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domenica 21 ottobre 2007

Verbalen.8

Il giorno 25 del mese di luglio, alle ore 18,00 il Comitato si riunisce per
-socializzare le notizie e i dati raccolti
-discutere degli esiti del consiglio comunale svoltosi in data odierna
-decidere le azioni future.

Ad integrazione del verbale della seduta precedente, si aggiunge il punto relativo alla situazione contabile che, per le spese di stampa e affissione, risulta carente. Pertanto si è provveduto ad una seconda sottoscrizione di 5 euro, da parte dei presenti, uno dei quali ha versato anche la quota per il genitore assente. Con il totale raggiunto si rimane ancora in debito con la tipografia, pertanto, nelle sedute prossime saranno invitati alla sottoscrizione anche gli assenti alla seduta del 10 luglio.

In apertura, con uso del computer, vengono visitati i siti di alcune città italiane che rendono pubblici gli indici di potabilità dell’acqua. Dalla lettura emerge l’abisso che separa la situazione registrata a Mazara rispetto all’ultima città in classifica, fra quelle con indici ritenuti alti per presenza di nitrati.

Successivamente vengono comunicati gli indirizzi di consorzi di ricerca ai quali sarebbe utile afferire per l’analisi e la soluzione della grave situazione registrata a Mazara.

Si fa riferimento, in particolare, al Consorzio CORIBIA per la sua attività di ricerca, indirizzata, oltre che a garantire la sicurezza dei prodotti e a definire i relativi aspetti salutistici, anche alla valutazione del danno biologico causato dalle moderne tecnologie agro-zootecniche.

Il consorzio è preso in considerazione perché al momento la causa della presenza alta di nitrati pare collegata alla serricoltura.

La discussione si sposta sull’opportunità che il Comitato, per guadagnare in efficacia ed efficienza, si scinda in due sottocomitati: uno che focalizzi il contingente, l’altro che esamini a largo raggio il degrado ambientale.

Si ribadisce che l’azione del Comitato non mira a demonizzare gli agricoltori, piuttosto a conoscere e far conoscere le norme che regolano l’uso dei fertilizzanti in agricoltura. A tale scopo ci si impegna a reperire tutte le pubblicazioni relative alla campagna contro l’uso di pesticidi.

Si precisa, tuttavia, che la vera azione del Comitato è quella di sottolineare le responsabilità della politica che avrebbe dovuto per tempo regolamentare il settore dell’agricoltura.

I presenti non nascondono il pessimismo quando prevedono che il fenomeno si allarghi a tutto il territorio di Mazara e ritornano sulla considerazione che il Comitato non può assumere altro compito che quello di indicare strade.

Si fa riferimento al recente sequestro di camion, che sversavano a Mazara liquami provenienti dalla distilleria Bertolino di Partinico, per sostenere che certi attacchi al territorio sono in atto da tempo.

Viene ricordato che nei verbali di nove anni fa sono riportate le dichiarazioni di un cittadino marsalese che conosceva i camionisti che operavano in nome e per conto della Bertolino.

Da chi, dei presenti, ha seguito la trasmissione Viva l’Italia, nella quale è stata affrontata la grave situazione in cui si trova la città di Gela, viene suggerito di contattare l’esperta dell’acqua Irma Paris con e-mail a vivalitaliadiretta@rai.it.

Passando agli esiti del consiglio comunale della mattina, viene riferito che si è giunti a un nulla di fatto.

Viene criticata la proposta di costruzione di una condotta volante per portare acqua potabile al Trasmazzaro e a Tonnarella, sia perché per realizzarla occorre fare gli espropri e le pratiche per le servitù passive richiedono tempi lunghi, sia perché non è detto che i nuovi pozzi abbiano la portata necessaria o non presentino/ presenteranno anch’essi indici alti di nitrati.

Non si vuole capire che è necessario ricercare le cause che hanno fatto nascere il problema. Su una pressione antropica aggressiva, una parte del terreno ha ceduto, oggi è il caso della zona di Ramisella, domani tutto il territorio correrà lo stesso rischio.

Individuare altri pozzi a cui attingere non è la soluzione definitiva. Il Comitato non ha soluzioni, usa il computer, guarda cosa fanno gli altri, riflette sulla pochezza delle soluzioni approntate. Le condotte volanti non convincono.

Un delegato del Comitato Trasmazzaro, che si aggiunge al gruppo per la prima volta e che convive con il problema, sostiene la necessità, l’urgenza e l’opportunità di una proposta specifica da avanzare al sindaco che, dopo le due delibere del 4 aprile e del 5 maggio, non ha fatto nulla.

Si risponde che spetta al sindaco dare soluzioni, in quanto ha avuto l’onore di essere stato votato e deve sopportare l’onere di trovare la soluzione. Il Comitato può solo denunciare: i cittadini hanno subito un danno, che qualcuno paghi! C’è chi ha rinunciato a villeggiare a Tonnarella, pur avendo una casa, pur pagando l’ICI, l’acqua, i pali per la luce, le strade asfaltate. Bisogna pretendere la soluzione, si attivino i NAS, la magistratura. Da troppo tempo si registra questa situazione!

Per i dati in possesso, il problema esiste da 15 anni, anni in cui sono stati in carica altri sindaci, i quali avrebbero dovuto avviare studi, emanare direttive per tutti gli agricoltori: tanti ettari, tanta quantità di fitofarmaci da acquistare tramite tessera.

L’attuale sindaco ha minor colpa degli altri, in quanto ha ereditato il danno. La sua colpa è quella di non essere stato attento a porre un rimedio che non si può porre in maniera estemporanea.

Considerato che l’amministrazione non ha le risorse per affrontare il problema, il Comitato è dell’avviso che sarebbe atto responsabile sciupare meno denaro pubblico e utilizzarlo per mettere in piedi un comitato tecnico.

C’è tanta gente che si occupa a livelli alti di acqua: il Comune di Firenze è dotato di un centro di eccellenza e mette a disposizione competenze e attrezzature.

Viene ricordato che in occasione della prima assemblea cittadina, moderata dal proprietario dell’emittente Televallo, signor Dilluvio, in un intervento fatto a titolo personale, non come Comitato, è stato proposto di dotare l’ufficio acquedotto di chimici, geologi, biologi. Il solo geometra non ce la può fare.

Nessuna azione da parte del sindaco, neanche una risposta alla richiesta dei dati analitici dell’acqua, avanzata dal Comitato. Neanche il prefetto ha risposto. I dati si sono avuti per vie traverse. Certo gli uffici comunali li avevano.

Si ricorda che la situazione è esplosa solo per le dimissioni della Righetti, successivamente ci si è attivati, come Comitato, con l’esposto alla Procura, corredato di 315 firme, e finalmente il Prefetto si è mosso e ha fatto pervenire al Comitato, per conoscenza, il sollecito al sindaco ad attivarsi, secondo le richieste avanzate dal Comitato stesso.

E il sindaco? Oggi non era al consiglio comunale in cui all’ordine del giorno era anche la questione dell’acqua. Era alla Commissione edilizia per la variante del piano regolatore necessaria per la realizzazione di un centro commerciale.

Si ritorna alla individuazione di un’azione utile alla soluzione del problema.

Qualcuno pensa che, considerato che gli unici strumenti che il Comitato può usare sono quelli legali e che il sindaco non ha dato tutte le risposte nei tempi utili, si debba procedere alla denuncia. Ne parlino i giornali, sarà la fine del turismo. Che, almeno, il paventato scandalo produca l’attivazione dei rimedi!

C’è chi rimane fermo alla soluzione immediata del problema e sostiene che a settembre si debba avere l’acqua. Con l’apertura della scuola i bambini in quello spazio devono aver garantito il diritto all’acqua potabile.

Lo stesso sostiene che le azioni legali le fa il legale, l’esercizio intellettuale non serve, serve la rabbia popolare, lo dimostra il fatto che il Comitato Trasmazzaro è stato ricevuto dal Prefetto. Che il popolo scenda in piazza! Il Prefetto deve avere un problema di ordine pubblico.

La proposta non convince e si torna a considerare più utile richiedere al sindaco azioni volte a individuare le cause. Si osserva che per risolvere un problema bisogna prima saperlo individuare, occorre una sensibilità e poi trovare le vie per risolverlo.

Nelle democrazie più evolute le persone si dichiarano incompetenti, la loro capacità sta tutta nelle intenzioni a farsi collaborare. Se questa amministrazione non è nelle condizioni di operare al meglio, deve farsi collaborare da chi ha le competenze specifiche.

Il Comitato può fare da stimolo, può suggerire proposte di soluzione, non è possibile che l’amministrazione chieda ai cittadini di trovare la soluzione. L’Ente pubblico si riappropri del suo territorio. Che effettui il controllo.

L’amministrazione, con modestia si ritenga impreparata, accolga i suggerimenti, si rivolga alle Università, agli Enti affinché studino il territorio, individuino le cause che hanno determinato questo disastro.

Si ricorda che anticamente tutti avevano un pozzo privato per l’approvvigionato idrico, poi la città si è dotata di un acquedotto, e, a memoria dei presenti, i pozzi sono diventati fogne, cioé sono stati usati come pozzi neri.

Qual è la situazione oggi? C’è un controllo, esiste una mappa?

Ritornando alla notizia di cronaca, che vede il sequestro in contrada S.Nicola dei terreni di proprietà della Bertolino -inquinati dalla stessa con i liquami trasportati dalla sua distilleria di Partinico-, si ritiene che il sindaco debba assumere una posizione netta, che istituisca un comitato di esperti ad alto livello con l’incarico di produrre una relazione su quanto sta avvenendo. Che se ne parli alle televisioni, locali e nazionali!

A patto che i partiti non ne facciano una speculazione per acquistare consenso.
Perché c’è una differenza tra diritti e favori: il politicante usa parlare di favori, il Comitato di diritti. A nome dei cittadini, dignitosamente, con carattere, chiede il diritto. E’ questione di morale, di etica. Se non viene garantito il diritto, lo si deve reclamare. Con diritto.

Si riconferma la necessità di una denuncia contro ignoti, da indirizzare al sindaco che ha la competenza sul territorio, all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, che ha la responsabilità del controllo sugli atti del sindaco.

Il fatto è penalmente perseguibile, la responsabilità è di chi ha inquinato, non è del sindaco, che è responsabile soltanto delle omissioni. Ecco perché bisogna continuare a insistere nell’accertamento delle cause, perché da esse si arriva alla individuazione dei colpevoli. A questo punto il risarcimento diventa secondario, è la cosa ultima, prima bisogna fermare il degrado ambientale e avviare la bonifica a spese degli inquinatori, secondo legge. Bisogna non morire!

Ecco perché i provvedimenti-tampone, come la condotta volante, non servono.

Questi politici fanno esercizio abusivo di una professione, si stanno assumendo responsabilità che non sono proprie. La soluzione va preceduta da uno studio e poi presa dal politico.

Oggi in Consiglio comunale, si proponeva un atto politico di competenza dell’esecutivo: per la realizzazione della condotta volante si proponeva di modificare il bilancio di previsione. I bilanci di previsione vengono predisposti dall’amministrazione e poi sottoposti all’approvazione del Consiglio. Il Consiglio può solo approvare o respingere, o eventualmente, in quella sede e soltanto in quella sede,proporre e approvare emendamenti. Esaurito questo compito,nessun altro intervento il Consiglio può fare, motu proprio, sul bilancio o sulla modifica di bilancio già approvata.

Chi l’ha proposto aveva urgenza di mostrare agli abitanti di Trasmazzaro- presenti alla seduta consiliare con tanto di cartelloni in cui si reclamava per l’acqua- che c’era la volontà politica di risolvere il problema.

Una soluzione da dare in pasto a chi non se ne intende, e un cittadino comune non è detto che se ne debba intendere di amministrazione pubblica.

Dopo le considerazioni sulla farsa rappresentata in Consiglio comunale, per poi giungere a un nulla di fatto, la discussione riprende sulle azioni da compiere.

Si conviene che è opportuno continuare ad acquisire documentazione e mezzi per l’analisi del problema, fermo restando che, in assenza di azioni significative da parte dell’amministrazione, si raccoglieranno gli elementi utili all’azione di denuncia.

Viene, inoltre, confermata l’intenzione e l’opportunità che i due comitati procedano uniti nell’azione.
La seduta si chiude alle ore 21.00.
Il Comitato

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