di un disegno di legge all'Ars per la "ripubblicizzazione" delle reti, e chiedono al presidente della Regione di ricorrere contro il decreto Ronchi, recentemente approvato dal Parlamento nazionale, che di fatto facilita la privatizzazione dell'acqua, permettendo di conferire a ditte esterne tutti i servizi pubblici locali.

Il prossimo 4 dicembre i consigli comunali delle amministrazioni che si oppongono alla privatizzazione delle reti idriche si riuniranno in contemporanea per avviare la procedura di presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare all'Ars, che prevede il ritorno alla gestione pubblica delle reti idriche in Sicilia.

LA LEGGE E' FERMA ALL'ARS
. Attualmente all'Ars è depositato un disegno di legge che chiede il ritorno alla gestione pubblica delle risorse. Il ddl, che su iniziativa delle amministrazioni comunali dovrebbe essere 'trasfromato' in testo di iniziativa popolare, parte dal presupposto che sebbene l'acqua continui ad essere considerata bene pubblico, "la privatizzazione della gestione e delle reti idriche, di fatto, la trasforma in una risorsa sulla quale i privati possono lucrare".

Altra questione di attualità è legata alla recente approvazione da parte del parlamento nazionale del 'decreto Ronchi', che prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali da parte dei comuni, fra questi anche l'acqua. Chi si oppone alla privatizzazione chiede che la Regione, forte oltretutto della propria autonomia legislativa, debba ricorrere presso la Corte Costituzionale contro il decreto, come hanno già annunciato altre regioni.

IL PRETE CON LA PISTOLA
. In prima linea nella lotta contro la privatizzazione dell'anche padre Saverio Catanzaro, parroco della Chiesa Madre a Menfi (Ag) che ha sfila con una pistola ad acqua. "Lo dice il Vangelo, non è giusto fare affari sulla povera gente: fedeli, cittadini, munitevi di una pistola ad acqua e resistete a questo sopruso".

"La pistola ad acqua è una provocazione - prosegue - ma anche un simbolo per chi vuol resistere pacificamente di fronte ad una ingiustizia. L'acqua è un bene per la vita e sulla vita nessuno deve metter le mani. La privatizzazione, dove c'è stata, ha portato arricchimento per pochi e disagi per tanti. Qualcuno dice che è l'affare del secolo, forse è vero. Io ascolto la gente, e la gente è contraria alla privatizzazione". Quando al comune di Menfi, nei mesi scorsi, è arrivata la richiesta di consegna delle reti idriche, le campane della Chiesa Madre hanno suonato a morte. "Era la morte della democrazia", conclude padre Catanzaro.

I SINDACI
. "Il nostro obiettivo - dice Rosario Gallo, sindaco di Palma di Montechiaro (Ag) - è fare arrivare al parlamento regionale un testo forte, supportato da una decisa e chiara volontà popolare. Serve l'approvazione di almeno 40 consigli comunali che rappresentino una popolazione di 400 mila persone. Ma parallelamente intendiamo avviare anche la raccolta di firme, servono 10 mila adesioni".
Il disegno di legge, intanto, è già stato depositato all'Ars dal deputato regionale del Pd Giovanni Panepinto, che è anche sindaco di Bivona (Ag). "In questo modo - aggiunge Gallo - abbiamo anticipato i tempi".

"Portiamo avanti questa battaglia - dice Michele Botta, sindaco di Menfi (Ag) - perchè che lo chiedono i cittadini. Basta andare nei comuni vicini, dove il servizio è già stato privatizzato, per rendersi conto che la realtà è sconfortante. Le tariffe sono aumentate e i servizi sono peggiorati, se c'è un guasto gli interventi sono effettuati in media dopo 10 o 15 giorni".
25/11/2009

giovedì 26 novembre 2009

"Maledetti voi...!"

FINO A DOMENICA 29 NOVEMBRE 2009
FIRMA E FAI FIRMARE LA LETTERA DI P.ALEX ZANOTELLI. (qui di seguito riportata)

SONO GIA’ TANTISSIME LE ADESIONI.

LA LETTERA CON LE RELATIVE ADESIONI GIUNTE FINO AL 29 NOVEMBRE 2009 SARA’ POI INOLTRATA A PARLAMENTARI, ISTITUZIONI E STAMPA

INVIA LA TUA ADESIONE CON NOME E COGNOME A beni_comuni@libero.it –


Napoli, 19 novembre 2009
Acqua privatizzata

“MALEDETTI VOI….!”
Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi :” Maledetti voi ricchi….!”
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:
AI CITTADINI di
-protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;
-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.
AI COMUNI di
-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;
-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.
LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .
AGLI ATO
ai 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.
ALLE REGIONI di
-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.
AI SINDACATI di
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
AI VESCOVI ITALIANI di
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);
-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .
ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
-informare i propri fedeli sulla questione acqua;
- organizzarsi in difesa dell’acqua.
AI Partiti di
- esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’ acqua;
-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili- sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”


Alex Zanotelli

martedì 24 novembre 2009

25 novembre 2009 Sit-in all'ARS e alla Presidenza della Regione

L’acqua è un bene comune universale ed un diritto umano inviolabile
NO alla privatizzazione

Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente ed ai Capigruppo dell’A.R.S.

Il Governo, con un colpo di mano e con l’ennesimo voto di fiducia, ha ottenuto l’approvazione parlamentare del D.L. n. 135/2009, il cui art. 15 impone di conferire a ditte esterne la gestione di tutti i servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico.
Noi contestiamo le molteplici violazioni della Costituzione operate con l’approvazione dell’art. 15, che sovverte l’assetto dei servizi pubblici locali, spogliando le Regioni ed i Comuni del potere costituzionale di decidere autonomamente.
Noi ci opponiamo a consegnare l’acqua potabile, il bene più prezioso, agli interessi delle grandi multinazionali e al business dei privati.
Lo scorso 7 luglio il Coordinamento dei Comuni, che raccoglie quasi cento adesioni in Sicilia, ha presentato all’ARS una proposta di legge per ripubblicizzare il servizio Idrico. Il prossimo 4 dicembre, con la riunione contemporanea di numerosi Consigli comunali - è la prima volta che accade in Sicilia - e dando inizio alla sottoscrizione popolare, avvieremo la procedura per presentare tale proposta di legge di iniziativa popolare, ai sensi della L.r. n. 1/2004. Per anticipare i tempi, la stessa proposta è stata sottoscritta e presentata da alcuni deputati regionali.

Chiediamo

Al Presidente dell’ARS ed ai capigruppo parlamentari
di avviare immediatamente l’esame del disegno di legge, in attesa della formalizzazione della duplice proposta di iniziativa popolare (dei comuni e con la sottoscrizione popolare).
Di prorogare, nelle more dell’approvazione della nuova legge, l’attuale moratoria (disposta con l’odg approvato dall’ ARS il 31 luglio 2009) della consegna di impianti e di nuovi affidamenti a gestori privati.

Al Presidente della Regione
di impugnare innanzi alla Corte costituzionale l’art. 15 del D.L. n. 135/2009, per
violazione dei requisiti di necessità ed urgenza (art. 77 Cost.);
violazione del principio comunitario tra servizi orientati al mercato e servizi non orientati al mercato (art. 14 TFUE e protocollo n. 26 del Trattato di Lisbona);
violazione del principio solidaristico e di eguaglianza (artt. 2 e 3 Cost.); violazione del principio comunitario della coesione economico-sociale e territoriale;
violazione del principio autonomistico di autodeterminazione dei comuni (artt. 5 e 18 Cost.);
violazione del riparto delle competenze tra Stato e regioni (art. 117, c. 2, Cost.);
violazione del riconoscimento dell’attività economica pubblica (art. 41 Cost.) e della centralità del ruolo dell’impresa pubblica nella gestione dei servizi pubblici essenziali (art. 43 Cost.).

L’acqua non ha colore politico

Chiediamo al Governo della Regione di impugnare l’art. 15 del D.L. n. 135/2009 ed a tutti i deputati regionali di approvare la proposta di legge per ripristinare in Sicilia la gestione pubblica dell’acqua.



Forum regionale Coordinamento degli Enti locali
dei movimenti per l'acqua bene comune e la
per l'acqua gestione pubblica del servizio idrico

Palermo, 25 novembre 2009, ore 10: Sit-in all’ARS ed alla Presidenza della Regione

REDVIDA denuncia il carattere mercantilista del Decreto Legge 135/09




La Red Vigilancia Interamericana por la Defensa y Derecho al Agua (Rete di Vigilanza Interamericana per la Difesa e il Diritto all’Acqua), REDVIDA, una rete che aggruppa a più di 50 organizzazioni ambientaliste, sindacati, imprese e sistemi comunitari pubblici di tutto il continente americano, vuole pronunciarsi rispetto alla Legge 135/09 approvata giorni fa in senato italiano.

L’acqua è un bene comune, una risorsa che deve rimanere sotto il controllo pubblico e la onda di privatizzazione che si iniziò nel nostro continente durante la decade degli anni ’90, non ha dimostrato altra cosa che essere un completo fallimento. La presenza sempre minore di queste corporazioni nei nostri paesi lo dimostra. Mentre i movimenti sociali di tutte Le Americhe stanno ottenendo che i governi riconoscano l’acqua come un diritto umano che deve stare sotto il controllo pubblico, il senato italiano emette un Decreto Legge che apre la porta alla privatizzazione delle utility pubbliche dell’acqua in Italia per consegnarle alle multinazionali, in un evidente retrocesso rispetto a quanto si sta raggiungendo in paesi come Ecuador, Uruguay e Bolivia.

Denunciamo il carattere mercantilista del Decreto Legge 135/09 che mette in vendita l’essenza stessa della vita e rende motivo di lucro un diritto di tutti gli esseri umani. Chiediamo al senato italiano il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua e la esclusione del servizio idrico come servizio pubblico locale con rilevanza economica, riconoscendo la autonomia di scelta dei modelli di concessione da parte degli ATO ed enti locali. Appoggiamo le proposte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che sta lottando per l’approvazione della legge di iniziativa popolare per ripubblicizzare il servizio idrico, e avvertiamo il popolo italiano rispetto le nefaste conseguenze che questo tipo di regolamentazione può portare nel breve periodo.

Le Americhe, Novembre del 2009

Per la Red VIDA:

Sindicato Obras Sanitarias de la Provincia de Buenos Aires, SOSBA, Argentina
Fundación de Estudios Sanitaristas y Medio Ambiente, FESMA, Argentina
Unión de Usuarios y Consumidores Nacional, Argentina
Asamblea provincial por el Derecho al Agua de Santa Fe, Argentina
Coordinadora Córdoba en Defensa del Agua y la Vida, CCODAV, Argentina
Central de Los Trabajadores Argentinos, CTA-Córdoba, Argentina
Asociación de Usuarios y Consumidores, ADUC, Argentina
Federación de Trabajadores Fabriles de Cochabamba, Bolivia
Fundación Abril, Bolivia
Escuela Andina del Agua, Bolivia
Escuela del Pueblo Primero de Mayo, Bolivia
Rede Brasileira Pela Integração dos Povos, REBRIP, Brasil
Frente Nacional de Saneamento Ambiental, FNSA, Brasil
Federação Nacional dos Urbanitários, FNU, Brasil
FASE: Solidariedade e Educação, Brasil
Corporación La Ceiba – Medellín. Antioquia, Colombia
Corporación ECOFONDO, Colombia
Centro Cultural Social y del Medio Ambiente Ceibo, Maipú-Chile
Chile Sustentable, Chile
Acción Ecológica, Ecuador
Observatorio Ciudadano de Servicios Públicos, Ecuador
ISP- Proyecto Andino de Agua
Food and Water Watch, Estados Unidos de Norteamerica
Bloque Popular, Honduras
Alianza Mexicana por la Autodeterminación de los Pueblos (AMAP), México
Asistencia Legal por los Derechos Humanos A.C. (ASILEGAL), México
Centro Mexicano de Derecho Ambiental, A.C. (CEMDA), México
Centro de Derechos Humanos “Miguel Agustín Pro Juárez, A.C.”, México
Centro Derechos Humanos “Fray Francisco de Vitoria, O.P.”, A.C., México
Centro de Servicios Municipales “Heriberto Jara, A.C.”(CESEM), México
Centro Operacional de Vivienda y Poblamiento, A.C. (COPEVI), México
Colectivo Radar, México
Consejo de Ejidos y Comunidades Opositores a la Presa La Parota (CECOP), México
Desarrollo, Educación y Cultura Autogestionarios, Equipo Pueblo, México
Enlace Rural Regional, A.C. (ERRAC), México
Espacio DESC, México
Food First Information and Action Network- México (FIAN-México), México
Guardianes de los Volcanes, A.C., México
Instituto Mexicano para el Desarrollo Comunitario, A.C. (IMDEC), México
Movimiento Mexicano de Afectados por las Presas y en Defensa de los Ríos (MAPDER), México
Otros Mundos, A.C. , México
Red de Género y Medio Ambiente (REGEMA), México
Red Mexicana de Acción frente al Libre Comercio (RMALC), México
Unión Popular Revolucionaria Emiliano Zapata (UPREZ), México
Federación Nacional de Trabajadores del agua Potable del Perú- FENTAP, Perú
Comisión Nacional de Defensa del Agua y la Vida, CNDAV, Uruguay
Federación de Funcionarios de Obras Sanitarias del Estado, FFOSE, Uruguay
Redes, Amigos de la Tierra, Uruguay

Consejo Permanente de sindicatos Andinos del Agua
Corporate Accountability International

Incontro internazionale: La Rivoluzione dell'Acqua


La Rivoluzione dell'Acqua

fra guerre, profitto e sacralità

10 - 20 dicembre 2009 - Italia - vari luoghi


Dall’America latina all’Europa, i protagonisti delle battaglie internazionali in difesa dell' acqua per una serie di incontri e conferenze:

dalla Bolivia Oscar Olivera, dal Messico Raquel Gutierrez, dall’Irlanda John Holloway, dall’Italia padre Alex Zanotelli.

Testimonianze e confronti sul valore rivoluzionario del bene comune acqua, che attorno a sé riassume le contraddizioni della nostra epoca, ispirando la creazione di nuovi orizzonti possibili. Un evento tanto più significativo, nell'Italia che privatizza l'acqua.

In varie città d’Italia, dal 10 al 21 dicembre, promosso dall’associazione Yaku.

Con l'occasione, verrà presentato il libro “La Rivoluzione dell’Acqua – La Bolivia che ha cambiato il mondo” [ed. Carta – a cura di Yaku], sulla Guerra dell'Acqua di Cochabamba di cui cadono i dieci anni. Insieme agli autori, Oscar Olivera e Raquel Gutierrez e la partecipazione di John Holloway.


Aprile del 2000: in Bolivia un popolo viene ridotto alla sete in nome del profitto. La multinazionale statunitense Bechtel privatizza la rete idrica della città di Cochabamba. Il costo dell’acqua diventa insostenibile. La già poverissima popolazione boliviana si ribella e si organizza. Nasce la Coordinadora en defensa del agua y la vida, un coordinamento che raccoglie contadini, indigeni, donne, vecchi, professionisti, giornalisti, minatori: insieme per dire basta all’ennesimo sfruttamento indiscriminato. Dopo mesi di duro confronto per le strade, la Bechtel è costretta a recedere e la popolazione cochabambina si riappropria dell’acqua, sacra per la gente delle Ande. E’ la Guerra dell’Acqua di Cochabamba, il primo conflitto in nome dell’oro blu: un evento spartiacque che ha aperto gli occhi al mondo sui limiti di un sistema economico globale che arriva a togliere l’acqua agli esseri umani in nome dello sfruttamento e dei profitti.

Novembre 2009: in Italia il governo privatizza l’acqua attraverso l’articolo 15 del decreto legge 135. E’ la messa sul mercato di un bene essenziale per la vita e di un diritto inalienabile.

A quasi dieci anni di distanza, la lotta contro la mercificazione dei beni comuni segna la storia di due Paesi molto diversi fra loro. In Bolivia l’acqua è stata inserita nella Costituzione come diritto umano inalienabile. In Italia che succederà?

Se ne discuterà assieme ai grandi protagonisti delle lotte sociali di questo decennio, per un confronto con i comitati locali ed i territori : con Oscar Olivera, della Coordinadora del Agua y la Vida di Cochabamba, Bolivia, che fu uno dei protagonisti della Guerra dell'Acqua. Con Raquel Gutierrez, attivista e sociologa messicana, durante la Guerra dell'Acqua si occupava della comunicazione. E la partecipazione di John Holloway,politologo e scrittore, autore del libro - cult "Cambiare il mondo senza prendere il potere". [vedi biografie allegate]

Un viaggio fra le città italiane – Trento, Lucca, Roma, Bari, Padova, Belluno - per uno spaccato della situazione del nostro Paese, con incontri con la società civile, le Università, i movimenti sociali.

Inoltre: collegamenti in diretta con il Forum sull’Ambiente di Copenhagen (dal 7 al 17 dicembre), e uno sguardo sul cammino democratico della Bolivia, che il 7 dicembre avrà affrontato l’importante appuntamento con le elezioni presidenziali.

Ad ogni incontro, sarà presentato il libro “La Rivoluzione dell’Acqua: la Bolivia che ha cambiato il mondo” ed. Carta, a cura dell’associazione Yaku.

biografie degli ospiti internazionali

associazione Yaku http://www.yaku.eu/

Il Manifesto "Salva l'acqua"

sabato 21 novembre 2009

Se una battaglia è persa, la guerra non è finita

In questa guerra per l'acqua, dopo l'approvazione del decreto 135/09, il cui Art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell'acqua potabile, nuovi fronti si aprono a livello locale in tutta Italia, dove molti Comuni e alcune Regioni hanno scelto o si apprestano a scegliere la resistenza, riappropriandosi della podestà sulla gestione dell'acqua.

La campagna "Salva l'Acqua", lanciata dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, ha avuto i suoi effetti. Finalmente si è rotto il muro di silenzio sotto il quale rischiava di passare il decreto 135/09 e monta l'indignazione nella società civile.

Molte personalità si sono espresse contro la privatizzazione e migliaia di cittadini, oltre ai comitati e alle associazioni aderenti al Forum, hanno partecipato alla mailbombing sui parlamentari nei giorni in cui era in discussione il decreto.

Dal vertice, dove il fronte rimane aperto con la messa a punto di nuove strategie (referendum...denuncia di incostituzionalità ), ora la battaglia si fa più accesa nella periferia.

Assemblee cittadine, provinciali e regionali vengono convocate in tutto il territorio nazionale e si intensifica, nei comuni dove non è stato ancora fatto, la campagna di raccolta firme, allo scopo di presentare ai rispettivi sindaci e consigli comunali una petizione per il riconoscimento dell'acqua come "bene comune" e del Servizio Idrico Integrato quale"servizio pubblico locale privo di rilevanza economica"

A Mazara del Vallo questo percorso è iniziato nel mese di marzo e si è concluso a giugno, quando si era in piena campagna elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative. Il 6 luglio al sindaco sono state consegnate 2000 firme di appoggio alla richiesta di modifica dello Statuto, avanzata dal Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio e il sindaco ha rinnovato l'impegno, già assunto in campagna elettorale, a convocare un consiglio comunale per la modifica dello statuto.

Il vicesindaco in quella data fu delegato a partecipare l'indomani, martedi 7 luglio, alla presentazione all'ARS del Disegno di Legge per la Ripubblicizzazione dell'Acqua e in quella occasione, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, dichiarò di aderire al Coordinamento Regionale e Nazionale degli Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e a tutte le sue future iniziative. 

Da allora il Comitato Cittadino ha pazientamente atteso, ed oggi, che a Mazara del Vallo si accendono gli animi per il nuovo attentato alla salute pubblica -costituito dal rinnovato decreto regionale di autorizzazione alla Ditta Bertolino a scaricare fanghi da depurazione in contrada San Nicola- ha ritenuto di non utilizzare l'occasione, rappresentata dalla seduta aperta di consiglio comunale del 19 scorso, per sollecitare la modifica dello statuto.

Inopportuna sarebbe stata la sovrapposizione delle due gravissime questioni.

La città di Mazara del Vallo combatte da più di un decennio contro l'ostinata scelta della ditta Bertolino, prima, a voler impiantare una megadistilleria in territorio di Mazara del Vallo, ora a volervi sversare i fanghi che produce nella distilleria di Partinico e l'attenzione dell'amministrazione e di tutti i cittadini è concentrata sul gravissimo rischio di ulteriore inquinamento della falda, la cui acqua spesso, troppo spesso ha superato i limiti consentiti dalla legge, per quanto riguarda la concentrazione di nitrati in essa presente.

Il Comitato, nato per combattere l'insediamento della distilleria Bertolino, si è intestato una battaglia che, purtroppo, ancora oggi continua e tuttavia, avendo scelto nella sua stessa intestazione la tutela delle risorse idriche e ambientali, tutte, da sempre ha allargato lo sguardo su quanto si connette al problema sul quale è nato.

Quindi considera l'inquinamento e la privatizzazione dell'acqua problemi altrettanto gravi e urgenti, da trattare parallelamente, anche se ha mostrato di rispettare la centralità che amministratori e cittadini hanno voluto riservare alla questione Bertolino. Cosa che ha dimostrato ampiamente l'avvocato Giovanni Giaramidaro, prendendo la parola a nome del Comitato, in occasione del recente consiglio comunale.

Se, dunque, sul pericolo in atto si sono accesi molti riflettori, altri se ne dovranno presto accendere sull'altro, non meno grave, che incombe sulla città.

L'ATO TP2, anche se costituito, non ha provveduto (fortunatamente per gli undici comuni di sua competenza, fra cui quello di Mazara del Vallo) ad affidare ad una società privata la gestione del Servizio Idrico Integrato, quindi è necessario e urgente approfittare del ritardo per intervenire sulla modifica dello statuto e impedire che le nuove norme approvate di recente abbiano l'effetto temuto.

In tal senso il Comitato si è attivato presso gli organi e le autorità comunali all'uopo preposti.

La Camera approva la privatizzazione dell'acqua

Il Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, in quanto aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, fa proprio quanto dichiarato dal Forum nel Comunicato stampa diffuso il 18 novembre e riportato qui di seguito.


Comunicato stampa

Approvato l'Art. 15: acqua privata per tutti!
La battaglia non si ferma: andremo avanti nei territori e a livello nazionale


Oggi con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati si è concluso l'esame del decreto 135/09 il cui Art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell'acqua potabile in Italia.
Il Governo impone per decreto che i cittadini e gli Enti Locali vengano espropriati di un diritto e di un bene comune com'è l'acqua per consegnarlo nelle mani dei privati e dei capitali finanziari. Ciò avviene sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali alle richieste della Commissione Europa mentre non esiste nessun obbligo e le modifiche introdotte per sopprimere la gestione “in house” contrastano con i principi della giurisprudenza europea. Nonostante sia oramai sotto gli occhi di tutti che le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo abbiano prodotto esclusivamente innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un aumento costante dei consumi, si continua a sostenere che mercato e privati siano sinonimi di efficienza e riduzioni dei costi.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è sceso da subito in campo per contrastare questo provvedimento con la campagna nazionale "Salva l'Acqua" verso la quale si è registrata un'elevatissima adesione.
Ad oggi abbiamo consegnato al Presidente della Camera 45.000 firme a sostegno dell'appello che chiedeva il ritiro delle norme che privatizzano l'acqua.
Inoltre, migliaia di persone hanno manifestato il proprio dissenso e contrarietà all'Art.15 in un presidio svoltosi lo scorso 12 Novembre a Piazza Montecitorio e in varie mobilitazioni territoriali, migliaia di persone hanno inviato mail ai parlamentari per chiedere di non convertire in legge il decreto 135/09, molte personalità hanno espresso da una parte la loro indignazione e dall'altra il loro sostegno alla campagna.
In questi giorni è cresciuta nella società la consapevolezza che consegnare l'acqua al mercato significa mettere a rischio la democrazia. Nonostante questa mobilitazione della società civile e degli stessi Enti locali, il Governo ha imposto il voto di fiducia e non accoglie le richieste e le preoccupazioni espresse anche molti Sindaci di amministrazioni governate da maggioranze di differenti colori politici.
Come Forum dei Movimenti per l'Acqua siamo indignati per la superficialità con cui il Governo, senza che esistessero i presupposti di urgenza, ha voluto accelerare la privatizzazione dell’acqua.
A questo punto siamo convinti che la contestazione dovrà essere ricondotta nei territori, per chiedere agli Enti Locali che si riapproprino della podestà sulla gestione dell'acqua tramite il riconoscimento dell'acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e nel contempo di sollecitare le Regioni ad attivare ricorsi di legittimità nei confronti del provvedimento.
Questi percorsi di mobilitazione sono percorribili così come dimostrano le delibere approvate dalla Giunta regionale pugliese, dalle tante delibere approvate dai consigli comunali siciliani e nel resto d'Italia, da ultimo quello di Venezia.
Il popolo dell'acqua continuerà la battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico assumendo iniziative territoriali e nazionali volte a superare l'Art. 15 del decreto legge.
Come Forum dei Movimenti, chiediamo a tutta la società civile di continuare la mobilitazione e far sentire il proprio dissenso anche dopo l’approvazione dell’art. 15 attraverso mobilitazioni sui territori ed invio di messaggi a tutti i partiti, ai consiglieri comunali provinciali e regionali, ai parlamentari locali
A Sindaci ed agli eletti chiediamo di dar vita nelle rispettive istituzioni a prese di posizioni chiare che respingano la legge e di dar vita a iniziative di protesta nelle istituzioni stesse.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

venerdì 13 novembre 2009

La protesta blu

...perché l'acqua sia di tutti






Organizzato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, si è tenuto ieri, a Roma, un presidio in piazza Montecitorio, per protestare contro la privatizzazione dell'acqua.

Un vero successo!
Volti e mani dipinti di blu, striscioni, cappellini e fischietti per difendere un bene universale dai ladri di acqua.

La giornata di mobilitazione si è chiusa con la consegna alla Vice-Presidente della Camera Rosi Bindi di oltre 30.000 firme raccolte dal Forum in poco più di una settimana sull'appello, rivolto ai deputati, a non votare l'art.15.

L'articolo in questione, all'interno del DL 135/2009, apporta modifiche peggiorative al già contestato Art.23bis della Lg.133/2008 che regolamenta la gestione del servizio idrico integrato e prevede il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori e società.

Se approvato, l'acqua, diritto umano universale, sarà consegnata definitivamente al mercato, mentre rimane bloccato l'iter parlamentare della proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua, presentata dal Forum e sottoscritta da 406.000 cittadini e stessa cosa avviene nella Regione Sicilia, dopo la presentazione alla Regione della legge di ripubblicizzazione dell'acqua da parte del Coordinamento degli Enti Locali per l'Acqua Bene Comune e del Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua.

Molti sindaci hanno già negato la consegna delle reti alle società a cui è stata assegnata la gestione del Servizio Idrico Integrato e molti altri ancora hanno modificato lo Statuto Comunale, introducendo il riconoscimento che l'acqua è un bene comune da sottrarre alle logiche di mercato.

Di recente, con deliberazione n.1959 del 20/10/2009, la Giunta Regionale Pugliese ha approvato principi orientati al concetto dell’acqua quale “bene comune dell’umanità”.

Per focalizzare l'attenzione su Mazara del Vallo, qui si è in attesa della delibera consiliare di modifica dello Statuto Comunale, così come è stato fatto nei comuni sensibili ai bisogni dei cittadini.

Il sindaco lo ha promesso in campagna elettorale e lo ha ribadito il 6 luglio scorso, in occasione dell'incontro interlocutorio con il Comitato per discutere dei problemi derivanti dalla presenza di nitrati nell'acqua in distribuzione e per la consegna di 2000 firme con le quali i cittadini hanno appoggiato la richiesta di modifica dello Statuto.

Oggi, alla luce di quanto accade e potrebbe accadere, il Comitato Cittadino per Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio si pone una domanda "Bisogna aspettare che a Mazara del Vallo nasca l' ATO IDRICO e che sui cittadini si abbattano nuovi danni, oltre a quelli causati dall'Ato Rifiuti, o è meglio prevenire che poi disperare?”
Il Comitato

http://altrevoci.blog.rainews24.it/2009/11/13/acqua-un-diritto-di-tutti/

giovedì 12 novembre 2009

martedì 10 novembre 2009

Mailbombing 10 novembre - Si continua a oltranza

Il testo della mail inviata

Alle/ai Deputate/Deputati della Commissione Affari Costituzionali della Camera

Oggetto: esame del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135

Gentile Deputata/Deputato,

Il recente Art. 15 del D.L. 135/09 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - anche nella versione appena approvata dal Senato muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali.

Come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, affermiamo con forza:

Se voti la privatizzazione dell’acqua lo fai non in mio nome!

Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita!

Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale!

Si tratta di un provvedimento inaccettabile!



Pertanto, in previsione della discussione di tale provvedimento presso la Commissione Affari Costituzionali,
chiediamo

di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;


di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;


eliminare obbligo di affidamento della gestione del Servizio idrico tramite gara e della cessione del 40% a privati per le gestione dirette dei Comuni, riconoscendo l’autonomia di scelta da parte degli Enti locali, in particolare delle Regioni sancita dalla Costituzione (Art.117);


di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.


Restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.
Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali saluti.

Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di
Mazara del Vallo
aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua


Per riscontro e contatti:

Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo via Monsignore Audino, 9 – 91026 Mazara del Vallo
Tel. 0923 946330
e-mail: comitatocittadino@gmail.com
Sito web: www.comitatocittadinomazara.blogspot.com

Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org g

lunedì 9 novembre 2009

ALLA RISCOSSA... per l'acqua

APPELLO DI ALEX ZANOTELLI

Napoli, 8 novembre 2009
IL DENARO ‘PESA’ PIU’ DELL’ACQUA!

E’ stato uno shock per me sentire che il Senato , il 4 novembre scorso, ha sancito la privatizzazione dell’acqua.
Il voto in Senato è la conclusione di un iter parlamentare che dura da due anni. Infatti il governo Berlusconi, con l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, aveva provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società , mediante il rinvio a gara , entro il 31 dicembre 2010. Quella Legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza. Un anno dopo, precisamente il 9 settembre 2009, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge (l’accordo Fitto- Calderoli), il cui articolo 15, modificando l’articolo 23 bis, muove passi ancora più decisivi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo:
a)L’affidamento della gestione dei servizi idrici a favore di imprenditori o di società, anche a partecipazione mista (pubblico-privata) , con capitale privato non inferiore al 40%;
b)Cessazione degli affidamenti ‘in house’ a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31 dicembre 2011.
Questo decreto è passato in Senato per essere trasformato in legge. Il PD , che è sempre stato piuttosto favorevole alla privatizzazione dell’acqua, ha proposto nella persona del senatore Bubbico, un emendamento-compromesso:l’acqua potrebbe essere gestita dai privati, ma la proprietà resterebbe pubblica. Questa proposta , fatta solo per salvarsi la faccia , passa con un voto bipartisan! Ma la maggioranza vota per la privatizzazione dell’acqua. L’opposizione (PD e IDV), vota contro il decreto-legge.
E così il Senato vota la privatizzazione dell’acqua, bene supremo oggi insieme all’aria! E’ la capitolazione del potere politico ai potentati economico-finanziari. La politica è finita!E’ il trionfo del Mercato, del profitto. E’ la fine della democrazia.
”Se la Camera dei Deputati- ha detto correttamente il Forum dei movimenti dell’acqua –non ribalterà il misfatto del Senato, si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.”
Per questo dobbiamo denunciare con forza:
- il governo Berlusconi che , con questo voto al Senato, ora privatizza tutti i rubinetti d’Italia. “Questo decreto segna un passaggio cruciale per la cultura civile del nostro paese e per la sua Costituzione- scrivono Molinari e Lembo del Contratto Mondiale dell’Acqua. I Comuni e le Regioni vengono espropriati da funzioni proprie con un vero attentato alla democrazia.”
-il partito di opposizione , il PD, che continua a nicchiare sulla privatizzazione dell’acqua (sappiamo che il nuovo segretario Bersani è stato sempre a favore della privatizzazione).
- ed infine tutta l’opposizione, per non aver portato un problema così grave all’attenzione dell’opinione pubblica.
Per questo rivolgiamo un appello a tutti i partiti perché ritirino questo decreto o tolgano l’acqua dal decreto.
E questo devono farlo adesso che il decreto legge passa alla discussione nella Camera dei Deputati. Si parla che il decreto potrebbe essere votato il 16 novembre.
E ai partiti di opposizione chiediamo che dichiarino ufficialmente la loro posizione tramite il loro segretario nazionale e diano mandato al partito di mobilitarsi su tutto il territorio nazionale.
E chiediamo altresì , ai partiti di opposizione di riportare in aula la Legge di iniziativa popolare che ha ottenuto nel 2007 400.000 firme ed ora dorme nella Commissione Ambiente della Camera.
Chiediamo alle Regioni di:
-impugnare la costituzionalità dell’articolo 15 del decreto Fitto-Calderoli;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica del servizio idrico.
Chiediamo ai Comuni di:
-Indire Consigli Comunali monotematici sull’acqua;
-dichiarare l’acqua bene di non rilevanza economica;
-fare la scelta dell’Azienda Pubblica speciale per la gestione delle proprie acque. Questa opzione ,a detta di molti avvocati e giuristi, è possibile anche con l’attuale legislazione . Si tratta praticamente di ritornare alle vecchie municipalizzate.
Chiediamo ai sindacati di :
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua tramite i propri segretari nazionali;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
Chiediamo infine alla Conferenza Episcopale Italiana(CEI) di :
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano , come ha fatto il Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate dove parla “dell’accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”(n.27);
-protestare , in nome della vita, come afferma il Papa nell’enciclica,contro la legge che privatizza l’acqua;
-chiedere alle comunità parrocchiali di organizzarsi sia per informarsi sia per fare pressione a tutti i livelli, perché l’acqua non diventi merce.
Infatti l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è un diritto fondamentale umano. Questo bisogna ripeterlo ancora di più, in un momento così grave in cui con il surriscaldamento del pianeta, rischiamo di perdere i ghiacciai e i nevai, e quindi buona parte delle nostre fonti idriche. E lo ripetiamo con forza alla vigilia della conferenza internazionale di Copenhagen, dove l’acqua deve essere discussa come argomento fondamentale legato al clima. Per questo chiediamo a tutti, al di là di fedi o di ideologie perché ‘sorella acqua’ , fonte della vita, venga riconosciuta da tutti come diritto fondamentale umano e non sottoposta alla legge del mercato.
Si tratta di vita o di morte per le classi deboli dei paesi ricchi , ma soprattutto per i poveri del Sud del mondo che la pagheranno con milioni di morti per sete.

Alex Zanotelli

venerdì 6 novembre 2009

E' urgente e indispensabile una mobilitazione straordinaria!

Il Parlamento privatizza l'acqua!
Impediamolo!

In concomitanza con la discussione dell’Art. 15 del decreto legge 135/09 presso la Camera dei Deputati.
Presidio sotto al Parlamento (Piazza Montecitorio)
Giovedì 12 Novembre ore 10.30


Il Senato, il 04 Novembre, ha approvato l'Art.15 del DL 135/09 che sottrae ai cittadini l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le Banche.

Il decreto 135/09 approderà alla Camera dei Deputati a partire da lunedì 09 Novembre (in Commissione 1°) e verrà discusso dall'aula lunedì 16 Novembre.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua invita la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria partecipando alla manifestazione davanti al Parlamento giovedì 12 Novembre ore 10.30 a Piazza Montecitorio.

Mobilitiamoci per impedire la conversione in legge del decreto legge 135/09!
Partecipiamo tutte e tutti al presidio!

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua


Per informazioni visitare il sito www.acquabenecomune.org
Oppure contattare:

Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

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FIRMA L'APPELLO
CAMPAGNA NAZIONALE “SALVA L'ACQUA”
IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA !

Il Senato approva la privatizzazione dell'acqua

Comunicato stampa del 5 novembre 2009



Il Senato approva la privatizzazione dell'acqua
Cresce l'indignazione nel paese e diviene un'onda inarrestabile!



Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua giudica gravissima la privatizzazione dell’acqua, avvenuta ieri al Senato con l’approvazione dell’Art.15 del DL 135/09.
Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che ha raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina dell’acqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.
Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e “diritto umano universale”!
Se la Camera dei Deputati non ribalterà il misfatto del Senato, davanti agli occhi attenti del Paese si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.
Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante la posta in gioco, consideriamo l’azione parlamentare di contrasto e il voto contrario solo l’avvio di una attività che va sviluppata a tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per l’acqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce, dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.
Chiamiamo da subito la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria partecipando alla manifestazione davanti al Parlamento in occasione del dibattito alla Camera.

Il Governo ha scelto la Borsa.
Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA




Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

Mailbombing 2 novembre. Il testo inviato

Ai/alle Senatori/Senatrici

Oggetto: esame in aula al Senato del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee


Gentile Senatore/Senatrice,

ci permettiamo di scriverLe come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell’importanza dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l’ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici. A tal proposito, Le ricordiamo che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deposito nel luglio 2007, una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua supportata da 406.626 firme di cittadini.

Il recente Art. 15 del D.L. 135 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%.
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.

Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esame del D.L. 135/09 presso la Commissione Affari Costituzionali e in previsione della discussione in Aula al Senato di tale provvedimento,
chiediamo ai Senatori

- di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;

- di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;

- di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Siamo certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.

Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali auguri di buon lavoro.


Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo