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martedì 6 aprile 2010

Mazara del Vallo e la sua acqua inquinata nel documento di Medicina Democratica 31 marzo Conferenza Stampa Referendum Acqua Pubblica

Ringraziamo Antonio Valassina per aver inoltrato agli aderenti al Forum il documento con cui Medicina Democratica ha partecipato il 31 marzo alla Conferenza Stampa indetta dal Forum per il lancio del Referendum sull'Acqua Pubblica.
Lo pubblichiamo nella forma integrale.

ACQUALITA’ZERO

Il 22 marzo è stata celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua dedicata quest’anno alla Qualità di questo Bene comune e celebrata con la pubblicazione di un importante documento congiunto dell’UNICEF e dell’OMS “Progress on sanitation and drinking-water – 2010 Update”

Questo recentissimo Report descrive lo status e il trend dell'uso di acqua potabile sicura e delle misure igienico-sanitarie di base nonche’ il progresso registrato in relazione agli Obbiettivi del Millennio in relazione all'acqua potabile e ai sistemi igienico-sanitari in tutto il mondo. Leggetelo e guardate le mappe. Come già denunciato dal II Forum dei Movimenti per l'Acqua di Aprilia, a proposito del ritardo enorme dell'Italia nel trasmettere i dati sull’Inquinamento Industriale al nuovo Register Europeo degli Inquinanti (v.nota), anche nel Report dell’UNICEF/OMS l'Italia fa una pessima figura essendo spesso i suoi dati "non pervenuti" a differenza di tutti gli altri paesi "sviluppati" dotati di reti idriche e di smaltimento moderne.
Forse perché il disastro della contaminazione dell’acqua in Italia è inconfessabile essendo drammatico con un elenco infinito di emissioni puntiformi o diffuse denunciati ormai da anni da migliaia di associazioni, organizzazioni e singoli cittadini spesso nell’indifferenza o peggio nella colpevole omissione e occultamento dei dati delle analisi da parte delle Spa che gestiscono queste acque. Una vera e propria la Mappa dell’acqua inquinata in Italia.
Citiamo solo alcuni dei tanti siti dove l’acqua è inquinata.

- Arco alpino falda pedemontana: comparsa di Arsenico da eccessiva captazione e abbassamento della falda
- S.Felice sul Garda: gastroenteriti da norovirus associato a rotavirus e clostridium perfrigens
- Milano, disastro ecologico nel Lambro per il petrolio fuoriuscito da una fabbrica voluto per scopi di speculazione immobiliare.
- Vicenza - Dal Molin: cementificazione della falda
- Alessandria –Spinetta Marengo – Stabilimento Solvay (gravissimo inquinamento da PFOA acido perfluorottanoico in atto a danno dei fiumi e dei lavoratori) sversamento in falda e nei fiumi Bormida -> Tanaro-> Po
- Porto Tolle : '1.2 dicloroetanò o cloruro di etilene
- Genova: piombo
- Orvieto: alluminio e ferro
- Bussi (CH): gravissimo inquinamento del fiume Pescara perso per sempre (inquinamento irreversibile) dalla più grande discarica illegale d’Europa causato dalla Montedison
- Amiata: grave inquinamento da anidride solforosa, arsenico, mercurio, ammoniaca, acido borico, anidride carbonica
- Viterbo – Lago di Vico, acquedotti Ronciglione e Caprarola:
Arsenico e alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina non termolabile,
- Umbria – costruzione Terni-Rieti - discarica di Vocabolo Valle e laghetti velenosi, prima di Tescino e di Prisciano. Di dimensioni allarmanti il laghetto venuto alla luce scavando la galleria del Tescino, della TERNI-RIETI. Lungo 30 metri, largo 15 e profondo più di 3. Contiene 1.400 metri cubi di veleno. Acque dense di cromo esavalente che è un noto agente cancerogeno
- Pescosolido (FR): piombo.
- Aprilia – “Depuratore inquinante”: Condannata «Acqualatina» la società dovrà dare 100mila euro di provvisionale al Comune
- Formia (LT) e tutti quei comuni serviti dalla sorgente di Capodacqua quindi parte di Formia, Minturno,Spigno Saturnia, Castelfore, SS Cosma e Damiano- gestore Acqualatina - : spesso quando piove l'acqua diventa marrone e dunque non potabile
- Sant'Angelo D'Alife (Ce): PCB- Policloruro di Bifenile
- Comuni Vesuviani, tra cui San Giorgio a Cremano: “acqua non idonea ad uso umano” per fluoro e nitrati
- Bacoli (NA): inquinamento da vernici e solventi
- Brindisi - Petrolchimico : cloruro di vinile, arsenico e mercurio nella falda e in mare
- Taranto – Maglie - ILVA: diossina e mercurio in falda e in mare
- Melendugno (LE): acqua rossa dai rubinetti
- 23 comuni delle province di Caltanissetta, Enna e Agrigento serviti dagli Ato idrici che si approvvigionano dall'invaso Fanaco (acqua inquinata da trialometani prima e manganese poi)
- Mazara del Vallo: nitrati
- Gela – Centrale ENEL: trialometani nell’acqua, arsenico nel sangue del 20% degli abitanti

Per non parlare dell’inquinamento del mare costiero e di quello al largo per i traffici marini in superficie e con un fondale costellato di navi dei veleni affondate dalla mafia dei rifiuti tossici. Grave, inoltre, la situazione delle acque minerali normate non come alimento, bensì come un fossile estraibile e con limiti tossici assolutamente non accettati per le acque potabili in rete…e tanti altri esempi si potrebbero fare ancora.

Sono decenni che si raccolgono soldi, tanti soldi, per la ricerca sul cancro: in U.S.A fino al 2005 sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari, ma, se da un lato diminuisce l’incidenza di alcuni tipi di tumore (specie quelli correlati al tabagismo, abitudine fortunatamente in diminuzione specie nei maschi), dall’altro ci si ammala sempre di più per tumori a prostata, testicolo, mammella, tiroide, linfomi , melanoma, pancreas, fegato… e via dicendo. Certo, per alcuni tipi di tumore, anche in stadi avanzati, qualche miglioramento nella sopravvivenza è stato raggiunto: ma a che prezzo, sia in termini di effetti collaterali che economici? Un recente articolo ha valutato che a New York negli anni ’90 si poteva prolungare di 11,5 mesi la vita di un paziente affetto da tumore al costo di 500 $, nel 2004, per lo stesso tipo di cancro e nel medesimo stadio, erano disponibili cure in grado di prolungare la vita di 22,5 mesi al costo di 250.000 $. Davvero possiamo onestamente pensare di poter sostenere questi costi e soprattutto che così facendo si apra un reale spiraglio nella guerra contro il cancro? Siamo in tanti fra “addetti” e “non addetti” ai lavori a ritenere che questo approccio sia perdente e vorremmo che si invertisse al più presto la rotta, o che, per lo meno, la ricerca di efficaci terapie fosse accompagnata da pari investimenti per la rimozione delle cause del cancro: in U.S.A. il National Cancer Institute investe meno del 3% per la reale prevenzione della malattia e l’America Cancer Society addirittura meno dello 0.1 %...Non osiamo immaginare quali siano le somme corrispondenti nel nostro paese.

Secondo un recentissimo rapporto dell’OMS nel 2030 il cancro sarà la prima causa di morte nel mondo e già oggi in Italia la probabilità di ricevere una diagnosi di cancro nell’arco della vita (da 0 a 84 anni) riguarda ormai il 50% di noi, quindi 1 su 2 sia fra i maschi che fra le femmine si ammalerà di questa malattia e sempre più saranno colpiti giovani, donne, bambini…

L’informazione prevalente circa le cause del cancro è quella che ci si ammala di tumore a causa di scorretti stili di vita, di fattori ereditari e soprattutto a causa dell’invecchiamento: il risultato di questi messaggi è che oltre che ammalati ci si sente anche colpevolizzati e si avvalora l’idea che contrarre il cancro sia una cosa quasi ineluttabile, quasi che morire di vecchiaia fosse ormai diventata un’ utopia!

In realtà un’ampia ricerca condotta in 7 aree del mondo ha dimostrato che i fattori di rischio comunemente invocati danno ragione di non più del 40% dei casi di cancro: a cosa dobbiamo quindi imputare il restante 60%? Non sarà il caso di cominciare a guardarci intorno e chiederci che ruolo hanno pesticidi, diossine, arsenico, nichel, cadmio, cromo, benzene, PCB…e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente nell’ambiente di vita e soprattutto in aria, acqua, cibo, sostanze che stanno minando sempre più drammaticamente la salute nostra e soprattutto dei nostri bambini?

Inquinamento nascosto o ignorato da quelle Spa che non vogliono spendere soldi per disinquinare l’acqua, ma stornano quei soldi dovuti per gli investimenti, accumulandoli invece per i loro azionisti.

MD denuncia che negli ultimi 6-7 anni si è assistito ad un continuo ricorso allo strumento della deroga previsto dalla nuova normativa UE e in questa maniera acque che, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono da considerarsi nocive per la salute umana, diventano per deroga potabili “ope legis” e quindi utilizzabili per consumo umano; senza che di questo vengano avvisate le popolazioni, come prescritto dalle vigenti normative. Ma soprattutto nella grande maggioranza dei casi senza che vengano eseguiti i lavoro necessari di rientro degli inquinanti nei limiti di Legge e obbligatori per l’UE al fine di ottenere altre deroghe fino ad un massimo di tre deroghe triennali. Ora moltissimi ATO sono alle soglie della terza (ed ultima) deroga senza aver investito un euro in investimenti per il disinquinamento delle acque.

MD denuncia come in quasi tutti i casi di inquinamento si sia ricorsi alla tecnica della diluizione invece che alla sospensione dell’erogazione di quelle acque inquinate e agli investimenti per eliminare le cause della contaminazione delle acqua.

MD denuncia soprattutto come i cittadini siano stati tenuti all’oscuro delle deroghe richieste dai Gestori delle loro acque diversamente da quanto esplicitamente previsto dalla Legge dell’ UE e italiana in termini di concessione delle deroghe..

Noi come MD siamo pertanto oggi qui per sostenere con totale e forte partecipazione questo Referendum e invitiamo pertanto tutti i Cittadini italiani a firmare e far firmare in quanto solo una presa in carico in prima persona dai cittadini sotto forma di gestione pubblica e partecipata potrà garantirli sulla qualità della loro acqua, dell’acqua del loro Comune, dell’acqua del loro Sindaco. Ricordando che questa firma salva l’Acqua bene comune, ma anche e soprattutto la salute e allunga, migliorandola, la vita.

La qualità dell’acqua è un diritto assoluto, non negoziabile, né contrattabile o “diluibile” in nessuna forma e non rinviabile con alcuna “deroga”.


Medicina Democratica Roma, 31 marzo 2010

NOTA: I dati precisi degli scarichi pericolosi Industriali e Civili sono reperibili in rete sui siti dell'INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) e dell'EPER (European Pollutant Emission Register), che sono registri integrati nati nell'ambito della direttiva 96/61/CE, meglio nota come direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control). Questi registri consultabili da tutti sono il risultato di un approccio integrato alla gestione ambientale, che coinvolge i governi, le industrie e il pubblico e dà la possibilità a chiunque di esercitare il proprio diritto di accesso alle informazioni ambientali.

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