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venerdì 30 aprile 2010

Acque sotterranee contaminate da "percolato di discarica" Quanto veleno nel mio bicchiere?

Comunicato stampa
La discarica consortile di C/da Campana Missiddi in Campobello di Mazara inquina la falda.

I dati analitici - richiesti in data 15.02.2010 alla Belice Ambiente e pervenuti al Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo in data 27. 04.2010 - e le note che li accompagnano comprovano che le acque sotterranee analizzate attraverso gli otto pozzetti di ispezione risultano, in uno, "significativamente contaminate da percolato di discarica" , in quattro, "con indici di contaminazione ( tra cui particolare rilievo probatorio rivestono l'ammoniaca, i nitriti, i nitrati, la conducibilità elettrica, l'indice di permangano ed alcuni metalli), in tre e nel "pozzo discarica", con significativo contenuto di nitriti e nitrati.

Precedente documentazione pervenuta al comitato certificava lo stato di inquinamento alla data 21/11/2008.

La lettera dell'Arpa provinciale, inoltrata in data 17.06.2009 al sindaco di Campobello di Mazara, sindaco di Mazara e, in ordine gerarchico, a tutti gli enti preposti al controllo (Ato Belice Ambiente, Provincia regionale di Trapani, Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, Assessorato Territorio e Ambiente, Arpa Sicilia), intimava gli intestatari a mettere in sicurezza, con estrema urgenza, il sito per il gravissimo danno ambientale in atto.

Oggi, la risposta della Belice Ambiente, unica, fra quelle che ancora attende il comitato ( da parte del sindaco di Campobello di Mazara e del sindaco di Mazara del Vallo), e dovuta, comprova un dato di fatto: una fonte certa di inquinamento è la discarica.
Ma nello stesso tempo comprova un altro dato di fatto: la gestione dell'informazione, da parte degli enti preposti al controllo e alla azione di contrasto del danno fin dal suo primo segnale, è irresponsabile.

Nessuno è corso ai ripari. Anche chi oggi fornisce dati, non fornisce documenti attestanti gli interventi messi in atto per arrestare il gravissimo danno ambientale e provvedere alla bonifica.

Il comitato, rendendo pubblico sul suo blog uno stralcio del documento giunto in suo possesso, intende inchiodare le autorità alle loro responsabilità e informare i cittadini del grave pericolo rappresentato oggi, non solo dalla presenza dei nitrati nell'acqua in distribuzione - che da tre anni ha fatto alzare la protesta dei cittadini - ma di altre, altrettanto e forse più pericolose sostanze nocive per la salute umana, che, dall'accertata fonte di inquinamento, possono giungere all'acqua del rubinetto.

Per i mazaresi la situazione è peggiorata o era ed è stata gravissima da parecchio tempo?

Chi li salva dai veleni che rischiano ogni giorno di inghiottire con un bicchiere di acqua?

Il Comitato

giovedì 29 aprile 2010

Dati analitici allarmanti sulle acque di falda

Stralcio del documento che la Belice Ambiente ha fatto pervenire in data 27.04.2010 al Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo.

Note. Analisi delle acque di falda captate dal piezometro denominato P8 della discarica consortile di C/da Campana Misiddi sita in Campobello di Mazara.

(per ingrandire, un clic e poi un secondo clic)






lunedì 26 aprile 2010

In Sicilia, l'Acqua sarà veramente pubblica? Senza trucchi?

Anche se siamo una regione a statuto speciale, abbiamo il dovere di recepire in ogni sua parte l'intelligente provvedimento che, su iniziativa della Lega, è stato approvato dal parlamento nazionale. Di seguito a ciò si deve stabilire, anche in Sicilia, che gli Ato devono essere aboliti. Con la legge che la regione siciliana sta portando in seno alla finanziaria all'approvazione dell'assemblea regionale, dobbiamo avere l'intelligenza di non sostituire al privato un altro ente che a livello provinciale dovrà essere gestito da un altro carrozzone da costituirsi con denaro pubblico. Siamo stanchi di subire, contrabbandati come conquiste, enti pubblici che hanno come finalità soltanto quella di realizzare sprechi. La gestione dell'acqua, che ci ha garantito fino ad oggi l'utilizzo di questa risorsa a mezzo della gestione dei comuni, deve rimanere tale. In questo modo i cittadini avranno la possibilità di controllare la detta gestione affidata ai comuni, così come fino ad oggi hanno fatto, utilizzando le stesse strutture, lo stesso personale con conseguente risparmio economico.

Giovanni Giaramidaro

Da Cochabamba (Bolivia) sostegno ai promotori del referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua

Da Cochabamba (Bolivia), dalla “Feria del Agua” e dalla Conferenza Mondiale dei Popoli sui Cambiamenti Climatici e per i Diritti della Madre Terra, giunge il sostegno al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e all’intero Comitato promotore per l’avvio della campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua.

Lettera di sostegno al Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e al Comitato organizzatore il referendum contro la privatizzazione dell’acqua in Italia

"Nell’ambito della commemorazione del 10° anniversario della Guerra dell’acqua a Cochabamba, della “Feria del agua” e della Conferenza Mondiale dei Popoli per il Cambiamento Climatico e i Diritti della Madre Terra, vogliamo esprimere il nostro sostegno ai cittadini italiani, al Forum Italiano dei movimenti per l’acqua e al Comitato promotore per l’organizzazione del referendum contro la privatizzazione dell’acqua.

L’acqua è un bene comune e una risorsa che deve essere gestita in modo pubblico. In America latina la onda di privatizzazione partita durante la decade degli anni ’90, ha dimostrato l’inequivocabile fallimento di questa politica; la presenza sempre più ridotta delle multinazionali dell’acqua in questi Paesi lo dimostra.

Mentre i movimenti sociali di tutte le Americhe stanno procedendo affinché i governi riconoscano l’acqua come un diritto umano e mettano in atto una gestione pubblica, il Parlamento italiano ha approvato una legge che apre le porte alla privatizzazione dei servizi pubblici e del servizio idrico in particolare, per consegnarla ai privati e alle multinazionali in un quadro di evidente arretramento rispetto ai risultati raggiunti in paesi come l’Ecuador, l’Uruguay e la Bolivia.

Denunciamo il carattere mercificatorio delle leggi italiane che affidano il servizio idrico al mercato mettendo così in vendita l’essenza stessa della vita che, da diritto di tutti gli esseri umani diventa oggetto di profitto.

Allertiamo il popolo italiano sulle nefaste conseguenze che questo tipo di regolamentazione porta nel breve periodo e appoggiamo le proposte del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua e del Comitato organizzatore del referendum che intendono restituire il carattere pubblico del servizio idrico attraverso il referendum abrogativo delle norme privatizzatici.

Cochabamba, Bolivia, 22 aprile 2010



Associazione dei Sistemi Comunitari dell’Acqua della Zona Sud, ASICA SUR, Bolivia

Blocco Popolare, Honduras

Blue Planet Project, Canada

Centro Culturale Sociale e Ambientale, CEIBO, Cile

Coalizione delle Organizzazioni Messicane per il Diritto all’Acqua, COMDA, Messico

Coalizione Internazionale per l’Habitat, Officina para America Latina

Comitato in Difesa dell’Acqua e la Vita, Anitioquia, Colombia

Commissione Nazionale in Difesa dell’Acqua e della Vita, Uruguay

Consiglio Permanente dei Sindacati Andini dell’Acqua

Coordinamento in Difesa dell’acqua e della Vita, Bolivia

Corporate Accountability, Colombia

Council of Canadians, Canada

FASE Solidarietà e Educazione – Brasile

Federazione dei dipendenti dei Servizi Idrici dello Stato, FFOSE, Uruguay

Federazione dei Lavoratori dell’Acqua Potabile e dei Servizi igienico-sanitari del Perù, FENTAP

Federazione dei Lavoratori delle fabbriche di Cochabamba, Bolivia

Fondazione Danielle Mitterrand France Libertés, Francia

Food and Water Watch, Stati Uniti

Fronte Nazionale della Resistenza Popolare, Honduras

Fronte Nazionale per il risanamento ambientale, FNSA, Brasile

Fundación Abril, Bolivia

Ingegneria Senza Frontiere Catalogna, Spagna

Istituto Messicano per lo Sviluppo Comunitario, IMDEC, Messico

Organizzazione per l’Educazione Integrale e il Benessere Ambientale - La CEIBA, Colombia

Programma Cile Sostenibile, Cile

Red VIDA, Cile

Rete Nazionale per l’Integrazione dei Popoli, REBRIP, Brasile

Scuola del Popolo “Primo Maggio”, Bolivia

Sindacato Operaio Manaco, Bolivia

Sindacato Lavoratori di Acuavalle, “Sintracuavalle”, Colombia

domenica 25 aprile 2010

25 aprile Festa della Liberazione

Liberiamo l'acqua!

"Libertà e diritti, elementi costitutivi della nostra vita civile e democratica, grandissimi, ma fragili e a rischio perché qualcuno ce li vuole limitare, hanno sempre bisogno di essere sostenuti dall'azione consapevole dei cittadini".
(dall'intervista a Stefano Rodotà , realizzata da Radio popolare Roma, sull'utilità del referendum, la lotta per la difesa dei beni comuni e sull'acqua pubblica)

Tutta da ascoltare.
(anche sul sito Referendum acqua pubblica)

giovedì 22 aprile 2010

CUSTODIRE L'ACQUA: GESTIONE PUBBLICA O PRIVATA?

Ci giunge notizia che, organizzato dalla Pastorale del Lavoro della Diocesi di Savona-Noli, Ufficio Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro Giustizia e Pace - Salvaguardia del Creato, nella Sala mostre nella Provincia di Savona si terrà, giovedì 29 aprile, un incontro sul tema
CUSTODIRE L'ACQUA: GESTIONE PUBBLICA O PRIVATA?
con l'intervento di
Emilio Molinari, presidente Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua e
Paolo Marson, assessore Ambiente e Risorse Idriche Provincia di Savona.

Molto significativo e pieno di speranza il fatto che una Diocesi abbia pensato di inserire questo incontro nella preparazione della settimana sociale dei Cattolici Italiani.

(clicca per ingrandire)

domenica 18 aprile 2010

A proposito della ripubblicizzazione dell'acqua

I politici italiani hanno la memoria corta
Gli italiani hanno la memoria corta

Quando la Sinistra negli anni 60 decise, per scongiurare il peggio (tentativo di colpo di stato De Lorenzo) di partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica a livello nazionale, realizzò insieme alla Democrazia Cristiana, con la quale aveva posto in essere un accordo politico di governo, l'aspirazione che tutti i paesi veramente democratici hanno sempre tentato di perseguire.

Lo stato, ora in mano anche alla Sinistra, rese pubblici, con provvedimenti legislativi, allora ritenuti coraggiosi ed epocali, telecomunicazioni, trasporti.......e le fonti primarie di energia.

Più tardi la gestione politica dello stato, spinta da interessi che sono stati contrabbandati come la panacea di tutti i mali (liberismo sfrenato), ha ritenuto di vanificare le grandi conquiste che all'inizio della seconda metà del secolo scorso erano il fiore all'occhiello dei movimenti di sinistra, affidando tutto ai privati e consegnando a questi, con danno dei cittadini, enormi fonti di guadagno.
Tutto è diventato merce. Lo stato non controlla alcunché e ha delegato ai privati anche il controllo delle fonti primarie.

Oggi tocca all'acqua, domani, sicuramente, sarà privatizzata l'aria.

Fortunatamente i cittadini, che oggi sono considerati polli da spennare, hanno preso coscienza e, organizzandosi, a livello locale e nazionale, hanno costruito una protesta che sta avendo frutti.

I soliti furbi, quelli che sono nella stanza dei bottoni, utilizzando la protesta popolare, hanno articolato provvedimenti che vorrebbero propagandare come conquiste.

E la cosa più incredibile, per avere il controllo assoluto sulla questione che ha suscitato la protesta, vorrebbero sostituire (contrabbandandola come conquista) la gestione dei privati alla gestione pubblica, creando, per detta gestione, dei carrozzoni che nel futuro saranno nel loro esclusivo controllo.

Giovanni Giaramidaro
Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del territorio di Mazara del Vallo

sabato 17 aprile 2010

Ripubblicizzazione dell'acqua in Sicilia - Ad un passo?

Inserita una mozione nella finanziaria regionale per la ripubblicizzazione del servizio idrico
di Eleonora Duse


L’Assemblea Regionale Siciliana si prepara ad approvare la finanziaria e il Partito Democratico chiede a gran voce la ripubblicizzazione del servizio idrico, attraverso l'on. Giovanni Panepinto che ha chiesto di inserire la mozione acqua nel pacchetto di riforme che il governo Lombardo intende portare avanti.
Secondo tale mozione la gestione integrata del servizio idrico sarà riorganizzata nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza mediante una nuova legge che prevde di mantenere gli Ato, anche se in numero ridotto, con la gestione interamente pubblica.
«Siamo finalmente arrivati ad un passo dalla ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia – ha dichiarato il deputato PD Giovanni Panepinto – e la nostra battaglia contro le inefficienze, contro disservizi, contro la speculazione e il caro-bolletta si appresta ad avere un finale positivo. È una battaglia che da mesi portiamo avanti insieme a moltissimi sindaci siciliani, più di centotrentaquattro, che in questo primo periodo di esperienza di gestione privata dell’acqua hanno deliberato per il ritorno alla gestione pubblica».
Se la manovra finanziaria sarà approvata, secondo Panepinto ”cesseranno dunque di esistere i contratti in corso con soggetti privati: la liquidazione con le precedenti autorità che gestivano il servizio avverrà nei limiti del danno emergente dimostrato dalla parte interessata, e comunque a condizione che gli stessi soggetti abbiano integralmente realizzato i programmi ed i piani di investimento previsti per la gestione del servizio stesso. I relativi accertamenti saranno svolti dalle attuali Autorità d’ambito, con il coordinamento del Dipartimento Acque e rifiuti. I soggetti già deputati alla gestione del servizio stesso continueranno a garantire il servizio entro un anno dall’approvazione della legge, dopo la quale saranno individuati i soggetti pubblici attraverso un nuovo provvedimento legislativo”.

è al link
http://www.perlacitta.it/2010/04/15/inserita-una-mozione-nella-finanziaria-regionale-per-la-ripubblicizzazione-del-servizio-idrico/

sullo stesso argomento ai link
http://www.antonellocracolici.it/home/
http://www.hercole.it/index.php?option=com_content&task=view&id=17303&Itemid=246
http://www.fiancoafianco.it/?p=1797

Fava e De Magistris incontrano il Forum per l'acqua pubblica di Catania

giovedì 15 aprile 2010

NOT CLIMAT CHANGE! BUT SYSTEM CHANGE!!

Via mail ci giunge, inviato da Elisabetta, il volantino distribuito a Perugia dal Forum Regionale dei Movimenti in lotta per i beni comuni, mentre si tiene la conferenza internazionale sul clima.

clicca per ingrandire(dopo il primo, un secondo clic)

a cui si aggiunge il commento di Felice

"Era ora! acqua, energia .....E RIFIUTI !!
Oggi semplici cittadini, comitati e associazioni, per lo piů locali, portano interamente sulle proprie spalle l'interesse collettivo. Dall'acqua ai rifiuti, dall'energia alle grandi opere, dal consumo di territorio all'immigrazione.
Solo noi comuni cittadini proponiamo qualcosa di sensato.

Brava Elisabetta, brava Perugia
Felice Airoldi portavoce Comitato per Scarpino"
PRESIDIO PERMANNENTE NO GASSIFICATORE SCARPINO-Genova

"Munnu è e munnu ha statu"

C'è chi semina e chi raccoglie.
E sia.
Al Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo sta bene. Seminare è il suo scopo.

Da una buona semina buoni frutti e non importa chi li coglie.
E gia' successo.

Munnu è e munnu ha statu

vai ai link
http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9658


http://www.mazaraonline.it/public_html/?p=9832

martedì 13 aprile 2010

Giù le mani dall’acqua!

COMUNICATO STAMPA EMI

Alex Zanotelli

Giù le mani dall’acqua!

“Questo è l’anno dell’acqua, l’anno in cui noi italiani dobbiamo decidere

se l’acqua sarà merce o diritto fondamentale umano.”

Così esordisce p. Alex Zanotelli, missionario comboniano da anni impegnato per il riconoscimento dei diritti umani, in Africa prima e in Italia oggi, dove vive e lavora.

Negli ultimi anni l’opera di p. Alex è stata rivolta all’impegno contro la mercificazione dell’acqua con numerosi appelli, ai giovani, alle autorità e ai media perché l’accesso all’acqua sia riconosciuto come diritto di tutti, attraverso una gestione pubblica che garantisca la distribuzione a tutti, al costo più basso possibile.

Nonostante gli appelli e le istanze dei numerosi movimenti in difesa dell’acqua, il 19 novembre 2009 è stata varata la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d’Italia. “Una sconfitta della politica e una la vittoria dei potentati economico-finanziari - afferma padre Alex nel suo ultimo appello - è la vittoria del mercato, la mercificazione della creatura più sacra che abbiamo: sorella acqua”.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua il 22 marzo ha lanciato il referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme.

La raccolta firme partirà ufficialmente il 24 aprile, Giù le mani dall’acqua, raccoglie gli appelli di p. Alex, dal 2006 al 2010, per rendere pubblica la sua denuncia e per sostenere le istanze dei movimenti attraverso tutti i canali di comunicazione.

A livello nazionale il decreto rischia di dividere il paese in cittadini di serie A e cittadini di serie B e sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua.

A livello internazionale, l’acquisto delle fonti idriche da parte delle multinazionali, e un suo appoggio da parte dei paesi del G8, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete e a caro prezzo da tutti noi per i conflitti tra Stati che non tarderanno ad arrivare.

Nel libro sono raccolti i nove appelli di p. Alex e le lettere inviate all’ex segretario del Pd Walter Veltroni e al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi.

In appendice la Dichiarazione di AssisiUn grido dalla Terra di Francesco: ‘Salviamo Sorella Acqua’e la Proposta di Sezano, l’appello per l’inserimento dell'acqua nell'agenda dei negoziati di Copenaghen promossa dai rappresentanti delle varie religioni presenti in Italia.

“Sono impegnato sull’acqua come prete, come missionario e come cittadino.

Come prete,perché per me il problema dell’acqua è un problema etico che possiamo riassumere così: ”L’acqua è fonte di vita o fonte di lucro? L’acqua è un bene naturale, vitale e insostituibile, o un bene economico da trattare come risorsa idrica e come merce?”. L’acqua per me e anche per la tradizione cristiana è vita, fonte di vita.

Come missionario (che ha toccato con mano, soprattutto a Korogocho-Nairobi, e sentito sulla sua pelle i drammi della miseria e del degrado), perché se l’acqua diventerà fonte di lucro, questo significherà la morte di milioni di persone. Se oggi muoiono 50 milioni di persone l’anno per fame, domani, se l’acqua diventerà merce, 100 milioni moriranno di sete. Per me questi non sono numeri, sono volti, unici e irripetibili, figli dello stesso Padre.

Come cittadino, l’acqua è uno degli elementi più fondamentali per la convivenza umana. Non ci può essere democrazia senza il controllo sugli elementi fondamentali per la propria sopravvivenza.

L’acqua è uno degli elementi fondamentali per l’uomo che, almeno per il 70% , è fatto di acqua. L’acqua è fonte della vita. Non c’è vita senza acqua. È l’elemento primordiale per eccellenza. È uno dei simboli religiosi più usati da tutte le religioni mondiali. Insieme con l’aria è uno dei beni indispensabili per la vita umana.

Padre Alex

lunedì 12 aprile 2010

La campagna referendaria per l'acqua pubblica prende il via il 24 aprile in tutta Italia

Partirà il 24 di aprile "la grande campagna di raccolta firme per la promozione dei quesiti referendari che chiedono l’abrogazione di tutte le norme che hanno portato alla privatizzazione dell’acqua e fatto della risorsa bene comune per eccellenza una merce."

La macchina organizzativa è avviata. È una rete a maglie strette che raccoglierà tutte le firme dei moltissimi italiani che sul bene acqua rivendicano la proprietà come diritto.

Le firme necessarie per l'ammissione del referendum dovranno essere 500 mila.

info su http://www.acquabenecomune.org/

Mazara del Vallo aderisce all'associazione "Città del Bio"

Con l'adesione all'associazione "Città del Bio", l'amministrazione dichiara attenzione per la salute dell’ambiente e dei cittadini. Un buon passo verso l'inversione di una tendenza i cui danni sono sotto gli occhi di tutti.

Promuovere i prodotti biologici significa incentivare la coltivazione secondo natura con il conseguente abbandono dell'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, individuati come concausa nel danno ambientale che Mazara del Vallo ha subito.

L'atto è formale, è una dichiarazione di intenti.

Attendiamo altre azioni, fra quelle suggerite da questo Comitato, per bloccare l'inquinamento della falda acquifera e sanare il territorio.

La notizia su http://www.mazaraonline.it/

sabato 10 aprile 2010

Veolia a casa. Ad Aprilia l'acqua è dei cittadini

Aprilia, Provincia di Latina,
l’acqua torna pubblica

Chi la dura la vince. Settemila cittadini hanno rimandato a casa una potente multinazionale come Veolia. Per anni hanno denunciato le conseguenze della gestione privata dell’acqua, continuando a pagare al comune e non alla potente multinazionale.

Ora "hanno raggiunto un traguardo neanche immaginabile fino a poco tempo fa. Hanno dimostrato che la mobilitazione dei cittadini – al di fuori dei partiti, basata solo sul senso civico e su quel sentimento profondo che respinge le ingiustizie – può cambiare le cose"

Tutto al link
http://www.altracitta.org/2010/04/09/aprilia-lacqua-torna-pubblica/#

Luigi De Magistris e Sonia Alfano non la pensano come Di Pietro

Le risposte di
Luigi De Magistris
e Sonia Alfano alle mail inviate dagli aderenti al Forum dei Movimenti per l'acqua contrastano con quella di Di Pietro.

La risposta di Di Pietro

Spett.le
Comitato Promotore Referendum Acqua
Via di S. Ambrogio, 4
00186 Roma
segreteria@acquabenecomune.org  
 
 
     Milano, 07 aprile 2010 
 
OGGETTO: REFERENDUM CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA 
Gent.mi Signori, 
      rispondo alla Vostra lettera del 6 aprile u.s. per precisarVi quanto segue: 
1.L’incontro da Voi richiesto è già avvenuto non molto tempo addietro proprio nella sede IDV, ed in quella occasione siete stati proprio Voi ad aver insistito nel non volere la presenza del partito IDV tra i firmatari in Cassazione del Comitato Promotore (tanto è vero che poi, al deposito dei Vostri quesiti, non ci avete inserito tra i proponenti ed i firmatari);
2.IDV non si accinge a presentare un nuovo quesito referendario sulla privatizzazione dell’acqua, ma semplicemente a ridepositare in Cassazione in forma corretta il quesito referendario da noi già depositato l’anno scorso in data 17/12/2009 (G.U. n. 294 del 18/12/2009) e che ora necessita di un nuovo deposito, accingendoci a raccogliere le firme nel nuovo anno. Il deposito odierno non è quindi una mancanza di riguardo nei Vostri confronti, ma semplicemente la prosecuzione di un’attività pubblica che IDV ha iniziato l’anno scorso (e quindi ancora prima del deposito da Voi effettuato);
3.Il quesito referendario da noi proposto differisce su punti essenziali rispetto al Vostro quesito. Noi abbiamo un grande rispetto per il Vostro quesito ma nello stesso tempo ci permettiamo di chiederVi uguale rispetto per il nostro: saranno poi i cittadini a valutare la bontà dell’una o dell’altra proposta o, come ci auguriamo, di entrambi;
4.I nostri consulenti legali costituzionalisti hanno esaminato il vostro quesito e ci hanno segnalato che - essendo esso ampiamente abrogativo di plurime disposizioni di legge – si corre il concreto rischio che la Corte Costituzionale possa dichiararlo inammissibile per sopravvenuto vuoto legislativo.
 
    Ovviamente riteniamo aperto e prioritario mantenere il dialogo con Voi e, per questo, dichiariamo fin d’ora la nostra disponibilità a ospitare nei nostri banchetti di raccolta firme anche la modulistica riportante i vostri quesiti, invitando i cittadini a sottoscriverli.  
 
    Ciò  premesso, il nostro responsabile del dipartimento Ambiente (dott. Paolo Brutti cell. 335/5994630 – e-mail: ambiente@italiadeivalori.it) è a Vostra disposizione. 
      Cordialmente, 
Antonio Di Pietro

Ecco perché il Forum e i suoi aderenti hanno insistito con i parlamentari ed europarlamentari, bombardandoli di mail ancora l'8 aprile u.s.

Mailbombing sui parlamentari/europarlamentari di IDV

Il referendum per l’acqua pubblica deve essere una battaglia comune
Per l’Italia dei Valori, invece, NO !

IdV, nonostante gli incontri in precedenza avvenuti con la coalizione che promuove i tre referendum e pur condividendo i contenuti dei quesiti, intende procedere a promuovere autonomamente un proprio referendum sull’acqua, ponendo così la propria iniziativa in aperta competizione con quella comunemente condivisa.

Come aderente al Forum il Comitato invia il giorno 8 aprile u.s. la mail che segue

"Ai parlamentari/europarlamentari dell’Italia dei Valori,

La posizione dell’Italia dei Valori in merito alla promozione in modo autonomo e indipendente di un proprio referendum sull’acqua non sembra voler mutare nonostante la forte indignazione suscitata in larga parte dell'opinione pubblica.
Il Comitato Promotore della campagna referendaria che partirà il 24 aprile attende ancora una risposta rispetto alla richiesta avanzata d'incontro urgente.
La battaglia per l’acqua ha già smosso milioni di coscienze, ha rimesso in discussione culture politiche sedimentate, ha già vinto culturalmente nel Paese.
E’ possibile portarla tutte e tutti assieme fino alla vittoria politica?
E’ possibile per una volta non anteporre gli interessi di appartenenza ad un obiettivo grande, condiviso e di civiltà, come quello per l’acqua bene comune?
E’ possibile per una volta parlare al Paese con un linguaggio nuovo, comune e comprensibile a tutte e tutti?
Ovviamente mi attendo da Voi una risposta positiva e Vi chiedo pertanto di recedere immediatamente dal proposito annunciato.

Silvana Mannone
Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo

aderente al Forum italiano dei movimenti per l'acqua

Per riscontro e contatti:

Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo
via Monsignore Audino, 9 – 91026 Mazara del Vallo
Tel. 0923 946330
e-mail: comitatocittadino@gmail.com
Sito web: www.comitatocittadinomazara.blogspot.com

Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org "

mercoledì 7 aprile 2010

Il caso "acqua inquinata a Mazara del Vallo" nel documento di Medicina Democratica.

Comunicato Stampa

Lo scorso 31 marzo Medicina Democratica ha citato Mazara del Vallo fra i tanti siti, in Italia, dove l'acqua è inquinata. Lo ha fatto nel suo intervento alla Conferenza Stampa organizzata dal Forum dei movimenti per l'acqua per la presentazione dei quesiti referendari.

L'intervento, centrato sulla Qualità dell'acqua, è un'accusa per il disastro della contaminazione dell’acqua in Italia, inconfessabile, "essendo drammatico con un elenco infinito di emissioni puntiformi o diffuse denunciati ormai da anni da migliaia di associazioni, organizzazioni e singoli cittadini spesso nell’indifferenza o peggio nella colpevole omissione e occultamento dei dati delle analisi"

Ed è anche una denuncia del continuo ricorso allo strumento della deroga e "alla tecnica della diluizione invece che alla sospensione dell’erogazione di quelle acque inquinate e agli investimenti per eliminare le cause della contaminazione delle acqua".

Medicina Democratica invita ad interrogarsi sul "ruolo che hanno pesticidi, diossine, arsenico, nichel, cadmio, cromo, benzene, PCB…e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente nell’ambiente di vita e soprattutto in aria, acqua, cibo, sostanze che stanno minando sempre più drammaticamente la salute nostra e soprattutto dei nostri bambini".

A chiusura dell'intervento un appello:

" Noi come MD siamo pertanto oggi qui per sostenere con totale e forte partecipazione questo Referendum e invitiamo pertanto tutti i Cittadini italiani a firmare e far firmare in quanto solo una presa in carico in prima persona dai cittadini sotto forma di gestione pubblica e partecipata potrà garantirli sulla qualità della loro acqua, dell’acqua del loro Comune, dell’acqua del loro Sindaco. Ricordando che questa firma salva l’Acqua bene comune, ma anche e soprattutto la salute e allunga, migliorandola, la vita.

La qualità dell’acqua è un diritto assoluto, non negoziabile, né contrattabile o “diluibile” in nessuna forma e non rinviabile con alcuna “deroga”."

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Il documento, nella sua forma integrale, è riportato sul blog del Comitato

www.comitatocittadinoblogspot.com

Per il Comitato
Silvana Mannone

martedì 6 aprile 2010

Mazara del Vallo e la sua acqua inquinata nel documento di Medicina Democratica 31 marzo Conferenza Stampa Referendum Acqua Pubblica

Ringraziamo Antonio Valassina per aver inoltrato agli aderenti al Forum il documento con cui Medicina Democratica ha partecipato il 31 marzo alla Conferenza Stampa indetta dal Forum per il lancio del Referendum sull'Acqua Pubblica.
Lo pubblichiamo nella forma integrale.

ACQUALITA’ZERO

Il 22 marzo è stata celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua dedicata quest’anno alla Qualità di questo Bene comune e celebrata con la pubblicazione di un importante documento congiunto dell’UNICEF e dell’OMS “Progress on sanitation and drinking-water – 2010 Update”

Questo recentissimo Report descrive lo status e il trend dell'uso di acqua potabile sicura e delle misure igienico-sanitarie di base nonche’ il progresso registrato in relazione agli Obbiettivi del Millennio in relazione all'acqua potabile e ai sistemi igienico-sanitari in tutto il mondo. Leggetelo e guardate le mappe. Come già denunciato dal II Forum dei Movimenti per l'Acqua di Aprilia, a proposito del ritardo enorme dell'Italia nel trasmettere i dati sull’Inquinamento Industriale al nuovo Register Europeo degli Inquinanti (v.nota), anche nel Report dell’UNICEF/OMS l'Italia fa una pessima figura essendo spesso i suoi dati "non pervenuti" a differenza di tutti gli altri paesi "sviluppati" dotati di reti idriche e di smaltimento moderne.
Forse perché il disastro della contaminazione dell’acqua in Italia è inconfessabile essendo drammatico con un elenco infinito di emissioni puntiformi o diffuse denunciati ormai da anni da migliaia di associazioni, organizzazioni e singoli cittadini spesso nell’indifferenza o peggio nella colpevole omissione e occultamento dei dati delle analisi da parte delle Spa che gestiscono queste acque. Una vera e propria la Mappa dell’acqua inquinata in Italia.
Citiamo solo alcuni dei tanti siti dove l’acqua è inquinata.

- Arco alpino falda pedemontana: comparsa di Arsenico da eccessiva captazione e abbassamento della falda
- S.Felice sul Garda: gastroenteriti da norovirus associato a rotavirus e clostridium perfrigens
- Milano, disastro ecologico nel Lambro per il petrolio fuoriuscito da una fabbrica voluto per scopi di speculazione immobiliare.
- Vicenza - Dal Molin: cementificazione della falda
- Alessandria –Spinetta Marengo – Stabilimento Solvay (gravissimo inquinamento da PFOA acido perfluorottanoico in atto a danno dei fiumi e dei lavoratori) sversamento in falda e nei fiumi Bormida -> Tanaro-> Po
- Porto Tolle : '1.2 dicloroetanò o cloruro di etilene
- Genova: piombo
- Orvieto: alluminio e ferro
- Bussi (CH): gravissimo inquinamento del fiume Pescara perso per sempre (inquinamento irreversibile) dalla più grande discarica illegale d’Europa causato dalla Montedison
- Amiata: grave inquinamento da anidride solforosa, arsenico, mercurio, ammoniaca, acido borico, anidride carbonica
- Viterbo – Lago di Vico, acquedotti Ronciglione e Caprarola:
Arsenico e alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina non termolabile,
- Umbria – costruzione Terni-Rieti - discarica di Vocabolo Valle e laghetti velenosi, prima di Tescino e di Prisciano. Di dimensioni allarmanti il laghetto venuto alla luce scavando la galleria del Tescino, della TERNI-RIETI. Lungo 30 metri, largo 15 e profondo più di 3. Contiene 1.400 metri cubi di veleno. Acque dense di cromo esavalente che è un noto agente cancerogeno
- Pescosolido (FR): piombo.
- Aprilia – “Depuratore inquinante”: Condannata «Acqualatina» la società dovrà dare 100mila euro di provvisionale al Comune
- Formia (LT) e tutti quei comuni serviti dalla sorgente di Capodacqua quindi parte di Formia, Minturno,Spigno Saturnia, Castelfore, SS Cosma e Damiano- gestore Acqualatina - : spesso quando piove l'acqua diventa marrone e dunque non potabile
- Sant'Angelo D'Alife (Ce): PCB- Policloruro di Bifenile
- Comuni Vesuviani, tra cui San Giorgio a Cremano: “acqua non idonea ad uso umano” per fluoro e nitrati
- Bacoli (NA): inquinamento da vernici e solventi
- Brindisi - Petrolchimico : cloruro di vinile, arsenico e mercurio nella falda e in mare
- Taranto – Maglie - ILVA: diossina e mercurio in falda e in mare
- Melendugno (LE): acqua rossa dai rubinetti
- 23 comuni delle province di Caltanissetta, Enna e Agrigento serviti dagli Ato idrici che si approvvigionano dall'invaso Fanaco (acqua inquinata da trialometani prima e manganese poi)
- Mazara del Vallo: nitrati
- Gela – Centrale ENEL: trialometani nell’acqua, arsenico nel sangue del 20% degli abitanti

Per non parlare dell’inquinamento del mare costiero e di quello al largo per i traffici marini in superficie e con un fondale costellato di navi dei veleni affondate dalla mafia dei rifiuti tossici. Grave, inoltre, la situazione delle acque minerali normate non come alimento, bensì come un fossile estraibile e con limiti tossici assolutamente non accettati per le acque potabili in rete…e tanti altri esempi si potrebbero fare ancora.

Sono decenni che si raccolgono soldi, tanti soldi, per la ricerca sul cancro: in U.S.A fino al 2005 sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari, ma, se da un lato diminuisce l’incidenza di alcuni tipi di tumore (specie quelli correlati al tabagismo, abitudine fortunatamente in diminuzione specie nei maschi), dall’altro ci si ammala sempre di più per tumori a prostata, testicolo, mammella, tiroide, linfomi , melanoma, pancreas, fegato… e via dicendo. Certo, per alcuni tipi di tumore, anche in stadi avanzati, qualche miglioramento nella sopravvivenza è stato raggiunto: ma a che prezzo, sia in termini di effetti collaterali che economici? Un recente articolo ha valutato che a New York negli anni ’90 si poteva prolungare di 11,5 mesi la vita di un paziente affetto da tumore al costo di 500 $, nel 2004, per lo stesso tipo di cancro e nel medesimo stadio, erano disponibili cure in grado di prolungare la vita di 22,5 mesi al costo di 250.000 $. Davvero possiamo onestamente pensare di poter sostenere questi costi e soprattutto che così facendo si apra un reale spiraglio nella guerra contro il cancro? Siamo in tanti fra “addetti” e “non addetti” ai lavori a ritenere che questo approccio sia perdente e vorremmo che si invertisse al più presto la rotta, o che, per lo meno, la ricerca di efficaci terapie fosse accompagnata da pari investimenti per la rimozione delle cause del cancro: in U.S.A. il National Cancer Institute investe meno del 3% per la reale prevenzione della malattia e l’America Cancer Society addirittura meno dello 0.1 %...Non osiamo immaginare quali siano le somme corrispondenti nel nostro paese.

Secondo un recentissimo rapporto dell’OMS nel 2030 il cancro sarà la prima causa di morte nel mondo e già oggi in Italia la probabilità di ricevere una diagnosi di cancro nell’arco della vita (da 0 a 84 anni) riguarda ormai il 50% di noi, quindi 1 su 2 sia fra i maschi che fra le femmine si ammalerà di questa malattia e sempre più saranno colpiti giovani, donne, bambini…

L’informazione prevalente circa le cause del cancro è quella che ci si ammala di tumore a causa di scorretti stili di vita, di fattori ereditari e soprattutto a causa dell’invecchiamento: il risultato di questi messaggi è che oltre che ammalati ci si sente anche colpevolizzati e si avvalora l’idea che contrarre il cancro sia una cosa quasi ineluttabile, quasi che morire di vecchiaia fosse ormai diventata un’ utopia!

In realtà un’ampia ricerca condotta in 7 aree del mondo ha dimostrato che i fattori di rischio comunemente invocati danno ragione di non più del 40% dei casi di cancro: a cosa dobbiamo quindi imputare il restante 60%? Non sarà il caso di cominciare a guardarci intorno e chiederci che ruolo hanno pesticidi, diossine, arsenico, nichel, cadmio, cromo, benzene, PCB…e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente nell’ambiente di vita e soprattutto in aria, acqua, cibo, sostanze che stanno minando sempre più drammaticamente la salute nostra e soprattutto dei nostri bambini?

Inquinamento nascosto o ignorato da quelle Spa che non vogliono spendere soldi per disinquinare l’acqua, ma stornano quei soldi dovuti per gli investimenti, accumulandoli invece per i loro azionisti.

MD denuncia che negli ultimi 6-7 anni si è assistito ad un continuo ricorso allo strumento della deroga previsto dalla nuova normativa UE e in questa maniera acque che, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono da considerarsi nocive per la salute umana, diventano per deroga potabili “ope legis” e quindi utilizzabili per consumo umano; senza che di questo vengano avvisate le popolazioni, come prescritto dalle vigenti normative. Ma soprattutto nella grande maggioranza dei casi senza che vengano eseguiti i lavoro necessari di rientro degli inquinanti nei limiti di Legge e obbligatori per l’UE al fine di ottenere altre deroghe fino ad un massimo di tre deroghe triennali. Ora moltissimi ATO sono alle soglie della terza (ed ultima) deroga senza aver investito un euro in investimenti per il disinquinamento delle acque.

MD denuncia come in quasi tutti i casi di inquinamento si sia ricorsi alla tecnica della diluizione invece che alla sospensione dell’erogazione di quelle acque inquinate e agli investimenti per eliminare le cause della contaminazione delle acqua.

MD denuncia soprattutto come i cittadini siano stati tenuti all’oscuro delle deroghe richieste dai Gestori delle loro acque diversamente da quanto esplicitamente previsto dalla Legge dell’ UE e italiana in termini di concessione delle deroghe..

Noi come MD siamo pertanto oggi qui per sostenere con totale e forte partecipazione questo Referendum e invitiamo pertanto tutti i Cittadini italiani a firmare e far firmare in quanto solo una presa in carico in prima persona dai cittadini sotto forma di gestione pubblica e partecipata potrà garantirli sulla qualità della loro acqua, dell’acqua del loro Comune, dell’acqua del loro Sindaco. Ricordando che questa firma salva l’Acqua bene comune, ma anche e soprattutto la salute e allunga, migliorandola, la vita.

La qualità dell’acqua è un diritto assoluto, non negoziabile, né contrattabile o “diluibile” in nessuna forma e non rinviabile con alcuna “deroga”.


Medicina Democratica Roma, 31 marzo 2010

NOTA: I dati precisi degli scarichi pericolosi Industriali e Civili sono reperibili in rete sui siti dell'INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) e dell'EPER (European Pollutant Emission Register), che sono registri integrati nati nell'ambito della direttiva 96/61/CE, meglio nota come direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control). Questi registri consultabili da tutti sono il risultato di un approccio integrato alla gestione ambientale, che coinvolge i governi, le industrie e il pubblico e dà la possibilità a chiunque di esercitare il proprio diritto di accesso alle informazioni ambientali.