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venerdì 3 dicembre 2010

Arsenico e vecchi sospetti

Si parla dei dati analitici dell'acqua di Ramisella e Trasmazzaro, recentemente apparsi sui mezzi di informazione locali e non a cura dell'amministrazione, ma del Comitato Civico Trasmazzaro, che, interessato a seguire l'andamento dell'alta concentrazione di nitrati registrata da qualche anno, non solo se li è dovuto procurare, ma ha dovuto, prima di renderli pubblici, richiedere apposita autorizzazione.

L'informazione sulla qualità dell'acqua è un diritto e se non la dà il comune lo può fare benissimo il cittadino, senza per questo dover chiedere alcuna autorizzazione. Esiste, proprio per l'acqua, una specifica legge, il D.Lgs. 31/2001, che obbliga a rendere pubblici i dati analitici, specie se l'acqua in distribuzione è inquinata ed esiste una legge sulla trasparenza.
I comportamenti in contrasto con le suddette normative sono da ritenere abusi.

Ma a Mazara del Vallo i cittadini sanno che si ignora la legge e che è impunito chi la ignora.

E va bene così, anche per strade tortuose arriva all'orecchio dei cittadini qualche verità . Non tutte le verità.

Non esiste, infatti, solo una zona Trasmazzaro e una zona Tonnarella a Mazara del Vallo, la città è più grande e va controllato tutto il territorio. Non esiste una sola sostanza a minacciare la potabilità dell'acqua di Mazara del Vallo, i cittadini devono conoscere qualità e quantità di tutte le sostanze presenti nei campioni prelevati da tutti i punti di ispezione che l'ARPA analizza con cadenza regolare.

L'informazione è dovuta e si rende necessaria e urgente vista la perdita di percolato dalla discarica consortile di contrada Misiddi/Campana, per quale è minacciata la falda acquifera.

I dati ricavati dall'analisi dei campioni prelevati dai vari piezometri collocati nel perimetro della discarica evidenziano una presenza allarmante di metalli pesanti e ogni cittadino deve sapere se questa concentrazione, nel percorso che fa l'acqua prima di giungere al suo rubinetto, mantiene livelli così alti da minacciare la sua salute.

L'esempio di Napoli e i suoi problemi legati alle discariche non è sufficiente a smuovere i nostri amministratori?

Non è sufficiente l'allarme lanciato da associazioni ambientaliste, comitati e movimenti in tutta Italia e nel mondo?

Un attentato agli uomini e all'intero pianeta è stato messo in atto e i governi continuano ad assecondare industriali, multinazionali e faccendieri che si arricchiscono inquinando e disinquinando (a loro modo, con le macchine mortali degli inceneritori).

Noi plaudiamo al lavoro svolto dal Comitato Civico Trasmazzaro, ma non ci basta, insistiamo nel chiedere l'informazione completa e aggiornata sui dati dell'acqua in distribuzione in questa città a chi per legge è tenuto a farlo, perché un conto è decidere di volersi suicidare bevendo l'arsenico, un altro conto morire bevendo l'acqua che, a propria insaputa, contiene arsenico.

È bene che i cittadini sappiano che a Mazara del Vallo si attenta alla loro salute, cosicché ciascuno possa scappare e, se non lo vuole o non lo può fare, almeno sappia di che morte deve morire e il tempo che gli resta da vivere in base alla dose che gli viene somministrata giornalmente.

(dalla discussione del 24 novembre 2010)

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